Le impressioni del Re sull'Eritrea

Le impressioni del Re sull'Eritrea Le impressioni del Re sull'Eritrea Dichiarazioni "diT. E. De Bono „, . J „ Romf ' 20 no"e- *, 11 Mlnl3tro delle Colonie, generale De ono: arcato domenIca m*"lna aRo- maJ, dl ritorno dall'avere accompagnato agja due Gran R»Worto*dl Piazza Venezia n Quadrumviro, In una breve con versatone con un giornalista, ha par. lato delle origini della visita del So vrano alla Colonia primogenita, delle accoglienze colà ricevute e delle im pressioni riportate da Sua Maestà sul lo sviluppo dell'Eritrea, « Fu al ritorno dal mio primo viag g'o in Eritrea — ha detto il Ministro —nell'aprile scorso, ad una firma rea le, che. parlando con S. M. dell'Eritrea, del suo sviluppo e delle sue necessità, espressi l'augurio di una visita del So- !I!_dop0,', a,llat0 &52? * vrano alla Colonia primogenita. Non era trascorso un mese da questa conversazione ed il Duce mi comunicò che Sua Maestà aveva deciso di compiere una visita alla nostra Colonia del Mai Rosso. Circa le impressioni del Sovrano sul suo viaggio, il Ministro delle Colonie si è cosi espresso: « Il nostro Sovrane è al corrente di tutto, anche del più minuti particolari della vita della nostra Colonia, e pur tuttavia posso affermare cne ,„ „1H i».™,!™. a _tnta di erar. . a s a impressione e stata 01 grai. >»*a seriore all'aspettativa E nor. poteva essere altrimenti. Massaua. checché *i dira * aomnrp il niù bel norjne^?è^l0dica'0= femPrQe„'h-noi to del Mar Rosso. Il Sovrano ha poi avuto la ventura di osservare l'Eritrea neI suo aspetto naturale, direi così to talitario. Ha veduto l'Eritrea tutta verde e fresca ma anche l'Eritrea coi se gni recenti delle pioggie e delle inondazionl. rP inn„A„7Ami hnnno m-odot-dazioni. Le inondazioni hanno prodot to dei disastri per cui il Ministero ha dovuto poco tempo fa dare un aiuto straordinario. Dei ponti si sono dovuti riattare alla meglio perchè i torrenti'potessero essere traghettati. Ma InS ,ne l'Eritrea ha strade, buone strade anche se esse non sarebbero sufficienti per il traffico che vogliamo e speriamo di avere. Forse non superiore all'aspetitativa è stata l'Asmara. La parola « ca- P'ta,e \#™ femp? Un brUtt0 Ur° isenso cne se la sostanza non rispondealla parola, che è imponente, si rimane un po' delusi. Ora l'Asmara, per chi la conosce, non è più di una grossa borgata. « L'accoglienza delle popolazioni — ha continuato il Generale — è stata grandiosa e solenne, intima e commovente come non possono essere le accoglienze arabe. Gli arabi si limitano al\^ rodano. Le popolazioni eritree aggiungono un Inchino, un atto di ri verenza che è l'inchino che esse face vano un tempo al loro imperatore. E !nel Re esse vedevano e salutavano l'I¬talia. Nel loro sentimento primitivo che tende a personificare tutto, l'Italia non è il Re e non è Mussolini ? « Che dire poi delle truppe eritree ? Il Sovrano ha constatato si può dire sul posto la loro efficienza, la loro im- ponenza, la loro fedeltà. Abbiamo tro jvato graduati che da decenni servono l'Italia. C'erano domande di pensione per molte ragioni inevase. E il Re le ha soddisfatte. La visione dei reduci11"1 braccl° 0 !enza gamba "IT dava come una nota nuova allo spettacolo «Ma l'attenzione de] Re ai è rivolta anche e sopra tutto alle opere di colo.nizzazione. Non ripeterò le notizie giè date u Ro ha v0)ut0 vedere tutto 'rendersi conto di tutto. Ha visitato an che le concessioni più modeste e une principalmente ha richiamato la sua attenzione, quella di un connazionale ch« ha fatto tutto da sé. E ha considerate come una pianta d'arancio ospitasse nel medesimo tempo il fiore, 11 frutto lin crescenza e il frutto già maturo: la ter. eritrea può offrire di questi mi racoll! E il Re ha osservato anche l quarzi auriferi di recente scoperti. Ma le culture tropicali in cui l'Eritrea ri | trova le sue maggiori possibilità han no fermato la sua attenzione: le fibre tessili e il caffè, principalmente 11 caf- |fè. Perchè l'Italia non dovrebbe in qual-che modo favorire 11 caffè eritreo? Il problema sarà posto e la produzione del caffè eritreo ne avra certo laore-imen.t0/, . . , , Richiesto infine se ritenesse che dalla visita reale il progresso dell'Eritreariceverà un impulso, il generale De Bo no ha detto: « Certamente per l'Eritrea ci vogliono danari, ma chi potrebbe ne gare che la visita reale non sia per es sa già un enorme viatico, come un grancapitale spirituale? ».

Persone citate: De Bo, De Bono, Duce, Mussolini