Dall'offensiva straniera alla vittoria italiana

Dall'offensiva straniera alla vittoria italiana Dall'offensiva straniera alla vittoria italiana in torinese, ci aveva portati, lo scorso anno, a constatare un massimo di sucesso sportivo e propagandistico. Ebbe¬ ne, questo massimo è stato superato,[mlargamente battuto. La presenza di un poderoso gruppo di stranieri e dei mi tarmata. E la folla è scesa sul percorso.stLa Maratona Internazionale da dodici foanni ci aveva abituati ad uno spettaco-,svlo impressionante di folla. Questa ma- scni)estazione popolare, così cara alla fot-'min misura incalcolabile. Sino a Rivoli è rimasta muta. Il procedere sicuro e sconcertante dei campioni di oltr'Alpe l'ha un po' disorientata. Dopo Rivoli bapemtem(/liori campioni italiani ha suscitato, putredel solito, l'interesse degli sportivi fo- »rinesi. La minaccia di una sconfitta dei nnostri ha fatto scattare la folla, l'ha al-\'.emlamquando Fanelli Ita attaccato Vander-1 risteen con uno scatto felino e l'ha battu-ìpeto, l'anima della folla è ritornata quel-ìnìla d'un tempo. Migliaia di appassio-U'anati hanno gridato il nome di Fanelli : |«lFanelli era la parola d'ordine. La folla Gtorinese già lo scorso anno aveva ur-\colato questo nome, aveva sperato in que-ipsto atleta. Finalmente il valore di Fanelli, un ragazzo tutto fuoco e coraggio, trovava il giusto premio. Nell'ultimo tratto del percorso si potevano calcolare almeno cinquantamila persone, ceindmedScarso il pubblico accorso al Motovelo-'-trdromo nei confronti di quello scagliona-]stto sul percorso. L'impazienza di conoscere le sorti della battaglia aveva agglomerato la folla negli ultimi chilometri. Spettacolo grandioso i:i una giornata a cvdd.1 l« Ji j; ^.rr,.-n„fJ-cmeravialiosa di sole e di colorì. 1 rtonjo. italiano, giubilo generale. Gli stranieri, »23 'Jnl f„,-nw« lMn«n dovuto ce-topartiti gran favoriti, hanno dovuto ce dere. Ad un certo punto sono crollati. Hanno presunto troppo. L'unico che ha valutato esattamente la situazione è stato lo svedese Jonsson. Egli ha corso per conto suo: si è piazzato terzo ed ha ottenuto il miglior risultato fra gli stranieri. Non ha entusias7nato, non si è fatto mai notare, è vero: ma ha tagliato il traguardo in buona posizione. Jonsxon c siato battuto, ma con l'onore delle armi. Degli altri il più valoroso è stato Vetider&teen: ventun'anno. due maratone. I francesi hanno fatto la voce grossa fin che l'han potuto. Poi sono rimpiccioliti, sino a scomparire. Hanno lottato con foga, non con tenacia. Vehrli ha avuto la sorte avversa. E' stato un coraggioso, un tenace, ma ha cozzato, anche lui come molti altri, contro la fatalità del dettino. Linsen, ammaestrato dai due precedenti tentativi degli scorsi anni; ha messo molta acqua nel suo l'ino: è stato modesto nelle sue pretese ed ha raccolto qualcosa. Ed ora diamo uno sguardo alla prò a del romano Genghini: un piccolo \p>odigio. E' arrivato al traguardo co '«« *' P,io giungere da una pasteggiata di salute: calmo, fresco, composto. A \vrcbbc vinto se l'avessero meglio guida ito nel finale. La sua vittoria avrebbe \però privato Fanelli di un giusto prc Ìvììo. Chi ha sofferto e lottato in passa ™° ^ ,hriUo'dl precedenza: il diritto »™ % Ela ìortc ln „„ rjsvcttat0 ^:^l'%ilto sacrosanto. Altrimenti g^™«| i0««»r, soffrire e volere? LKri< che !wnnn raccolto in passato, ieri , „w doVHto ccder0 a 1H,sso. doloro 80nM!„te. T,„ questi sono stati Roccoli. c;,e i,r, perso la, maglia di campione. 1 fle a a e i e o e , c e e c/ie IRossini r Notale, che non l'hanno potn\ta riconquistare. Anche nel firmamen' to mnratoncticó c'è chi scende e chi sale. L'accampamento dei maratoneti Non vi è disordine più singolare e più pittorésco di un accampamento di maratoneti. Questi bravi ragazzi, che si apprestano a compiere quarantadue chilometri di corsa in meno di tre ore, non sono punto preoccupati delia severa fatica che li attende. Stanno preparando iti tutta calma la loro toletta e, per l'occasione, hanno preso d'assalto ogni an- ntgtnmtpttrdncsnìscPsèmvtpcUtdendlidcstmdalctttc&m^M<^tìSòéhÌmo tóti^/ii^\bdi partenza e di arrivo della XIII Ma-lratona Internazionale, organizzata da uLa Stampa, con la collaborazione del-\>U s ^-sonici [Mancano pochi minuti alle quattordì-\ì quando il qrosso dei concorrenti èi 'i»»""» .1 v~ .... ì, lenta,e sono di elementi ". Prato, Zuccaro, Barone e balcnero.i Dei novantadue iscritti, all'appello fi-' ■ mie ne mancano ventidue. Sono così ■ettanta concorrenti che alle 1-1,4' pos- 0110 prendere il via dal comm. Luigi èoTsi/dopo aver posato por l'esercito dei^ molto al comando. Compiuto velocemen teen. otografi che ha invaso la pista. Il piti velto è Bogetti: il piemontese, infatti, catta prontamente e prende qualche metro al variopinto gruppo che, in un lemtleamdsVmsdnatter d'occhio, c allungato in una sereggiante fila indiana. La complicala maglia del bruinese non rimarrà, però, e il giro e mezzo di pista, tra gli interminabili applausi del pubblico, i coucor- enti lasciano il Motovelodromo. Il pri io ad uscire dal recinto è l'alessandri- o Ebeito, seguito a pochi metri da Si-\petti, Bogetti, Jonsson, Rossini, VanderAs, Silano, Fanelli ed il grosso dei,;lmigiiori. Corso Casale, bordeggiato da una fola plaudente, è teatro delle prime schermaglie. Dobbiamo lasciare il corso e incorrere i corridori per il controviale er poter raggiungere i primi già attorìati da alcune centinaia dì ciclisti. Alaltezza della Gran Madre di Dio colineiamo a »iotare la prima selezione. Gli stranieri, durante il breve tratto di orso Casale, hanno forzato l'andatura per prendere posizione: sono i due fran- esi Morier e Jupin che hanno avuto la niziativa, tosto imitati dal belga Vanersteen e dallo svizzero Vehrli. Al comando sono Jupin, Morier, Vandersteen d il giovane Siletto, che per un buon ratto riuscirà ad accompagnarsi ai tre tranieri. Il secondo gruppo, che segue a poco più di una quarantina di metri e omposto dello svizzero Vehrli, un giovanotto bruno e sorridente, dallo svedese Jonsson, dall'olimpionico Fanelli e dal piemontese De Giovanni. A circa centocinquanta metri dai primissimi se ^ . - , »''e " *>«° 9™PP0, capitanato dal man ovano Rossini, che comprende le mag flioi-i unità italiane. L'attacco dei francesi Questo baldanzoso inizio degli stranieri, anziché spingere i nostri alla lota, li ha quasi intimoriti. Solo qualche giovane si è azzardato a far capolino tra i primissimi: gli altri, ì campioni, non hanno tirato fuori le unghie che molto tardi. Percorso ad andatura notevole corso Moncalicri e superato il ponte Umberto, imbocchiamo corso Vit orio. Qui la folla aumenta ancora e l'entusiasmo più vivo comincia a divampare in misura quasi allarmante. Jupin deve aver molto fiato in serbo perchè non pensa che ad accelerare l'andatura con visibile contrarietà -li Silelti, che si stacca. La sorte di questo giovane generoso, ma. inesperto, e quella, di tutt ì principianti che debbono farsi una esperienza a proprie spese. Il gruppetto che comanda la gara si riduce così, a. Porta Nuova, a Jupin, Morier e Vandersteen Intanto dal secondo gruppo Vehrli si è staccato e si porta all'attacco dei pri mi superando Silctti. Sorprendente, ma. vero. Fanelli procede con una. regolarità cronometrica e, per quanto abbia a pochi metri dinanzi a se Vehrli, non si cura affatto di Itti. All'inizio di corso Re Umberto, Morier passa un brutto quarto d'ora. E' in seria difficoltà c si stacca dal terzetto di testa. Morier, dopo circa- due chilometri, dà evidenti segni di sicura ripresa. Si ritorna come prima: Jupin, Morier e Vandersteen al comando: a una sessantina di metri prosegue tutto .•;r-!o Vehrli, poi a centocinquanta metri dal primo gruppo sono Fanelli c De Giovanni, che lasciati i suoi compagni, tenta, avvicinarsi, ma inutilmente, agli atleti che comandano la gara. La folla è sorpresa dal predominio assoluto degli stranieri: al decimo chilometro di gara le cose promettono poco bene por i nostri colori. Sono quattro stranieri che dònno la fisionomia atta gara, mentre altri due vigilano attentamente nelle posizioni di centro a fianco dei- nostri maggiori esponenti. C'è poco da rallegrarsi, almeno per il momento. Ultimato il breve tratto di corso Se- mprstsuqvclobrRddrGstvtlcrnVdbastopoli, passiamo sullo stradale di Qrbam»im, A questo punto c'è un lieve '-umbiamento nelle prime, posizioni. Ad un improvviso scatto di Morier, solo H belga Vandersteen resiste, il quale, correndo, appoggia l intera pianta delPMe a terra, a differenza dei due franA« cUe soggiano un'andatura scxolta„,7 „ec„; ni„ pi pelante, mentre. .Tumn. jm f7(C appare freschissimo. Gli stranieri conducono Controlliamo le posizioni dopo qua rantaquattro minuti di gara, in pressi-^nità di Gcrbido: Morier c Vanderstsen J"llin c VehrH "anno un distacco di una[cinquantina di metri, mentre Fanelli è in ritardo sui primi di un minuto c mezzo. Tutto solo segue poi Jonsson e, quin- - dì, un gruppo formato da Chiusa, Ros-siiti, De Giovanni, Linsen, D'Auria e!Balbusso e poi tutto il grosso sparpa- 'iato. Nell'entrata in Bciuasco, dopo quasi quindici chilometri di gara, Jupin è rc, c sui due primL A granii folate egli [raggiunge Morier e Vandcrsteen. Uni- , ' , , , , '0^ ia l'anche ed al belga, lo svizzero non lla affatto intenzione di limitarsi a tale risultato. Egli assume il comando e trascina a tutta andatura i suoi due nnovi compagni di fatica. Da Beinasca ;, terzetto transita in 51'50". Jupin ha li» distacco di 25", Fanelli di l'IT' ed ti gruppo inseguitore, ora formato da Jan staccato da Vehrli che. in poche J^lssoh, Chiusa, Rossini. Balbusso, Linsei. e D'Amia, di 1"45". j? ventunenne Vandcrsteen, la rivelazio "e belr>a «H« s«a sola seconda murato„.,_,,j„ * .„.„ * »«.• ouandoil nostro cronometro segna "" ora esatta di gara, lascia, mentre puntiamo su Orbassano. Morier e Vehrli,. i quali, all'attacco deciso del belga, non possono rispondere come vorrebbero. L'iniziativa del belga, o, meglio, la sua precipitazione, compromette, a questo punto la corsa degli stranieri, i quali, poco dopo Rivoli, saranno vittima delle loro stesse iniziative. Poco prima di entrare in Orbassano Vehrli è colpito da violenti crampi allo stomaco. Egli cerca coraggiosamente di superare la crisi, seguendo come un'ombra Morier: ma il francese se r." accorge e non attendeva forse un momento più propizio per liberarsi di un pericoloso avversario. Lasciamo Orbassano alle nostre spalle ed attendiamo i corridori in prossimità delle ultime case del paese per controllare la situazione. A questo punto le posizioni cominciano ad assumere un aspetto interessante e da un rapido esame ci si può fare un'idea del come andranno poi a finire le cose. Siamo, press'a poco, al diciannovesimo chilometro. Vandersteen è regolarissimo nella sua marcia e passa dopo ore 1,6'43" di cor sa. Morier e Vehrli, che va riprendendosi, non hanno che 43" di ritardo, Fa nelli, in quarta posizione, ha l'41". Ju- \p:n 2'25'\ Il gruppo di Chiusa, BalbusAso, Linsen, D'Auria. Rossini e Jonsson ,;lu 2'49". Genghini e Natale, che co- e o , e l n è a i o a. i a. a i e a à a a o i, o è - Genghini minciano ora a farsi luce, distano dal primo 3'35", seguiti .■. Forzoni a quaranta metri. La riscossa italiana Roccati, sceso in gara dopo aver sospeso per quindici giorni gli allenamenti a causa di un attacco di sinovite, tran sita in quattordicesima- posizione e con un ritardo di 5'31" su Vandersteen. Per quanto egli cerchi di sforzarsi e sia vi vamente incitato dalla folla, non potrà che dare una nuova prova della sua volontà e del suo coraggio, senza, però, ottenere risultato alcuno. La folla stra bocchevole dei ciclisti ci rende assai duro l'inseguimento da Orbassano verso Rivalta. In questo tratto abbiamo agio di notare che Genghini, in ottime condizioni, lascia Natale, dolorante per il riacutizzarsi di una ferita ad un piede. Genghini, un ragazzo che ha da poco superato i venticinque anni, ha l'andatura di una gazzella. Alle porte di Rivoli Vehrli si ferma: ha sete. Egli beve abbondantemente. La conseguenza di tale bevuta, lo svizzero l'avrà poi all'arrivo. Quando avvistiamo Rivoli, Fanelli, con un passo sicuro che denota esaurientemente le sue magnifiche condizioni di freschez-.a, c con Morier, mentre Vandersteen continua a far da battistrada. Anche a Rivoli gran folla e vivo entusiasmo. La corsa si delinea chiaramente a questo punto. Vandersteen è ancora primo in ore 1,36'5", ma il suo passo è irregolare, l'andatura pesanteIl tracollo del belga è prossimo. Buon per noi che ora Fanelli gli è quasi addosso e che Morier è seriamente minacciato da Genghini, mentre lo svedese Jonsson, che compirà la gara più regolare, è seguito a non molti secondi da Rossini, e Linsen è tallonato dal giovane campano DxAuria, un maratoneta dalle linee armoniche c di buone possibilitàLa situazione italiana migliora notevolmente. Fanelli non. ha più che 1*10" da Vandersteen ed è in vantaggio su Morier di 33". Genghini ha 2'49" dal primoJonsson. 3'4", il gruppo dì Rossini, Lir, scn, D'Auria 3'30" e Jupin, che soffre per indisposizione di stomaco, 3'50". Fanelli! Fanelli! Avvisato del lieve distacco che 10 separa d<d primo, Fanelli, nella immediata discesa dopo Rivoli, si butta a corpo morto. La folla, che sente ormaprossimo il crollo degli stranieri, lo incita a dar senz'altro battaglia. Il pugliese non se lo fa dire due volte. In pochi minuti è su Vandersteen e lo passa senza che il belga, che finirà poi al trediceHmo posto, possa difendersi. Siamo al trentesimo chilometro ed icronometro segna, ore 1,47'50". Non c'ò più timore, questa volta, per FanelliEgli procede a passo clastico senza dare la minima impressiono di fatica. L'unica sua preoccupazione è- di mettersbene al sicuro di ogni possibile sorpresa. Sul cavalcavia di Regina Marghevita Fanelli e giubilante. Egli sorride ed alza più voile le braccia al cieloforse per scongiuro, perchè, lo scorso anno, proprio in questi paraggi, egli sride soffiare la vittoria. Ai ciclisti chhanno seguito fedelmente i corridori, saggiungono ora. quelli che vengono da Torino per lo stradale di Francia. Solla preziosa collaborazione dei 7niliti deista strada c delle guardie civiche permettono il regolare svolgimento dellgara. Corso Francia e piazza Statutospitano migliaia, di persone. Il nome dFanelli passa di lacca in bocca, e mentre il pugliese procede regolarmente re d o e, el'seìiZa dar segno di essere affaticatonA siamo alle porte del Motovelodroma\dopo aver percorso gli ultimi chxlomemIì-i ...7i« „-~~lJ^tn Insi-intn Ubelcampione dltai.-.a, Genghini, la rivéla \mn* di quest'anno, è secondo a 54"'jonsson, finito terzo, è primo degli-,™ lezione. n* stranieri: dì quegli stranieri che, peaver troppo osato, hanno avuto una duVITTQR10 ZUMAQUN0.

Luoghi citati: Francia, Orbassano, Prato, Rivalta, Rivoli, Torino