Tragica fine di due operai investiti da gas venefici in una fognatura

Tragica fine di due operai investiti da gas venefici in una fognatura Tragica fine di due operai investiti da gas venefici in una fognatura Un'orribile sciagura è accaduta verso le ore 10 di ieri mattina in Bor- ?0 Vittoria, e più precisamente all'anSol° delle vie Stradella e Breglio, luogo Sla tristemente noto per altre dlsgrazie sul lav°r°. che intensamente hanno commosso in questi ultimi tempi 1 opinio?e Pubblica. Si tratta anche questa £-££ la^C* giovani Qperal addetu fatìcosa e ^~r_VnSdtf'cM''~sempre"ili raY? la Sranae c!™' . COntinua espansione, dei lavori di nordInamento del sottosuolo, porta necesvariamente con sé l'obblieo di rivedere sa"a™enl;e con se i °°ongo ai nveueic tutte le condutture bianche e nere che solcano ,.area della citta. Lavoro, come qi a accennato nericoloso anche Dersl* V™CTA°, ™._?fr, £22" '°pe™lS,^«rionè del pericolosa °pera di sistemazione del ?^^™??'Iflra^lt venie sède in' via* Urbino 9, ha assun- che non sempre agli stessi dirigenti è umanamente possibile prevedere ogni cosa. Cosi, operai prestanti e giovani sono costretti ad avventurarsi, solo muniti della loro esperienza, In meandri tortuosi, ove, ad ogni passo, li attende un pericolo nuovo ed ignorato. L'ondata velenosa Nel tratto, cui si è accennato, l'impresa Fratelli Serra e Bloletto a- to, qualche tempo addietro, l'appalto del riordino delle condutture nere ed a questo lavoro ha adibito numerose squadre di operai. Una di queste squadre provedeva ieri mattina ai lavori necessar! nel tratto di canale che corre innanzi alla casa N. 130 di via Stradella. Ne facevano parte certi Vittorio Corrà di 31 anno, abitante in via Ciamarella 8, Antioco Secchi di 34 anni, abitante in corso Novara 10, Ennio Quaglizzo di anni 26, abitante in via Gustavo Doglia, 63, Antonio Fioccone, di 29 anni, abitante in Strada delle 1" *H huumulk ut ou-mi» ucm CamvBenB. 54. e Giuseppe Sanfilippo, dl 27 anni, aMtante in via Palazzo dl • quattro scendevano . _' n n>£ _pt(.I pnmuniCazlone ne] pozz0j cne mette in comunicazione la ga]]eria con ]a superficie stradale e qul cominciavano i lavori di sterro e di sgombero, avviando il materiale con i soiiti secchielli al verricello, che era lotuiva il pericolo e ^^B^ le nari con le mani e trattenendo il respiro, per non aspira- manovrato dal Sanfilippo Alle ore 10, accadeva il sinistro. Per cause che non sono ancora accertate, ma che pare debbano farsi risalire all'improvviso aprirsi di un meato pieno dl gas mefitico, un'ondata velenosa Investiva il Corrà e il Secchi, che si trovavano innanzi nella galleria a circa 40 metri dall'orifizio del pozzo. I due giovani stramazzavano a terra, senza neppure aver tempo di invocare soccorso. Il Quaglizzo, che li se re il terribile gas solfidrico, di cui a veva sentito il caratteristico lezzo, fug giva all'esterno spingendo innanzi a sè il Fioccone e, con lui, aggrappatosi alla corda del verricello risaliva alla superficie. L'allarme veniva subito dato e correva per tutto il cantiere, dall'uno all'altro pozzo, di dove accorrevano tosto operai, per cercare di recare soccorso. Qualcuno provvedeva, dalla portineria della casa N. 130 di via Stradella, a dare avviso del sinistro ai pompieri. Il lavoro di soccorso Al richiamo telefonico dalla Caserma Fontane partivano subito due distaccamenti di pompieri che si portavano sul posto con tutto il materiale necessario in così tragiche contingenze, al comando dell'ing. comm. Viterbi. Già intanto i compagni stessi di lavoro dei due operai rimasti in fondo al pozzo provvedevano, per quanto era nelle loro possibilità, a tentare qualche soccorso. L'opera veniva ripresa con più alacrità quando, con l'intervento del pompieri, ci si poteva calare a basso con una qualche garanzia di non rimanere vittima delle mefitiche esalazioni. Il lavoro di soccorso progrediva, come sempre avviene in questi casi, lentissimo per le grandi precauzioni che era necessario prendere al fine di non aumentare il numero delle vittime. Una pompa ad aria veniva installata e il lungo tubo calato in fondo per cercare di pro vocare un ricambio d'aria e quindi rendere meno pericoloso 11 permanere dei sgittddU^nrritnrl nella buca Da osmi Darto! soccorritori nena Duca, ua ogni parte'accorreva intanto gente e la notizia si 1propagava man mano, addensando at-'torno al luogo del sinistro gran folla di'curiosi. I vigili municipali, gli agenti ^, Commissariato di P. S. provvede- vano, per quanto era loro possibile, a tenere indietro la massa, e rendere cosi meno disagevole il lavoro dei pompieri meno disagevole e degli operai. i jj operalo Giuseppe Bertolino, dl 35 anni abitante in corso Brescia 52, ed alle alpendenze ^stessa Impresa rompeva ad un tratto gli Indugi e si calava ln fondo al pozzo. Malgrado egli si fosse munito dl un respiratore antl-'gas, ognuno dei presenti seguiva con mmaginabile ansia la sua sorte. Ad un tratto coloro che erano più vicini all'ori- tizio del pozzo, lo vedevano ritornaredalla galleria trascinando con sè unodei due suoi disgraziati compagni. Eracostui il Carrà, che, legato alla corda del verricello, veniva issato alla super- ficie. Subito si iniziava la respirazione artificiale ad opera del dott. Benso, abi-tante in via Colli 10, il auale trovandosi a passare nei pressi aveva spontanea-mente offerto l'opera sua. Sotto la di-rezione del sanitario, la guardia Ansi-nelli ed i pompieri si succedevano nella bisogna, prima sul Carrà e quindi sulSecchi, che, intanto, era stato estratto egli pure dal fondo al pozzo dai pom- pieri coraggiosamente calativlsi. La pietosa pratica veniva proseguita con sempre rinnovata Iena per assai tempo: ad un tratto parve, anzi, cheuno dei due stesse per rinvenire: unfremito corse allora fra la folla che, adistanza, trepidante, ansiosa ed ammi-rata, seguiva l'opera dei vigili. Tosto, però, si sparse più triste, dopo quel bar-lume di speranza, la delusione della no-tizia fatale: i due disgraziati erano morti. Sul posto erano intanto accorsi anche i medici municipali, dottori Galliari e Cauda; ma ogni cura era ormaiimpossibile ed inutile. Le due salme, pio-tosamente composte dagli stessi com-pagni di lavoro venivano poco di poiportate agli Istituti universitari del Va-ientino. Sul luogo del sinistro si sono recatianche il capo dell'Ufficio d'igiene dot-ì°r- Pl,;. cTramarossa e l'ing. Morgan-tini, dell Ufficio municipale dei lavoripubblici, il cav. dott. Patti, del Com-missariato di P. S. della sezione Madon-t,™ /<> » uauiwicjiuiuuu zìVo ^i^tir^^r^ventuali causo della disgrazia La sciagura ha destato la immagina-Pile vivissima commozione in tutto ilrione, che, composto quasi esclusiva mente di famiglie operaie, sente con la più grande intensità tutta la tragicità di questi sinistri. ima ■ iiw Mons. Maurilio Fossati promuove una settimana catechisticaMons. Maurilio Fossati, Arcivesco-vo di Tonno, si è fatto promotore diuna settimana catechistica che si terrà,ta questi giorni, dal 17 al 20, nel sa-lone Natale Bonino nei sotterranei del-la Metropolitana. L'organizzatore del-la settimana è l'Ufficio catechisticodiocesano, presieduto da mons. G. B.^Sar^n^^l'atti8- fra^glfaltri. al-cuni fra i più esperti e noti cultori della materia, quali il bresciano mons.Pavanelli e mons. Vigna, vicario ge-nerale di Cremona; il primo si oc!u-perà dell'ordinamento della scuola dicatechismo ed il secondo della forma-zione dei catechisti. Saranno pure re-latori il salesiano don Vismara, ilteol-C. Boria. U teol. Griffa, curatodi N. S. del SS. Sacramento, ed ilteol. Debernardi, vicario di Volpiano.Sarà particolarmente illustrato l'ar-gomento dell'insegnamento religiosonelle scuole medie. ij^^r^^k&^oM^D^e nascono i giardini eTle°àlbe?a-te » mi si è presentata alla mente unadomanda che già più volte mi son fat-ta senza potervi rispondere soddisfa-centemente < Perchè noi giardini, neparchi e nei viali dl Torino a soml-sianza di quanto si fa in altre cittànon si mette al piedi o sul tronco del-le piante un cartello coll'ir.dicazlonedel loro nome? ■. La domanda non mpare c ' mento vuol c e vago regno ueua vegetazione, mi pare che qualcosa per diffonderne il nome, le caratteristiche e i pregi deglVoci I nomi delle 'Un lettore ci scrive: «Illustrissimo signor del pubblico piante to che il dar modo alla mente di rievocare l'immagine di una cosa incominciando a rievocarne il nome. E inome delle piunte che s'incontrano, oltre che a sodiilsfare un primo sensocli legittima curiosità, può rappresen t j «parva favilla» dl una gran Camma di amore verso tali curi e siienziosl amie:. E non si perpetuerebbe" alberi si dovrebbe fare. Nulla" di piùutile per creare- e sviluppare un'affettra il pubblico la confusione o l'erroresull'identità di essi, il che va a detrlmento di quella cultura sia pure abuon mercato, che non s'impara abcuola. ma a poco a poco nella vita » La conferenza di S. E. Riannetti „ ..... „ „,Domam sera, 14 ottobre, alle ore 21nel salone dell'Istituto Superiore di Magistero (via Cittadella, 31. S. E. Marinetti parlerà su «Sant'Elia e i nuov_ parli materiali architettonici ».

Luoghi citati: Cremona, Torino, Volpiano