Marito moglie e cognata

Marito moglie e cognata Per aver-e u n bimbo Marito moglie e cognata ggtin un turbine di folle aberrazione H . Ho m anpre desiderato di avere un rlammbo, ni a il mio desiderio doveva ri- lamanere r« >r sempre inappagato, non po- btendo mia moglie avere figli. Alle volte, Imanche pea ■ il mio stato fisico, mi ren-1 cgnmccnomsta di un singolare : una ha reso ali autorità, l'il quale egli comparirà ndevo ncrv oso e insopportabile con mia moglie, la quale si sacrificò completamente in. ì mione a sua sorella Jolanda, che volont inamente si prestò a divenire madre«:-\ In queste semplici'ed accorate pai* ole è racchiusa la confessione che il i irotagonista di un singolare e doloroso dramma giudiziaria e per prossiniam ente in Assise. Con lui; Atti-[na à e o e i e o e e e ioo a à a e eee di le pa ti ira ln ttà ire trva re rdi uMino, rai uhi il ariHo Realini di Teodoro, di 41 anni, grande invalido di guerra, compariranno nella gabbia 1 a consorte, Angela Zorzetto di Luigi, ti 1 31 anno, e la cognata, Jolanda Maid a Zorzetto, di 21 anno appena, tutti ej; ualmente imputati di un reato per il qn ale la legge penale commina da cinque < . quindici anni di reclusione. Un dramma tormentoso Là viceriia non ha nulla di cruento, ma gli eleni enti che la compongono non sono per qa 2sto meno drammatici e dolorosi. Sens i volerne sollevare gli umili attori ali 'atmosfera della tragedia greca, ceriti è che un soffio di follìa è passato suU e loro anime, travolgendole nel gorgo di una passione, la cui profonda umani ita era per essi liberatrice. H Realini; combattente nella grande guerra, feri'.i o più volte in combattimento, fu investt ito nel 1917 da una bomba che lo crivel >ò di ferite per tutto il corpo. Fu raccj Ito sul campo come un ammasso di « irne sanguinolenta, e per moltissimo U smpo rimase fra la vita e la morte. Percosso al capo da scheggie non ancora e stratte, n'ebbe delle conseguenze d'indole permanente, irreparabili : la perdili a della vista e dell'udito. > Cieco e sori lo, dopo essersi trascinato dall'una all'ai tra casa di rieducazione, il Realini tori ò al suo paese natio : Gavirate, in que l di Varese. E là egli sposava, il 24 ni arzo 1926, Angela Zorzetto, la quale, .dopo averlo pietosamente assistito, tran lutava e sublimava la pietà in affetto, i iedicando la sua vita, con tenerezza di moglie e di infermiera, a sorreggere, {guidare e confortare quella del grande mutilato. Ma una felicità doveva essere' preclusa alla coppia. Alla Zorzetto, gì ac:'.e ed esile, è negata la gioia della n) aternità. Due volte ella sperò e si ili:i se di essere madre: ma entrambe le volte le toccò il disinganno più atroce : le t -reaturine nacquero morte. I medici c\i' ; la assistettero le tolsero per sempre la speranza della maternità. Nella sua devozione commovente verso il mariti», ella era disposta a morire pur di avore una sua creatura e. pur di dare (n testa suprema gioia al marito, la cui residua vita, spasmodicamente era p.uotesa verso il futuro, nel desiderio della J'igliolanza. Ma quando i dTnplal'—ZdfnAgdcdse«svssdrigcinhrrdlscnlscnhcfceLfitrdici spensero nell'animo dei coniugi ogni sorgente eli fede, la disperazione entrò nella lorot casa a rendere più arida e crudele la- loro esistenza. L'nlocausto Testimone site nziosa, ma non indifferente di questo intimo dramma, era Jolanda Zorzetì.d, giovane ventenne, graziosa e sensibile, la quale dal natio paese di Campo di Pietra, in quel di Treviso, si era fcr asferita a Gavirate in casa de! cognato e della soi ella. Ed ecco, in quest'atmosfera tormentosa tìl aneliti e di passione, maturarsi e compiersi l'evento c'.te ha portato alle conseguenze odierni?. A sentirne il racconto, semplice e schietto della protagonista, sembra di entrare nel carneo delle fiabe. Ecco comi la giovane ventenne racconta di aveitii preso il posto della sorella : « Ho offerto la. mia purezza al Reali-1 ni di mia spontanea volontà e senza' alcun pensiero d<i parte di lui, dato che mio cognato e m\:\ sorella non prevedevano dalla loro unione un legale frutto, di cui sarebbero : sitati desiderosi. Previo accordo, mi indussi dunque a cedere il mio cuore ». L'evento, come ni ricorderà per i cenni che se ne fecero già su queste colonne, si compì a Toi'ino. Allorché il •processo dell'incipiente maternità da cui fu colta la giovale, era in corso, ella, insieme al cognato ed alla sorella, lasciò Gavirate, tra -ferendosi a Moncalieri. Si voleva certamente evitare lo scandalo, che sarebbe stato inevitabile ed insoffocabi. 3 in un piccolo centro qual è Gavirate, dove -jrano conosciutissimi, ma si voleva anello un ambiente quieto e raccolto per aspettare l'evento. Ed a Moncalicri, dove vivevano appartati, i tre attesero trepidanti che la materni- Umaturasse. Le indagini, ora concluJ. J 1 u L 1.1 1 tt_JUV*> —w t' JiiSL * Ji . . Ise, della nostra Autorità giudiziaria, lhanno diradato tuAte^e^mbre^che po-|titcdmun1cltevano avvolgere il dramma. Nell'imminenza dell'evento, i coniugi Realini si presentavano all'ostetrica Lena Massari, abitante in via Ormea 49, per informarsi se avrebbe preso presso di sè la gestante : il Realini si era presentato co- me il marito di co3tei e la moglie come la sorella Avutane risposta affermati-va e concordate le condizioni per l'assi-stenza che l'ostetrfca avrebbe prestato, la sera del 14 febbraio i coniugi Realini accompagnavano in casa della Massari Jolanda Zorzetto. La mattina del 16 fphbraio la ragazj;a dava alla luce una el à, I bimba, lle' ne, le, a-1 Chiamati telefonicamente dall'annunna rio i coniugi Reali ai tornarono a Tori-SS no'L'evenfo fu aesotto da loro con la di più manifesta.gioia,, e^ cosi eresiato ac- Dalla felicità al carcere a- colto dalla puerpera che aveva mai co- munque lasciata mpravvedere 1 irrego-j arità della nascita. Ma per il Realini a nascita della bambina, della «sua» bambina era, come egli ebbe a proclamare anche dopo i dolorosi avvenimenti che lo attendevano, la « felicità raggiunta », e nella sua gioia folle egli non si rese conto nè ebbe la percezione morale dell'atto che poi compì denunciando allo stato civile di Torino la reaturina come figlia legittimamente nata da lui e dalla moglie. Il povero uomo, che aveva tanto trepidato per 'evento che fu apportatore per tutti non di letizia, ma di'dolore e di rovi- na, si Vécò'7n'persona,"ìui,' cieco Ysór do, a fare la denuncia al Municipio di Torino. Lo accompagnava, nella ingenua spontaneità della medesima incomprensione etica e giuridica, la moglie, a quale firmò l'atto — ricevuto dal'ufficiale di stato civile il 17 febbraio — come teste, qualificandosi per Maria Zorzetto e cioè con il secondo nome della puerpera stessa. Ed ecco così, nell'atto che dichiara falsamente la piccola Giuliana Giovanna Teodora Realini, figlia legittima di Attilio Realini e della di lui moglie Angela Zorzetto, concretarsi gli estremi del reato di « alterazione di stato », per cui i coniugi Realini e la giovane madre dovranno comparire in Assise. Il singolare inganno non tardò infatti ad essere scoperto: valse, si può dire, « l'espace d'un matin ». Non appena essi, con la piccina, furono tornati a Gavirate — ed il ritorno avvenne poche settimane dopo l'evento — le voci presero a circolare in paese. H maresciallo dei carabinieri se ne interessò e la verità non tardò ad emergere. Dal 4 giugno i coniugi Realini e la giovane Jolanda sono in carcere. Ed in carcere, ove, attraverso la trafila degli nterrogatori cui vennero sottoposti, hanno impegnato una commovente gara per addossarsi ciascuno la eventuale responsabilità del fatto e ciò non per diminuire con accorgimenti e sotterfugi a entità e la modalità del fatto, ma sotto la spinta di un sentimento di sacrificio (il sacrificio è la nota dominante in questa vicenda; ha dichiarato a moglie del Realini: « Sia io che mia sorella accettammo il massimo dei sacrifici morali ») essi hanno avuto l'annuncio della morte della piccina. Iddio ha voluto rallentare la stretta del nodo che serrava il destino della disgraziata famiglia, chiamando a sè l'innocente creatura la cui presenza in questa vita era ormai fonte di amarezza e di pianti. L'inesorabile sentenza d'istruttoria Ma la scomparsa della piccina non fa cadere nè discrimina il reato di cui i tre arrestati sono incolpati. « La morte della bambina — scrive il Consigliere istruttore cav. Andriano nella sen gvstsechmzrapdsdcVginladdptibdrrinsspprapspstvmtd1VMbèodbcnvgIUI'11 ftltU Ul »*«*■£>**« M* di -'1:111.- |,C l KJ UGHI lFinaBze ner ottenere l'aumento di caro |viveri RUna pensione spettantegli quale grande invalido di guerra e altro al- toglie alla perfezione del reato: essa impedisce soltanto la possibilità di ulteriori nocumenti ». Ed il magistrato ricercandone i moventi, considera il fatto alla stregua della legge, fuori di ogni sentimentalismo e scrive: « Non può revocarsi in dubbio l'intendimento doloso dogli accusati e cioè la scienza e volontà di compiere cosa contraria alla legge, ampiamente dimostrata da tutto il loro comportamento. Ci sia o non ci sia stato l'accordo delle due donne e del Realini a che costui avesse un figlio dalla cognata, accordo che presupporrebbe in tutti la mancanza assoluta di senso morale ed una profonda nauseabonda depravazione, ove Angela Zorzetto non sia una abulica o una succube, mentre è più verosimile ammettere, anche per il dovuto rispetto della dignità umana, che insciente Angela Zorzetto, il Realini abbia avuto, senza che occorra in proposito approfondire l'indagine, rapporti con la cognata e che nella impossibilità 10 nella paura di farne scomparire le conseguenze, nel desiderio di salvare l'onore della giovane madre, si sia provveduto con concorde volontà, solo a questo punto manifestatasi, a far apparire il frutto della incestuosa relazione quale figlio dei coniugi Realini vii fu sempre preciso e fermo il proposito di alterare lo stato di un neonato mediante false dichiarazioni e false attestazioni ». 73 il magistrato conclude: « Con tutto 11 loro comportamento, i prevenuti han no .scientemente menomato la' pubblica fede- inerente alla forza probanda dell'atto, creando la possibilità di pubblico e privato documento. Va a questo ri guardo ricordato che il Realini, secon do quanto appare dalle informazioni dei carabinieri, avrebbe trasmesso copia dell'a'tto di nascita al Ministero delle LnmdStnuocssrtfnscAdrdrTdldltl'Associazione nazionale ciechi di guerra per ottenere un sussidio ed altre agevolazioni ». Ma che all'eccezionale vicenda abbia presieduto una bassa finalità di lucro, !è conte-tato concitatamente dal Reajlini- Egh\ come 'abbiamo detto, sot |to l'accusa di alterazione di stato, è stato rinviato colla moglie e colla co gnata alle Assise. Il processo si svol gerà probabilmente in novembre. Sa .ranno alla difesa gli avvocati Bardan- 1 zelili e Modesti di Varese. C1 Uniformandosi alle direttive propagan ^ nX^1^%^^a^ ffi£6l£ST cÒncIrto bS«c^ ^polarS alle ore 21 (casa i'iatj. Concerto bandistico cnc aVrè luogo sabato 24 corr. j precise in corso IV Novembre