Il concordato per il dissesto dell'Albergo degli Ambasciatori

Il concordato per il dissesto dell'Albergo degli Ambasciatori l PROCESSI Il concordato per il dissesto dell'Albergo degli Ambasciatori Roma, 14 notte. A distanza di due anni dal clamoroso dissesto finanziario del comm. Gino Clerici, che portò al fallimento delle varie Società che a lui facevano capo, e successivamente al processo discussosi qualche mese fa in sede penale amanzi alla dodicesima sezione del nostro Tribunale, per la nota truffa in danno delle Bonifiche Pontine, una delle bocietà dissestate — l'Istituto per investimenti fondiari, proprietario dell Albergo degli Ambasciatori in Roma — na potuto raggiungere il concordato che è ora in via di omologazione. Le vicende di questo lussuoso albergo costruito dal Clerici in una delle più aristocratiche vie della Capitale, sono note. Dichiarato il fallimento, l'onorevole Mario Carusi constatava che di fronte all'unica attività costituita dall immobile dell'albergo e dal suo arredamento — complessivamente poi periziati in lire 10,100.000 — figuravano nel passivo lire 7.700.000 per crediti ipotecari e L. 13.400.000 per crediti diversi. A seguito della verifica dei creaiti stessi e risolte le contestazioni, il Passivo rimaneva accertato in circa L. 8.000.000 di crediti ipotecari oltre a ™ £?0,000 di crediti privilegiati e lire 10.200.000 di chirografari. Corsero varie trattative pei» il realizzo delle attività con la vendita del1 albergo, finché il 13 agosto scorso gli amministratori della fallita Società, rag. Alessandro Gedda e dott. Alfredo Rey, chiedevano al Tribunale la convocazione dei creditori per sottoporre loro una proposta di concordato. Con esso si offriva il regolamento diretto dei creditori ipotecari, il pagamento integrale del debiti della massa, delle spese di giustizia e dei creditori privilegiati, entro 30 giorni dalla sentenza di omologazione del concordato, il pagamento del 25 per cento entro tre mesi dalla omologazione ai creditori chirografari da farsi in azioni di nuova emissione della Società anonima istituto investimenti fondiari, completamente liberate. Quale garanzia veniva offerta quella .della Società anonima Palace Hotel di Roma, con capitale di lire quattro milioni, rappresentata dal suo amministratore unico comm. Adelmo Della Casa. Sulla proposta di concordato ha espresso il suo parere favorevole l'onorevole Carusi. Le adesioni sono 61 per L. 6.252.S76, in confronto di 104 creditori verificati ed ammessi per lire 7.211.762. Essendo.-stata cosi raggiunta la maggioranza voluta dalla legge, il giudice delegato al fallimento, cav. Petruzzi, ne ha preso atto salvo la omo-. logazione del concordato da parte del | Tribunale. L'avv. Aio è stato nominato a rappresentare e difendere il fallimento nella causa di omologazione del concordato che è stata messa per sentenza. Cosi il grande Albergo romano potrà riaprire i suoi battenti.

Persone citate: Adelmo Della Casa, Alessandro Gedda, Alfredo Rey, Carusi, Clerici, Gino Clerici, Mario Carusi, Petruzzi

Luoghi citati: Roma