Gorguloff ghigliottinato all'alba di stamane

Gorguloff ghigliottinato all'alba di stamane Gorguloff ghigliottinato all'alba di stamane o o o i , o e o a à — , j a i a e o e a i r a a o i à e e n i e c o el al o e E o ri r ò a a e oooei n à e: oa e di n Parigi, 13 notte. L'esecuzione capitale di Gorguloff è stata fissata per domattina all'alba, cioè alle 5,20. Questa decisione è stata comunicata agli avvocati Enrico Géraud e Marcello Roger, i due difensori di Gorguloff, recatisi nel pomeriggio al Palazzo di Giustizia, per accompagnare la moglie del condannato che sollecitava un ultimo permesso di visitare il marito. Tutti i martedì, infatti, dopo la sentenza di condanna, essa aveva l'abitudine di recarsi alla prigione della Sante dove nel parlatorio si intratteneva per qualche istante col marito. Ma oggi, temendosi che la disgraziata donna si tradisse davanti all'assassino, le venne rifiutato il permesso richiesto. Invano i due avvocati insistettero, facendo notare che, per ragioni di umanità, non bisognava che la signora Gorguloff mancasse al convegno settimanale per non attirare l'attenzione del marito. Questi, infatti, crede sempre che il suo ricorso in Cassazione non sia stato ancora esaminato e che non lo sarà prima di una quindicina di giorni. « Se Gorguloff non vede sua moglie nel pomeriggio di oggi, — ha spiegato l'avv. Géraud — capirà che noi abbiamo mentito e che la sua esecuzione è per domattina ». Tutte le insistenze furono però inutili. D'altra parte, il pope Gillet si è recato al Palazzo di Giustizia per sollecitare l'autorizzazione, che gli è stata immediatamente concessa, di assistere il condannato nel suoi ultimi istanti. L'Autorità Giudiziaria ha regolato stasera gli ultimi particolari della esecuzlone. Il Procuratore Generale Donnat-Guigne, tornato apposta dalle vacanze», e l'avvocato generale Gaudel hanno ricevuto la visita di Deibler, il carnefice, e hanno pregato l'avvocato generale Lecour, il capo del servizio centrale dell'Autorità giudiziaria della Senna, Mozer, il Sostituto che formò l'incartamento sottoposto all'esame del Presidente della Repubblica, Brouchot, il Giudice Istruttore Fougery e il cancelliere Crosnier, di recarsi, prima dell'alba, alla prigione della Sante. Se Gorguloff volesse infatti segnalare qualche fatto nuovo o fare delle dichiarazioni « in extremis », queste sarebbero registrate dal signor Fougery, con l'assistenza del cancelliere. Infine, l'avvocato Andrea Gambrial, capo della Cancelleria criminale della Corto di appello, è stato richiamato dalle vacanze per recarsi alla Sante e per redigere il processo verbale ufficiale della esecuzione capitale. romanzo e un assassini PARIGI, settembre. Si è parlato su per i giornali di un romanzo russo inscenante con tre settimane di anticipo l'attentato contro il presidente deUé Repubblica Francese. Di questo romanzo, dovuto alla penna di J. Lovitch e uscito in appendice su di un giornale bianco di Kharbin a cominciare dal 3 aprile scorso, un editore parigino dà ora alle stampe sotto il titolo di Tempesta sull'Europa la traduzione francese, preceduta da un'ampia introduzione di Henry Rollin, noto studioso della Rivoluzione russa. Giunto in pochi giorni al sesto migliajo, il libro è di quelli che si leggono con vivo interesse, se non sempre con assoluta convinzione. Dico subito che l'attentato contro il Capo dello Stato francese non costituisce nel quadre dell'azione formante il soggetto dell'opera e consistente in una nuova guerra mondiale se non un particolare accessorio. Germania e Russia, operanti ciascuna per fini diversi se non diametralmente opposti, hanno semplicemente deciso di iniziare ìs. partita organizzando a guisa di preludio una serie di attentati contro :l capi delle potenze avversarie cioè contro il primo ministro britannico e il capo del Foreign Office nonché contro il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e i principali generali francesi. Degli attentati, grazie all'abile opera di persuasione di agenti provocatori russo-tedeschi, si incaricheranno, credendo di agire per conto proprio, gli emigrati russi di Parigi, in omaggio a motivi sentimentali che sono pressapoco quelli forniti da Gorguloff a spiegazione del proprio delitto: il rancore contro l'Inghilterra, colpevole di aver cinicamente assecondata la bolscevizzazione dell'Impero russo per liberarsi una volta per sempre del temuto rivale, il rancore fontro la Francia, colpevole di avere tradito Koltciak e abbandonato Wrangel alla sua sorte, senza por mente al debito ui gratitudine contratto verso il popolo che, immolandosi sui laghi Masuri, permise a Joffre di resistere sulla Marna. Francesi ed inglesi, venendo meno al loro dovere di solidarietà verso la Russia zarista per stendere egoisticamente la mano alla Russia di Lenin, non sono essi responsabili, agli occhi degli emigrati, del prolungarsi del regime sovietico e complici'dei « carnefici del popolo russo »? Nulla di più facile, dunque, per gli emissari segreti di Mosca, del trovare nelle file dell'emigrazione russa di Parigi un pugno di uomini dalla testa calda, del tipo, appunto, di Gorguloff, per scagliarli contro i bersagli prescelti. Gli attentati hanno luogo a distanza di poche ore l'uno dall'altro e riescono tutti, tranne — nemmeno farlo apposta — quello contro il presidente della Repubblica Francese, che se la cava con una lieve ferita. Comunque, se i dirigenti di Berlino e di Mosca hanno voluta la scomparsa delle vittime designate non fu soltanto per gettare lo scompiglio in seno alle due democrazie occidentali che pretendono signoreggiare l'Europa: fu per eliminare gli uomini che da anni, con la loro politica di concessioni, di compromessi, di ipocrisie, lavorano a snervare l'opinione ir. Germania e in Russia, a toIgìiere a entrambi i paesi avversai' la voglia e il coraggio di lanciarsi iin un nuovo conflitto: i capi di governo più invisi ai bolscevichi non sono quelli orientati a destra, son-': jquelli orientati a sinistra, circostar zfrsstaaldscdgsnhcmlltbcipgsscS e o o a l a o e o o a o e r , o o , l e i , o , . o i i i ' i n : za che deve creare nella realtà dei fatti una specie di inconscia solida* rietà tra i russi del Kremlino e i ruasi dell'emigrazione. _ Fin qui la sagacia dell'autore non si smentisce. Con non minore accortezza costui ci prospetta anche gli avvenimenti che contrassegnano e accompagnano lo scoppio delle ostilità. Gli attentati di Parigi e di Londra non hanno determinato in nessuna delle due capitali reazioni decisive, e tutto si è ridotto a qualche dimostrazione di piazza — a Parigi abbiamo veduto che in realtà l'assassinio di Doumer non produsse) nemmeno queste — ma i francesi ne hanno approfittato per ristabilire, col consenso di Ginevra, il controllo militare in Germania. Una sera, alla stazione di Neusalz, i membri della relativa Commissione vengono fatti segno a un nutrito getto di bombe a mano che li riduce in briciole col relativo vagone. Il massacro mette Parigi sossopra — per lo meno il Lovitch lo immagina — e c'è chi parla di rioccupare la Ruhr. Ma il governo, tenuto a bada dai socialisti, si accontenta di esigere la nomina di una Commissione d'inchiesta franco-tedesca per ricercare ì colpevoli. Mentre le Cancellerie e il Segretariato di Ginevra discutono a perdifiato intorno ai poteri dei Commissari, il Reich, saltando il fosso, avverte le Potenze che il.generale comandante le forze tedesche in Slesia si è rivoltato e che il governa centrale non è più in grado di impedire lo scoppio di un conflitto alla frontiera polacca e deve declinare ogni responsabilità al riguardo. Contemporaneamente, sull'Oder hanno luogo i primi scontri. I tedeschi, fingendosi inferiori in forze, si ritirano per attirare il nemico nell'interno del territorio. Quando, dopo un giorno di avanzata, a Varsavia già si incomincia a cantar vittoria, ecco alcuni corpi d'armata russi, provvisti del materiale più moderno, gettarsi di sorpresa su Vilna e Lutzk e avanzare fulminei nelle due direzioni di Grodna e di Lvow. L'allarme a Parigi e a Londra è' enorme. Il Consiglio della Lega delle Nazioni, riunito d'urgenza, nomina tre Commissioni e adotta un ordine del giorno rivolgendo in pari tempo un patetico appello alla Germania. Ma poche ore dopo queste dimostrazioni accademiche una incursione aerea russo-tedesca annienta gli aerodromi del Bourget, di Villacoublay, di Thionville c di Epinal, mentre misteriose esplosioni danneggiano gravemente le fabbriche francesi di aeroplani e di motori. Presentando la nuova guerra come una crociata anticapitalistica intesa alla difesa delle conquiste del proletariato, la propaganda sovietica ottiene preziosi concorsi fra i comunisti di Francia e d'Inghilterra. La coscienza di esser chiamate a combattere contro la bandiera rossa paralizza lo slancio delle masse lavoratrici: la mobilitazione dà luogo a proteste e incidenti. Intanto, la comparsa in Mediterraneo di sottomarini tedeschi e russi cui le coste turche assicurano basi e rifornimenti, rende impossibile il trasporto delle truppe di colore dall'Africa settentrionale a Marsiglia. Seriamente colpita da queste penose sorprese, la Francia ripone tutte le proprie speranze nell'Inghilterra. Ahimè! Anche l'Inghilterra non ha da stare allegra. Quattro milioni d'operai, contrari alla guerra contro i Sovieti, si sono messi in isciopero. I •olontari brillano per la loro assenza. Il governo di Londra non riesce a mettere insieme se non pochi corpi d'armata in relativa efficienza. L'Irlanda è di nuovo in subbuglio. L'Egitto si proclama indipendente. Il canale di Suez è minacciato dai turchi appoggiati da forze russe. Altre forze russe invadono l'India, s'impadroniscono della ferrovia Peshaver-Lahore, provocano la ribellione generale e il massacro degli inglesi. In una parola, siamo a un pelo dalla catastrofe. « L'Europa, scrive con cupa ebbrezza l'autore, rimbomba del fracasso degli stivali russi in marcia ». In mezzo a questa specie di lucido delirio, la sola cosa che ai non veda bene è quale parte il Lovitch assegni all'Italia. Egli ci informa, è vero, in principio del libro, che la Russia, oltre a un accordo con la Germania e a delle convenzioni con l'Ungheria, la Bulgaria, la Turchia e la Grecia, ha una convenzione con il governo di Roma, ed aggiunge, un centinaio di pagine più in là, che l'esercito italiano è entrato in Jugoslavia e « liquida a modo suo la questione della sovranità in Adriatico ». Ma, non potendosi ammettere che il Lovitch, perfettamente a giorno delle situazioni particolari in Eurona, si faccia un'idea così modesta della nostra partecipazione al conflitto supposto, bisogna dedurne che lo stato di guerra tra Italia e Francia gli sembri, a torto o a ragione, esulare dal campo delle possibilità. L'Itaiia non figura infatti, a darali retta, nè nelle azioni aeree che distruggono le basi dell'aviazione francese, nè nelle azioni navali che interrompono le comunicazioni francesi in Mediterraneo. E' questo quel che forma la parte più ambigua del libro del giornalista russo. Per conto nostro, preferiamo tuttavia una lacuna che ci lascia, nei riguardi del medesimo, maggior libertà ài apprezzamento. In poche settimane la Polonia e schiacciata. La Romania ne segue le sorti. Il Belgio, dopo breve esitazione, acconsente al passaggio delle • ; truppe tedesche attraverso 11 proprio territorio, mentre il Re abdica. lPe: francesi c;uest'ultimo è un nuoivo colpo. Violeranno anch'essi, per vendicarsi, la neutralità belga — ricordiamoci delle confessioni di Joffre sull'argomento — tentando una controffensiva attraverso le Provincie ì valloni. Ma il diversivo non riesce, ed creo finalmente i russo-tedeschi a Parigi, in piazza della Concordia, mentre il governo repubblicano si è (rifugiato a Bordeaux. E qui la guerra potrebbe anche fi[nire, anzi dovrebbe finire, per per*

Persone citate: Andrea Gambrial, Bourget, Henry Rollin, Lenin, Marcello Roger, Mozer, Tempesta, Wrangel