Ritmi e cantilene primitive nelle musiche dell'America latina

Ritmi e cantilene primitive nelle musiche dell'America latina IL FESTIVAL DI VENEZIA Ritmi e cantilene primitive nelle musiche dell'America latina l e i a , , n a d l i a , a a r e o a mu s el lcnrne a ni i a o si e a vi il nè oma o o ae une io ti or gti ze e, ci ino le la n a onn e di ile ra to er lo :! gli ei to t. lo Conesecuzoneparecc-osizioni di musicisti del Brasile, del- a posizioni di musicisti del Brasile, aei-ja 'l'Argentina, dell'Uruguay, il Festival [avdi Venezia invita il pubblico italiano a volgere per poco l'attenzione allo stato attuale dell'arte musicale nell'America del Sud. Nessuno rimpiangerà i'assonza di una... mostra retrospettiva del Gomez e una esecuzione di O Guorany! Molte cose interessanti sono da notare nello sviluppo recentissimo della cultura e dell'arte di quei paesi e nelle loro relazioni con l'Europa. L'osservazione l'atta ieri intorno alla particolare funzione del folklore negli Stati Uniti è da rinnovare, ora che si accenna ai canti popolari delle nazioni sudamericane, dove l'arte è ai primordii e il folklore non è fiore di serra culturale, ma lingua viva, Più interessa il Brasile, sia per l'eccellenza d'un artista, che ne è considerato il più autorevole rappresentante musicale, il Villa Lobos, sia per le condizioni naturali della musica. Musica allo stato naturate Infatti può dirsi che laggiù la musica sia allo stato naturale, nel più ampio e profondo senso. Scrittori brasiliani, quali il De Andrade, il Pedrosa, e francesi specializzati, la Demarquez, la De Saussine, testimoniano che la musica del Brasile sta tuttora nello stadio originario; si assiste alia sua nascita, al suo sviluppo quotidiano, il che fa pensare alla leggendaria creazione collettiva. Ancora: non nasce sola la musica, ma sempre s'accompagna alla poesia, anch'essa rudimen l'alisziFV: pecocoagfoTdDtedijgfobvvrisiptudcaorcmincrtale, inspirata 'alle leggende millen- fnarie. Lo spirito di tali arti non è mai l'rsprofano, nè soggettivo, ma sacro e sociale, commemorativo e rituale. L'assenza della soggettività è indizio del- «l'ancor deficiente sviluppo psicologico!sdi quelle razze extraeuropee. Mentre gli oriundi portoghesi e spagnuoli riescono a mclodizzare liricamente, i negri, trapiantati e oppressi c incolti, stentano a dire e cantare la loro pena e cercano sfoghi collettivi nei ritmi, che non hanno origini prosodiche, c nel- ele coreografie; gli indiani invece, pur «restando impersonali e apsichici, melo-j ^dizzano vagamente, senza cos la frase in alcuna forma definita, coni dseupp:i, m-iu-i trincero nun'accento che" alirnOTtersensibifltlI*parrebbe malinconico, e derivano il rit. ! vmo dalla prosodia. Dal mescolarsi delkit■ 'mgbrasiliana, fantastica, libera: essa dun-inrazze e. conscguentemente, delie varit musiche, è nata la particolare ritmica que deriva lai la ritmica propriamente musicale dei portoghesi, coltivati al 'le tradizioni europee, e dalla prosodia ; f! degli afro-americani-indiani. E il ritmo' llè proprio i'esponente musicalo della'mmusica brasiliana, che non conosce lajvmisura all'europea, ma la successione! di valori di tempo. Poiché i portoghesi limposero la loro lingua, senza pertanto driuscire a sopprimere i dialetti locali'ccongiunti alle musiche locali, la lingua sscritta, la portoghese, sì distaccò dalla hmusica indigena; e questa rimase a mrappresentare la più viva e forte aespressione naturale. Aspettava un ar- dUsta. E lo ha avuto in Villa Lobos. [rVilla Lobos MSi potrebbe denominarlo il Kipling Smusicalc del Brasile. Le danze del popolo'£77 . , j. , ,. ,,. . dsotto i palina, .gridi degli uccelli nei eboschi, le stregonerie dei negri nei sob- 'borghi cittadini, le serestas, le serena-'te, le bizzarrie carnevalesche, le miste.;1. - ^ i *. j. • * .. riose foreste popolate d. leggende e di ^demom famihnn dove abitano la ti-j«gre, il Grande serpente e i pronipoti de-^irli eroi della tribù, i grandi fiumi mae- stosi e profondi, venerati come esseri lfavolosi sul cui fondo emergono pa-.^lazzi incantati, dimora della madre del- l'acqua, l'Iara dalla chioma verde, e a!-1tre patrie leggende hanno fornito aVllla VLobos le immagini per le sue composi-j zioni, mentre la singolare sincope, de-, rivata dalla prosodia, la maxixc (clan-! iza del carnevale), VA clioro, Improvvisazione di molti strumenti su un terna: |dato (come nel jazz hot), e strumenti' bizzarri, quali il cavaquinhu, piccolo' violino, il volaa, chitarra sottile con ; Alungo manico, e varii ordigni a percUs-'Fsione e senza suono detcrminato, cri!; rsuggerivano movenze e timbri caratte-'eristiei. Tali clementi folcloristici restaronc •'r,^quasi dei tutto negletti, mentre i coni- jpositori locali soggiacevano prima a!- il'influenza operistica italiana (Gomez,'cMliruezl poi a quella wagneriana o francese. iOswald. Braga) Una prima attenzione alle fonti nazionali fu ri- volta da Alberto .Nepomuecno. morto nei 1920. da Velasquez, 'ii Netto Po- ipò la pii?rra .puropcn i- moto Colkto? »;u ront'.nuato con mags: crescente favore, consistendo nella si- fstematica raccoltacanti, nel.a loro elaborazione, nel loro superamento in:1f orme d'arte. t quesascuoaa Rio de Janeiro nel aos,na Kio de Janeiro nel 1890. Esistenza avventurosa. Il monastero, il collegio, 'accademia di medicina. Poeta, giorna ista, commerciante. Studiò composi zione, dapprima irregolarmente, poi con Franca e Braga. Armonista ribelle.! Violoncellista. Dal 1909 al '12 percorse territori indiani, raccolse canti, si permeò dello spirito nazionale. Alle composizioni strumentali di tipo, per! cosi dire, internazionale e classico,! aggiunse sempre più numerose, quelle folkloristiche, specialmente vocali, i> Tre poemi indigeni, le Serestas (canti di bovari, mendicanti, carrettieri). Le Danses africanes gli erano ispirate da temi degli indiani africani dello stato di Matto Grosso, e costruite sulla singolare gamma di una specie di xilofono, detto marimba. Altre opere serbavano qualche linea classica e mettevano in evidenza l'elemento che ò divenuto sempre più caratteristico: ili ritmo metronornico, che esclude qualsiasi rubato, qualsiasi punto coronato, prescrive, in modo rigoroso, le sfumature della dinamica. La sua produzione di sinfonie, di opere teatrali di musica dacamera continuò abbondante, quantoattiva la professione del direttore di orchestra. Nel 1918-19 Darius Milhaud, recatosi al Brasiie, rivelò Debussy, ancora ignoto a Villa Lobos, cosi si afferma, e, ascoltate le sue musiche, lo indusse a visitare Parigi. Cominciava cosi la fortuna europea di Villa Lobos. L'opera che vlen considerata più rappresentativa di quest'ultimo perio- fO, nel quale il Villa Lobos avrebbe lealmente superato la materia folclo- ristica, e costituita dai Choros, composti fra il '24 e il '29. L'autore mirò a « una nuova forma di composizione mu- si^neUaquale^sono^i^eUzzate_le esprimono U canto comprensivo di tut« « canti umani e anche di tutti i ru^JgH^S.**^fj^^f™*0differenti modalità della musica brasiliana, indiana e popolare. Principale elemento, egli dice, è il ritmo, mentre una qualsiasi melodia tipicamente popolare appare trasformata secondo la personalità dell'artista ;>. Tali choros - — — — .... ne deila collettiva vita quotidiana. Alla scuola di Villa Lobos, negatore * qualsiasi tendenza europea, talentc vivacissimo e arditissimo temperamen.to d'artista ricco, brutale e generoso.maestro sicuro, appartengono parecchigiovani brasiliani, fra i quali il Fer- nandez e il Guarnieri. Ay ay ay Non meno ricco del brasiliano è il folklore dell'altre terre dell'America latina. Numerosi sono i compositori, ma nessuno emerge fra essi quanto villa Lobos. l0 più caratteristiche canzoni dei l'Argentina e dell'Uruguay sono le vi dalas. Alberto Williams, che è onorato come * il patriarca dell'evoluzione mu sleale della Repubblica argentina ne ha raccolte e armonizzate molte. I te m\ dei yauchos, derivati da influenze araucane o mauro-andaluse, passarono dall'Argentina nell'Uruguay, come ha ricordato la scrittrice brasiliana DeMenezes, e furono trattati dagli uru- S^yani Broqua e afilli e dagli ar£crltim t^uirre e De Rogatis II p u dormente cantore della vita del r/au- e )°*U™%uf chilul e degli amor én '"° e Jl. „ ^.,rh..Trin a] '"-' W«s 0 s"mato 0 B-lchdrdo' al" 1'0™ 01 Rous5e!; \r nn^o evoluzione ha avuto la musi- ^"^^3 Bolivia. nell'Equato« ^nei.a trascurita la^Mncne musicisti ci- leni vi sono sinfonisti con e Allende e ^S- °Pe"ftl- S= Grazia diJ da Cile v« con a grazia * 1"0 '--„!£?• ' ' ' .. Vautore 7 P,rc" 1 a- «. c,