L'adunata nazionale del Club Alpino

L'adunata nazionale del Club Alpino L'adunata nazionale del Club Alpino S. E. Manaresi, in un appassionato discorso, esalta il magnifico sviluppo della grande Associazione == Vibranti manifestazioni al Re ed al Duce Sulla piazza Carlo Felice, di fronte all'ala della Stazione di Porta Nuova, lato partenze, si venivano radunando ieri mattina, fra le ore 8 e le 9, gli alpinisti partecipanti al Congresso. Anche senza l'ausilio dei bianchi cartelli clic contraddistinguevano i gruppi delle Sezioni del G.A.I. di, pressoché, tutte le Regioni d'Italia — ne sono venuti dalla Sicilia, dall'Abruzzi, dal Molise, dalla Campania, dalle Venezie, dall'Emilia, dalla Liguria, dalle Marcile, dalla Lombardia, dalla sede centrale di Roma, ecc. — anche senza guardare i gag'.iardetti e le fiamme renanti il nome delle varie Sezioni e sotto-Sezioni, non era possibile non riconoscere di primo acchito in quella pittoresca folla, dove punon mancava la rappresentanza femminile, gli appassionati della montagna. Li rivelavano tali certi cappellucci verdi alla Tirolese con la penna da alpino, gli spessi e variopinti calzettoni, le giucche a vento, gli scarponi ferrali, i maglioni o le camicie di flanella; ma soprattutto si riconoscevano alpinisti dal maschio volto abbronzato dal sole e dai riflessi dei campi di neve e dei ghiacciai, da quei segni indelebili che la montagna imprime agli ardimentosi scalatosi di cime. Le macchine fotografiche, compagne indivisibili degli alpinisti, funzionavano ininterrottamente. Il corteo al monumento di Q. Sella 1 singoli gruppi si andavano man mano infittendo e del loro ordinamento si occupava il direttore della nostra Sezione del Club Alpino Italiano, dottor Ferie-ri. Giungevano intanto alla spicciolata numerose personalità, e ale 9 precise arrivava S. E. Manaresi. Col Sottosegretario alla Guerra si trovavano: il Segretario federale e membro del Direttorio nazionale, Andrea: Gastaldi, rappresentante il Segretario del Partito S. E. Starace, accompagnato dal direttore della Segreteria federale, comm. Cazzotti; il vice-Prefetto, comm. Marongiu; 11 Podestà, dott. Paolo Thaon di Kevel, e i vicePodestà dott. Gianolio e prof. Silvestri; il Preside della Provincia, gr. uff. Anselmi; il sen. Brezzi, ecc. Preceduto da alcuni vigili in bicicletta, il corteo imboccava il corso Vitorio Emanuele 11 e si avviava verso l Valentino. Lungo il bel viale soleggiato si snodava la lunga teoria degli alpinisti con le belle fiamme dispiegate al vento, raggiungeva il corso Massimo d'Azeglio, e, lianclieggiato il Castello del Valentino, si arrestava davanti al monumento di Quintino Sella. Non discorsi: un attimo di reigioso raccoglimento, il braccio levao in alto nel saluto romano alla memoria del fondatore del Club Alpino taliano, dell'illustre scienziato, dello statista insigne. Poi le Autorità, che ormavano la testa del corteo, proseguivano pei' dar modo ai varii gruppi sopravenienti di fermarsi man mano a tributare lo stesso omaggio, in perfetto stile fascista. Sulla base del monumento il Municipio aveva fatto deporre una. corona d'alloro a bacche dorate arricchita da un fascio di argentee stelle alpine e attraversata da un nastro dei colori della nostra città recante la semplice scritta: La Città di Torino. Per via Orto Botanico, il corteo si avviava, poco dopo al teatro Chiarella e lungo la via dalle file degli alpinisti si alzava una delle più popolari canzoni che accompagnano le marce n montagna. In un attimo la sala del teatro si riempì. Non era quello l solito pubblico che assiste alle rappresentazioni: poco dopo rhp ogni posto fu occupato, come obbedendo a una parola d'ordine, ciascuno Hi levò giacca e cappello e rimase in maniche di camicia o maglione ad attendere l'inizio della cerimonia. Ben a ragione S. E. Manaresi aveva detto ieri, parando dell'odierna riunione, che inendeva bandire da essa ogni forma di etichetta: doveva essere un inconro di veri alpinisti che francamente esprimessero i loro pensieri nei riguardi dell'opera svolta dall' Associazione. Sul palcoscenico si schierava ntanto una fitta siepe di gagliardeti, labari e fiamme. Unitamente a quelli delle Sezioni e Sottosezioni del C.A.l. vi erano quelli di Associazioni affini con rappresentanze e primi fra tutti i gagliardetti dell'A.N.A. e del GUF. Prendevano inanto posto le Autorità: S. E. Manaresi, il Segretario Federale e il vice-Segretario federale ing. conte Orsi e tutte le Autorità e personalità che avevano preso parte al corteo. Si notavano l sen. conte Petitti di Roreto, il Comandante di Corpo d'Annata S. E. generale Spiller, il Comandante la Divisione gen. Alberti, il Comandante la Scuola di Guerra gen. Pintor, il Console generale della Milizia OddoneMazza, il gen. Ferretti, podestà di Susa, il Comandante del 3.o Alpini col. Cerutti, il Console Poli vice-Segretario Nazionale dei GUF, il Console Pirelli della Milizia Universitaria, il conte Pallotta, segretario del G.U.F. di Torino, il gr. uff. Borgnetti, presidente del Touring Club; il comm. Taglietti in rappresentanza del Procuratore Generale S. E. Muggia, il conte Paolo Verdun di Cantogno per il Procuratore del Re comm. Majola, il rappresentante del Club Alpino francese signor Queirat Alpino vvlgtsctmvmpSdv•vvfncsail rappresentante del CIuDlSvizzero della Sezione del Canton Ticino signor Pa tocchi, il con-! te gr. uff. Carlo Toescn di Castellazzo; delegato della Federazione italiana e- scursionismo e personalità dol mondo alpinistico; il presidente dolio Sci ' Bris' ! . Club Balestrieri, il cav. Zanetti, Brisi- ghelli, Arrigo, ecc. Scroscianti acclamazióni si levano|nel Teatro al comparire di S. E. Ma naresi, poi una voce le domina priaandes-HRer il •Be,-P^C,-Ìl-tS«»».#jaJ..jjjuJ Alala! • ed un coro formidabile ripete l'aclamazione al Sovrano e al Capo del Governo. Il saluto del Podestà e di Andrea Gastaldi Subito dopo il Podestà prende la parola e rivolto a S E. Manaresi esprime il vivo compiacimento dei Torinesi per la decisione da lui presa di tenere il Congresso degli alpinisti, a Torino, la città che fu culla del Club Alpino italiano e dove l'illustre statista e precursore del nobile sport montano, Quintino Sella, lo fondò nel 18G3. Egli ringrazia perciò a nome della città che rappresenta il Presidente del Club Alpino per le attestazioni di benemerenza date a Torino, rivolge un saluto e parole di compiacimento ai rappresentanti del Club Alpino francese e svizzero che hanno voluto partecipare alla riunione, e succintamente accenna alla cronistoria della gloriosa istituzione che in pochi anni di vita da piemontese é diventata nazionale e il cui ininterrotto e crescente sviluppo si nota enumerando le 125 Sezioni che ora coutil in tutta Italia. L'oratore accenna poi alla recente immissione dei 40 mila studenti dei Guf, nelle file del H.A.l. e si dichiara certo che i lavori del Congresso, per lo spirito rinnovatore impresso dal Fascismo in tutta la compagine nazionale e per l'esempio del Capo, riusciranno proficui. Acclamazioni all'Italia, al Re e al Duce chiudono il discorso del Podestà e suscitano una spontanea dimostrazione. Il vice-Prefetto comm. Marongiu reca al Congresso il saluto augurale del Prefetto S. E. Ricci, assente; saluto rivolto in particolar modo a S. E. Manaresi, saggio e provvido capo della benemerita istituzione. Quando il Segretario Federale Andrea Gastaldi si alza e dice all'assemblea che egli reca il saluto del Segretario del Partito S. E. Starace, una calorosa e spontanea dimostrazione al Regime e al Duce si leva dalla sala: tutti in piedi applaudono e la dimostrazione si rinnova subito dopo che l'oratore rivolto a S .E. Manaresi, porge al valoroso combattente, presidente del C.A.L, l'affettuoso saluto del fascismo torinese ed esprime l'orgoglio che ciascuno sente per aver egli scelta Torino quale sede di Congresso. Andrea Gastaldi accenna poi alle benemerenze dell'alpinismo cosi consone allo spirito fascista. Anch'esso non vuol vedere intristire la gioventù nelle città proclivi alle mollezze, ma li spinge, li incita a salire sulle vette montane, a purificarsi, a fortificarsi, poiché l'alpinismo è sinonimo di coraggio, di audacia, di ardimento. Il discorso di S. E. Manaresi Nuovi applausi e acclamazioni al Capo del Governo salutano le parole del Segretario Federale, poi S. E. Manaresi, prima di iniziare la relazione del Congresso, eleva un pensiero devoto alla Maestà del Re, primo presidente onorario del glorioso Istituto, ni Duce tutore mirabile dei destini della Patria, provocando una spontanea •e viva dimostrazione di affetto al Sovrano e al Capo del Governo da parte di tutti i partecipanti al Congresso. Egli prosegue poco dopo per comunicare all'assemblea il telegramma inviato dal Ministro della Guerra S. E. il gen. Gazzera che dice: « Vedo venti appassionati della montagna i migliori soldati d'Italia». «Viva l'Esercito! • si grida da ogni parte e le acclamazioni si susseguono per qualche tempo, poi S. E. Manaresi ringrazia il Podestà, il Segretario Federale Andrea Gastaldi e il vice-Prefetto Marongiu per le affettuose espressioni, ringrazia i rappresentanti der Club Alpino Svìzzero e Francese la cui presenza attesta che le montagne e l'amore per esse, anziché dividere 1 popoli deve unirli, quindi entrando nel vivo dell'argomento nota, con compiacimento come nel seconao Congresso che egli presiede si constati un considerevole aumento del numero dei soci del C.A.I., tutta gente che vive concorde della stessa passione, della stessa fede. L'oratore ricordata l'origine dell'Istituto e il suo glorioso fondatore Quintino Sella, il cui spirito animatore è presente al Congresso, parla, della nostra vecchia città e del Piemonte da cui è partita la prima scintilla di tante gloriose iniziative che oggi sono realtà. Afferma che il Club Alpino Italiano ha favorito i contatti fra alpinisti di diverse regioni, tutti animati dalla stessa passione, ha servito a meglio cementare l'unione nazionale e a creare un senso unitario dell'alpinismo italiano. Parlando in particolar modo della Sezione piemon tese del C.A.l. ha elogiato l'attiva e infaticabile opera del suo presidente sen. Brezzi a cui si deve l'attuazione dell'antico progetto del Rifugio al Gran Paradiso, che porterà il nome del nostro glorioso Sovrano e la cui cerimonia inaugurale avrà maggior lustro e risonanza per la presenza del Principe di Piemonte. Ma altresì ha elogiato il presidente della nostra sezione del C.A.L per il programma di opere feconde che ha tracciato e che certamente verranno effettuate. S. E. Manaresi auspicando al rinnovato svi- hippq dell'alpinismo ha detto che de-' ve arrivar giorno in cui non vi sia un italiano che non sia salito ad almeno; 2000 metri. I Parlando dell'opera volonterosa e sa- j piente data all'Alpinismo da. valenti e audaci campioni ha ricordato Bale-i strieri, presidente del Club Alpino Ac-[ endemico, min miniera di riserve di |elette forze dell'alpinismo italiano, cheI.oiiiprnnde tutte le scuole, tutti gli ardimenti. IL'oratore, suntegglaifa-. la reazioneJ Balestrieri passa a parlare della pubblicazione dell'annuario del C.A.l. accademico il cui Congresso si terrà nel corrente mese nella conca di Cortina; poi accenna alle pubblicazioni della rivista da lui diretta, della pubblicazione di una guida delle Alpi marittime del Sabatini; quindi si attarda a parlare del comitato scientifico che opera in collaborazione col TouringCiub e coU'lstttutO geografico militare. Precisa poi 'che il C.A.l. possiede oggi 315 rifugi, i quali dovranno essere muniti di una cassetta di pronto soccorso ideata dal Bonacossa, e per ciò che concerne il riattamento, la trasformazione o la costruzione di nuovi rifugi esprime il desiderio che essi non vengano mutati in alberghi che costati troppo come manutenzione, che bene spesso riescono invece insufficienti come rifugi ed in ogni caso sono Inopportuni per chi nutre un sincero spirito alpinistico. Alterala che i presidenti delle singoli sezioni operano per la ricostruzione dei rifugi sulle Alpi occidentali, acciocché gli stranieri possano anche nei rifugi vedere il volto della Nazione rinnovata. Egli parla poi del comitato guide di cui è presente il presidente Bertaralli per elogiare la loro opera e il loro spirito ili sacrificio. . Veri combattenti della montagna che in Italia e all'Estero hanno tenuto alto il prestigio e la bandiera della Patria. Dalla relazione di S. E. Manaresi si apprende che il numero dei soci del CAI., da ii.bbl, e salito a 47.966. Nel HfciU erano soli 35.U0U, da cui si dovette stralciarne l^.UUO, che non esistevano che sulla, curia- Accanto a ijuesti soci vi è poi la falange degli escursionisti, i cui uomini migliori passeranno ili certo a breve scadenza nelle lile del. C.A.l. 11 Presidente ha ricordate le numerose concessioni ottenute dal Ministero delle Comunicazioni per il trasporto di alpinisti in ferrovia; ha assicurato di aver compilato un programma di treni popolari per la stagione invernale e che avrà i più ampi sviluppi. Razionalmente ma lucidamente precisa la. situazione finanziaria del C.A.L, il cui patrimonio è fruito di costante lavoro; parla degli ottimi rapporti con gli Enti affini; si compiace ed esalta l'accordo fraterno dei vecchi alpinisti con i giovani universitari, che, per volere di S. E. Starace, il console Poli ha già portato in alta montagna. Si compiace infine del riconoscimento tributato all'alpinismo italiano, al quale è stato offerto di tenere nel prossimo anno il Congresso internazionale, la cui sede sarà probabilmente a Cortina d'Ampezzo: e conciliude, fra applausi scroscianti e acclamazioni al Duce incitando i congressisti ad una attiva propaganda pubblica é privata per la causa della montagna, ohe compren de la sanità della razza, che viene addestrata ad una vita di fatiche e di ardimento della quale l'esempio ci viene dal Duce. Il console l'oli.porge poi, a nome dei Gruppi universitari fascisti, il saluto ai congressisti. La cerimonia si-chiude con un commovente episodio. Il presidente de! Club Alpino Accademico, Balestrieri porge a S. E. Manaresi una medaglia d'oro che è stata coniata per glorificare la memoria di Ottorino Mezzalama, e lo prega di voler consegnarla egli stesso, acciocché l'offerta abbia più alto significato, al fratello dello scomparso. L'on. Manaresi si avanza verso il congiunto dell'estinto, gli porge il dono e l'abbraccia fraternainen te fra la generale commozione. Al termine della riunione il teatro si vuota lentamente. Fuori attendo no dei torpedoni sui quali prendono posto i congressisti per recarsi al Monte dei Cappuccini, dove, all'aper to, ha luogo il pranzo sociale. Ad una refezione ui alpinisti non difetta l'allegria, perciò al » dessert » sul Colle tanto caro ai torinesi si sono elevati cori alpini di un magnifico effetto folkloristico. II ricevimento in Municipio Nel pomeriggio, nella Sala delle Congregazioni al Palazzo delln Pode steria, si svolge l'annunciato ricevi mento in onore di S. E. Manaresi e dei congressisti. A ricevere gli ospiti, insieme con il Podestà, dott. Paolo Thaon di Revel, che, coadiuvato dai vice-Podestà Silvestri e Gianolio, fa gli onori di casa, si sono date convegno le alte gerarchie locali. Quando, alle 16,30 precise, con pun tualità militare, giunge S. E. il Sottosegretario di Stato alla Guerra, che è accompagnalo dall'ing. sen. Brezzi presidente della Sezione torinese del Club Alpino Italiano, la magnifica Sala p già gremita di invitati — i presidenti ed i dirigenti delle varie Sezioni italiane ed i rappresentanti del Club Alpino Elvetico e di quello Fran cose — che improvvisano all'on. Ma naresi una calda dimostrazione di affettuosa simpatia. Il ricevimento si svolge in una atmosfera di vivissima cordialità, quasi familiarmente, 11 Podestà lancia un forte alala per S. E. Manaresi e per tutti gli ilpinisti italiani e stranieri; a sua volta il ggaDgnptapdfppnlpgercsdnstaitrDpltqSrmpaalcrlgshmf Sottosegretario di Stato inneggia f.ile 'fortune della gloriosa e forte Torino plaudendo alla sagace opera del dot;tor Paolo di Revel. Le brevi parole Idei due personaggi sono sottolineate jdai calorosissimi replicati battimani del presenti. i Poi i valletti municipali servono un [signorile rinfresco, mentre le Autori tà tengono circolo con i graditi ospiti I Alle 17, S. E. Manaresi, vivameli applaudito, lascia il Civico Palazzo, Idiretto, insieme con il sen. Brezzi, al Jj£ vc-lta di, Aosta, ssXcaCdlrtmvsrrzlrdsznngbdvIc