La giornata delle cameriste

La giornata delle cameriste VIAGGIO I IN OLANDA La giornata delle cameriste -(13nostro Inviato)' AMSTERDAM, settembre, \pSi ha ragione di dire che la casa è g' specchio dei costumi di chi l'abita; smin Olanda imwbili sono lustri al. a. iri degli stagni, degli oggetti di ra-ìLme, delle porcellane. Il lusso di que-\lasto Paese è nella pulizia, ci si tiene luqvvulefia,sasa,. Li sono, a scelta, imprese private inchp. xp. no. nnn,:,«y,n sienii r,r,rm, ceal tetto, muniti di veocedono con fervo- vaticolosa operazione'chidraulica. Uno che se ne stia anco-\ndciNcoselolaace si è gelosi della roba propria al punto che, per fare un esempio, un proprietario di casa andando in villeggiatura, al mare o in campagna, affitta l'immobile al fine di non perdere un solo giorno d'interesse, ma porta via seco i suoi mobili per la paura di vederli deteriorare. Il sabato da un capo all'altro del Regno è giorno di pulizia; si fa pure il bucato alla facciata della ca sa. che se ne occupano, degli operai specializzati in materia che s'arram picano in cima Olanda e si trova d'improvviso ad assistere a questo spettacolo, si spaventa e pensa subito che siano venuti i pompieri a spegnere un incendio. Ottime massaie Giù da basso le ottime massaie non perdono il loro tempo e secondano il lavoro lavorando dove possono al pian terreno e aiutandosi con pompe da giardino. Ciascuna abitazione possiede infatti la sua presa d'acqua, esterna, e non c'è che da svitare un tappo di caucciù perchè l'acqua arrivi pronta e di getto.mLa casa sgronda allora da ogni parte, è una pioggia torrenziale, un diluvio. Con le braccia nude fino ai gomiti, sottane e maniche rimboccate, zoccoli bianchi ai piedi, queste « baccanti della pulizia », come le chiamano, ci mettono toni' anima in questa bisogna quanta ce ne metterebbero ad, andare in fiera, alla chdagvleptidasugue cakermesse, nel loro paesello. Armate Hdi larghe spugne, di spazzole e slro- sefinacci fanno rilucere tutto quello'coche toccano come le nostre serve, mda noi, di contentatura più facile, il lobottone in rame o d'ottone del cam-. trpanello. Alle nove di sera stanno an cora lì a insaponare, a raspare e a raschiare V ultimo gradino della scala. Il sabato è un po', per loro, il loro giorno di festa. Il governo della casa passa nelle loro mani, sono loro che dispongono e che comandano, le vere padrone. Dopo lucidate torsm. ple pietre del marciapiede e rubato-eil mestiere ai vigili della nettezza.surbana, queste servette bene inten zionate, piene di temperamento, si fanno in quattro per brandire lo nv. sstraccio e per strofinarlo dovunque nesse ritengono meglio, per dare sfo- dqo alla loro passione di pulizia.\mStunno in ginocchio ad adorarla,.squesta loro dea Pulizia, e in suoìmomaggio e per amore dì lei non esi-'sterebbero un istante a innaffiare con\sdella soda anche un quadro d'autore,\sa lavarlo da cima a fondo per to glierne via tutto quanto il colore A. lasciarle fare anche la Cena di Leonardo da Vinci verrebbe pulita tda loro definitivamente, e se a qual-\ dcuno venisse in mente, che so, di\tpresentar loro il pianoforte su cuiìsWagner compose il Tristano, c'è da inscommettere che s'accanirebbero aìvversare secchi d'acqua sulla tastie-\cra, a premervi sopra lo straccio con\sun crescendo rossiniano affinchè il atasti ingialliti ripigliassero il loro ■' colore, ridiventassero bianchi finalmente. Ci sono qui come un po' da per tutto delle Ecoles Ménagères, delle scuole femminili nelle quali si tengono dei corsi regolari e scientifici di cucina c di pulizia, e dove ragazze del popolo e della buonu società dssnrpeit_ vsi, istruiscono praticamente su tutto agquanto riserva o potrà loro riserva-ìdre lu vita di domani. Per sposarsi c msaper trattenere il futuro marito bi-\ Psogna per prima cosa saper tenere\cuiia casa:_è un uso popolare, qui co- j tme van mic~, cucina. Così com'è d'uso che, senza, npreavviso, di quando in quando una nCommissionc si rechi nelle case opc-\ tsaie,sposateonubili chc siano. Dopo.plungo esame, dono constatato e toc-\qcaio con mano che non. esiste ombra'lCU-- <di polvere, e che i colpi di strofinae-\ ciò sono stati dati a dovere, con'ai maestrìa, si rilascia un certificato il b\quale è un premio ambitissimo al qpari d: un titolo di virtù o di un at- ntestato di bellezza. Non fa moravi-,e■glia chc per essere brave massaie si frichiedano molte virtù, e chc code- astr virtù, divenute un titolo accade- pmico, costituiscano un'attrattiva amonto. portano il nome di Scuole delle Fi- ndanzate ». Fa merùciglia se mai la,m pienezza di cuore con cui si prodi-i gano e la versatile filosofia con cui ianno far proprio l'interesse degli maltri, coltivandolo come un ideale, dL'educazione così delta negativa, al- ta Rousseau, onde si dà Ubero svi- guppo alla personalità, ha fatto di dqueste cameriste d'alta scuola veri modelli del genere. La prova del fuoco dei l pgmCe un quadro di Cornehs dove si dvede un frate che preme il seno a auna monaca. Nulla di scandaloso: la teggenda vuole che ciò si facesse al cine di provare se la pia donna non : aavesse veramente peccato. Non ne [ carebbe uscito che del latte: ne uscì rnvece della frutta e del vino, segni qerti di purita virninale. I CQuestione di usanze. A nessuno'merrebbe in mente di mettere a prò- Ra le altre virtù delle cameriste, per-.shc tanto non ne vortano l'abito e eon ne tanno professione. Quel chc t, , i lei gusto degli Olan-'cesi, grattarne i mattoni. Applicare'qioè in integro il sistema antisettico.', aNiente dì male chc qui nel paese del nolore piaccia un roseo naturale. Es- ue vanno con la stessa flemma e con co stesso scrupolo, di divertirsi o di leavorare conforme il caso s'intende,\ calla kermesse e al mercato. Al mer-ìtcaio se ne vedono ogni giorno: ogni u• 'rulbldhcrola facciata delle cuse, e quan-'no occorra, togliendo ogni segno di sntichità poco nel gustò degli Olan- ' cgiorno è giorno di mercato. I laitìvendoli sono ì primi ad arrivare, con e vetturette di abete lisciato e dipinto, e i bidoni di rame rosso scinillante come uno specchio, rilevato da ornamenti di rame giallo simile all'oro. Le cuoche si fanno avanti, Cull'uscio al richiamo del carillon,\pgiacchè in Olanda per ogni cosa c'è'fun carillon, non solo nei campanili, gl'imbonitori e tutti quanti, al merato, cantano la loro merce facendo H carillon con la voce. Le donne di ervizio si distinguono al costume di otone blu e bianco, alla cuffia di mùssola increspata che da a tutte dfrboro un'aria di congregazione. Si po- crebberò pero distinguere lo ste-sso daono il prezzo, non contraitano, gm- iano che il prezzo che viene offerto fia sempre anello buono ne ci sia di dmeglìo per la loro dignità che di sprendere odi lasciare. Hanno la do- qdita passiva degli ammali dome- ntici bene ammaestrati, e un po han- gno anche quella loro particolare se- pvieta. Del resto, molto dipende al dolito dall'abitudine ;_ i fornitori so- .ino molto onesti e c'è da fidarsene: lCda fidarsi della cura che mettono a nmxintenersi il cliente insiemecon.la isua buona opinione. Vanno diretta- tmente da lui le più volte e perfino i rsigari usano portarli a domicilio, ssenza< paura di scomodarsene di dar- c'ddpsi troppa pena e fatica. E' più pra ico ed è più moderno. Vestite in serie .rSi dice chc una buona parte delle adomestiche olandesi venga recluta- la negli orfanotrofi, e che perciò es- ise abbiano indossato durante la loro bnfanzia e magari nella prima gio- nventù il costume particolare d'uso gcomune. Se così, si spiega la dispo- )sizionc a vestire tutte a un modo' fanche fuori orario: e insieme la ten' ffllmdensa marcata, che alla prima può sembrare indizio di civetteria, a nascondere, eliminare o ridurre al minimo gli amminicoli del loro mestiere. In Omero perfino le figlie dei re\'npigliano con disinvoltura e diritta penergia, sotto braccio, un'anfora o;„tila mezzina: qui, le donne di. ser-\pvizio, quando sono fuori casa, si ver- \ Qgognano della reputazione che ha pdato alla loro classe l'ansa del pa-\nmere, e perciò l'hanno soppressa.,VPortano sotto il braccio un piccolo {qcanestro, dissimulato dentro a un,atovagliolo,^ a^unfazzoleUo^magari\mnnc: e nessuno appunto si sogna ai cnegare che possiedano quasi tutu i\ititoli per venire considerate tali ae- „popolari in compagnia dell amico, il qudle e di regola il jidanzato, cioè lo sperato sposo di domani. IPvcsqnTra le baracche dei rioni popolari auasi sempre in festa, specie il sabato sera per l'orgia ebdomadaria. queste buone massaie si compiacciono ancora nei loro gusti casalinghi e nel loro amore per la casa e la famiglia; ma in altro modo. Godonc anzitutto di recarsi in buona compagnia dove meglio è possibile rifoaliarsi, non senza aver prima so- nerie pili manca. diverse. L'occasione non bsea Per le vie, sulle bancherelle lungo l selciato, le salsiccie si contano a mucchi: il porco pascola nelle piane dei Paesi Bassi nella stessa strepi-^ tosa abbondanza delle vacche, dei' giumenti e dei montoni; che è tutto dire. Le preferenze vanno però al- artudhviB anguilla e ali aringa affumicata, ;piatto nazionale nutrimento della t gioventu, che l'adora come t Lacede- romoni dovevano adorare il loro oro-' detto. Fanno la fila, stanno gomito ara gomito aspettando c:ascuno il suo alurno, e dimenticando i pick-pockets ache gl'Inglesi dicono siano soltanto <a Napoli e tutti napoletani. Di specialità nazionali sono ripieni i carretti che circolano tra la folla, e quelli collocati davanti agli spacci, Ci sono tavoli interi ricoperti di mandorlato, di mandorlato rosa dì Russia, molto amato per via della susua stranezza e grazie a quel che di ^^esotico e inusitato che colpisce e at- pira l'occhio prima ancora che la st tt, .»-_»- , j-, nluche l'arsura si è fatta sentire pure aqui e volentieri ci si disseta. Vicino uai prodotti esotici i frutti di stagio- ne: prugne, meloni, pere: e piatti di vuova sode alternate con boccali di Ecitrioli nell'aceto, e con barbabietole rae pomidori confettati e dolci. Non Pc'è bottega dove manchino i kren- «tenbroodjes, i pani con l'uva secca, fauva di Corinto, e le cialde piatte e urotonde: questa pasticceria di gusto cun po' grossolano vien preparata al- Pl'aperto davanti e agli angoli delle Cbotteghe, e spande grassi 'odori per cl'arià. I gelatai gettano il loro gii- sdo: Yswàfelen, drie cents een st'uk! ^siacustno queste noci tutte d'un pezzo o a slspicchi freschi lattiginosi, adesso trchc l'arsura si è fatta sentire pure aCialde ghiacciate a tre centesimi ìli pezzo. Comperate, comperate. E la efatica e i sudori non sono pochi a ktpremdelle trombette, dei fischi e dei tam- P.,/ usi", ai farsi largo e portare in salvo il carretto in mezzo alla calca. Il dolce tradizionale Non si sente so non la mancanza' elle trombette, dei fischi e d buri, perchè la confusione completo. Ma la grande attrazione ?davanti alla quale prima o poi tutti uallunga e stira a spirali mddreper iacee> c quindi si trincia in tunte fettc a jonna di pani, è lu tettoia dove si fabbricano le frittelle di pusta> j poffertjes, specialità anche qussta delle più ghiotte, delle più nazionali, e delle più confacenti al gust0 del popolo. Piccole tettoie di r1 gttsc"Rvpìnte ìn vérde, padiglioni sfavillanti di luci: con diversi scomparti dove] ie frittelle si fanno e si vendono an-\ Cora calde. La gente non conosce mnulla di meglio, di più allettante, e'Bic prime a perderci la testa, una volta tanto, sono le nostre ottime carneristc e massaie. L'apparecchio che serve a confezionar le frittelle si compone di un cassettone rivestito di ferro: la parte inferiore è riscaldata a mezzo di legna, e si vedono perciò tutt'attorno dei mucchi di randoni ben secchi. La placca che si adopera come forma è simile a quella fusata per i maccheroni. E ci vuoie un personale numeroso per fabbricare codesti poffertjes. Una donna seduta su un seggiolone troneggiunte, vestita nel costume naziona)e< coi casco d'oro e una larga cuffia « pizzi e ricamata, sta dietro il fornello e in faccia al pubblico, affonda nel recipiente della pasta un lungo cucchiaio da cui fa scorrere la pasta per ciascun buco della forma, precedentemente oliata affinchè 'non rimanga troppo aderente. Ti personale maschile è più modesto e „0„, e addetto a un lavoro tanto importante: porta un berretto e un Qualunque abito di colore, senza pUre il grembiule bianco. Sorveglian0 u jUOco e la pasta che cuoce: con Vna forchetta tastano le frittelle quando son fatte, a una a una, e sì accertano del buono stato di cottum; le rigirano per impedire che brucenti, mentre le asperge di zucchero iargamcnte e invita ad approfittar„e_ j/ei diversi scomparti che divi Che questo sia tutto non credo. Il quadro di Breughel il giovane Proverbi fiamminghi, a buon diritto vuol farci pensare il contrario. Vero che per interpretarlo come bisogna si dovrebbe attingere un poco a quella certa saggezza delle vecchie nazioni chc sanno, a tempo, perfino . lumdmasicnpgrttaBccnaafnsvsacttvovdfidmci«vfidtsasiburlarsi dell'onestà. Questa pittura ' csveglia nel fondo una gaiezza sana te sincera- riproducendo al vivo i se- aareti bisogni della natura. Anche i d" ne saprebbero dire qualcosa, nERCOLE REGGIO, I c

Persone citate: Breughel, Leonardo Da Vinci, Rousseau, Tristano

Luoghi citati: Amsterdam, Napoli, Olanda, Paesi Bassi, Russia