Un secolare istituto per giovinette sorto dalla generosità di Re e di nobili

Un secolare istituto per giovinette sorto dalla generosità di Re e di nobili SETTECENTO BENEFICO Un secolare istituto per giovinette sorto dalla generosità di Re e di nobili gSul principio del 1700 una nobile e caritatevole aignora torinese, la marchesa De la Pierre, oriunda savoiarda, mossa da spirito di cristiana beneficenza raccolse intorno a sè alcune povere è virtuose ragazze che, senza guida, e tutela, avrebbero potuto traviarsi. La marchesa le ospitava in casa sua, insegnava loro i lavori di maglia e di cucito e nello stesso tempo le istruiva nella religione e ne curava l'educazione. Le protette dalla generosa dama si accrebbero presto di numero, tanto che essa pensò di tro var loro apposita e più ampia sede. Affittò infatti un locale in prossimità della chiesa della Madonna degli Angeli, e quivi pose la sua operosa famiglia. Scelse fra le ragazze la più attempata e giudiziosa e la mise a capo delle altre, coll'appellativo di < madre », diede un salario ad una domestica per.i lavori più gravosi, quali quelli della cucina, e cosi la comufiita ebbe una gerarchia ed aspetto di primitivo ma regolare convitto. Ed anzi, la marchesa le dava un nome, chiamandola «Casa della Provvidenza », mentre le ricoverate venivano ad essere le «figlie della Provvidenza». Munificenza regale Ma le spese crescevano, e la marchesa, nel mentre da una parte ricavava danaro dalla vendita del lavori delle fanciulle, dall'altra si raecoman- , dava al conoscenti, si industriava a far sorgere benefattori che, compie tando con il loro il proprio generoso tributo, permettessero l'esistenza del singolare e cosi utile sodalizio. Questo, difattl, era già sulla via di una certa prosperità, quando la buona signora si allontanava da Torino per recarsi In Savoia, ove, colpita da improvvisa grave malattia, decedeva. Fu questo un terribile colpo per 11 nascente Istituto. Ma et fu chi, a nome delle pove- rette, rimaste orfane della loro gentile madre adottiva, si rivolse alla generosità del Re, Carlo Emanuele HI, il quale prese a cuore l'esistenza e l'avvenire dell'Istituto che passò sotto la sua personale protezione. Il Re, a sostituire la fondatrice, chiamò alcuni 'Jagguardevoli personaggi che formarono una specie di consiglio direttivo dell'Istituzione. La Casa della Prov- videaza aveva cosi la vita assicurata. ' Alle munifiche elargizioni del Sovrano altre ne seguirono, fra cui una vistosa eredità lasciata dal canonico Gianozio di Pamparato. Con patenti dell'aprile 1735 l'augusto protettore autorizzava l'Istituto ad accettare l'eredità, e con altre patenti del maggio dello stesso anno lò erigeva ufficialmente in ente movale col titolo (li « Regia Òpera della Provvidenza '»,"* e ponendolo sotto la sua speciale tutela ne affidava l'amministrazione* ad un « protettore »■ scelto fra i dignitari di Corte e ad uria « direttrice », assistiti da altri quattro membri di regia nomina. L'avvenimento è ricordato da una lapide, che i torinesi hanno visto fino a un paio di anni addietro, sulla porta principale dell'Istituto, all'angolo di via Venti Settembre e via Arcivescovado. La lapide, la quale dice: Puellls infitituendis, auspice Rege - 1735», è ' ora murata nell'interno della nuova sede, in corso Trento, 13. In tal modo era ufficialmente sanzionata, e prendeva l'aìre per un lungo e prospero cammino, un'altra delle tante opere di beneficenza di cui Torino giustamente si vanta; opere che sono in buona parte dovute allo spirito di cristiana carità che sempre ha contraddistinto la nobiltà nostra, e ohe la Casa Sabauda sempre ha incoraggiato e protetto col suo fervido amore per il popolo. Re Carlo Emanuele UT, beneficò il nuovo Istituto, oltre che con elargizioni in danaro, con posti gratuiti a carico della amministrazione della Real Casa od altri a carico del bilancio dello Stato, L'esempio venne imitato da caritatevoli persone, che istituirono altri po' sti gratuiti. Durante la burrasca napoleonica Intanto l'incremento preso dalla be riemerita istituzione Consigliò l'adozio ne di una nuova e più ampia sede; e la Direzione, sorretta dalla munificenza del .Sovrano e di altri benefattori, si trovò in grado, nel 1749, di porre mano all'erezione del già ricordato edifi.Rio all'angolo delle attuali vie Venti Settembre e Arcivescovado, edificio progettato dall'architetto del Re, cav. Alfieri, e terminato nel 1826. La nobiltà del palazzo e l'importanza dell'Opera ospitata erano tali, da dare il nome alla via, che fu poi Venti Settembre,, e Che rimase per quasi un secolo 6 mezzo « via Provvidenza ». Un ricori fa di questa denominazione lo si ha an6OTa nell'insegna di uno stabilimento ai bagni e, fino a qualche anno addietro, anche in quella di un ristorante. A proposito del palazzo Ideato dall'Alfieri, possiamo ancora ricordare come il suo magnifico portale, dichiarato monumento nazionale, sia stato integralmente Incorporato nel nuovo palazzo dèlia Cassa di Risparmio L'Istituto era venuto facendosi una specialità nell'educazione delle ragazza, e, dietro richiesta di famiglie della vincola borghesia che desideravano darà conveniente istruzione alle loro fl~Hè, la Direzione cominciò ad accettale allieve mediante il pagamento di una enue pensione che al finire del 1700 •rà di 240 lire annue. A questo punto ::i ebbe la burrascosa parentesi rlvolu-ìónai'la e napoleonica, durante la quale tutte le Amministrazioni delle nostremesrtdpcudtcg1mtPosottltrlsRcqrlsrsscdmdstfNlaaccnicziszsSmsMmglriactslepvzctzdmlgdcuqèafnlf■pie istituzioni vennero riunite in una£ titola, esercitata da un'apposita Com-iUione, che disponeva del comune pa- rtnmonio. f, Ma l'assegno concesso dalla Com--'iittlsslóne alla nostra istituzione era in-sufficiente al mantenimento di tutte IoSr^roto <?i rlenmn niinm nm- «ni, u rfJ.Vln^ 1 , ? ?' Sf TP,'H|gi alla deflcenza degli introiti, al ri-di aumentare 11 numero delle pentitt; e per allettare le famiglie di e l i o a e a i media condizione a dare una completa educazione alle loro ragazze con modesta spesa, si Iniziò un continuo miglioramento nei programmi di insegnamento, specie per quanto riguardava lo studio e l'istruzione. In tal modo, l'Istituto prese gradatamente la fisonomia, oltre che di ricóvero di povere fanciulle, di una casa di educazione per giovinette della classe media, con relativo convitto; carattere che da allora ha sempre conservato, affinandolo via via col progredire del tempo. Quando, infatti, nel 1814, con la Restaurazione, si richiamarono in vigore gli antichi regolamenti delle Opere Pie, ed anche quella della Provvidenza riprese a reggersi coi suoi ordinamenti, la Direzione, esaminata la situazione, ritenne consentaneo a detti ordinamenti e praticamente utile, continuare in quell'indirizzo, che solo poteva far fronte ai crescenti bisogni dell'istituzione. Cosi, accanto ai posti gratuiti, si ebbero convittrici a modica retta. Non è 11 caso di seguire passo passo l'incessante sviluppo della Scuola. Basta ricordare la protezione di tutti 1 Regnanti di Casa Savoia che non mancò mai all'Opera, i lasciti di cui, di quando in quando, qualcuno di considerevole entità. Ciò spiega come nel 1855 l'Istituto abbia potuto compiere la spesa dell'acquisto di una villa nel Pinerolese particolarmente adatta, per la salubrità del luogo, a giovanette in corso di sviluppo fisico. Sulla fine del secolo scorso, il capitale dell'Opera ascendeva a circa un milione. La nuova attività Questi ultimi anni sono stati movimentati per l'Educatorio della Provvidenza. Esso, come si sa, ha lasciato la sua centenaria sede di via Venti Settembre, ove cominciava a sentirsi soffocare, por trasferirsi in corso Trento, N. 13, nella ex-piazza d'Armi, in località aperta ed aerata, particolarmente adatta ad una scuola-convitto, in un ampio, magnifico locale appositamente costruito con tutti i moderni dettami consigliati dall'arte edilizia e dall'igiene. E' stato un altro gigantesco passo in avanti compiuto, come facilmente si comprende, con grave sacrificio finanziario, ma che ha riportato il vecchio istituto ad una nuova fiorente giovinezza. La nuova sede, come si ricorda, è stata inaugurata il 28 ottobre 1930 da S. E. Italo Balbo. Completo e accurato vi è l'ordinamento degli studi. Vi sono un asilo, le scuole elementari gestite dall'Opera Mendicità Istruita, la scuola di avviamento professionale commerciale, il ginnasio, una scuola di metodo, la scuola magistrale inferiore e quella superiore. La Pia Opera ha scuole annesse in via Torelli 1, le quali sono intitolate a S. A. R. la Principessa di Piemonte, che ha gentilmente accordato 11 suo alto patronato all'Educatorio; e scuole succursali ha in via Le Chiuse 14, nei locali del Conservatorio del Suffragio, e una istituenda in via Lanfranchl 10, presso l'Istituto Fedeli Compagni. La Scuola di metodo è particolare vanto dell'Educatorio della Provvidenza, non solamente perchè essa è l'unica della nostra città, ma perchè costituisce una singolare ed utilissima istituzione scolastica. La « Scuola di metodo » viene anche chiamata « Scuola materna», e questa parola basta a farne l'elogio. Vi si preparano le maestre per gli asili d'infanzia; 11 che equivale a dire che vi si preparano le madri, giacchè una maestra d'asilo deve essere una madre per i suol teneri protetti, e qualche volta magari dì più. La scuola è molto e proficuamente frequentata, anche da signorine che non intendono fare l'insegnamento, giacchè essa fornisce un'educazione ed un'istruzione che rappresentano un vero tesoro per la futura madre di famiglia. Il compito delle allieve è qui singolarmente facilitato, giacchè nell'Educatorio stesso, come sì è detto, c'è un asilo d'infanzia, che permette un tirocinio pratico di immediata proficuità. Cosi l'Istituto, saggiamente amministrato per antica e gloriosa tradizione, e diretto da un personale didattico sceltissimo, continua ad esercitare la sua bonefioa influenza, ad essere, come già ai suoi primi tempi di vita, ricercato dalle giovanette desiderose dì istruirsi ed educarsi secondo quei criteri.di moralità e di praticità che devono aprire loro la via nel mondo. U. La

Persone citate: Alfieri, Carlo Emanuele Hi, Carlo Emanuele Ut, Italo Balbo, Rege, Savoia

Luoghi citati: Piemonte, Savoia, Torino