La Stampa - Consultazione Archivio

Tragica caduta di due studenti del Politecnico sulle montagne di Belluno Tragica caduta di due studenti del Politecnico sulle montagne di Belluno gSi ha notizia da Forno di Zoldo, in provincia di Belluno, che due studenti del Politecnico della nostra città, durante una escursione al Monte Civetta, sono precipitati, trovandovi la morte. Ecco come il nostro corrispondente da Belluno narra la sciagura: Erano le 10 quando l'alpinista Emilio Kurtscifert, di 42 anni, nato e residente a Lipsia, il quale si era staccato da un gruppo che doveva compiere una ascensione, non sentendosi «in forma », nel ritornarsene al « Rifugio Sonnino », sul Coldai, avvertiva un rombo dall'altra parte della vallata e vedeva precipitare un masso al quale erano aggrappati due uomini. Velocemente raggiunse il rifugio e diede l'allarme. Tosto venne organizzata una spedizione di soccorso, composta dello stesso Kurtscifert, del segretario del C.A.I. di Venezia, signor Alfonso Vandelli e dei giovani mantovani Giorgio Mose Davis e Renato Ghìrardini. La costa orientale del Civetta venne raggiunta in due ore e colà furono trovati i cadaveri dei due giovani pendenti nel vuoto. Erano attaccati alla corda che li aveva tenuti legati durante l'ascesa. Furono i due mantovani che raggiunsero 11 picco dove la corda era stata fissata; essi dovettero scavare un canalone assai ripido e attraversare un nevaio; poterono così ricuperare le salme dei due disgraziati, che nella caduta erano rimasti sfracellati contro la roccia. Dai documenti trovati loro indosso furono riconosciuti per Carlo Bianchetti di Pietro, dì anni 20, nato a Genova e Andrea De Pier' fu Vittorio, di anni 21, nato a Rovigno (Istria), entrambi studenti di ingegneria e residenti a Torino. Si recarono sul posto il Po desta, il Segretario politico di Forno di Zoldo, signor Fain Binda col brigadiere dei carabinieri. I due disgraziati, ieri, alle ore 18,30, erano giunti a Zoldo Alto ed avevano passato la notte al «Rifugio Sonnino » ed al mattino avevano ini ziato la scalata del Civetta per la via della variante De Toni. Si crede che dopo avere agganciato la corda a una prominenza della parete, mentre stavano compiendo l'arrampicata, il masso al quale erano aggrappati abbia ce duto.