L'importanza della competizione

L'importanza della competizione IL GIRO AEREO D'EUROPA L'importanza della competizione (Dal nostro Inviato) Berlino, 16 notte. ■■ ti termometro ha segnato oggi sul 'Campo di Staaken 37 gradi all'ombra. Non so però dove abbiano trovato l'ombra per mettere la colonnina di mercurio al riparo dei diretti raggi solari. Vi lascierò immaginare la tortura dei piloti, della giurìa, del pubblico e di noi giornalisti durante le 12 ore passate sul prato rovente dell'Aerodromo dove si discute con il cronometro e con il doppio decimetro alla mano la prima parte del terzo Giro aereo d'Europa. Come voi sapete, il Giro si divide in due parti: la prima riservata alle prove tecniche, la seconda attraversò l'Europa con u/ia corsa di 7500 chilometri circa. Le tappe da percorrere Questa prova, anzi questo cimento, c ; quale non possono andare incontro che piloti di classe, eccelsa, consta di tre grandi tappe da compier-i ciascuna in due giorni e che sono così divise: Domenica-lunedì: primo tappa, che comprende gli scali Berlino, Varsavia, Cracovia, Praga, Brunn, Vienna, Vicenza, Rimini e Róma, con un percorso di 2497 chilometri; Martedì-mercoledì: seconda tappa, lunga 2464 chilometri e durante la quale gli apparecchi concorrenti dovranno mettere le ruote a tetra a Firenze, a Bellinzona, a Torino, Cannes, Lione, San Gallo, Stoccarda, Bonn e Parigi; Giovedì sarà destinato al riposo; Venerdì : gli aeroplani riprendendo il volo dà Parigi, dovranno atterrare nello stesso giorno e nella giornata successiva, e cioè sabato, a Deauville, Rotterdam, Dortmund, Copenaghen, Laholms, Goteborg, Amburgo, per scendere finUmente, dopo un volo di 2401 chilometri, à Berlino. _ Preciso subito che il tempo di navigazione aerea è limitato alalie 7 del mattino al tramonto e che è praticamente impossibile. compiere il percorso di una tappa in 12 ore di volo. Ogni pilota pernotterà quindi alla ta~-a che gli farà comodo. Per le prove tecniche me la sbrigo in poche e precise parole affrontando il rischio di far drizzare i capelli stil capo dei tecnici e di tirarmi addosso l'anatema di tutti gli intenditori di macchine e di motori. Vedrete però che in seguito cercherò di accontentare anche questi, ai duali chiedo scusa se li metto soltanto per un momento dopo il grosso pubblico verso il quale il giornale ha dei grandi doveri. Primo dovere, secondo il mio modesto parere di cronista, è quello di avvicinare la massa alle competizione aerea e, sempre secondo me, le cifre sembrano'fatte invece apposta per allontanarla. ^V.órrri che i lettori si mettessero fcìlnè9»hP testa l'importanza sportiva di questa corsa. Ho detto sportiva, ma devo però aggiungere che per la Germania, la quale non può costruìì gli apparecchi da turismo, questa competizione assurge a delle proporzioni che esorbitano spiritualmente dalla qualificazione di gara sportiva. Baci dire che il Governo lia provveduto finanziariamente alla costruzione degli apparecchi che prenderanno parte al Giro d'Europa. Due di questi Giri sono già stati vinti dalla Germania e il suo sogno sarebbe quello di spuntare anche la vittoria del terzo e aggiudicarsi lo challenge che è triennale. Nel caso nostro una vittoria nazionale coronerebbe fulgidamente un anno di continue vittorie riportate in campo sportivo e costituirebbe una aurea foglia di alloro da aggiungersi aUa corona che i nostri atleti hanno intrecciata tra lo stupore del mondo a Los Angeles. Benito Mussolini in ogni campo e Italo Balbo per l'Aviazione hanno dato un ritmo tale alla nostra marcia in avanti che non è più permesso segnare il passo. La popolazione italiana, che si è abituata a seguire con il cuore in góla questa corsa inebriante e fre: nerica sul traguardo delle vittorie, non potrebbe da parte sua frenare i palpiti orgogliosi ai quali ormai è abituata. L'Aviazione è così entrata e penetrata nello spirito della massa, che modestamente U sottoscritto, al primo Giro aereo d'Italia, pronosticava alle competizioni aeree la stessa popolarità degli aports più popolari, il foot-ball, il ciclismo. Credo di essere stato buon profeta, ma non me ne vanto perchè ci voleva poco ad esserlo, e poi perchè, sono stato tirato su alla ferrea scuola del Ministro del l'Aria. I tifo» del volo Vorrei che in Italia si sentisse per questa ardua prova quello che si sente qui a Berlino dove l'atmosfera rovente, dove l'attesa si fa di giorno in giorno più spasmodica. Se si pensi per un momento agli atleti dell'aria, ai giganti dell'ala, si è tutti presi dalla vertigine, dal brivido che ha invaso in Germania centinaia di migliaia di tifosi del volo. Per il volo l- parola « tifosi > suona male, ma è di moda e io l'adopero perchè aderisce allo stato d'animo con il quale gli Italiani attenderanno l'esito di questa corsa attraverso il cielo, le montagne e i mari. Tre elementi che, ad affrontarli sulle ali di un apparecchio da turismo incutono sempre rispetto e farebbero tremare « le vene e i pólsi » a quelli che li sfidano, se i medesimi non possedessero cuore e fegato di prim'ordine. La vittoria del Giro verrà assegnata al concorrente che avrà al suo attivo la maggior somma dei punti che teoricamente sono 500. 7 punti sono così distribuiti: 180 per la velocità commerciale sul cir¬ cumpsod1chdvmnpevcaptepddmcofasemsamSrapndè saascapvdfrcevfrslsvnnddl'i bCd'■■'.sn\icdSmsGpnlccnNuspmmiltca2igS2spamld3iscaf uito che corrisponderebbe ad una media oraria di 200 chilometri; 40 per la perfetta regolarità del percoro che è controllata dall'atterraggio delle macchine sugli scali stabiliti; 20 per le cosiddette qualità turistihe dell'apparecchio e cioè visibilità, dispositivi per evitare i pericoli del volo, buona disposizione degli strumenti di bordo, comodità, costruzione metallica, possibilità del lancio in paracadute, dispositivi per spegnere ventuali incendi, freni alle ruote, arrello perfezionato, rapidità del riiegamento delle ali e attività di parenza del motore; 80 punti per le rove di atterraggio e di decollo al i sopra di un ostacolo alto 8 metri dal suolo; 50 punti per la velocità minima, e finalmente 30 punti per il onsumo del combustibile. Tutte queste prove sono già state atte e finite precisamente questa era; l'ultima avrà luogo dopo domani. Si sono presentate per la cora sei Nazioni, e cioè l'Italia, la Germania, la Francia, la Polonia, la Svizzera e la Cecoslovacchia. Ogni Nazione partecipa con un appresentante e per noi figura appunto l'ingegnere torinese Pallavicino, ideatore e costruttore del Breda 33. A Presidente di questa giurìa stato nominato von Hoeppner, asai simpaticamente noto fra noi per aver egli condotto in Italia l'anno corso la bella squadra tedesca che aveva partecipato alla nostra competizione. Complessivamente figuravano il primo g'irno 67 concorrentidei quali 32 tedeschi, 8 italiani, 12 rancesi, 6 polacchi, 2 svizzeri e 7 ecoslovacchi. Davanti alle difficoltà delle prove, i tedeschi si sono ridotti a 16, i rancesi a 7. t polacchi a 5, i cecolovacchi a 4; gli italiani si sono icritti in 8 e sono rimasti in 8. Credo che tra ieri e oggi si siano verificate altre sei defezioni almeno per rotture e guasti alle macchine, ed altre per le estreme difficoltà delle prove tecniche. La squadra italiana La squadra italiana è composta di una rappresentanza ufficiale del'Aero Club della quale fanno parte piloti ing. Colombo, Francis Lombardi, Donati, Stoppani, Suster e la Camicia Nera De Angeli. Gli altri due, e cioè il vercellese Viazzo e liss Spooner, corrono fuori équipeTutti e otto corrono con la medeima macchina Breda 33 — la stessa che ha vinto il Giro d'Italia l'anno scorso — che ha subito notevoli ierfezionamenti apportati dall'incontentabile ing. Pallavicino che è diventato il mago del Campo dStaaken. Le macchine hanno tutte motori Colombo, tranne quella della signorina Spooner che ha un motore Gipsy. I piloti sono stati allenati e preparati dal generale Liotta che li tiene in pugno anche qui a Berlino, e le macchine subiscono la severa e continua sorveglianza tecnica decolonnello Del Duca. Credo di aver detto tutto e nulla nei riguardi della nostra squadraNon posso darvi per ora il quadro ufficiale delle prove finite questa sera e del quale non se ne saprà con precisione il risultato finale che domani, ma posso anticiparvi una prima graduatoria che vi farà saltare il cuore in gola dal piacere. Colombo in testa alla classifica con il polacco Swirko, ed hanno racimolato tutti e due 222 punti. Segue subito Francis Lombardiche ne ha guadagnati 217 e che ha alla sua magnifica ruota Donati con 216, la signorina Spooner con 216 e il polacco Karpinsky con 215. Vengono poi altri tre italiani, e cioè Stoppani con 214 punti, Suster con 213 e De Angeli con 198. Dei tedeschi non se ne sa ancora nulla, ma iprimo di essi avrà raggiunto con un apparecchio Klemm 200 punti amassimo. Degli altri è inutile parlare. Resta ancora la prova di dopodomani, cioè quella del consumo su 300 chilometri di percorso. Il motoritaliano è nuovo e quindi non si pos sono fare delle previsioni. Le cifrche vi ho esposte anche nella loraridità vi dicono chiaramente il nostro trionfo. Ho detto trionfo e non ho esagerato. I giornali ed il pubblico berlinese non parlano che delisquadra italiana che ha addiritturentusiasmato, elettrizzato l'ambientaviatorio con le sue vittorie spettacolose. I nomi di Pallavicino e di Co lombo corrono sulle bocche di tuttie gli altri non sono dimenticati nellgenerale ammirazione. Oggi poFrancis Lombardi ha compiuto unvera prodezza nel saltare l'ostacolofacendo rimanere tutti i presenti cofiato sospeso. Saltare l'ostacolo una cosa preziosetta, ma bisognerebbe assistere a questa prova per capirne la difficoltà. C'è veramente da sentirsi aumen tare le pulsazioni fino allo stato febbrile assistendo ad una di queste esbizioni. Di tutto ciò però voglio parlarvdomani poiché, con permesso dei tecnici, getterò le cifre da una partePer oggi concludo dicendo che l'Italia si è portata di colpo in primissma linea e azzardo una profeziaMa no. I profeti hanno la barbaIo dico soltanto che al traguardo darrivo, a Giro finito, spunterà unbella stella a cinaue punte fra le raggiere delle eliche italiane. ERNESTO QUADRONE.