La morte dell'Aiglon

 La morte dell'Aiglon La morte dell'Aiglon TtSSSSi"1!.*"$°:S£|leone, ma Franz. Non più Re di Ro ma, ma duca di Reichstadt. Figlio della nostra amatissima figlia Maria Luisa, arciduchessa, ecc.; dun Ma no« tutti i ricordi della prima "lta.nzl,a Possono essere cancellati; lana e incora tutta piena dell'epo- ,cale di padre sconosciuto; un ba- |stardo! Pm tardi, il professore di Tstoria, nell'apprendergli certi avve-nimenti, giungerà a fargli scrivere ! del padre: « il nemico dal cuore sen- jza piota ». gpea paterna ; la storia può essere di storta, ma non annullata e Franz ha trovato nella biblioteca il Memoriale di Sant'Elena che legge di nascosto. Ed allora il carattere si falsa; al fanciullo affettuoso ed aperto succede l'adolescente chiuso in se stesso, dissimulatore, vivente della vita comune cogli altri, fantasticante imprese quand'è solo con se stesso. Rare sono le persone con cui può qualche poco aprirsi, perchè non sa fino a qual punto fidarsi. Si può dire che egli non abbia aperto l'anima che al maggiore Prokesch ed alla zia arciduchessa Sofia. Sogni di rientrare in Francia, di salire il trono di Polonia, il trono di Grecia, da cui spiccare il volo per più alti destini. Molto si è detto e scritto sugli amori del povero duca di Reichstadt. L'altro di baci sosia in austriache piume e sognante su l'albe gelide le diane e 'l rullo pugnace, piegò come pallido giacinto. Ma l'indagine storica di un secolo ha dimostrato che s'è molto esagerato. Certo, come s'addice a principe giovane e bello, le dame che frequentavano la Corte non gli erano avare di occhiate eloquenti. Certo col fratellastro Gustavo Neipperg e con Maurizio Esterhazy corse qualche facile avventura. Ma è leggenda che Metternich gli abbia messo attorno la Fanny Elssler per consumarlo; Prokesch, intimo di Franz, assicura che questi non parlò mai con la celebre ballerina e che i numerosi biglietti inviatile erano invece destinati a lui Prokesch e che si servivano di quest'astuzia per stornare i sospetti del precettore Dietrichstein. Un idillio fiorì con la contessa Karolyi, ma pare che sia stata cosa platonica, disapprovata anch'essa del resto da Prokesch perchè « il duca appartiene troppo alla storia per poter fare del romanzo ». Qualche cosa di più concreto può esservi stato con la contessa Pisani, comprata bambina ad una compagnia di zingari da un magnate ungherese, che la sposò quand'ebbe sedici anni; ma il marito fu presto mandato all'estero e condusse seco la moglie. H vero, il grande amore di Franz fu per la zia Sofia. . Di soli sei anni più vecchia:di Franz, affascinante e coltissima, era figlia del re Massimiliano di Baviera ed era andata sposa all'arciduca Francesco Carlo erede delle corone d'Austria e d'Ungheria, .uomo rozzo e deficente tanto che il consiglio di famiglia decise di escluderlo dalla successione, che sarebbe passata al primogenito di lui, al nostro contemporaneo Francesco Giuseppe. Sofia si affezionò al ragazzo, di cui intravvedeva il dramma intimo ed ammirava l'ingegno; lo confortava ed incoraggiava; lo vide crescere bello ed ardito. Ed un giorno l'uno e l'altra s'avvidero che l'affetto era divenuto passione. A che data fissare questo giorno? La domanda ha un certo interesse, perchè dal metterla al 1829 od al 1830 dipende se l'imperatore Francesco Giuseppe può essere o no figlio di Napoleone H. Lo ritiene il Lumbroso sulla fede di confidenze del principe Vittorio Napoleone, di cui il Lumbroso stesso fu intimo e che gli disse essere il fatto ritenuto certo nella famiglia Bonaparte. Sembra che dello stesso parere sia stato Edmon Rostand, che nell'Aiglon, mentre chiama tutti gli altri personaggi storici coi loro nomi, indica l'amata col generico appellativo di l'arciduchessa. La voce, del resto, correva pel mondo e, ad esempio, il Lumbroso ricorda una poesia del Tenani patriota di Lendinara (morto senatore del Regno) scritta nel 1859 in occasione della venuta in Italia di Francesco Giuseppe e conservata dal prof. Verde; in essa l'imperatore è chiamato « lo scettrato bastardo di Sofia » Nega invece la paternità l'Aubry, che considera provato che la tresca non cominciò che nel 1830 (Francesco Giuseppe nacque il 18 agosto 1830), mentre ritiene certo che il secondogenito Massimiliano — divenuto poi imperatore del Messico e fucilato a Queretaro — sia proprio figlio del duca di Reichstadt. In questi giorni stanno per vedere la luce le risultanze delle ricerche compiute negli archivi imperiali di Vienna dal francese de Bourgoing. Vedremo se il dubbio sarà risolto. Ma non sarebbe da stupire se rimanesse insoluto perchè, come vivente Franz, gli amanti seppero evitare ogni scandalo, lui morto l'arciduchessa Sofia, che ebbe parecchie altre avventure e visse sino al 1872 deve aver fatto sparire ogni documento compromettente. Lo scioglimento del dramma di amore e di dolore ha qualche cosa di eschileo. Mentre in quell'afoso 22 luglio in una stanza il re di Roma si spegne tra sussulti e sfinimenti ed in una crisi di soffocazione grida: « Mutter, ich gehe uriter! » (Mamma, affondo!), in una camera immediatamente sovrastante — j due appartamenti comunicavano per una scaletta segreta — giace la donna amata, che da poco ha dato alla luce Massimiliano e non può scendere a raccogliere l'ultimo sguardo del morente.., GIOVANNI MARIETTI. f