La socialdemocrazia pienamente sconfitta

La socialdemocrazia pienamente sconfitta D0P0 LA DESTITUZIONE DEL GOVERNO PRUSSIANO La socialdemocrazia pienamente sconfitta rinuncia a ogni genere di controffensiva Berlino, 21 notte. Dopo la crisi acuta della giornata di ieri, la cui portata soltanto a una certa distanza di tempo potrà vedersi intera, tutto è ritornato nella tranquillità e nell'ordine, e l'apocalisse e il finimondo che le sinistre preannunziavano per il caso che qualcheduno avesse osato toccare un capello alla cricca politica Braun mqdClidSevering-Grzesinski non si sono, alme-I pno per ora, verificati, nè accennano af-lEfatto a verificarsi. Dopo la teatralità jBdella resistenza soltanto alla forza, in jWsostanza tutti se ne sono andati a casa [de l'eroismo di cartone si è risolto de- j pbitamente con qualche protesta e col | dsolo ricorso al Tribunale Supremo di Stato che è in Germania il forno crematorio delle questioni delicate. La stessa stampa di sinistra, non accorgendosi o facendo finta di non accorarsi che quello che è accaduto potrebbe assai somigliare a una piccola prova generale di quello che potrebbe accadere, ha smorzato immediatamente i suoi toni e seppur continui formalmente a protestare, la maggior cura che dimostra in sostanza è quella di non peggiorare le cose, poiché — si sa — al peggio non v'è fine. La stampa socialista grida a caratteri di scatola « lotta » nei suoi titoli, ma chi legge bene nel testo non trova se non ammonimenti alla calma, consigli di prudenza al fine di non rompere le porcellane, e un'abile diversione nel campo della lotta elettorale imminente, invitando le proprie vindici masse a vendicarsi, se mai, soltanto con la fatidica arma della scheda, affermando che tutta questa faccenda da parte degli avversari in fondo non avrebbe altro scopo che di impedire la libertà dell'elettore per la giornata del 31 luglio. Niente sciopero generale Dunque alle urne, dice il Vorwcirts. Ma in quanto a scioperi generali, la cui questione è stata posta ieri in seno ai sindacati, le maestranze se ne guardino bene, e soprattutto si guardino bene rial lasciarsi sedurre dalle mene sobìlJatrici dei comunisti — che sono il denf:e dolente su cui batte la lingua socialdemocratica — che potrebbero eccitarci allo sciopero, come dicono, « selvaggio », cioè non autorizzato. In sostanza, acqua in bocca. Anche la stampa comunista si mantiene assai guardinga e puramente obbiettiva, e non diciamo che non ne abbia le sue ragioni, poiché l'aria per essa non è certamente buona. E il grande organo moscovita, la Rothe Fahne, da oggi non esce perchè a mezzanotte la polizia — la quale non è più quella di Grzesinski"—-** "apparsa àilr. tipografia della casa di Liebkneckfc, dove l'organo comunista si stampa, ed ha senz'altro chiuso i battenti, non già per provvedimenti promossi contro il giornale, ma perchè la tipografia stava stampando appunto fogli volanti eccitanti allo sciopero generale. Ma nulla di serio nemmeno qui, niente altro che mezzi per salvare la faccia e la ditta, che in fondo sono le sole cose che tutti tendono a salvare. Allo stesso scopo in sostanza e non ad altro si ispirano le varie epistole e i telegrammi di protesta che dalle autorità ieri deposte vengono largamente prodotti a getto continuo, come ad ! esempio un telegramma che un cosi detto firmatario Gabinetto Braun, co Ime se ancora ne esistesse uno, ha di1 retto oggi dopo essersi debitamente 1 riunito, al Presidente von Hindenburg, 1 ricorrendo a lui come se non fosse sta ssemndssgddvlmataPtoscsrdne e i . i to proprio lui ad autorizzare coi pieni poteri quello che ieri è avvenuto; e come una lettera di Braun al Cancelliere von Papen, piena anch'essa di generiche proteste e di affermazioni di « non possumus » di non validità dei fatti compiuti. Allo stesso scopo sostanzialmente si rivolge anche il sopra accennato ricorso al Tribunale supremo di Lipsia, ricorso che il direttore ministeriale Badt ha solennemente e personalmente portato in treno a Lipsia da parte del defunto Gabinetto, chiedendo una rapida decisione. Si annunzia che il Tribunale di Lipsia emetterà la sentenza dopo domani, sabato. Ma intanto il defunto Gabinetto chiede, come in qualunque causetta, nientemeno che una disposizione interlocutoria, che è poi la stessa cosa che viene sostanzialmente chiesta nel sopradetto telegramma ad Hindenburg, nel quale si domanda al Presidente di sospendere i provvedimenti di ieri fino a che il Tribunale di Lipsia non abbia deciso. Il Tribunale di Lipsia è certo una cosa comodissima per fare inghiottire con la sua somma autorità qualsiasi pillola forte e amara a qualsiasi stomaco delicato, ma pretendere o fingere di credere che esso possa, per un suo sviscerato amore al puro giure, nientemeno che revocare fatti compiuti che ci pare sappiano assai di storia come quelli di ieri, questo è forse un poco esagerato. In ogni modo sarà interessante stare a vedere. Al ricorso della Prussia si è intanto associato, nell'interesse dell'ideale autonomistico, il Baden. Anche la Baviera si è associata. A questo proposito (A annunzia ufficialmente che il Cancelliere ha invitato i Presidenti dei Consigli dei Paesi a una conferenza per il 23 a Stoccarda. La rinunzia dei capi della Polizia al potere Mentre oosl si cercano di ravvivare le ceneri spente dell'autonomismo federalistico, veramente fuori di luogo in questo caso, i tre arrestati di ieri, l'expresidente di polizia Grzesinski, il vicepresidente Weiss e il comandante della polizia Heimannsberg, credendo di avere ormai pagato un sufficiente tributo di martirio, stanotte si sono de- a i l e i cisi a firmare un fatale pezzo di carta coi quale rinunziano alla carica per- duta, in seguito a. che sono stati rila- sciati, non senza sostare sotto il por- tico delle prigioni di Mohabit stamat-tina, per posare davanti ai fotografi:e si sono poi ritirati a casa, a vita pri- vata. Però rimane a loro carico un l'autorità; un pochino di speranza di pagare ancora un supplemento di mar- [tirio, fino alla concorrenza precisa- mente di quindicimila marchi o all'equivalente di prigione, come la legge dispone, ce l'hanno dunque ancora. Il nuovo Gabinetto Al posto dei Ministri ieri deposti, il Cancelliere von Papen, nella sua qualità di Commissario per la Prussia, ha invitato oggi a subentrare i Segretari di Stato dei varii Dicasteri, sotto la presidenza del facente funzione ConiEnissario e Ministro degli Interni Bracht. Qualcheduno, come il dottor Weissmann, Segretario del Ministero delle Pensioni, ha chiesto di essere pensionato, qualche altro come quello degli Interni, Abbegg, ha fatto resi- stenza ed è stato destituito. Destituiti sono stati anche quelli dell'Agricoltura e del Commercio. Ma quello che caratterizza ancora meglio le intenzioni del nuovo Governo, è un movimento di grande portata di Prefetti e Sotto-Prefetti (Primi Presidenti e Presidenti di Governo, come si chiamano) che il Gabinetto dei « Segretari » oggi riunito sotto la presidenza di Bracht ha cominciato a studiare. Si dice che questo movimento voglia andare molto a fondo per ripulire la burocrazia prussiana dal suo molto personale socialdemocratico che aveva costituito la fino a ieri « granitica » opera di Severing. Naturalmente a casa saranno anche mandati tutti i Presidenti di Polizia socialdemocratici tipo Grzesinski. « E' necessario dire — così suona oggi il commento dell'organo nazionalsocialista « VSlkischer Beobachter », che insieme con altre voci nazionalsocialiste riteniamo significativo e caratteristico riportare, a giudizio anche della situazione generale — che l'insediamento di un Commissario Generale del Reich nella Prussia e la destituzione dei Ministri rossi non può avere senso che in un solo caso, nel caso cioè che esso sia l'inizio della generale azione di ripulimento, e costituisca la premessa per la maggior libertà di movimento del nazional-socialismo. Il nauional-socialismo attende adesso il ripulimento di tutti gli unici dai profittatori usciti dai partiti novembrini e la rapida ricostituzione della libertà del partito nazional-socialista ». E la « Corrispondenza nazional-socialista » esprime la speranza che ■e presto una serie di processi penali strappino il velo su tutto ciò che è avvenuto sotto i rossi deposti e col loro incoraggiamento. L'arresto di Severing, d'i questo massimo colpevole, non ?otrà essere che questione di giorni. 1 grande resoconto — continua l'Agenzia ufficiosa del partito — verrà soltanto dopo; e i giudici saranno dati dal nazional-socialismo ». Hitler, che tutto impegnato in questi giorni nella campagna elettorale del.31 luglio è in giro perla Germania, ha tenuto due discorsi, uno ad Amburgo e l'altro a Brema, nei quali ha avuto due accenni al Gabinetto von Papen e agli avvenimenti di ieri, accenni che tuttavia — avvertiamo — non possiamo riferire che sulla testimonianza di sommari resoconti che ne recano giornali di sinistra. Nel primo di questi accenni, riferendosi al Gabinetto von Papen, il capo del partito nazionalsocialista avrebbe detto che soltanto il nazional-socialismo ha diritto di attaccare il Gabinetto von Papen: nel secondo, accennando all'azione di ieri, avrebbe detto: « Fra breve, quando saremo noi a fare i conti coi nostri avversari, il regime di von Papen apparirà indubbiamente mite ». Q. P. e e i o a o i n , a n o o i r e n i - Ripresa di sciopero generale nei bacini di Moes e Charleroi? Bruxelles, 21 notte. Secondo informazioni giunte a tarda sera lo sciopero sarebbe di nuovo stato dichiarato nei bacini di Mons, Charleroi e La Louvière, Conviene però accogliere la notizia sotto ogni riserva. Certo gli elementi comunisti, che sono numerosi soprattutto nel Borinage, continuano ad ostacolare la ripresa del lavoro e stamane sono stati registrati vari incidenti. La propaganda è intensa e si basa soprattutto sulla questione del caro-vita; se il cari-vita aumenta — essi dicono — i salari non soltanto debbono essere mantenuti invariati, ma devono venire proporzionalmente aumentati e, anche la tesi sostenuta dagli elementi di estrema sinistra del partito operaio belga e in moao speciale dai delegati del « centro ». Durante la notte una delle due sentinelle che montano la guardia alle officine elettriche di Jumet ha visto giungere nella sua direzione un uomo in atteggiamento sospetto, e che dapprima poteva essere scambiato per un ubriaco; a dieci metri dal soldato, l'individuo ha sparato due colpi di rivoltella contro di lui. L'aggressore è però riuscito a fusrgire, invano inseguito dalla sentinella. ,j. Ventimila impiegati postali austriaci in pericolo di essere licenziati Vienna, 21 notte. Il Ministero delle Finanze austriaco ha sollecitato dall'Amministrazione postale nuove economie di personale per la cifra annuale complessiva di sei milioni e 800 mila scellini; per realizzare questa economia bisognerebbe nandare a casa 20 mila sui 26.500 mpiegati che l'amministrazione attualmente conta, il che significa che '.utti i servizi dovrebbero essere forteunente ridotti. Nel solo mese di agosto sarebbero da mandare in pensione 1200 impiegati, provvedendo inoltre al licenziamento, in ogni luogo di villeggiatura, degli avventizi che si sogliono assumere ogni estate. « Attentali comunisti in Romania Forte di Bucarest saitalo in aria Bucarest, 21 notte. Nel forte di Stefanesti, facente parte della difesa di Bucarest e ora adibito a deposito di polvere, è avvenuta una a ' potente esplosione. I danni sono in- f-™'^ ^ffiS - fta. Tre giorni fa un altro incendio era - j scoppiato in un deposito di polvere vi-: cino alla città causando rilevanti dan:'ni e alcune settimane addietro, notto- tempo, alcuni sconosciuti avevano tenn tato di far saltare una polveriera uo- i sere attribuiti alle organizzazioni co- muniste che svolsono un'attività sem-1 pre più attiva nel Paese,

Persone citate: Braun, Brema, Hindenburg, Hitler, Moes, Prefetti, Rothe, Weiss