Stoepel vincitore a Nantes veste la maglia gialla

Stoepel vincitore a Nantes veste la maglia gialla La seconda tappa del XXVI Giro ciclistico di Francia Stoepel vincitore a Nantes veste la maglia gialla Dopo una corsa fiacca le sorti sono decise ne! veloce finale dei tedeschi e dei francesi == Un'altra corsa d'attesa dei « tricolori ». tutti nel grappo che segue a 9' il primo == Camusso è stato il migliore dei nostri p(Dal nostro inviato speciale) Nantes, 7 notte. Che dicevo ieri? Che le sorprese erano imminenti, e di questo non mi vanto perchè io voglia atteggiarmi, ripeto, a indovino, ma perchè la formula ideata per premiare i primi tre arrivati di ogni tappa è projmo quella dalla quale era giusto aspettarsi delle sorprese. Si aggiunga a ciò l'atteggiamento offensivo, non più della squadra belga, ma di alcuni altri bravi corridori che appresso nominerò; si aggiunga, come è detto nelle ricette di certe pietanze, e si agiti lungamente il setaccio attraverso il quale — oh! meraviglia! — non sono riusciti a passare gli uomini che ieri tanta impressione fecero e si giustificherà interamente l'intonazione della lunga telefonata sui fatti odierni, e non solo per ciò che riguarda la classifica generale, al cui primo posto pòssa il tedesco Stoepel; ma altresì per il senso di serena fiducia che ci inspira il comportamento di alcuni uomini della nostra squadra diletta. Ma stavolta far precedere la cronaca della corsa dal commento che il risultato di questa può suggerire non ini pare indovinato. Volete, se non vi dispiace, che io vi racconti piuttosto alla buona, con parole semplici, quello che ho visto e pensato da stamane al seguito della corsa? E' un sistema vecchio, ma, come tutti gli insegnamenti dovuti ai nostri maestri, è ancora il miglio' re. Mi sembrerà davvero di essere l'amico e il confidente del lettore, al quale racconto come andarono le cose. E più tardi, quando mi azzarderò a montare in cattedra per dire la mia opinione sui fatti ai quali ho assistito e trarre da essi induzioni e pronostici per il prossimo futuro, ricordatevi di due cose: che il Giro di Francia è appena appena incominciato e che la trovata dei quattro minuti al primo e via di seguito porta veramente nel suo grembo grandi sorprese. Su una previsione o, meglio, su una constatazione vi prego di credermi: che oggi ho visto alcuni dei nostri « tricolóri » andar meglio di ieri. — Ma hanno 10 minuti dai primi della tappa — obbietterà il solito pessimista, dopo aver dato una occhiata all'ordine di arrivo; e gli sembrerà di avermi messo k. o. — Ma anche Jean Aerts, che porta la maglia gialla, e anche il terribile dominatóre di uomini che si chiama Demuysère, li hanno perduti! ;— potrei rispondergli, come infatti gli rispondo. Anch'io ho preso la «cotta» Bisogna essere calmi, amici miei; e, in verità,'dico che, se iersera a Coen non lo ero neppure io, oggi sono pìùi..jjiducioso. Volete, dunque ascoltttfmi e figurarvi di essere con me svila veloce e sicura 525 con la quale seguo questo di già famoso Giro di Francia? Non pensate male di me se comincerò col dirvi che alla partenza sono arrivato quando... questa era già stata data da un'ora, naturalmente dal comico Biscot, che prende le sue vacanze seguendo il Tour. Tutti i gusti sono gusti e si debbono rispettare. Stamattina, per esempio, quando il cameriere venne a svegliarmi alle A, lo minacciai semplicemente di... — Beh! noti ve lo dirò — se illieo et immediate egli non avesse fatto marcia indietro e non mi avesse lasciato dormire almeno almeno un'altra ora Che « cotta » ieri sera; una « cotta » certo degna di quella che Orecchia vantava di essersi guadagnata ieri sulla strada. Aveva abbondantemente piovuto. 1 corridori, partiti alle cinque in punto per raggiungere, dopo trecento chilometri, la grande città posta all'estuario della Loira, avevano dovuto prendersi l'acqua per un bel po', perchè nella nostra velocissima rincorsa trovammo le strade lucide e bagnate ■e ancora in giro dei buoni "borghesi e delle prosperose massaie con l'ombrello sotto il braccio. Cammina, cammina. Finalmente il primo corridore fu preso di mira dalla marcia veloce della nostra macchina. Mi apiacque che fosse Viarengo, il bravo astigiano che da qualche anno si è stabilito in Francia e vi ha anche compiuto delle buone prove. Passandogli vicino, lo guardai: — Ho forato due volte! — gridò toccando le gomme che aveva attortigliate sulla schiena. Dovemmo filare ancora una diecina di minuti a buona velocità prima di arrivare alla coda del corteo che sapete. Il bravo autista Barozzi chiese insistentemente la strada e, siccome non gliela diedero subito, seppe da par suo portarmi egualmente dove volevo, e cioè a fianco della vettura ufficiale. — Tutti partiti ? — « Tutto il mondo » è partito alle 5 precise — rispose Cazalis, — salvo, come sapete, i due arrivati fuori tempo di ieri, lo svizzero Hofer e il vostro Catalani. — Niente di nuovo la bas? — C'è stato un tentativo di Max Bulla, al quale hanno risposto bravamente i vostri connazionali Gestri, Camusso e Marchisio. Inizio a 27 all'ora Non si andava molto veloci: al più mi parve a 27 all'ora; non mi sbagliavo di molto. Quando passammo a Mortain, risultò che i primi 80 chilometri erano stati percorsi in 3 ore meno qualche minuto. La mattinata era fresca, avresti detto primaverile. L'acquazzone di poco prima aveva lavato l'atmosfera; si respiravano a pieni polmoni gli effluvi di questa campagna tanto ricca. E anche ai ciclisti doveva parere antdar piano sulle strade liscie, immerse sotto la volta fronzuta della duplice fila degli alberi. •—■ Òggi si pigliano i soldini! — arido Di Paco quando gli passammo di fianoo. Vidi anzi che Zanni si era tolte le bende ed i cerotti di ieri. La bottai presa nella caduta era stata forte, ma fu più il sangue perduto al momento che il danno patito. Domandai u Raffaele in base a quale certezza mi aveva dato l'annuncio dei « soldini », che sarebbero poi « scìdonì » ; ma chi è sicuro di l2ac(pvm(d((b1Rn(9BcA(RP(E(gFgNrl(L117117PgpbdsmsssidvsnsTtbeqqacdstanevdtirDqmudegrVctiupfarmccFlmscnidtslal L'ordine d'arrivo 1. STOEPEL KURT (Germania), allo 14,51*34", che impiega a compiere i 295 km. della Cacn-Nantos ore 9,51'34", alla media di km. 29,940 (tempo di classifica ore 9,47'34"); 2. Bonduel Francesco (Belgio), id. (tempo di classifica ore 9,49'34"); 3. Leducq Andrea (Francia), id. (tempo di classifica ore 9,50'34"); 4. Mauclair Giuseppe (l.o dagli individuali), id.; 5. Tierbach Oscar (Germania), id.; 6. Arcbambaud Maurizio (Francia), id.; 7. Wauters (2.o degli individuali), id.; 8. cx-cicquo: Lemaire (Belgio), Moineau (Francia), Bernard (3.o degli indlvid.), Verwaecke, Trueba, tutti allo stesso tempo del primo; 14. Bulla (Germania), in 9,55'31"; 15. Ronsse (Belgio), id.; 16. Geyer (Germania), id.; 17. Barrai, id.; 18. Barthélemy (Francia), id.; 19. Plpoz (Svizzera), in 9,59'6"; 20. Alexander, in 10,0'23"; 21. Bouilletm 10,0'52"; 22. Speicher (Francia), in 10,1'13"; 23. Cornez, id.; 24. Antenen (Svizzera), id.; 25. Marchisio (Italia), id.; 26. Aerta, Demuysère, Rebry (Belgio), Camusso, Canazza, Di Paco, Gestri, Morelli, Orecchia, Pesenti (Italia), Buchi Alberto e Alfredo, Buia, Erne, Kutscbach (Svizzera), Sieronski (Germania), Bidot (Francia), Le Drogo, B. Faure, Nehuard, Pitte, Le Goff, Fayolle, Gulramand, Haas, Venot, Brugère, Mazeyrat, Goulème, Buysse, Naert, Decroix, Horemans, Zanni, Viarengo, Pancera, Simoni, Frantz, J. Mulles, H. Muller, Altemburger, Olboter (individuali), tutu in ore 10t|0'13"; 68. Schepers (Belgio), in 10,3'8"; 69. Loncke (Belgio), la.; 70. Moreels, in 10,4'57'*; 71. Lapébie (Francia) in ore 10,5-4"; 72. Buttafuochi, in 10,8'53"; 73. Codoni, in 10,11"33"; 74. Fichott in 10,19'22"; 75. Vanzenried (Svizzera), in 10,20'6"; 76. Umbenhauer, in 10,20'6"; 77. Peglion (Francia), in 10,28'16"; 78. Puy, in 10,41'25". 1guadagnarli, almeno per oggi, è il possessore della maglia gialla che si becca mille franchi olire all'onore dell'insegna... ammiraglia. Come si sa, una carta da mille è data in premio ogni giorno al primo della classifica. Per quanto tempo la terrà lo smilzo Giovannino ? Ieri sera Demuysère era irritato contro di lui: — Siccome Aerts non terrà fino in fondo, mentre io sì, non avrebbe dovuto « rubarmi » i due minuti col voler arrivare prima lui a tutti i costi. « C'est pas juste, ca ». Sicuramente, il cosiddetto « Leo né delle Fiandre » spera che questa sia la volta buona che vincerà il Tour: a furia di andare vicino alla torta e sentirne il profumo potrà < ben affondarci i denti. Ma se quello era il suo pensiero a Coen, non so quello che penserà stasera, che in quanto a «cotta» l'ha presa forte anche lui e negli ultimi cinquanta chilometri mostrava chiari i segni di stanchezza. Diamine, anche que- sti famosi belgi sono uomini come tutti gli altri, e soggetti agli stessi alti e bassi del rendimento fisico! j Intanto avevamo fatto del cammv-lno, sempre vigilando il primo ed uni- eo gruppo dei corridori. Perche, sai-■vo Viarengo, che riprenderà un ora \dr , verso il centesimo chilometro i tutti i partiti da Caen erano tuttora insieme. Vi fu a quel punto una sca- ramuccia provocata dallindividuatecDecroix e dal nostro Canazza, ma un quarto d'ora dopo ritornava la normalità. L'entusiasmo per... Pélissier La strada... continuava, ad essere'una strada francese. Qualche tratto di pianura, ma non molta; e poi su'e giù. Ad ogni culmine di queste groppe, file di automobili e di cu-\riosi erano allineate di qua e di là.\Vìene riconosciuto Charles Pélissier, I che segue la corsa a bordo della vet- tura dì un giornale, per dettare le\impressioni 'su una radio portatile. | 1 Charlot, Charlot! »: la gente gli a il suo incitamento. E il più po-\i uria polare, con Ladoumegue, degli atleti francesi, risponde con un sorriso da attore. Penso che, senza la malaugurata caduta su pista, in questo momento egli avrebbe potuto essere coi primi là nel gruppo dei corridori cui guardano le moltitudini. Transitando per il controllo di Fougère (km. 122 da Caen) guardai l'orologio; un breve calcolo a me- moria: i ventotto di media crunoistati rispettati. ■ Questo, pero, non faccia credere\che nel gruppo si dormisse; oggi so-.no stati gli individuali a mostrarsi irrequieti e più di una volta, come diro appresso, furono essi che, «mef-btendo il naso alla Juieslru», come sul dirsi, dieaero un tono vivace al-\la corsa. Ma anche ieri gli « assi » \avevano soimeccliiuto per tanti- chi- lometri prima di sferrare l attacco, che sapete. Un aeroplano ci sorvola onde prendere fotografie per un giornale di Parigi. Il momento e la località erano indovinate e avrebbero certamente procurato una bella lastra: 78 corridori in gruppo, piccole formiche nello stretto solco di asfalto fra il bosco. Attraverso la Bretagna Sieronski, il passista che tutti temono, fece in tempo a gonfiare una gomma (nessuno dei « gialli » gli si fermò accanto ad aiutarlo) e nessuno gli creò fastidi. Il sole aveva fa¬ rato ie nuoi ea- ora accendeva bar tagli dorati sulle campagne e sulle boscaglie. Preti col cappello a barchettà erano fermi sul ciglio della strada, vigilando gli scolari condotti j,er pTem%o al passaggio del Tour de France, che per la prima volta attraversa questa fetta di Bretagna; dai prati venivano a guardare cara collaudo vivaci puledri e le gióven c^e non voievano essere da meno se galoppavano con la coda ritta, mug gendo. Quanta folla per le vie di Rennes! j^ auei punto metà corsa era com. p\uta. I curiosi ohe si pigiavano attorno agli steccati posti a protezione del posto dì rifornimento (il pri mo c^e incontriamo da Parigi) po terono godersi nei due minuti della neutralizzazione il raro spettacolo ci settanta «gitanti della strada» nell'atto di caricarsi di cibarie e di ingurgitare affrettatamente brodo e acqua minerale, coscie di pollo e boccali di birra. Usciti dalla città, tornammo con la corsa a tagliare la campagna on dulata e ubertosa. Forse a questo punto ci starebbe bene un quadretto sul!:; Bretagna che stiamo attraversando, ma devo dire che, pur avendo Pirato da tutte le parti, non ho vi sto donne in cuffietta e uomini in brache corte, ne il cappelluccio coi nastri; forse questo costume soprav vivera sulle coste, sulle coste che quest anno non andiamo a visitare, dall'alto delle quali si vede il tem¬ pestoso mare. Oppure nazione degli artisti. nell'immagi- Demuysère e Pesenti forano « Demuysère a terra! », tuona una voce al mio orecchio. Bonduel e Loncke si fermano. Sono le 11,35. Alle 11,40 Demuysère e uno dei suoi compagni rientravano nel gruppo. Nessuno aveva voluto creare fasti- di aZ bc?/7a_ L'andatura subiva, però, bruschi passaggi. Si andava a ven- totio e poi di colpo a trentatrè. Si avvicinava, come ieri avvenne, il mo mento in cui si sarebbe scatenata la offensiva? E chi ne avrebbe presa b»infeiaWva? \ntanto che si aspetta va l'apertura del fuoco, Pesenti ebh? modo anche lui dì fare a su0 bra, v0 inseguimento per il cambio d'una rMOfa; rientrò anche lui immediataìnente coi primi, seguito a un quarto d'ora dai fidi Orécchia e Canazza, che avevano fatto il dover loro per la bisogna. Poi il termometro della corsa cominciò a segnare le prime linee di febbre. Nell'automobile si vedevano, se aguzzavi lo sguardo, maglie gialle e maglie nere serpeggiare repentinamente nelle prime file del plotone. A Martigny (220 chilometri) la strada si arrampica per giungere al paese. La fila dei corridori si allun-ga. In testa si tirava forte e le forze cominciavano a mancare ai meno re-sistenti. Vidi parecchie volte la ma-gila gialla in difficoltà frammezzo ad alcuni « individuali ». Una fuga! E questo sembra un tentativo serio, perohè cento metri sono stati presi dai due corridori chel'hanno compiuto: il nostro Cacionied il belga Wauters. Ma Geyer eTierbach si incaricano di annullarlo.Pochi minuti di calma ed ecco Tier-banh partire a sua volta. Stavolta il colpo è condotto con decisione, ma il tedesco non rimane solo perchè ancora Wauters, con alla ruota l'ias-so* Lemaire, lo riacciuffa. Stannosoli così ver mezzo chilometro. Ilgruppo era rimasto sorpreso dalla risolutezza della fuga; e poi eranoin parecchi a non sentirsi di assume-re il peso dell'immediato insegui-mento. lìivece di nicchiare, una maglia ricolore nostra parte in volata: Cai>iMsso che, trascinandosi dietroo spagnuolo Trueba, raggiunge i fuggitivi, portando a cinque il numcro dei componenti la pattuglia di punta. A Chateaubriand (km. 230) ess* avevano più di duecento metridi vantaggio sul grosso. La gente gridava: « C'est un ita^en! *• R cuore mi si allargava tano così. Camusso in azione Camusso si era posto al comando e conduceva assai forte. Thierbach lavorò anche lui la sua parte, ma Lemaire, per quanto invitato, non voleva coadiuvarli. Pensai che, mancando l'accordo fra i tre « as' si », il tentativo vedeva diminuire e probabilità di riuscita. L'ex-bersagliere di Cumiana si prodigava. Forse si prodigava troppo con quella moltiplica di 48 per 19 che aveva sotto. La strada era ritornata piana e ci sarebbero volui più dei cinque metri e mezzo che sviluppa quel rapporto. Che era avvenuto nel frattempo nelle posizioni retrostanti'! C'era il gruppo che seguiva, e questo gruppo, che contava all'ìncirca cinquana uomini, qualche chilometro dopo Chateaubriand aveva un distacco di l'25" dai fuggitivi. Vidi Pesenti guardingo in quarta posizione, seguito da Demuysère, che non lo pèrdeva di vista dal mattino. Parecchi staccati navigavano dietro l corteo delle automobili. Archambaud pensò ad un tratto che quella compagnia lo infastidiva e cercò di raggiungere per conto suo i fuggitivi. Arrivò a trenta secondi da essi, ma non ce la fece. Vidi Di Paco e Pesenti scappare anch'essi per liberarsi dai compagni, ma troncaronoo sforzo appena si accorsero che ibelgi e gli altri non li aiutavano.D'altronde, i nostri avevano Camusso davanti e non conveniva loro fare il giuoco degli altri. Ma Camusso veniva colto da doori alle gambe, gli stessi che ieri o obbligarono a mollare sulla salia di Lisieux. — Lo stomaco va bene, ma legambe a un certo punto non vanno più. No, non è la « cotta »... E' per a posizione nuova che ho dovuto prendere su questa macchina che non è la mia usuale. Camusso perdette contatto e fu raggiunto e sorpassato da Archambaud. A 45 chilometri da Nantescronometrai i distacchi dal nruvno Thierbach, Lemaire, Wauters c Trueba: a l'20" passò Archambaud, a l'41" Camwsso. a 2*10" Leducq, Moineau, Risch. Bonduel e Bernard, a 2'30" Stoepel, Mauclair e Benoit Faure, a 2'45" Barrai. Rorcsse e Geuer, a 3'10" Barthélemy e Max Bulla: a 3'30" un qruppo di venti corridori, tra- cui i rimanenti italiani rimasti nuovamente sorpresi dai fulminei scatti d,eali avversari, h solo Barrai era riuscito a salvarsi. Tredici uomini in testa In questi ultimi chilometri quanti altri cambiamenti si verificarono! Poiché il quartetto di testa accusava ormai la gravosità della fatica, era da prevedersi che la fuga sarebbe stata annullata. Ma il merito spettava soprattutto a quelli del grande gruppo che non si erano ri-conosciuti sconfitti e che, in seguito a reiterate volate di Leducq e di Bonduel e poi di Stoepel, si era disgregato, come dimostra il suddetto ordine di passaaaio. Fu veramente un elettrizzante finale di corsa disputato accanitamente con un ardore combattivo e una tenacia indomabile da ammirare incondizionatamente. Negli ultimi venti chilometri le posizioni SMbìrojio, perciò, notevoli mutamenti; il più importante fu il ricongiungimento degli inseguitori col quartetto di testa. Ma Camusso, che deve aver messo un _ rapporto più alto, non era con essi. L'unico italiano che era nel secondo . gruppo si chiama Burrai, il tenacissimo corridore di Chargeois, che poni è apparso con Camusso il migliore dei nostri. Il gruppo così venutosi a formare contava tredici uomini di cui tre tedeschi: Stoepel, Thierbach. Risch ■ due belgi: Lemaire e Bonduel; quattro francesi: Moineau, Archambaud. Bidot e Leducq, che aveva trovato relativamente facile l'inseguimento dopo la foratura qrazie alla presenza di un'automobile amica; e ali individuali Verwaecke. Mauclair, Wauters e Bernard. Questi tredici uomini, riunitisi dopo una caccia che si svolgeva con singolare accanimento, avevano guadagnato ancora terreno suoli inseguitori che venivano in due grupni: il primo composto di Ronsse. Max Bulla, Geyer, Barthélemy e Barrai. Un aruvvo ben più numeroso seguiva a aunttro minuti in cui Cerano tutti gl'italiani c fra ali altri la maglia gialla Jean Aerts. Vittoria tedesca La volata per la vittoria di tappa si svolse al velodromo dedicato alla memoria di Petit. Breton, il grandecampione ciclista caduto in guerra Alla campana segnalante l'ultimo giro di pista Bonduel partiva a fondo, ma al rettilineo opposto veniva sorpreso da Leducq, il quale a sua vola in curva era attaccato al largo da Stoepel. Sul rettilìneo la lotta fu vi-vacissima, perchè Bonduel ebbe iln ritorno assai veloce, ma il tedesco riu3cì a piazzare la sua ruota con un fulmineo spunto finale aualche eentimetro avanti a quella del belga; terzo era Leducq, a mezza lunghezza. Il tempo impiegato dal vincitore è di ore 9,51'34"| che, agli effetti della classifica generale', deve essere ridotto di quattro minuti, come di tre minuti e un minuto rispettivamente deve farsi per Bonduel e Leducq. Fatta questa sottrazione, e proseguita l'operazione addizionando i tempi della tappa odierna con quelli di ieri, risulta che detentore della maglia gialla a cominciare da pos-omanì mattina è Stoepel, il bravo corridore che anche sulle nostre strade ha recentemente dato prova della sua valentia. E' la prima volta che una corsa in Francia mene vinta da un tedesco e sicuramente questo fatto Iva un notevolissimo significato. D'altronde il successo dei colori germanici mi sembra oggi ben meritato; poiché, come uno dei corridori in maglia gialla con fascia nero-rossa, Thierbach, è stato l'iniziatore della fuga nei pressi di Chateaubriand, così la condotta dello Stoepel nell'inseguimento e poi nella volata finale fu quella di un campione di gran cuore. Col vantaggio di due minuti il tedesco si installa al primo posto della classifica generale seguito dai belgi Bonduel e Lemaire. Concordia e serenità fra i (( tricolori » Naturalmente le considerazioni verteranno domani mattina su due fatti: la scomparsa dal primo posto di Jean Aerts e la classifica deqli italiani. Per quanto riguarda la prima dirò che effettivamente il « levriero » belga oggi ha compiuto una corsa mediocre, certamente perchè risentiva, al pari di Demuysère, dello sforzo compiuto ieri. Il « leone delle Fiandre », ha, infatti, corso in tono minore e la sua gara non corrisponde affatto alle previsioni che stamane faceva su di lui il colleva Desgrange in un artìcolo quasi ditirambico telegrafato ieri sera da Caen. Anche gli altri belgi non hanno confermato l'attesa che dopo la travolgente superiorità dimostrata ieri era ben lecita. Bisogna riferirsi a quanto sanno ormai anche i ragazzi delle scuole inferiori, e cioè che il Tour si compone di ventun corse e non di una o due soltanto. Il distacco che hanno i nostri nella classifica generale è normale, se consideriamo le condizioni in cui è partito Di Paco — che nelle prime tappe avrebbe dovuto logicamente trovarsi coi routiers-sprinters da lui altre volte dominati — e le attitudini degli uomini che diranno la loro paròla sulle salite: Pesenti e Camusso. Di quest'ultimo si deve mettere in evidenza il fatto che anche oggi, come ieri, fu il più pronto dei nostri a gettarsi sulle orme dei fuggitivi quando i tentativi erano più seriamente condotti. Nella nostra squadra regna serenità e concordia. Anche Orecchia, il più loquace dei compagni, che ieri sera a Caen era inquieto, poco fa mi dava prova della sua ritrovata tranquillità di spirito. Ancora due tappe e poi ci sarà da discorrere a pari a pari con questi «passisti » di cui non discuto, anzi, ammiro il valore, ma che sulla montagna non ci si troveranno per davvero. Vedrete, vedremo ben altre sorprese che la sorpresa di oggi e, certo quella di domani... VITTORIO VARALE. La classifica generale \1. Stoepel 2. Bonduel 3. Lemaire 4. Leducq 5. Thierbach 6. Moineau 7. Rlsch 8. Vervaeche (1. degli individuali) 16 9. Mauclair (2. id.) 16 in 15,58" 16,00'00" 16,00' 1" 16, l'OO" 16, 2'00" 16, 2'00" 16, 2'00" 30. Wauters 11. Bernard 12. Aerts 13. Demuysère 14. Geyer 15. Barthélemy 16. Ronsse , 17. Sieronski 18. Speicher 19. Plpoz 20. Archambaud 21. Alexander 22. Bouillet 23. Schepers 24. Bidot 25. Buchi Alfr. 26. Orecchia 26. Buchi Alb. 26. Erne 26. Rebry 26. Pesenti 26. Camusso 26. Di Paco 26. Antenen 26. Altemburger 26. Horeman3 26. Le Drogo 26. Faure 26. Neuhardt 26. Haas 26. Mazeirat 26. Venot 26. Decroix 26. Buysse 26. Pancera 26. Frantz 26. Kutschbach 53. Viarengo 54. Barrai 55. Buttafuochi 58. Morelli 58. Canossa 66. Zanni 67. Marchisio 67. Gestri 67. Simoni 71. Codoni 16, 2'00" 2'00" 2'00" 16, 2'00" 16, 3'27" 16, 5'27" 16, 5'57" 16, 5'57" 16, 5'57" 16, 6'41" 16, 7'52" 16, 9'32" 16, 9'54" 16.MV49" 16,11'18" 16,11'35" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'89" 16,11'39" 16,U'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,ir39" 16.11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,11'39" 16,ir39" 16,11'39" 16,13'14" 16,13'51" 16,19'19" 16,19'33" 16,19'33" 16,30'22" 16,30'32" 16,30'32" 16,30'32" 16,35'54" 4'00' 4'00" 5'27" 7'27" 7*57" 7'57" 7'57" 8*41" 9'52" 11'32" 11*54" 12*49" 13'18" 13'35" 13'39" 13'39" 13*39" 13'39" 13'39" 13'39" 13'39" 13'39" 13'39" 13'39" 13'39" 13*39" 13*39' 13'39' 13'39" 13*39' 13'39' 13'39' 13'39" 13'39" 13'39" 13'39" 13*39" 15'14" 15'51" 21'19" 21*33" 21'33" 32'22" 32'32" 32'32" 32'32" 37'54" ;2'00*;,s'nn» 4-00" 4,00„ .4'00":'.4'00''! 1-nn" \