La muraglia

La muraglia La muraglia LONDRA, luglio. ' Al piano Home di sortita monetaria con molti grani di sale son venute abbarbicandosi, come sempre accade, superfetazioni più o meno deliranti. Churchill, ad esempio, ha subito riesumato un'idea di su- Eersortita in cui si travede più baraglio che sale, e gl'inflazionisti ordinari hanno recato al dibattito i loro contributi di confusione. L'accordo è perfetto nel senso che senza rialzo di prezzi a sollievo di debitori e rifocillamento di produttori la crisi non si scioglie, e che il tracollo dei pr-zzi è dovuto al rattrappirsi del danaro, che è come dire al rattrappirsi del credito. A riefipandere il quale non basta più il normale giuoco delle forze economiche, ma occorrono artifici. L'urgenza di questi è suprema; tutto il rimanente è secondario. Senonchè lo accordo rientra non appena i paladini del rialzo artificioso dei prezzi intavolano i rispettivi concetti pratici del credito. Per gl'inflazionisti comuni, il .credito è carta; ma da (questi citrulli si può prescindere, anche perchè in Inghilterra non sono che quattro noci in un sacco. Per Churchill, il credito è metallo. I prezzi dipendono dal volume del danaro, e quindi del credito, in circolazione, e il credito, come il danaro, dipende dall'oro, base tecnica d'entrambi. Se l'oro è scarso o mal distribuito come in questi giorni; addio credito! Perciò bisogna rimanipolare in qualche modo l'oro disponibile, e ricorrere anche all'argento, '•6 necessario, rimonetizzandolo. L'importante è iniettare metallo nella situazione. Ciò fatto, tutto si riattiverà, per il tramite di una conferenza mondiale da convocarsi a tal uopo senza indugi. Soltanto, a Questo punto il pensiero di Churchill s'involve, e chi lo sviscera è bravo. Egli non concepisce che in termini di battaglia, e l'interpretazione piana di questa sua proposta conferenziale gronda di troppa pace. Se realmente così fosse, perchè disturbarsi a maestosamente conferire? Basterebbe che Londra e Washington, per espandere la base del' credito, proclamassero che il valore convenzionale dell'oro non è più 10, ma 15 o 20, svalutando in tal guisa, di colpo, tutte le monete bacate sull'oro, e quelle altre che adesso sussurrano che l'uva è acerba ma la tengono d'occhio. La cifra si potrebbe concertare anche per telefonò, e tutto sarebbe risolto — se il mondo fosse un altro. Ma per Home il credito non è tanto metallo, quanto banca. Anzi può essere fcSclUìs'ivamente banca. Sotto la spinta governativa, a suo avviso, le grandi banche inglesi sono perfetr tamente capaci di espandere il" credito, e di rielevare i prezzi in sterline, senza la menoma preoccupazione metallica immediata. Così si faccia, ignorando pel momento tutto il resto. E non c'è un minuto da perdere. Se no, si rotola al fallimento generale, seguito da un'incontenuta, incontenibile esplosione .d'inflazione mondiale di catastrofico tipo comune intesa a fronteggiare una universale sospensione di pagamenti. ,< Come vedete, questa scena in secondo piano è piuttosto confusionaria, e si presta a qualche fischio, che non manca. Ma ha di buono che mette in vista l'intiero serraglio dei debiti generali del mondo, non la sola gabbia dei leoni, che sapete qual'è. Questa è una crisi molto complessa, come tutte le cose umane quando* si lasciano affollare, ma, tra le orgie di tecnicismi e di dilettantismi del pensiero a cui dà luogo, resta al fondo, diretta e immediata, una pura e semplice crisi di debiti. Si può essere pieni di debiti e in pari tempo rimanere bene accreditati? Forse si può, ma dipende dai creditori. Gl'inglesi dicono che si poteva benissimo sotto il regno del loro vecchio sistema. Ma adesso c'è anche il creditore americano, e dov'è Paese che non gli deva soldi in -abbondanza? Questo è il serraglio integrale. Come possono, stavolta, i pieni di debiti, tenersi vispi in barba a tutto? ■', La gabbia dei leoni, quella degli Svariati debiti di guerra, non è che l'ottava parte della famelica mostra mondiale. Ed è importante sotto un solo aspetto. Son debiti cosiddetti politici, tra Governi e Governi; e toccano il'fiore del genere umano, vale a dire le genti più atte a menar -le mani se si sentono strozzate, e a non lasciarle menare da terzi se non ci son strozzature. Stentano bensì, i leoni, a trasformarsi in gatti domestici; ma hi grande domatrice, l'acqua alla gola, si affaccia ormai alla punteria, e la soluzione è scritta. Per il tanto e il quanto, tuttavia, questi debili leonini sono quasi inezie a petto degli altri, ossia dei debiti pecorili. Via i primi, ri marranno i secondi; i sette ottavi del serraglio, sotto forma di debiti ordinari tra Paese e Paese, — e con questo di spiacevole, che per meno della metà si risolvono in debiti di persone d'un Paese verso persone dell'altro, le quali potrebbero metter le cose nelle mani dei loro avvocati e litigare da ultimo solo con questi. Per più della metà, sono debiti di Governi d'innumerevoli Pae si verso persone d'altri Paesi le quali han fatto investimenti in titoli pubblici stranieri e, per giunta, queste persone creditrici sono cittadini di due Nazioni che rientrano nel 1 -fiore del genere umano, l'Inghilterra e l'America. Nè corre differenza, 'per la difficoltà di pagarli, tra que- . sti debiti ordinari e i morituri debiti di guerra. L'unico divario è tra i debiti verso l'Inghilterra e quelli verso l'America. I primi non sono che siepi bucherellate come quelle dei vigneti prima della vendemmia, ma i secondi sono una muraglia. E' un chiodo che va ribattuto per non lasciarsi frastuonare da tecnicismi e poesie. Immaginate un vasto contado, il contado del mondo contadino, con due città nel mezzo. Una, l'Inghilterra, produce poco o niente fuorché manufatti, e chiunque intuisce l'organicità dei suoi rapporti di dare e avere col contado, donde essa [ importa necessariamente grano e' capponi. Ma l'altra città, l'America, produce entro la sua cinta non solo manufatti, ma grano e capponi, e ne produce a fiumane. Essa, tra il '19 e il '29, ha inondato il contado di merci e macchine e mezzi per moltiplicarvi la produzione, il tutto a titolo d'investimento, per una diecina di miliardi di dollari : la piramide dei suoi particolari prestiti ai contadini del mondo. Prestiti, si capisce, da rimborsarsi in dollari, non in grano e capponi come alla città inglese, perchè di grano e capponi l'America ne ha da vendere. Essa esige danaro. Ma, se non vende grano e capponi alla città, il contado non ha danaro. Può spogliarsi dei suoi orecchini, ma quest'oro si esaurisce. Dopo di che, homo sine vecunia imago mortis. Il contado senza danaro non può più nè pagare i debiti alla città nè comprarvi manufatti. Gli scambi quindi si arenano. I prezzi declinano per forza. Il contado licenzia contadini, la città operai. Gli uni e gli altri rimangono nutriti (in generale), ma di solo pane. E la similitudine della morte si diffonde come l'ombra dopo il tramonto. Manifatturieri e agricoltori generosi e tenaci rinviano i licenziamenti, mantengono la produzione, contentandosi di poco o niente, talora perdendoci mezza la camicia. Ciò ingrossa le cataste di manufatti di grano e di capponi che l'ombra avvolge sempre più fitta. Tutto questo è naturale e inevitabile fino a che questi debiti rimangono, — questi debiti così impostati, debiti perfettamente ordinari, niente affatto politici. E l'anemia si ripercuote naturalmente anche sull'altra città, la città inglese, giacché il contado fa sforzi inauditi benché inani per pagare la città americana e la tensione gli sconvolge e contorce i suoi stessi rapporti naturali con l'Inghilterra, donde nessuno gli presta più un soldo. Il protezionismo realmente non c'entra; avverrebbe lo stesso in libero scambio. Le produzioni in massa, gli scentramenti delle mote monetarie accentuano l'ingorgo, non lo causano. Esisterebbe anche se le macchine rimanessero quelle di mezzo secolo fa e il mondo fosse a moneta unica. Le restrizioni ai commerci e ai cambi non sono cause, ma effetti dell'ingorgo fondamentale. Non c'è rimediò nello svincolamento materiale dei traffici, non nell'inflazione nè universale nè locale, fuorché nell'assurda ipotesi che' solo in America si prendesse a stampar biglietti e il dollaro precipitasse nell'abisso del vecchio marco. Non esiste artificio che permetta di pagare chi non può essere pagato. Non è colpa dell'America. Ha fatto niente di male. Non ha che dato. Oceani di prodotti americani sonc fluiti a foraggiare e ad attrezzare prima la guerra, poi il mondo ; viveri, merci, macchine, enormi correnti di roba in un solo senso, fluenti dall'America verso il resto del mondo. E che ne ha tirato in contraccambio? Qualche quadro antico, un po' di vitto e d'alloggio pei suoi turisti,' e montagne di crediti inesigibili. Nè è colpa dei debitori. Se la grande città americana non sapeva " molto bene quel che faceva, doveva saperlo il contado? E' stato commesso un errore di giudizio su larga scala non senza benefici generali per certi versi, e si sconta su larga scala, come è giusto. Il mondo, prima di finire, ne commetterà altri mille, li sconterà e tirerà innanzi come ha sempre fatto. Non è nè molto peggiore nè molto migliore di prima — probabilmente è migliore. Se fosse peggiore, avrebbe già rotto la testa ai moralisti da strapazzo che gli seccano l'anima. Se fosse immorale, i suoi creditori impossibili li avrebbe già mandati a farsi benedire. Invece, riconosce ad onta di tutto le sue obbligazioni, e si macera pur di non ripudiarle. Fiaccandosi la testa contro questa muraglia, rende omaggio alla moralità perpetua che Roma insegnò al mondo traverso le parti immortali del Diritto Romano. Non è un mondo da dozzina. In pari tempo, è indebitato fin sopra gli occhi verso un creditore semuuniversale che gli presenta una muraglia. Ma c'è modo di scavalcarla. L'America non può essere pagata per la sola ragione che non si sdraia. Potrebbe esigere benissimo in grano e capponi tutti i suoi crediti se avesse la cortesia di sdraiarsi. Se siete pieni di crediti e seguitate a lavorare come negri facendo la concorrenza ai vostri debitori, cioè continuando a fare lo stesso lavoro per il quale avete attrezzati i vostri debitori, non potrete mai essere pagati, inflazione o deflazione, libero scambio o protezionismo o pace o guerra che sia. Ma se vi sdraiate, trasformandovi in ricchi oziosi buoni a viver di tributi, allora potete benissimo essere pagati : il Contado debitore può inondarvi di grano e capponi quasi senza avvedersi della fuoruscita. Ora, bisognerà pacatamente pregare l'America di decidersi fra non molto se preferisce sdraiarsi ed essere pagata, oppure stare in piejdi e non poter essere pagata. Replicherà con un pugno in faccia: essa è nata pei- stare in piedi. Ma ammetterà poco alla volta che nessuno può realmente pagare un'America in pie,di, e allora riprenderemo davvero a ! respirare, — il Diritto Romano provvedendo il solvente formale caso per caso con l'intervento della sua grande gemella, l'equità. MARCELLO PRATI.

Persone citate: Churchill