Grandi riafferma la necessità del "colpo di spugna"

Grandi riafferma la necessità del "colpo di spugna" Giornate di nervosismo et Losanna Grandi riafferma la necessità del "colpo di spugna" « Bisogna far sì ctie il regolamento che uscirà da Losanna sia definitivo e che la cancellazione si applichi ugualmente a tutti » (dal nostro inviato sp>eoisile)- Losanna, 4 notte. Questa sera il Ministro Grandi ha fatto alla stampa straniera le seguenti dichiarazioni: « Dopo tre settimane di lavori, sono sempre più convinto che la sola soluzione possibile a Losanna, nell'interesse di tutti, è la soluzione del « colpo di spugna ». La Conferenza ha compiuto il primo giorno un atto importante: ha sospeso fra Potenze europee creditrici e debitrici i pagamenti per riparazioni e per debiti di guerra. Questo è stato veramente un buon principio. Poi sono cominciate le discussioni. Noi dobbiamo evitare ora che queste discussioni ci facciano perdere di vista lo scopo per cui qui siamo riuniti. La Conferenza di Losanna non è stata convocata per assicurarci dei pagamenti futuri ed incerti che non farebbero altro se non mantenere, e quindi aggravare, l'anormalità del1 artificiosa situazione presente. La Conferenza è stata convocata per compiere l'atto indispensabile alla rinascita della fiducia e alla ripresa dei traffici. « Io credo che bisogna evitare che lo spirito che ha dettato i Piani precedenti si infiltri negli attuali lavori. H nostro compito non deve essere quello di preparare una nuova Conferenza. Se l'equivoco perdura, la ripresa del mondo diventa impossibile. La dichiarazione del 16 giugno che sospende i pagamenti per riparazioni e debiti fra Potenze europee ha tracciato la via. Bisogna percorrerla fino in fondo, e far sì che il regolamento che uscirà da Losanna sia finale, e che la cancellazione si applichi ugualmente a tutti. Solo così si potrà preparare quel regolamento universale a cui si riferisce la dichiarazione del 16 giugno. E' questo il momento di applicare veramente ciascuno nei riguardi di tutti l'invocazione evangelica: « Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori ». Ma perchè questo si faccia, bisogna che ognuno dei Governi qui convenuti abbia il coraggio, e non solamente a parole, di prendere tutta intera la propria parte di responsabilità, di sacrifici e di rischi quale la gravità del momento lo esige ». Finire la commedia L'importanza di questa dichiarazione balza evidente, e tutti gli ambienti della Conferenza se ne sono reso conto, come dimostra la vivacità dei commenti cui essa ha dato luogo. A una settimana di distanza dalla pubblicazione del Memorandum italiano, la parola dell'Italia cerca di rimettere la Conferenza di Losanna sulla dritta via, che essa sta smarrendo. Dopo aver fatto l'unica cosa buona — Za sospensione dei pagamenti fra le Potenze europee — si è ingolfata in una serie di negoziati con una impostazione errata della realtà dei problemi sino ad arrivare a mettere su vm nuovo Piano che, se r.on nell'entità delle cifre, nella compicazione del sistema rassomiglia del tutto ai precedenti Piani di non felice augurio. Sia per vedute anguste ed egoistiche dei varii interessi, sia per il timore della reazione della opinione pubblica nazionale, si può affermare che raramente un Convegno internazionale ha dato luogo ad una commedia di più sfacciata ipocrisia,. Ci sono dei retroscena che se dovessero servire di esempio alla morale e alle contrattazioni fra i cittadini sarebbero di incitamento a sovvertire tutti i valor: di pacifica convivenza umana. L'Italia fascista, che è venuta a Losanna con direttive precise, lineari, come è nello stile della politica mussoliniana, che non ha voluto "rappresentare alcuna parte nella commedia, e clr.2 ha osservato il gioco sperando che alla fine tutti avrebbero avuto il coraggio delle proprie responsabilità, sente ora il sito dovere di un richiamo a una più esatta comprensione delle necessità e dei compiti assegnati alla Conferenza, la quale deve essere, coi fatti e non con le parole, definitiva e conclusiva, e non deve servire a preparare un nuova Piano Young in diciottesimo o a gettare le basi di una nuova Conferenza. Il punto di arrivo non può essere che uno: il colpo di spugna. Le obiezioni dì principio, gli astuti calcoli degli esperti debbono cessare una buona volta di fronte a queste luminose direttive che, se general¬ mente accolte senza riserve e senza protocolli voluminosi, varrebbero a gettare un fascio di speranze e di fiducia nei popoli. 1 tedeschi irremovibili Infatti, quale è la situazione al momento in cui scriviamo, dopo venti giorni di colloqui a getto continuo, di riunioni defaticanti nella loro vacuità reale? Cominciamo dal settore delle riparazioni. Le controproposte tedesche, oggi meglio precisate di ieri, si basano su queste alternative: o dieci annualità di 200 milioni di marchi oro, pagabili in Buoni del Tesoro dopo cinque anni di moratoria, o due miliardi di marchi pagabili in 35 annualità mediante Obbligazioni commerciali. Due miliardi equivarrebbero al pagamento delle annualità della moratoria Hoover 1931-32: così si eviterebbero le opposizioni di principio. Il Cancelliere, malgrado le pressioni cortesi o no, non si è mosso affatto dalle sue posizioni. Dinanzi alla Delegazione germanica i creditori sono completamente divisi: VltaMa è, come dovrebbe essere ormai noto a tutti, per il colpo di spugna integrale; la Delegazione francese seguita ad esigere 4 miliardi di Buoni, che non offrono nessuna o quasi sicurezza di essere riscossi, per il gusto di poter vantare presso la propria opinione pubblica di aver ottenuto un vistoso cheque a vuoto. L'Inghilterra rifiuta l'offerta tedesca dei due miliardi di marchi. Questo atteggiamento inglese è quanto di più diabolico e machiavellico si possa immaginare, e ad essi; ci riferivamo principalmente quandi sopra esprimevamo tante amare considerazioni sull'esempio di moralità che gli statisti convenuti a Losanna offrono ai popoli. A Londra si considerano le riparazioni germaniche esclusivamente da un punto di vista egoistico, cioè dalla possibilità di disgelare i crediti avanzati alla Germania a condizioni onerose. Infatti, se non erriamo, nella capitale britannica sarebbe cominciata una riunione fra creditori privati inglesi e debitori privati tedeschi. Più la Germana sarà liberata da obblighi in conto riparazioni, più essa potrà soddisfare le cosidette pendenze commerciali che sono passate in gran parte attraverso la City. Perciò si invita la Delegazione tedesca a preferire di sottoscrivere le Obbligazioni di 4 miliardi, che molto probablmente resteranno carta straccia, piuttosto che impegnarsi a fissare in una forma abbastanza precisa due miliardi. I tedeschi sono lusingati dal suggerimento che in relazioni fra privati cittadini rasenterebbe il codice penale: ma ritengono più utile per loro non avere eccessivi legami di riconoscenza verso l'Inghilterra, che se la farebbe pagare salata nelle trattative dei debiti privati su cui intendono conservare la Ubertà di azione. Punti di attrito si sono manifestati persino fra la Delegazione belga e la Delegazione francese. Riunione italo-inglese Questo è il quadro della solidarietà fra i creditori deUa Germania. Ma a Losanna non si è venuti soltanto per regolare la partita riparazioni qual'era teoricamente protocollata nel Piano Young; esistono delle altre partite fra le Potenze europee, e precisamente fra quelle che furoìio alleate nella grande guerra. Il colpo dì spugna deve valere anche in questo campo; non bisogna che il creditore, che è l'Inghilterra, pretenda di arrivare all'annullamento di fatto delle riparazioni senza correre alcun rischio, senza voler compromettere in alcun modo la sua posizione verso i debitori europei. La nube è molto densa, e ove non sia trasportata via dal vento potrà trasmutarsi in temporale. Oggi il Ministro Mosconi, accompagnato dal dott. Pirelli e dal prof. Beneduce, si è intrattenuto a lungo col Cancelliere dello Scacchiere, sir Neville Chamberlain, assistito da altri Delegati ed espertij senza volere intralciarli, {possiamo dire che i negoziati si so¬ no iniziati incontrando forti difficoltà. Auguriamoci che le resistenze siano momentanee, determinate dall'istintiva ripugnanza britannica a toglier di mezzo delle contabilità che si spera sempre dì poter far valere un giorno; ma è questa una mentalità non più adatta ai tempi che corrono. Sappiamo che certi ambienti inglesi si soìio mostrati particolarmente colpiti nella loro suscettibilità quando hanno conosciuto le dichiarazioni di Grandi; si tratta di dir pane al pane e vino al vino; è una questione, quella dei debiti di guerra, su cui si deve veder chiaro; e non crediamo che il « gentleman agreement », di cui si è parlato in questi giorni, possa essere considerato soddisfacente. I giorni gravi per la Conferenza sono tutt'aìtro che passati; domani, col ritorno di Herriot, conosceremo fino a qual punto le due tesi, francese e tedesca, si manterranno rigide; ognuno offerma e ripete di aver detto l'ultima varala, ma, così come avviene nelle fiere dei villaggi, ognuno atiende che l'altro rialzi o diminuisca là cifro. Oggi ha cominciato a mettersi in moto il meccanismo organizzativo per la trattazione delle cosidette riparazioni non tedesche. I delegati delle cinque Potenze invitate (l'Italia era rappresentata dal Ministro plenipotenziario comm. Bufi) sì sono riuniti ufficiosamente sotto la presidenza del Ministro belga Hymans per compilare un piano di lavori da sottomettere all'approvazione del Presidente della Conferenza. Per merito del delegato italiano è stato ac ■ celiato il principio per cui tutte le Potenze interessate alle riparazione orientali si costituiscano in Comitato; il nostro intervento deciso su tale questione non è soltanto procedurale, è stato determinato dalla volontà di avere la Bulgaria e l'Ungheria nelle stesse posizioni di uguaglianza degli altri Stati invitati. MacDonald ha poi comunicato il piano di lavori alle Potenze interessate; non è improbabile che qualche opposizione verrà mossa contro la deliberazione sopra accennata, ma la Delegazione italiana non ammetterà assolutamente delle false manovre che diminuiscano in qualsiasi maniera il prestigio o minaccino gli interessi dei nostri due Piccoli Stati amici. MacDonald, congedando ì suoi visitatori, ha detto loro che domani li riceverà dì nuovo, e che spera di partecipar loro il testo dell'accordo con la Germania. Ma intanto, stando .alle voci che corrono, il Premier ha [rinviato almeno a giovedì la sua partenza prestabilìfn ver domani. ALFREDO SIGN0RETTI. Herriot ottiene un breve respiro per poter tornare a Losanna Parigi, 4 notte. Le due giornate parigine di Herriot sono state estremamente laboriose, ma, dati 1 pericoli che lo minacciavano, il Presidente del Consiglio può ancora stimarsi fortunato di aver potuto questa sera riprendere il treno per Losanna, avendo evitato il cosi detto « colpo di Cannes », ossia la sorte subita da Briand che la Camera buttò giù dal potere a metà di quella famosa Conferenza. Per evitare la defenestrazione, il Capo del Governo non ha risparmiato fatiche, e i conciliaboli fra lui e i plenipotenziari del nemico incominciarono sin da ieri mattina in una stazione ferroviaria della P.L.M., per non cessare più tino a questa sera. La crisi scongiurata II risultato di questo eccezionale la vorlo è stato che la crisi ha potuto es sere scongiurata o per lo meno riman data di qualche giorno, mercè l'offer ta agli avversari di un breve prolungamento della gestazione dei progetti finanziari per i quali — contrariamente a quanto era stato primitivamente disposto — U Governo ha soprasseduto a chiedere la procedura di estrema urgenza; giacchi' causa principale se non unica della tempesta a cui il Gabi netto ha dovuto far fronte, sono per l'appunto i noti progetti finanziari di Germain Martin, progetti che, come ricorderete, tanto il Ministro delle Fi nanze quanto quello del Tesoro ritengono un minimo indispensabile per rimettere a galla la Tesoreria, nelle cui casse non rimangono più, all'ora attuale, se non una quarantina di milioni. Presentati alla Commissione finanziaria della Camera, i progetti del Governo, prevedenti solo in economie un beneficio di un miliardo e 190 milioni di franchi, sono stati sottoposti a critiche cosi acerbe e a rimaneggiamenti così gravi che le economie hanno finito col ridursi a non più di 300 milioni'di franchi. Vero è che tale in-ì sufficienza i socialisti obbiettavano ! presentando un controprogetto di marca propria, il quale sopprimerebbe la riduzione del 5 per cento sulle spese sostenute dallo Stato per il suo personale e dichiarerebbe l'intera economia del progetto governativo sbagliata e da riformare, essendo esso troppo timido nella riduzione di certi capitoli di spese — come ad esempio quel'.e militari — e troppo temerario per gli aggravi fiscali previsti. Ma il fatto è che nè il controprogetto socialista, nè le modifiche proposte dalla Commissione finanziaria offrono garanzie serie di risanamento della situazione, essendo l'uno e le altre improvvisati in fretta e furia e rispondendo essi unicamente alle preoccupazioni demagogiche delle Sinistre le quali non hanno il coraggio di rischiare l'impopolarità proprio all'indomani delle elezioni. In tali condizioni, che cosa poteva fare il Governo? Il Governo ha ottenuto come un gran favore che la Commissione finanziarla riprenda In esame i progetti e cerchi con ogni mezzo di limitare le proprie modifiche a quei soli punti su cui il Governo può transigere, lasciando tutto il resto com'è in attesa che la Camera, mercoledì o giovedì — ossia non appena Herriot. potrà tornare da Losanna — possa affrontare una discussione esaurienteDichiarazioni di Herriot Il Consiglio dei Ministri ha approvato questa mattina il piano di temporeggiamento ideato dal suo Presidente, e quest'ultimo, allo sciogliersi della riunione, ne ha approfittato per dichiarare ai socialisti: — Riparto per Losanna per tentare di compiervi, nel migliore interesse della Francia e della pace, dei negoziati durissimi. Evidentemente preferirei non ritornarvi con le preoccupazioni che questi due ultimi giorni mi hanno recato, ma non mi turbo per questo e non lascierò alterarsi in me la calma di cui ho bisogno. Il nostro Governo, strettamente unito nel sentimento del suo dovere, si trova di fronte al compito più ingrato. Gli occorre, in mezzo a gravi difficoltà economiche e precisamente per attenuare queste difficoltà, assicurare l'equilibrio del bilancio in corso e coprire 1 bisogni del Tesoro. Io mi sono reso conto più che mai in queste ultime settimane che tale opera è indispensabile. Cogli occhi fissi su questo obbiettivo io non darò prova di debolezza; so che propongo delle misure sgradevoli; sarebbe forse abile ritardarle, ma il mio dovere è di presentarle senza indugio. Chiedo ai miei compatrioti dì accettarle con coraggio come il Governo accetta le rudi ma imperiose necessità, e ho fiducia nel Parlamento così come l'ho nella Nazione. II tono grave della dichiarazione è adeguato alla gravità dell'ora. Ma che cosa può sperare un Governo costretto ad appoggiarsi su elementi 1 quali non vivono se non dell'appoggio caotico e anarchico di masse elettorali confinate nel loro egoismo di classe, e incapaci di elevarsi alla chiara visione dei sacrifici imposti loro dall'interesse pubblico? Oggi, tanto perchè socialisti e radicali si ricordassero di loro, gl'impiegati governativi avevano inscenato una dimostrazione davanti alla Camera. Probabilmente gli organizzatori dello spettacolo si ricordavano di gesti simili compiuti nelle ore difficili del 1926 e contavano sui frutti di un possibile bis. Ma il Prefetto di Polizia, in obbedienza agli ordini di Herriot, ha strozzato la manifestazione in fasce arrestando i manifestanti a mano a mano che arrivavano in piazza della Concordia e spedendoli a gruppi di dieci o quindici in guardina sotto buona scorta, di guisa che il gesto non ha potuto aver luogo. Mentre Chiappe operava ai piedi dell'obelisco di Luxor, Herriot I— dopo una breve seduta di pura forma alla Camera — si è recato davanti alla Commissione finanziaria in compagnia del Ministro Palmade e ha ottenuto, come ho detto, che siano accordati al Governo due o tre giorni di respiro per liquidare la Conferenza di Losanna prima di aprire il fuoco contro i progetti finanziari. , Quanto precede basta a illuminare il lettore sul bisogno estremo che Herriot ha di tornare da Losanna con un successo sia pure fittizio in mano, uni,co modo che gli rimanga per imporre il silenzio almeno temporaneamente alla muta che vorrebbe sbranarlo. C. P. i|