Per il popolo

Per il popolo Per il popolo è i Mentre un comunicato ufficiale rendeva note le cifre del formidabile ! incremento verificatosi in questi ultimi mesi in tutte le organizzazioni del Partito, il Duce accoglieva ieri a Roma attraverso manifestazioni di grandiosa vastità e intensità due omaggi particolarmente significativi: quello dei dodicimila ginnasti del Dopolavoro convenuti nella capitale da ogni parte d'Italia per l'annua le saggio atletico, e quello non meno impetuoso e commovente dei primi quattromila bambini che la Federazione dell'Urbe ha inviato al sole e all'aria rigeneratrice delle spiaggie tirreniche. La duplice manifestazione ha detto al Duce con un'eloquenza più calda e più travolgente di ogni parola quanto il popolo apprezzi tutto quello che il Regime ha creato appunto per il popolo ; ha confermato al Duce che le iniziative le istituzioni vòlte al ristoro, al benessere, allo svago, alla salute delle masse non sono cose morte, stentate, burocratiche, viventi sulla carta di una vita grama ed effimera, ma opere e organismi rigogliosi ed efficienti che hanno pienamente raggiunto la loro finalità. H concorso ginnico sportivo del Dopolavoro degnamente figurava quest'anno tra le manifestazioni del Decennale. Esso ha offerto una visione veramente compiuta, nazionale, di quello che il Dopolavoro è oggi in Italia, di quale attivo consenso lo circondi il popolo, dei progressi raggiunti in uno dei più caratteristici settori della sua azione: il settore sportivo. Quando si pensi alla massa informe, anarchica, obbediente agli stimoli più bassi, indisciplinata e ribelle che, in tempi ormai lontani ma non cancellati dalla memoria, costituiva il ceto dei lavoratori italiani; quando ancora si guardi ad altre Nazioni dove lo Stato è tuttora corroso dall'inerzia o dallo scetticismo liberale e dove perciò la massa è abbandonata a se stessa: lo spettacolo di forza, di compostezza, di armonia disciplinata che è stato dato dalle migliaia e migliaia di lavoratori che hanno sfilato in Roma, nobile e gagliarda ambasceria di una folla innumerevole, ha dimostrato come nell'atmosfera generale del Regime, il Dopolavoro sia stato e sia Va potente strumento di educazione delle masse. Questa originale istituzione, che si può dire fosse già in germe nelle prime concezioni sociali del Fascismo, ma che nel suo concreto ordinamento attuale conta ben sei anni di vita, ha svolto e svolge una larga opera di ricreazione del popolo e, ricrendolo, lo migliora nel fisico, nell'intelletto, nei costumi. Se domenica, dinanzi agli occhi del Duce e degli altri spettatori, stavano i risultati di una delle attività più appariscenti del Dopolavoro, sorgeva spontaneo il pensiero delle altre forme infinite che assume la sua azione di assistenza, di ricreazione, di edu «azione; veniva fatto di pensare ai teatri, agli ambulatori, agli orti e giardini, alle scuole, a tutto il formidabile complesso di istituti e di organismi, di strumenti messi a disposizione delle masse, in ogni angolo, anche il più remoto della Penisola. Non diverse ' considerazioni suggeriva l'altro spettacolo, così commovente e pittoresco, dell'intensa giornata di ieri: lo spettacolo dei 4000 bambini che agitavano verso il Duce, dalla piattaforma rettangolare di piazza Venezia, le mani in cui stringevano le bandierine tricolori, rappresentanti gentili della fanciullezza che da tutte le Provincie metropolitane e da tutti i centri italiani all'estero si avvia festosamente verso le verdi cime dei nostri monti e le spiaggie solatie. Anche le Colonie marine e montane sono infatti null'altro che un aspetto dell'attenzione e delle cure del Fascismo per il popolo. Quegli stessi Enti assistenziali che d'inverno, in questi duri anni percossi dalla crisi mondiale, convogliano verso le famiglie più provate i mezzi raccolti, non dalla carità, ma dalla solidarietà schietta e cordiale delle categorie più fortunate, d'estate, quando le scuole sono chiuse, raccolgono migliaia e migliaia di bambini, li sottraggono all'ambiente non sempre sereno e non sempre salubre delle famiglie, assicurano ai piccoli esseri un felice indimenticabile periodo di vita all'aria aperta, nella gioconda comunità delle colonie infantili. Così, grazie a questa opera santa, che ha le sue esecutrici benefiche nelle iscritte ai Fasci femminili, diviene possibilità concreta di masse sempre più larghe di figli del popolo quello che era prima prerogativa invidiata dei bambini delle classi agiate: la villeggiatura estiva, garanzia di salute e di forza per le nuove generazioni. Dopolavoro, Opera Nazionale Balilla, Colonie marine e montane, treni popolari, assistenza invernale: ecco alcune forme, alcuni degli aspetti molteplici e complessi, come è com plessa la vita sociale, di una vecchia e sempre nuova norma del Duce, di un'antica e attuale parola d'ordine del Regime: andare verso il popolo. Il popolo che, a sua volta, va sempre più verso il Regime, è sempre più per il Regime e per Colui che ne è il creatore, l'animatore, il capo: il Duce,

Persone citate: Duce

Luoghi citati: Italia, Roma, Urbe