Il piano finanziario dei "cinque" combattuto a Losanna dalla Delegazione tedesca

Il piano finanziario dei "cinque" combattuto a Losanna dalla Delegazione tedesca Il piano finanziario dei "cinque" combattuto a Losanna dalla Delegazione tedesca Prossime riunioni delle Grandi Potenze navali (Dal nòstro inviato speciale) Losanna, 2 notte, Col ritorno di Herriot e di Neville Chamberlain, sono stati spinti più innanzi i lavori del Comitato delle riparazioni anche nei due aspetti più gravi, cifra globale e riserva per i debiti verso l'America, ma sempre all'infuori dei tedeschi sulla cui resistenza batteranno le ondate degli ultimi giorni della Conferenza. Il valore fondamentale della opposizione della Delegazione germanica non deve essere dimenticato affinchè il progetto preparato dal Comitato delle riparazioni non venga considerato come un documento definitivo: occorre che i tedeschi lo accettino. Oggi esiste un piano preciso non solo perchè si è arrivati ad un compromesso sui due punti rimasti in sospeso, ma perchè si sono meglio definiti i caratteri della operazione finanziaria; le indiscrezioni dei giorni scorsi vanno rivedute e corrette. Cerchiamo di essere quanto più chiari e sintetici in un argomento abbastanza scabroso. Quattro miliardi di marchi oro La somma a forfait è, secondo il rapporto, di 4 miliardi di marchi oro. In essa sono compresi anche gli obblighi della Germania per l'anno 1931-1932, periodo della moratoria Hoover. Nessuna ripartizione viene prestabilita su questa somma in attesa che si conosca la sorte dei debiti verso l'America; il tempo d'aspettare c'è perchè l'emissione dei Buoni avverrebbe solo quando il credito della Germania sul mercato internazionale potesse essere valutato al 5 %, attendendo con ciò il momento in cui sarebbe possibile alla Germania chiedere ed ottenere dei prestiti internazionali al 5 %. E' questo un principio economico sanissimo; ma non permette di prevedere l'anno in cui l'emissione potrebbe avere luogo. La Banca di Basilea sorveglierebbe l'operazione; la partecipazione ai lavori odierni del Comitato del Presidente della B. R. I., l'americano Me. Garrah, ne è la conferma. Cosa si può dire di un progetto simile? Il dubbio che esso non rispetti integralmente il principio del cólpo di spugna non può essere eliminato, sebbene dal regolamento precedente si sia compiuto un passo gigantesco, e dal punto di vista giuruìico-politico e da quello delle cifre; però quanto più la cifra globale verrà diminuita, tanto più saremo effettivamente vicini al colpo di spugna. Osservando la questione nel suo aspetto generale, si deve desiderare di marciare più avanti; tuttavia, tenendo conto particolarmente dei negoziati della giornata, si può notare che'le direttive adottate costituiscono uno sforze non trascurabile; ripetiamo che l'aver fissato al 5 % il tasso di credito della Germania necessario per l'emissione è un segno di larga previdenza economica; ma soprattutto è felice la maniera molto discreta con cui la permanenza del problema dei debiti verso gli Stati Uniti è messa in luce senza urtare minimamente le suscettibilità della Casa Bianca, la quale può continuare ad ignorare la questione almeno fino alla conclusione della campagna presidenziale. Gli ambienti francesi, che cercano di nascondere con successi di forma la ritirata fulminea degli ultimi giorni dalle assurde posizioni iniziali, si mostrano molto soddisfatti. Herriot, uscendo da un lungo colloquio con MacDonald ha detto : « Noi abbiamo fatto il nostro dovere; ora tocca ai tedeschi ». E Germain-Martin di rincalzo: « Noi siamo a posto con l'opinione pubblica mondiale ». Domenica, lotta Ma non la intende così la Delegazione germanica. Essa è stata tenuta al corrente dei lavori del Comitato dei cinque; conosce le sue intenzioni, ma muove delle obiezioni e dprincipio e di sostanza. Quali? Von Papen avrebbe acconsentito a versare una somma X allo scopo di contribuire alla formazione di un fondo comune per la ricostruzione europea; poiché la Germania è uno dePaesi più indebitati, una parte dquesto fondo dovrebbe ritornare nella sua economia. Inoltre, secondo calcoli di cui lasciamo agli ambienttedeschi la piena responsabilità, la Germania che ha gli obblighi deprestito Dawes, del prestito Yoiingdell'accordo per i marchi belgi, danticipazioni della Banca di Basilea alle ferrovie, verrebbe ad avere sulla sue spalle per nove o dieci anni un peso di 460 milioni di marchi-orosomma assolutamente insopportabì, „ tle, dicono i tedeschi, tenendo anchconto dei gravissimi debiti commerciali che i Ministri presenti a Losanna hanno dichiarato nuovamente dvoler rispettare. Finora 1 delegati redeschi dichiarano assolutamentinaccettabili le condizioni del Comitato dei cinque; si era parlato statatane di un Consiglio di Gabinett% Friburgo in Germania, richiest 'dagli elementi più intransigenti ri masti a Berlino; la voce è stata [smentita, e voti Papen resta a Lo osanna dove dovrà combattere una l e ò l n i e e e o a i , n a i n i n o ei di lo ti a el g, di a ln o, ì- rude battaglia. Domani alle nove egli vedrà MacDonald, e dall'esito déll'in- mmpLsvdqcontro dipenderà se la riunione del tComitato avverrà con la presenza o' tno dei delegati tedeschi. Quella di!"_ , *"% ^- _ # I Adomani non e una domenica di riposo e di pace; ed è facile prevedere che le prossime giornate saranno molto calde, come suole avvenire in queste contrattazioni. E le questioni politiche sono state dimenticate ? / Circoli tedeschi insistono sulla necessità di andare incontro alla loro domanda di uguaglianza di diritto; ne sarà contenuto un accenno in quelle dichiarazioni destinate forse a costituire, in caso di insuccesso della Conferenza, il preambolo degli accordi di Losanna in cui i quattro Stati di Locamo, secondati da altre Potenze, prometteranno di non agire contro la pace economica e politica d'Europa? Data l'importanza dei problemi in discussione, la Delegazione italiana ha tenuto una sua riunione durata qualche ora; il Ministro Grandi, che nella mattinata si era incontrato col Ministro degli Esteri tedesco, von Neurath, è stato invitato stasera a pranzo dal Presidente del Consiglio francese con cui ha avuto una lunga e cordiale conversazione. Herriot è partito subito dopo per Parigi, donde ritornerà mercoledì. Un Comitato per le riparazioni non tedesche Le proteste degli Stati invitati hanno portato a qualche risultato: è stato messo in piedi un Comitato per le riparazioni non tedesche a cui partecipano i Delegati delle sei Potenze invitanti {per l'Italia Von. Alberto Beneduce) e i Delegati dei Paesi interessati; per la settimana prossima sono attesi i rappresentanti dell'Ungheria e della Bulgaria. La prima riunione si è avuta oggi al castello di Ouchy, ed è consistita nell'esposizione delle lamentele dei cosidetti Stati creditori; in realtà è mólto difficile, se non impossibile, saper distinguere i creditori dai debitori. Il Comitato per l'Austria ha tenuto una lunga riunione per estendere il protocollo sul prestito che non sappiamo se e quando potrà essere concesso per le note opposizioni francesi; il Presidente del Comitato, signor Muzy, ha fatto visita all'on. Grandi per informarlo dell'andamento dei lavori. Un altro colloquio mólto imporrante ha avuto Von. Grandi nella mattinata col Ministro inglese degli Esteri, sir John Simon. I due Ministri erano rispettivamente accompagnati dal comm. Rosso e da mister Cadogan, noti entrambi per la parte avuta nelle discussioni di problemi navali alla Conferenza di Londra e dopo. Non c'è bisogno di mólta fantasia per capire che, in rapporto ai lavori futuri della Conferenza del disarmo e al progetto Hoover, si sia parlato soprattutto delle eventuali riduzioni degli armamenti marittimi. E' questo uno dei colloqui a due con cui le cinque maggiori Potenze navali (Inghilterra, Stati Uniti, Giappone, Italia e Francia) si apprestano a una riunione a cinque prevista per martedì prossimo a Ginevra. E' un campo di attività e di negoziati che attira particolarmente la curiosità e l'attenzione di noi italiani per l'importanza di problemi e di interessi che direttamente ci riguardano. ALFREDO SIGNORETTL en3a21md2mnmmtrtfeptRqmdnsacllTrpnmsutrMutamento francese di tattica Parigi., 2 notte Per quanto da molte parti si sia creduto rilevare che le disposizioni della Francia nei riguardi del Piano Hoover sul disarmo siano migliorate, riteniamo in realtà trattarsi più che altro di un mutamento di tattica reso necessario dalla impossibilità di prendere di petto una iniziativa che ha già ricevuto il consenso totale o parziale di varie grandi Potenze e in primo luogo dell'Italia. Non potendo metter da parte senz'altro il progetto aborrito, il Governo francese cercherà — secondo il solito — di combatterlo, ponendosi sul suo terreno medesimo: impresa certamente più delicata, ma in compenso molto più proficua. Una delle ragioni principali dell'osti lità di Parigi contro il progetto di Washington sta — come ci spiega diffusamente un giornale della sera — nei vantaggi che da esso verrebbero all'Italia nel campo navale. «La proposta di Hoover — dice infatti la Libertà — ridurrebbe di un terzo il tonnellaggio globale delle corazzate ammesso dalla Conferenza di Washington, del quarto il tonnellaggio dei destroyers e delle torpediniere, del terzo il tonnellaggio dei sottomarini 'col massimo, da non oltrepassarsi, di he 35.000 tonnellate. Ora, poiché la Conr- ferenza di Washington dava alla Frann-1 eia e all'Italia lo stesso tonnellaggio in di corazzate (175.000 tonnellate) è su questo tonnellaggio che dovrebbe opee-,rarsi ia riduzione del terzo, e la Fran- te iato to eia e l'Italia avrebbero diritto entram be a 117.000 tonnellate. Per tale fatto la superiorità attuale francese in corazzate scomparirebbe, e la parità sarebbe per l'Italia acquisita. Essa si stabiliribbe automaticamente per i sotto- marini poiché il Piano Hoover non permette a nessuna Nazione di possedere più di 35.000 tonnellate di quelle navi. La Francia conserverebbe ancora una superiorità di 80.000 tonnellate in navi porta-aeroplani, destroyers e torpediniere, ma il piano Hoover ridurrebbe quelle specialità di un quarto. A con ti fatti la Francia perderebbe 113.000 ' tonnellate di corazzate (230.000 meno !"7-0?S^5A0xR09t?mellate^di^nnnO^e''s I Ann f 9fl1 inli Innon nny A\ llfllì T /~ifi _ a i e , . i ecc. (201.000 Uviso per 4), 62.000 ton nellate di sottomarini (97.000 meno 35.000), 5.000 tonnellate di navi portaaeroplani (22.000 diviso 4), in totale 230.000 tonnellate; e l'Italia soltanto: 15.000 tonnellate di corazzate (132 mila meno 117.000), 36.000 tonnellate di destroyers, ecc. (143.000 diviso 4), 20.000 tonnellate di sottomarini (55 mila meno 35.000), in totale 71.000 tonnellate. « E invece della superiorità di 220 mila tonnellate che essa ha in questo momento sulla Flotta italiana, la Flotta francese non avrebbe più sulla sua rivale che una superiorità di 60.000 tonnellate in piccole navi ». Pigliando argomento da queste cifre l'organo nazionalista ne conclude essere il progetto Hoover inaccettabile per la Francia almeno per quanto ha tratto all'equilibrio delle forze navali. Rilievi analoghi essendo già stati fatti qui abbondantemente da altri giornali manca a tali conclusioni sin l'interesse della novità. Il solo elemento degno di nota è che questa campagna nella stampa coincide con i colloqui in corso a Ginevra tra Grandi e Simon assistiti dai rispettivi tecnici navali. Segnaliamo a puro titolo di cronaca, tanto per rompere il vuoto della lunga parentesi aperta a Parigi dal l'attività societaria, la comparsa sul Temps di una lunga corrispondenza romana nella quale il corrispondente particolare dell'organo ufficioso tor nando su argomenti già abbondante mente esposti ed illustrati in corri' spondenze precedenti, sostiene ancora una volta il nessun interesse che l'Attica occidentale in genere e l'Africa francese in ispecie presenterebbero per l'Italia, e consiglia al nostro Pae se, sempre sulla scorta di quel noto recente articolo dell'Oltremare, che sembra essere stato per Parigi un vero terno al lotto, di cercare fortuna nell'Africa orientale, vale a dire nel Kenia, nell'Uganda, nel Tanganika, nel Mozambico, nella Rhodesia e nell'Angola, in territori gravitanti nella sfera d'influenza inglese e portoghese, ma dove ì francesi nulla possono fare per noi. Questo tenace zelo del corrispondente del Temps nell'ofifrirci le terre degli altri è in realtà commovente. Ci basti tuttavia di farne cenno, astenendoci da ogni discussione in merito, le polemiche giornalistiche francoitaliane avendo ormai fatto il loro tempo, e sembrandoci assolutamente un'ironia il continuare a rivangarle nell'assenza di qualsiasi altro elemento di realtà politica e diplomatica. C. P. a a r i i e e l l o i — n di o el ni di nnn redte19tedrateStogGZtrsmvu en- m o oaa- lLe provvidenze del Governo americano per stimolare l'attività industriale Washigton, 2 notte. H Comitato parlamentare, composto di senatori e deputati, ha approvato il programma delle provvidenze per stimolare l'attività nelle industrie. Si ritiene che tale programma verrà rapidamente approvato dai due rami del Parlamento entro la settimana entrante. Il progetto riguarda la concessione di 2 miliardi e 100 milioni di dollari ai diversi Stati sotto forma di prestiti per sussidi ai bisognosi e di prestiti per l'esecuzione di opere pubbliche da concedersi dal Sindacato finanziario delle ricostruzioni. Il deficit del bilancio 1932 è stato trasferito nel conto del debito pubblico che risulta così complessivamente di 19 miliardi di dollari. All'inizio del nuovo esercizio finanziario otto Ministeri si trovavano praticamente senza fondi a causa della mancata approvazione degli stanziamenti da parte del Parlamento. Comunque entro i prossimi giorni verranno risolte le piccole questioni che hanno finora impedito la approvazione integrale del bilancio preventivo. Benché i capi dei partiti parlamentari si stiano adoperando per arrivare subito alla chiusura dei lavori alla Camera e al Senato, pure gli « umidi » hanno iniziato un risoluto tentativo per ottenere l'approvazione di un provvedimento che renda legale la fabbricazione e l'uso della birra. In questa loro azione essi si sono evidentemente ispirati al programma antiproibizionista del partito democratico. La stampa americana mette in rilievo che Franklin Roosevelt, candidato alla Presidenza, discende da vecchi ceppi americani. Egli studiò all'Università di Harvard e passò ben presto nella vita politica, ragsriungendo posti elevati sia per le doti personali, che per le sue doti intellettuali. Fu sottosegretario di Stato alla Marina dal 1913 al 1920 e, durante la guerra varcò ì' Oceano in qualità di Ispettore delle forze navali americane nelle acque d'Europa. I giornali dicono che egli è contrario alla partecipazione dell'Ame rica alla Società delle Nazioni, così come essa è costituita, ma, inve ce, è favorevole alla Conferenza economica internazionale. Quanto ai debiti di guerra egli ritiene che le difficoltà degli Stati debitori deva no essere prese in benevola considerazione. Più decise sono le sue tendenze in fatto di politica interna, avendo. più volte assunto la parte dei più.deboli, dei piccoli industriali per [esempio, contro la forte finanza e ostilità di Wall Street, evsnmvdrpavflcpcttcgdprssMspsmpcstdtrpdptgdNacidobmvstsadvcp