Difficili negoziati a Losanna

Difficili negoziati a Losanna Difficili negoziati a Losanna sulla cifra globale e sulle riserve per i debiti di guerra ( Dal nostro inviato speciale) Losanna, 1 notte, Il venerdì non è una giornata di'buoni auspici nemmeno per le Con- :ferenze internazionali; oggi si è se-, gnato il passo e, in confronto allo slancio che si era tentato di dare ;alla soluzione nei due giorni scorsi, \si può dire, magari, che si sia fatto 'qualche piccolo passo indietro. Que- sti alti e bassi non debbono portare!allo scoraggiamento, allo scetticismo assoluto; la buona volontà di concludere qualche cosa c'è in tutti, perchè tutti gli Stati hanno gravissime preoccupazioni economiche e sociali. Finora la Francia aveva fatto parte per se stessa, oggi con Herriot al posto di Tardieu, con la gravità incalzante della situazione interna, noi che non abbiamo risparmiato critiche vivaci alla sua intransigenza fuori luogo e fuori tempo, dobbiamo obiettivamente riconoscere che qualcosa è'-mutato; appena tre mesi or sono, il Governo di Parigi non avrebbe accettato la dichiarazione del 17 giugno e, ingolfatosi nella polemica di principio, non sarebbe stato pronto a compiere la virata che ha permesso alla Conferenza di non finire sulle secche della decennale polemica franco-tedesca. Con ciò, naturalmente, non neghiamo che la delegazione francese abbia commesso l'errore di non giungere subito a una impostazione realistica non- dialettica dei problemi; oltre che guadagnare tempo, si sarebbe avuta una chiarificazione immediata che avrebbe finito _ per giovare, in primo luogo, politicamente, alla stessa Francia. Mercanteggiamenti e difficoltà politieha Tale concordanza sincera e ideale di fini è una forza morale di cui nessun'altra Conferenza internazionale aveva mai goduto, c che non va quindi trascurata; è essa che, malgrado tante difficoltà, tante incognite oscure, ci spinge, più che a sperare, a credere che, alla fine, si arriverà a un accordo. Ma, purtroppo, l'oscillazione odierna è orientata in un senso pessimistico ; bisogna saper valutare in quanto essa dipenda dallo spirito di mercanteggiamento, poiché ognuno cerca di cedere il meno possibile e solo all'ultimo minuto, secondo una immutabile legge umana e storica, in quanto si interferiscono direttive e interessi difficilmente spostabili, almeno per il momento presente. Nel primo ordine di ostacoli dobbiamo mettere subito una certa avidità della Francia e degli staterelli aggirantisi nella sua costellazione per assicurarsi delle ghiotte porzioni della torta tedesca, che non si sa se e quando verrà sfornata; nel secondo ordì ne di ostacoli, e sono quelli oggi.più seri, più degni di attenzione, poiché -, più si proiettano oltre la fase finale di questa Conferenza, rientrano l'atteggiamento della Germania e quello degli Stati Uniti. Von Papen si irrigidisce in parte per il motivo logico di contrattare a denti stretti, ma ancora più perchè ha dietro di sè un popolo che è stanco di una serie di avvilimenti, di concessioni strappate sempre fra la diffidenza e il sospetto (ecco la colpa storica della Francia di Poincaré e di Tardieu) e oggi mentre la crisi ha dato il coltello dalla parte del manico ai debitori, vede rosso ad ogni imposizione più o meno presunta, e che qualche'anno fa sarebbe stata consi- - - • « derata invece comèuna felice sanatoria. Il Cancelliere possiede la formidabile arma di manovra della probabile successione nazional-socialista; egli sembra dire: « Se è difficile trattare con me, sarà ancor più difficile trattare con Hitler al potere, forse fra uno o due mesi ». Grandi incontra Von Papen 1 debiti di guerra verso gli Stati Uniti, è inutile stupirsene, sono la catena al piede della Conferenza di Losanna; ma ciò era noto a tutti, doveva essere cosciente in tutti gli Sta¬ ti convenuti sul Lemano. Non e una novità, è una questione già ben defi- nita da tempo e di fronte alla quale occorre conservare i nervi a posto. Il Comitato delle riparazioni, che ha lavorato tutta la giornata, sem-pre con l'assenza dei Delegati tede- schi, ha fatalmente dovuto limitare il suo esame e i suoi suggerimentidentro i termini della resistenza germanica e della delicata linea dicondotta da seguire verso l'Ameri- ca; così non si è arrivati a una con- clusione, nè sulla somma globale de-gli obblighi che si assumerà la Germania, uè sulla formula che salva- guardi la regolamentazione futura 'dei debiti di guerra. Si è giustamen : te preoccupati delle reazioni che le ,decisioni potrebbero determinare in I Germania e negli Stati Uniti; ai te- deschi occorre dare la sensazione1 che si è usciti finalmente fuori dal Piano Young e dalle riparazioni, e che i loro futuri pagamenti restano !nel principio da essi accettato di e e a e e o a o e o e a e o contribuire all'opera di ricostruzione europea; per gli americani si giudi; ca opportuno di non prenderli d; punta, di non irritarli in periodo di campagna elettorale, quando la demagogia impazza sovrana. Ed è perciò che i contatti con i tedeschi sono mantenuti continui; stamane von Papen ha visto MacDonald a cui avrebbe fatto delle riserve di principio e di sostanza sull'interpretazione troppo lata data dalla stampa francese alla sua accettazione di versare delle somme fuori del quadro delle riparazioni. Nel pomeriggio Von Papen ai è incontrato col nostro Ministro on. Grandi. La conversazione è stata lunga e cordiale, ed è venuta a togliere ogni credito a qualche voce stonata su pretesi raffreddamenti fra le due Potenze : l'Italia è sempre fedele alla politica del colpo di spugna, di cui il popolo che in definitiva e più ampiamente d'ogni altro beneficherà è il popolo tedesco. La politica ha le sue necessità, e noi non possiamo e non vogliamo mai essere assenti là dove la nostra presenza è legittima e indispensabile. La cronaca quotidiana dei contatti fra noi e i tedeschi è la sola capace di mostrare la collaborazione costante fra le due delegazioni. Possiamo smentire la voce che la rivendicazione dell'uguaglianza dei diritti da parte della Germania sia stata inserita nei negoziati in corse Per le questioni politiche l'accorda si baserà su dichiarazioni più elastiche e più pacificamente ammissibili, di cui sono maestri gli inglesi Gibson e Norman Davis a Losanna Per ciò che concerne i debiti di guerra si è tenuti a far sapere, ne gli studi preliminari della questione, che non si tratta di stipulare una specie di clausola <p salvaguardia, la quale, mentre troverebbe l'opposizione decisa della Germania sarebbe male interpretata a Washington ; ma di mettere in moto urmeccanismo che possa contenere in sè lo sviluppo potenziale del problema per quando sarà pienamente maturo. Questa sera il capo della Delegazione americana alla Conferenza del T^^U^n^^^^ .^armo,^Gibson e I esperto finan- e a a e a e ,si.dente Hoover desidererebbe che non >si andasse molto avanti con 1 ado- e e i a i zione di formule troppo categoriche, a cui forse egli sarebbe costretto a rispondere con dichiarazioni intransigenti per necessità elettorali. Il Comitato delle riparazioni ha rinviato a domani, quando saranno presenti Herriot e Chamberlain, l'esame forse conclusivo per quel che riguarda la somma totale e i riferimenti alla questione dei debiti di guerra, e ha condoti o molto innanzi lo studio dell'emissione delle Obbligazioni a carico della Germania. E' una operazione che, nelle sue grandi .linee, ricalca quella dell'emissione a Ideile Obbligazioni del Piano Young. L'organizzazione della Banca di Ba- ziario Norman Davis sono venuti da. Ginevra a Losanna e,?m"n° 9°"fe- rito col Ministro degli .Esteri bri-tannico Simon e con MacDonald. Ufficialmente si dice che essi si sono occupati esclusivamente delle questioni del disarmo in rapporto al progetto Hoover; certamente essi debbono aver parlato di questo problema, poiché nella prossima settimana a Ginevra si dovrà pure discuterne prima che la Conferenza prenda le non meritate vacanze. Ma non si deve d'altra parte escludere che si sia parlato anche dei debiti di guerra, sia pure nel senso che il Pre e organizzazione silea sarebbe evidentemente sfruttata allo scopo; la garanzia dei Buoni non dovrebbe venire da certificati del |Reich, bensì da Obbligazioni delle j ferrovie, delle imprese di utilità pub jblica, ecc. (però da vari giorni a que1 sto proposito si sono avute alte pro ! teste da parte dei municipi germani,ci); l'emissione avverrebbe solo fra qualche anno, tenendo conto delle ca- pacità economiche della Germania, e 1 uu J: *~ •'- — sarebbe nredisnosta in tantp minto sareuoe preoibpqsui m tante quote successive. Non e per puro spinto di ironia se sorridiamo di .queste com.- plieate operazioni che finiscono e cominciano sempre in un prestito. Dopo quella del Piano Dawes, dopo quel- la del Piano Young, dopo'quella'dei le riparazioni orientali, tutto ci indu ue ad abbandonarci nelle mani di Dio |)iù che nelle costruzioni degli esperti; ma oggi, per uscire dal groviglio, non c'è altra possibilità che muoversi su questo terreno di manovra. Le piccole Nazioni protestano ] _ A lato delle sei Potenze invitanti, gli Stati invitati ma lasciati da parte hanno cominciato a tumultuare e hanno fatto pervenire i loro lamenti al Presidente della Conferenza. La Polonia ha anche preparato un Memorandum sulla sua difficile situazione. Qualcuno di questi Stati ha delle scadenze per i primi di luglio; come dovrà regolarsi? Ciò permetterà anche di avere un piccolo assaggio delle disposizioni degli Stati Uniti. MacDonald ha impedito che la protesta si esprimesse in qualche documento, promettendo che nei primi giorni della settimana prossima i delegati delle Potenze invitate potranno esprimere le loro opinioni e i loro desideri. I Governi di Budapest e di Sofia, giusta le deliberazioni dell'altro giorno; sono stati invitati a inviare i loro rappresentanti. Per chi conosce il ginepraio delle riparazioni orientali quali furono sistemate all'Aja, sa quante difficoltà potranno essere sollevate. ALFREDO SIGNOROTTI ^ La Turchia a Ginevra Ginevra, 1 notte. Quest'oggi si è riunita a Ginevra l'Assemblea straordinaria della Società delle Nazioni, allo scopo di prolungare la data di sei mesi stabilita nel Patto della Lega come termine in cui l'Assemblea deve presentare un rapporto su una divergenza sottomessagli, in base all'art. 15. Il conflitto cinogiapponese, che si prolunga da circa dieci mesi, fu sottomesso quattro mesi or sono all'Assemblea, la quale non potrà ricevere prima di settembre il rapporto della Commissione di inchiesta inviata dal Consiglio in ManciuriaOra, l'Assemblea non può prendere decisioni in merito alla questione di Manciuria (che è il punto cruciale del conflitto dopo l'evacuazione di Sciangai da parte delle truppe nipponiche) prima di conoscere il tenore del rapporto della Commissione di inchiesta. Perciò il Presidente Hymans ha oggi proposto all'Assemblea, e l'Assemblea ha accettato, un prolungamento di termini. Nell'ordine del giorno, votato con consenso della Cina e del Giappone, viene prolur]gato u termine, pur rico^ noscendo questa misura (che in certo |senso è sempre ^ attentato ad ^ ticolo del Patto) come eccezionale e da non servire da precedente di sorta. Specialmente in questo senso ha parlato il cinese Yen a cui hanno fatto eco lo svedese Sandler, il cecoslovacco Fierlinger e altri. Ma prima che si trattasse tale questione lo spagnolo De Madariaga a nome di un gruppo di ventotto Paesi, tra cui l'Italia, ha invitato l'Assemblea ad invitare la Turchia a far parte della Società delle Nazioni, « constatando che la Repubblica turca riempie le condizioni generali previste nell'art. 1 del Patto, che permettono ad uno Stato di diventare membro della Società delle Nazioni ». Dopo che il Ministro degli Affari Esteri greco Micalacopulos ha portato la calorosa adesione del suo Paese, ormai definitivamente paciucato con la Turchia, il Presidente Hymans ha messo la questione che riguarda il nuovo Stato membro all'ordine del giorno di una prossima seduta che avrà luogo la settimana ventura. , f'^'X" d^Tastensfonf: =1 S°n° 1 Ti Dlm,r,- D,,'n„- L'inglese Butler nuovo Direttore dell'Ufficia Internazionale del lavoro Ginevra, 1 notte. H Consiglio d'Amministrazione dell'Ufficio Internazionale del Lavoro ha proceduto oggi in seduta segreta alla nomina del nuovo direttore dell'U'"cio. L'inglese Butler, finora direttore aggiunto dell'Ufficio, è stato eletta direttore con 21 voti favorevoli su 24. Il Presidente del Consiglio d'Ammini- I " a,B"ul DUUV e, "na personalità eminente e per lunghissimi anni ha collaborato a fianco di Albert ThSrnaa 1 nell'Organizzazione de' Lavoro,