L'Inghilterra riduce l'interesse del prestito interno di guerra dal 5 al 3,50 per cento mentre a Losanna si lavora per una soddisfacente soluzione dei problemi dei debiti e delle riparazioni

L'Inghilterra riduce l'interesse del prestito interno di guerra dal 5 al 3,50 per cento mentre a Losanna si lavora per una soddisfacente soluzione dei problemi dei debiti e delle riparazioni L'Inghilterra riduce l'interesse del prestito interno di guerra dal 5 al 3,50 per cento mentre a Losanna si lavora per una soddisfacente soluzione dei problemi dei debiti e delle riparazioni Dal nostro inviato speciale e a o Losanna, 30 notte. La più calma giornata odierna permette di dare uno sguardo all'ampiezza e al valore dei risultati raggiunti, e agli ostacoli che restano da superare. Il passo innanzi compiuto ieri può essere così riassunto: la delegazione tedesca da una parte ha definitivamente accettato di pagare una certa somma fuori del quadro delle riparazioni, e specificatamente fuori da ogni sopravvivenza del Piano Young; dall'altra parte la delegazione francese ha abbandonato la primitiva insistenza per ottenere che la Germania riconoscesse degli obblighi in conto riparazioni secon do la linea del progetto Germain FinsHDdpvvsaArnCccMartin che comportava, come è\pnoto, tre punti: moratoria di due o tre anni, versamenti secondo la capacità di pagamento della Germa- cidnia, contributo a una cassa comune vdi ricostruzione europea. 1 primi due punti sono diventati lettera morta; rimane il terzo che in linea di principio aveva già incontrato, il consenso generico dì von Papen. Il Piano Young ha cosi ricevuto un'altra palata' di terra sulla sua fossa aperta. dalla moratoria Hoover. • Affari e tesi in contrasto Su questa promessa della Germania di pagare, la Conferenza sir è mutata in un centro di affari; si discute di somme, di piani, di obbligazioni; l'attività del Comitato a sei, incaricato di studiare la questione di preparare quanto prima un rapporto, è febbrile; ma si è visto subito che le difficoltà sono lungi dall'essere superate. In che cosa esse consistono"! Nelle cifre e nelle modalità del così detto saldo sostanziale della Germania; quando si e detto fondo comune, cassa comune di ricostruzione, si è indicato un indirizzo, ma non si è precisato nulla; come sarà costituito questo fondo! i buoni che esso dovrà emettere, in quale proporzione e con quali obbligazioni saranno garantite dalla Germania? Stabilire un progetto in tale senso al concreto non è compito semplice; tuttavia non è questo l'ostacolo insormontabile. Hanno fatto la loro apparizione i debiti di guerra verso l'America; Herriot, ricevendo stasera i giornalisti francesi prima di recarsi a Parigi dove l'attende una difficile situazione interna, ha confermato una direttiva già manifestata in un comunicato ufficiale, insistendo sul fatto che ormai il problema più importante è quello della situazione degli Stati europei in quanto debitori verso gli Stati Uniti. Non si deve fare alcuna riserva sugli obblighi della Germania nel caso in cui gli Stati Uniti decidessero di essere pagati? Perciò il saldo sostanziale deve comprendere, oltre una parte da assegnare all'opera di ricostruzione, una parte da tenere accantonata — almeno sulla carta— per gli eventuali pagamenti all'America. La Germa- niGsqtzbgibslrvg■itpimnqerndPdidmcsfcsmtrtnussrs: !*£ÌJffi2&-:tSmJ3S♦"f^ÈI*•#pendenza delle due partite, affermando che così si va contro gli obbiettivi della Conferenza di arrivare a una soluzione definitiva. Basta solo aver prospettato il problema nelle sue grandi linee scismatiche per rendei'si conto della sua gravità; è uno di quegli scogli che non potranno essete tanto facilmente aggirati, e non c'è dubbio che esso dominerà questa fase finale della Conferenza in cui ci si accorge del tempo perduto in opposizioni di principio che dovevano fatalmente cadere se non si voleva il fallimento dei negoziati. Riunioni senza posa Si può dire che il Comitato dei sei abbia seduto in permanenza. Dopo la lunga riunione della notte scorsa, durata fino all'una, se ne sono avute altre tre, di cui l'ultima è terminata a mezzanotte. Il fatto più importante di queste riunioni è che i Delegati tedeschi hanno partecipato ai lavori solo all'inizio di due sedute di oggi, poi ne sono usciti, e questa sera i sei erano cinque: Pi¬ relli per l'Italia, Runciman per l'In ghilterra, Bonnet per. la Francia, Franqui per il Belgio, Toushima per il Giappone. Non bisogna impressionarsi eccessivamente di questa assenza: von Papen ha conferito con Herriot; i ponti non sono rotti; la Delegazione tedesca marcia coi piedi di piombo: le preoccupazioni di politica interna che-intralciano i movimenti sono evidenti; anzi si credeva oggi che von Papen partisse stasera per Berlino in modo da avere alle spalle una situazione chiarita. All'ultimo momento il Cancelliere è rimasto, e si tratterrà a Losanna fino a sabato quando U Presidente del Consiglio francese sarà di ritorno. Sui lavori dei sei o meglio dei cinque, le indiscrezioni sono varie; c'è chi dice che la Francia abbia pr0p0sto'perfino una dichiarazione collettiva dei debitori verso Washington, ma crediamo che non sia davvero il caso di avventurarsi verso una simile ipotesi Dopo la riunione notturna si è venuti a sapere che si discute ancora intorno alla somma globale che la Germania dovrebbe versare; la somma si aggirerebbe intorno ai cinque miliardi di marchi; in quanto a tutta la complessa operazione finanziaria che comporterebbe la sua mobilitazione vi è allo studio un progetto inglese in cui se ne esaminano i vari aspetti. La questione dei debiti verso l'America è tenuta pre sente nelle possibilità dei suoi sviluppi futuri. Per domani si spera di raggiungere l'accordo, ma occorrerà vedere quale viso gli farà la Delegazione tedesca. Urs manovra fallita ■ La Commissione economica, o delia crisi, che ha un compito meno attuale, ha già compilato il suo rap porto. Secondo quanto accennammo ieri notte, saranno create due Commissioni, una finanziaria ed una economica. I problemi allo studio di queste due Commissioni dovrebbero essere in primo luogo quelli monetari e doganali. Le Commissioni saranno formate da un delegato assistito da un esperto di ciascuna delle sei Potenze invitanti, e da un delegato degli Stati Uniti, i quali sono stati invitati; ai lavori di ognuna delle due Commissioni parteciperanno tre membri degli organi finanziari ed economici della Società delle Nazioni, scelti però fra cittadini degli Stati fuori dai sei già rappresentati. Tuttavia le cose non sono andate così lisce come potrebbe sembrare; si è tentato di forviare un terzo Comitato per studiare la cosidetta territoriale del progetto Tardieu. Il rappresentante italiano, dott. Alberto Beneduce, fedele alle direttive del nostro Governo che non considera un problema danubiano in sè e per sè, ma lo unisce a tutto il complesso problema della ricostruzione europea, si è opposto, e la manovra è stata sventata. : Così ci sono altre Commissioni che iniziano il lavoro; auguriamo I*»* buoni risultati, ma è bene che esse non nascano nascondendo della merce di contrabbando. ALFREDO S1GN0RETTL «.questione danubiana» nel quadro•#2iiiìX&.r± m„„J:„„. „L'operazione finanziaria inglese Londra, 30 notte. La Banca d'Inghilterra ha deciso oggi di ridurre il tasso di sconto dal 2,50 al 2 per cento, ossia a ricondurre il tasso al livello più basso che abbia raggiunto in questo Paese dal 1897 in poi. La riduzione adottata era prevista^nella City; nessuno però la presagiva per questa settimana. La buona novella annunciata allo Stock Exchange ha notevolmente intensificato le attività nella sezione finanziaria del mercato e la domanda di titoli statali inglesi. La rapidità poi con la quale la Banca d'Inghilterra si è adattata alla nuova favorevole situazione del mercato finan- ziario interno tende a confermare le vori, correnti da varii giorni in qua, secondo le quali il Governo si accinge a varare, entro le prossime settimane o forse anche i prossimi giorni, un piano di conversione del debito di guerra. Varii collaboratori fi- nanziari dei giornali avevano infatti mbsostenuto che due fattori erano con siderati essenziali dal Governo per poter procedere all'attuazione del piano: la riduzione del tasso al 2 per cento e un rialzo dei titoli del Consolidato al 4 per cento in confronto a quelli del prestito di guerra. Le due condizioni si sono realizzate oggi poiché alla chiusura del mercato i titoli del Consolidato erano quotati 102,1/8, e quelli del Prestito di guerra 5 % 101,75. Data questa situazione, si prevede oggi che i propositi governativi nei riguardi della conversione potranno essere resi pubblici alla fine di questa settimana. Si afferma che la Tesoreria ha già elaborato in dettaglio varii piani che il Governo sta appunto esaminando in questi giorni. Alla loro elaborazione hanno partecipato Chamberlain, il Governatore della Banca d'Inghilterra Montague Normann, e il Sottosegretario finanziario alla Tesoreria, Elliot. Aveva destaca sorpresa la rapidità con la quale i-. Banca d'Inghilterra aveva ridoUo il suo tasso di sconto; ma una sorpresa ben maggiore destano stasera le dichiarazioni fatte in Parlamento dal Cancelliere dello Scacchiere. Esse non erano attese dalla Camera, e neanche iscritte all'ordine del giorno. Chamberlain, prendendo la parola, si è scusato di questa irregolarità e ha detto che la decisione presa dal Governo di comunicare al Parlamento le nuove misure finanziarie imponeva limiti di tempo determinati. « Il Governo — ha detto il Cancelliere — ha deciso di procedere a una delle più formidabili operazioni finanziarie che s-iano state mai intraprese dall'Inghilterra e da qualsiasi altro Paese del mondo. Esso si propone di convertire la totalità del prestito di guerra, ammontante a due miliardi di sterline a un interesse del 5 per cento, in un prestito a un interesse del 3 e mezzo per cento. Ciò permetterà all'Erario di economizzare una somma annua di circa trenta milioni di sterline. Il Piano governativo stabilisce che il 1" dicembre venturo i dividendi saranno pagati al tasso attuale del 5 per cento. A partire però dal 1° giugno del 1933, il tasso sarà ridotto al 3 e mezzo per cento. Fino al 1952 il Governo rinunzierà a qualsiasi diritto. Dopo questa rata il Governo sì riserverà il diritto di rimborsare il prestito in qualsiasi tempo, s-ia mediante una singola operazione, sia mediante annualità. Inoltre il Go¬ i verno si impegna di rimborsare il 1° ] ,."""-e l,,„n s ™7n™ \dicembre venturo i titoli di coloro che si rifiuteranno di accettare le condizioni del nuovo prestito. In o- gni caso però, per compensare la perdita che sarà subita dai detentori dì titoli disposti a convertirli, il Governo accorderà loro un versamento in denaro di una sterlina per ogni cento sterline di titoli ». Chamberlain ha dichiarato che questa misura è stata decisa in seguito alla resistenza dimostrata dal Paese di fronte alle difficoltà finanziarie ed economiche mondiali. « Il Paese — ha aggiunto il Cancelliere dello Scacchiere — è maturo per grandi imprese, e sono sicuro che appoggerà il Governo nel condurle ad una conclusione interamente soddisfacente. D'altra parte, l'Inghilterrra si trova in una situazione fortunata poiché la solidità dei titoli statali britannici non è stata mai così forte come oggi e così universalmente riconosciuta ». R. P. I progetti finanziari francesi Parigi, 30 notte. E' confermato il ritorno di Herriot a Parigi per domattina alle 7. Un Consiglio di Gabinetto avrà luogo alle 9 al Quai d'Orsay per discutere della situazione a Losanna e a Ginevra e dare l'ultima mano ai progetti finanziari upsugnGgpssahplvche — come il Ministro del Tesoro parade ha annunziato oggi — sa ranno presentati alla Camera domani stesso. Per questo progetto il Governo domanderà, come vi abbiamo già detto, la procedura d'urgenza, grazie alla quale essi potranno venire esaminati dalla Commissione finanziaria delia Ca¬ mera entro la settimana. Pare probabile che la procedura sarà oggetto di t 9 e i pldmrasmdpronrndcmnagtpcieatadPheTuna votazione avanti la quale Herriot porrà la questione di fiducia, nella speranza che la Camera — dove gli umori bellicosi sono oggi meno vivi dei giorni scorsi ■— voglia, con un voto numeroso, riconsolidare il prestigio del Gabinetto agli occhi dell'estero. L'urgenza dei progetti è determinata in parte dal desiderio di Herriot di es sere di ritorno a Losanna martedì, ma soprattutto dalla necessità di sollevare al più presto il Tesoro dalle sue difficili condizioni. Le ultime statistiche hanno segnalato che le entrate fiscali pei mesi d aprile e maggio sono di 459 milioni di franchi al di sotto della cifra prevista. WBc questi ammanchi, come è verosimile, continueranno nei prossimi mesi, tutto l'equilibrio del bilancio preventivo non potrà non trovarsene gravemeote compromesso. II deficit crescente Esaminando la situazione davanti alla Commissione finanziaria, il Ministro Palmade ha ammesso oggi che, se il bilancio del 1932 è in deficit di 4.748 milioni, il deficit dell'anno prossimo non sarà in nessun caso inferiore ai 6 -nib'ardi t mezzo, akaeso uonUnuando còsi le cose, e cioè 3 miliardi di entrate straordinarie venute a mancare, un miliardo di probabile aumento di spese, e due miliardi e mezzo di disavanzo nelle entrate fiscali, n Ministro ha soggiunto che la Tesoreria non è più in grado di far fronte alla situazione senza ricorrere a nuovi prestiti. Fin dall'inizio dell'aprile scorso, per rifornire la Tesoreria col mezzo di nuove risorse, un Buono del Tesoro di un miliardo di franchi venne consegnato alla Cassa dei Depositi e Pegni; nel maggio fu proceduto all'emissione di una parte di Buoni del Tesoro, di 3 miliardi di franchi. Al momento in cui l'attuale Governo ha assunto il potere, il fondo di cassa, in franchi, della Tesoreria era ridotto a 70 milioni, la quasi totalità del prodotto dell'emissione dei Buoni essendo già stata assorbita. In presenza di questa situazione, il nuove Governo procedette all'emissione delle obbligazioni dell'ai trezzamento nazionale, e riuscì a con durlo a buon fine. Ma, ad onta di questo appello al pre stito per sei, anzi per sette miliardi di franchi, la situazione permane grave. Dall'inizio dell'anno, ogni settimana denunzia un'eccedenza di spese di circa duecento milioni. In tali condizioni una politica di economie severissime si impone, e il Ministro del Tesoro si, è vivamente raccomandato affinchè lai Commissione finanziaria metta in ope-i ra tutti i propri sforzi per assecondare I la rapida approvazione deii suoi j>ro- ! getti o, se non altro, di quella parte di1 essi che il Governo presenterà domani. Non è impossibile che in questa rumorosa ostentazione di imbarazzi finanziari entri sino ad un certo punto il desiderio di convincere gli interlocutori di Losanna che la Francia attraversa momenti altrettanto difficili della Germania. E' tuttavia certo che l'organismo finanziario ed economico francese dà segni di malessere profondo. Vi abbiamo informato ieri sera del- !l'azione che viene sviluppandosi per soccorrere l'industria nazionale attraverso l'abbandono della politica dei contingentamenti, politica di cui proprio gli industriali, un anno addietro, reclamano a gran voce l'applicazione. Contro la politica dei contingentamenti Alla manifestazione dei giorni scorsi conviene aggiungere quella costituita oggi dalla presentazione del rapporto finale del Congresso dei prodotti contingentati, rapporto che costituisce la condanna più esplicita finora pronunziata in Francia contro il sistema fino a ieri portato alle stelle dal Governo francese. « Tutti — dice questo rapporto — sono d'accordo per riconoscere che il contingentamento, misura provvisoria, non muta nulla delle condizioni fondamentali della Conferenza, in particolar modo la differenza tra i prezzi di costo. E' infatti il problema dei prezzi di costo che domina non soltanto le condizioni dell'esistenza, ma anche la possibilità di una ripresa economica; cioè, in una parola, la crisi mondiale stessa. Dal 16 luglio scorso fino al 2 giugno, 61 decreti successivi, che avevano per oggetto 1131 voci della nostra tariffa do- o i o , a i | mento, etto 1131 voci della nostra tariffa dc^ anale, hanno limitato le importazioni in Francia delle merci più svariate. Undici mesi di esperimenti permetto- no di redigere il bilancio di questa po-litica. Nell'insieme essa è tutt'altro che brillante. L'abbondanza delle merci e- stere che giungono sul nostro mercato, la diminuzione delle facoltà d'acquisto dei nostri proprii consumatori: ecco le ragioni principali del contingenta- C P.