L'omaggio del 3 4° Reggimento grande mutilato di Carrù

L'omaggio del 3 4° Reggimento grande mutilato di Carrù FANTI EROICI L'omaggio del 3 4° Reggimento grande mutilato di Carrù Carrù, 28 notte, saUn eroico quanto modesto .sergente atha ricevuto oggi, l'omaggio silenzio- D^° attonito reverente di tutti i fanti [inIn verità, so-|giscalcinato i> sa fasprizzarne, vivissima, la commozione, Un sergente eroico, da sedici anni immoto su un letto, che è un calvario e una apoteosi di gloria insieme, ha accolto nella suajmodesta ^>tanza,_ cui £fl suo bel reggimento 0 " tante « anonimo e Lpensare' sa trovarc di <lllCEtl Sestj' che ptoccano, nel profondo, il cuore, fino a p i~ ' V . ' . . l£ tudesgcumilcitecogpL« auPrcnpClaintrpindsnni dMi dzgtsdrsssltbttbcetttrgltcqdridstmmpsatsvmpctrp ™ i.t^.SS ^ n ™ assolato e bianco, ogni cosa per i 1 con¬ pure accedette il Figlio del Re, a brevi manipoli i giovani commilitoni, accorsi a lui per dimostrargli in qual modo il ricordo di Lui, fra loro, si perpetui. L'arrivo dei « giovani » Questa mattina, ai primi albori, adunque, da Fossano s'è mosso, tutto intiero, il 34" Reggimento di Fanteria, mèta da raggiungere: Carrù, e più precisamente la raccolta abitazione del Grande Invalido e Mutilato di Guerra cav. uff. Giuseppe Serale, l'eroico sergente del Reggimento, per dare a lui la comunicazione ufficiale che il più ampio cortile della caserma reggimentale, quello in cui quotidianamente si svolge l'attività del Fanti, era stato intitolato al suo nome, a monito ad esempio ad incitamento. La comunicazione ufficiale, soltanto, poiché il sergente Serale da più di un mese a questa parte, sapeva della deliberazione attraverso un affettuosissimo messaggio del Comandante, colonnello cav. uff. Pietro Garassino, e attraverso le lettere di Carlo Delcroix e di Giannino Antona Traversi; e la giornata odierna aveva affrettato con 10 spirito, ansioso di trovarsi, seppure così, in mezzo ai giovanissimi camerati, che- la gloriosa « fatica » della guerra non conobbero. Tutti i Carrucesi si erano preparati a prendere gran parte al festoso avvenimento. E 11 tricolore avevano esposto alle fine stre ed ai balconi e striscioni e fascie multicolori avevano appiccicato ai muri, con su le scritte più belle a gloria e ad onore dei Fanti. Era, d'altro canto, la prima volta che il 34° giungeva in paese con tutti i reparti e le mitragliatrici e i cannoncini, sicché non era parso mai di fare a sufficienza. Quando poi, verso le dieci, i primi manipoli, e la fanfara in testa, apparvero sullo stradale fortevole accoglimento degli ospiti era pronta da un pezzo. Nel campo sportivo, là dove in breve doveva sorgere l'accampamento, si erano adunate, nell'ultima attesa, tutte le Autorità locali: il Commissario prefettizio Enrico Tomatis, il Segre tarlo politico rag. Ugo Castellotti, il Pretore aw. Giuseppe Giordana, il rappresentante del Direttorio del Combattenti Barbara, il notaio e vice-Pretore aw. Manini, il capo-manipolo Pollano, il comandante dei Fasci Giovanili maestro Duberti, il dott. Bosio e il dott. Borsarelli, il segretario comunale dott. Alessandro Berardo, la signora Dorè, in rappresentanza del Fascio Femminile, con la signorina André, e le rappresentanze delle sezioni dei Mutilati dei dintorni. Da Cuneo era giurtto pure il Delegato provinciale dell'Opera Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, cav. De Grazia. I Fanti, che pur allora appena avevano smesso le gale canzoni con le [quali si erano accompagnati durante f il camminò, sono" sfilati con mirabile .freschezza, davanti al Comandante (11 quale, ai complimenti dei presenti, non ha saputo nascondere l'intimo compiacimento) al comandi dei maggiori De Martinis e Occoferri. Un rapido convegno a rapporto degli ufficiali, e poi la effimera città di tela si va celermente costruendo, se condo un criterio organizzativo il più perfetto: qua le tende, nel gran spiazzo verde; là in un angolo del merca to, le cucine: sotto una gran tettoia, le scuderie. In men che non si dica tutto è all'ordine. Preme ad ognuno f di fare presto, perchè lo scopo della giornata, e della marcia notevole (quaranta chilometri buoni) sia tosto raggiunto. La prima visita Primi, sono gli ufficiali del reggimento, guidati dal Comandante, a salire la scaletta di legno della casa di Serale. Il vecchio eroico sergente aveva indossato, oggi, la giacca fiammante della divisa, recante I bei gradi d'argento, che il colonnello gli aveva donato. Soltanto la giubba, che di quel misero corpo, integro non è rimasto che il tronco. Le accoglienze che il Veterano ha tributato àgli ufficiali sono state commoventi. Al colonnello, in modo canicolare, cui lo lega antico affetto: e poi a quelli, tra gli ufficiali, che egli conobbe, quando poteva « vedere » non ancora coperti, allora, delle insegne dei comandi superiori. A tutti ha deIderato di stringere la mano; di tut- o é e i r , r l n ti ha voluto conoscere il nome, per imprimerne il ricordo nella stupefacente memoria: con tutti ha ricorda-1 to i fatti d'arme, che pur furono suoi, nella guerra libica, da lui combattu-: ta ner intero, e nella grande guerra. Ed è seguita noi, per cosi dire, la! cerimonia ufficiale, scevra di magniti-,cenza, e pur solenne, nella forma au-|stera. Il Veterano hn prtrto al Coman- dante del suo reggimento un piego, legato con un nastro dai tre colori,Isul quale erano vergate le rime chej egli in rinn-aziair.ento. aveva com-l posto nelle lunghe notti insonni. Pa-jrole in rune semplici, ma schiette, fra le quali si leggeva assai più di quanto esse stesse non esprimessero, riboccanti tuttavia di gratitudine e di devcr.ione. Il cav. De Grazia, allindi, ha recato il saluto dell'Opera Nazionale Combattenti. E con parole felicemente toccanti, ha illuminato vieppiù la figura dell'eroe dolorante; sicché assai spesso i volti abbronzati degli ufficia- li che la guerra pur avevano vis-i- tò gì volti del giovani ufficiali us?.l-lO dall'Aecsdemla! e quelli ancora dei giovanissimi, di complemento, sono sbiancati e trascolorati, nella tensione! dei muscoli che tradiva l'interna com-) mozione. L'indugio attorno al letto del vecchio sergente si prolunga. Par che solo a gran fatica ci si debba staccare da lui. Ma pur b-sogna andare. E l'in-,dugio e la commozione '1 Comandante tronca alfine, con un gesto paterno, •■he dimostra il suo bel cuore di soldato. Si va in Municipio, per il ricevi-! mento ufficiale da parte del primo fra; i cittadini carruecsit n?Ua cordiale adunata parlano il Commissario prefettizio, il colonnello Garassino, il cav. De Grazia. E poi, alla mensa, per il pranzo. Alla lapide dei Caduti La parte più significativa del pellegrinaggio era fissata, però, per il pomeriggio. Alle tre, le truppe sono pronte, agli ordini degli ufficiali. Disposto il cilindrato, il colonnello rivolge loro parole brevi, incisive. Egli esalta la figura dell'Eroe, come s'usa1 tra soldati. Dopo di lui, il cav. De memoria ilei Caduti. Nella breve marcia, il Reggimento sfila davanti la Ca- a di Serale, giusto quando la fanfara ttacca un vecchio motivo guerresco, Di tra le imposte di una camera, si ntravede un braccio, rivestito di gri- ioverde, agitarsi, a lungo. I giovani anti l'hanno scorto; e sulla bocca dei rimi 31 affievoliscono, a un tratto, te arole del motivo guerresco. Come un , . ... 13 ... j urbamento religioso pervade ianimo ei giovani soldati. E i loro occhi si granano, come al conspetto di aluno che venga dal soprannaturale. La marcia prosegue, ordinatlssima; ma ora par che nemmeno il sorriso, l saluto, l'applauso delle belle faniulle di Carrù sappia distrarre l'atenzione dei camminanti, da quel che ostituisce il pensiero dominante di gnuno. Si giunge al palazzo municipale. I reparti si schierano di fronte. La voce del Comandante proclama: Ai Caduti Carraresi, presentate le armi! ». Uno squillo, gli ordini secchi degli ufficiali, e le note lente dell'inno al Piave salgono verso l'azzurro. L'alloo dei giovani Fanti è appeso al riordo marmoreo dei commilitoni, che non tornarono più. La colonna si ricompone, aggira la piazza e fa ritorno verso la casa di Colui, 11 cui destino fu più acerbo dela morte stessa. La fanfara intona gli nni della Patria e della trincea. Diero la finestra, il braccio non si agita più. Sopraggiungendo i giovani Fanti nchiodano lo sguardo lassù, per Vedere, prima... A rapidi manipoli, essi salgono nella cameretta del Veterano. Il maggiore Occoferri, che fu tenente del Serale in guerra, e che tra segni del valore reca pure i segni delle mutilazioni; e il maggiore De Martinis presentano, a volta a volta loro uomini all'eroe, che è assistito dal colonnello. I Fanti mirano, silenziosissimi, il vecchio sergente, che seguì la loro stessa bandiera, che reca tuttora sul colletto le loro stesse mostrine. Giungono, essi, da ogni parte d'Italia. Una dozzina di distretti invia reclute al 34". Sono milanesi e bresciani, genovesi e pisani, napoletani e salernitani; sono quei di Campobasso, di Macerata, di Messina, di Paermo. Sul volto di tutti traspare l'identico sentimento. Non v'è cuore che non batta all'unìsono. Essi mirano, attoniti, il vecchio sergente, che ha perduto le gambe, che ha perduto, un braccio, che non vede più, il cui capo è dilaniato da uno squarcio enorme, che una scheggia, non pur tratta dalle carni, colpito il cervelletto, condanna ad un dondolio incessante; e tutta\ria, con la fierazza della sua razza, parla, ancora, sempre, della gioia di aver offerto alla Patria, per la gloria del Re, più che la vita, un tormento che dura da sedici anni, e che sgretola, tutti i giorni un poco quello che resta del suo corpo; e si dice contento tuttavia del suo stato e ringrazia Iddio di avergli concesso di dare quello che ha dato, sotto le insegne del sito reggimento. Mirano attoniti i giovani Fanti e toccano con mano, che la santità è pur di questo mondo ». S'odono giungere di sotto, i canti, ripresi da quelli che già sono scesi, consoni alle note della fanfara. I canti si accrescono, in quanto i ranghi si infittiscono. Poi s'allontanano, si affievolì scono, quasi non si odono più. I gio vani Fanti sono tornati all'accampamento, per i primi preparativi dellapartenza, , v ., , A s'èra, dopo iiranciò, Va fanfara ha tenuto concerto sulla pubblica piazzacosi ancora gli ultimi motivi sono giunti all'orecchio del vecchio sergente. Con le prime stelle, il reggimentOripresa la formazione di marcia, è ripartito. M. S

Luoghi citati: Campobasso, Carrù, Fossano, Italia, Macerata, Messina