Fervida giornata Fascista a Roma

Fervida giornata Fascista a Roma Fervida giornata Fascista a Roma II Congresso dei Fasci dell'Urbe - L'imponente adunata - L'elogio al Segretario federale parole di S. E. Bottai e di S. E. Starace - Vibranti manifestazioni al Duce Le Roma, 20 mattino. La vasta sala dell'Augusteo presentava ieri mattina quell'aspetto che si nota nelle grandi adunate patriottiche che essa è usa ad accogliere. Per il Congresso provinciale fascista dell'anno decimo, la vasta sala era gremita in ogni ordine di posti di una folla di Camicie nere che si addensavano dal podio fino alle più alte gallerie riempiendo gradinate e corridoi in una atmosfera di caldo entusiasmo. Sovrastava in alto un grande ritratto del Duce in divisa di Comandante della Milizia. Dalla galleria e dai palchi pendevano arazzi e festoni tricolori mentre i centinaia di gagliardetti e di bandiere del Gruppi rionali, dei Dopolavoro, dei Sindacati, delle Associazioni sportive formavano una selva multicolore sul grande palchettone centrale. Sulla pedana, dove di solito prende posto l'orchestra, era preparato il tavolo degli oratori ai latì del quale hanno preso posto i membri • dei Direttori del Fascio di Roma e della Federazione al completo, i deputati, i senatori di Roma e i componanti le vecchie squadre di azione. La vibrante adunata Nell'attesa risuonano i canti fascisti, inni di fede e di giovinezza. Sono presenti 1 Fiduciari dei Gruppi rionali, gli ispettori di zona, i Segretari politici e i membri dei Direttori di tutti i Fasci della provincia. Giungono man mano le Autorità, gli onorevoli Dudan, Annibale Marini, Guglielmotti, Lo Cur-j ciò, Arnaldo Fioretti, Ermanno Fio-' retti, Antonello Caprino, Gabriele Parolard, Irianni, Amilcare Rossi, Maurizio Maraviglia, Vico Pellizzari, Augu-| sto Do Marsanich, Alberto Calza Bi-' ni, Igliori, Leonardi, Bifani e altri; i senatori De Vito, Bevione, Schanzer, Tosti di Valminuta. Fra le altre personalità sono presenti S. E. Gasperini, il Prefetto di Roma, il vice-Governatore conte D'Ancora, il gen. Ragioni, la Medaglia d'oro De Cesaris, il Cappellano della Milizia Rubino e moltissimi altri. Il Presidente del Senato, che per ragioni familiari non era potuto intervenire, si era fatto rappresentare dal sen. Brusati; la Camera era rappresentata dal Questore on. Dudan. Vivissimi applausi salutano l'ingresso di S. E. Alfredo Rocco e una grande ovazione è rivolta a S. E. Bottai che deve, cedendo alle richieste dei fascisti, abbandonare il palco dove aveva j preso posto e scendere fra le vecchie Camicie Nere. Nel palco reale prendono posto, salutati dalla folla, i grandi mutilati di guerra, e in altri palchi laterali le famiglie dei Caduti fascisti. Poco dopo le 10, annunziato da tre squilli di tromba, entra il Segretario del Partito, S. E. Starace, accompagnato da Nino D'Aroma, Segretario federale dell'Urbe. Il teatro scoppia in una lunga e vibrante ovazione, mentre la banda intona « Giovinezza sei Giovani fascisti agitano i fazzoletti giallorossi levando altissimi alala. Lia. dimostrazione continua per vari minuti finché uno squillo di tromba chiede il silenzio. Prima che cominci a parlare il Segretario federale, S. E. Starace annunzia che sulla relazione che questi farà ognuno avrà il diritto di prendere la parola por qualunque discussione. Quindi dà la parola a Nino D'Aroma il quale, dopo aver affermato che la serenità e l'entusiasmo con cui si svolge il lavoro della Federazione dell'Urbe hanno vinto le beghe e l'anonimismo imbecille, aggiunge che ormai il Fascismo romano è una cosa forte e compiuta, che ha compreso il suo ruolo combattivo e rivoluzionario, la sua funzione politica. Il Fascismo romano ha dimostrato in molte occasioni la sua perfetta efficienza. In pochissimo ore si sono adunate decine e decine di migliaia di fascisti senza nessun bisogno di affissione murale. Prima di passare a quella che è l'esposizione del lavoro compiuto nell'anno, Nino D'Aroma esalta la vecchia schiera dei camerati della vecchia guardia che, chiamata a posti di comando, ha saputo tenere le posizioni affidatele. « Proprio con il vecchio Fascismo — esclama il Segretario federale — noi abbiamo realizzato e concretato, all'avanguardia di tutte le altre province d'Italia, il comandamento e l'ordine di Mussolini di andare al popolo, un ordine che è dell'anno decimo per coloro che non sanno ma che per noi è tutta- ' via l'ansia e la deliberata volontà del j Fascismo tutto dalla sua origine ». Passando alla rassegna delle singole I attività, il Segretario federale rileva che in città l'efficienza dell'inquadra-1 mento non ha richiesto ulteriori muta¬ menti. Infatti, i 23 Gruppi rionali divisi in 6 Ispettorati, 28 Fasci suburbani, 170 Fasci della provincia, consentono, nel giro di poche ore, qualsiasi rapido spostamento e l'esecuzione perfetta di qualunque ordine dovesse essere dato a un Fascismo che, come il nostro, ha oggi, soltanto in forze fasciste in quadrate, raggiunto la cifra di 40 mila e più iscritti anziani, e di 32 mila Giovani Fascisti. Dopo aver posto in rilievo l'opera di assistenza realizzata nel periodo invernale con cifre cospicue, assistenza di cui hanno beneficiato migliaia di famiglie sollevate così dall'angustia e dalle pene di quest'ora di crisi, il Segretario federale passa a parlare del « giovane fascismo ». I giallo-rossi hanno raggiunto una efficienza veramente formidabile, cosicché nella città, nella zona suburbana e nella provincia essi assommano, come è stato detto, a oltre 35 mila. Oggi l'organizzazione dei Giovani Fascisti di Roma costituisce un esempio grandioso. Di oltre 3000 graduati il Comando federale ha i dati biografici in un archivio interessante e moderno. Molte iniziative prese a Roma sono state imitate nelle altre città. « L'organizzazione femminile a Roma ha raggiunto sviluppi notevolissimi. Le Donne Fasciste e le loro diri genti svolgono un'opera 'orte, delicata e preziosa che dà risultati politici e assistenziali di vasta importanza. Il saluto che il Segretario federale rivolge a Donna Gina Federzonl e alle sue collaboratrici non ha un tono di formale cavalleria ma è dettato dall'ammirazione dalla riconoscenza più fervida». Esaurita la rassegna delle tipiche formazioni del Partito, il Segretario federale, a proposito dell'attività svolta nel campo economico sindacale, rileva come siano stati messi al servizio di necessità urgenti la forza e il prestigio del Fascismo di Roma. Anche l'Ufficio di collocamento funziona egregiamente. Esaminando la situazione di Roma e provincia, il Segretario federale riferisce un caratteristico episodio. A Ginevra, il sig. Jouhaux ha tratto, da un discorso del! Segretario federale stesso in un'adunata romana, la deduzione che qui nessuno rispetta il contratto di lavoro. Gli ha risposto Luigi Razza: «Signor Jouhaux, questa invece è la prova che in Italia II Partito non è vincolato da nessun interesse particolare ». Le parole di Razza — esclama Nino D'Aroma — hanno perfettamente interpretata la situazione del Fascismo romano. Elogiata l'azione delle associazioni i dipendenti dal Partito ed elencate le' forze numeriche, l'oratore tratta del Dopolavoro, la cui importanza è data dalla seguente affermazione: al 2S ottobre i tesserati della sezione romana raggiungeranno i centomila. L'assistenza invernale Chiuso l'esame del passato, Nino D'Aroma traccia le linee dell'azione futura il cui principale obiettivo sarà « prepararsi all'inverno ». L'assistenza propriamente detta sarà realizzata principalmente con la raccolta di derrate, con centri di smistamento, con fraternità continua e intelligente. « Questa — dice il Segretario federale — è l'immagine più viva del nostro lavoro: scendere al popolo, avvicinarlo con vivo affetto, non per carpire consensi o applausi sulle nostre persone, ma viceversa per offrire a Lui soltanto un popolo compatto e convinto nella fede fascista ». L'imponente assemblea che ha seguito con vivissima attenzione l'ampia e documentata esposizione e l'ha sottolineata nei punti salienti di applausi e approvazioni, ne accoglie la fine conj una prolungata ed entusiastica ovazione alla quale si associa il Segretario del Partito. Una selva di fazzoletti! giallo-rossi e i gagliardetti si agitano! in segno di saluto. Il Segretario federale amministrati-: vo, col. Luigi Vitale, dovrebbe leggerei ora la sua relazione ma l'assemblea vuole manifestare il suo consenso unanime dichiarando ad alta voce di considerare senz'altro approvata la rela-' zione amministrativa. S. E. Starace, ' accettando la volontà del Congresso, dà quindi per approvata la relazione amministrativa. Dopo una dimostrazione di simpatia e di approvazione al Segretario fede-, rale amministrativo, si alza a par-' lare il Segretario del Partito, che' annunzia essere stato presentato! un ordine del giorno che reca le firme di Giuseppe Bottai, Alfredo' Rocco, Francesco Boncompagni Ludov<.si, Rodolfo Ragioni, Antonino Bifani, Antonello Caprino, Ercole Cartoni, Luigi Capri Crociani, Augusto De Marsanich, Umberto Guglielmotti, Gerar-j do Lo Curcio, Annibale Marini, Aldo Lusignoli, Vico Pellizzari e altri, ordine del giorno redatto in questi termini: «I fascisti di Roma e della provincia, che hanno seguito l'intelligente, forte ed appassionata opeia costruttiva del Segretario federale Nino D'Aroma, e che hanno visto accrescersi i consensi delle masse intorno alle organizzazioni del Partito a Roma in ogni settore, esprimono l'ammirazione più fervida per la rafforzata efficienza del Partito nell'Urbe ». L'ordine del giorno è approvato all'unanimità per acclamazione, acclamazione che si rinnova quando accenna a voler parlare S. E. Bottai. ■ Ottenuto il silenzio, il Ministro delle Corporazioni dice fra l'altro, a proposito dell'ordine del giorno presentato: « Sono veramente dolente di dover iniziare queste mie poche parole denunziando, con assoluta lealtà e sincerità, che il Segretario del Partito... ha commesso un falso in quanto che ha travisato l'ultima parte dell'ordine del giorno che lo riguarda e dice: « esprimono l'ammirazione più fervida a S. E. Starace, fedele realizzatore della volontà del Duce, e ai suoi collaboratori per la rafforzata efficienza del Partito ». « Vecchi » e ce nuovi » fascisti Questa « rettifica » dell'on. Bottai all'ordine del giorno fa prorompere il Congresso in un vivo applauso all'indirizzo del Segretario del Partito. S. E. Bottai spiega poi perchè si sia voluto presentare un ordine del giorno. « Quest'ordine del giorno era necessario — egli dice — per dire il consenso che intorno all'opera di Nino D'Aroma si è andato creando in questi ultimi tempi, per dare a questo consenso una voce precisa e responsabile ». L'on. Bottai, alla fine del suo discorso, dice : « Questo si deve fare sempre nel Fascismo; adattarsi alle necessità dei tèmpi ed essere pronti a mutare oggi la nostra tattica di ieri, ma essere anche pronti domani o dopodomani a riprendere la tattica di ieri o di ieri l'altro. A questo noi dobbiamo essere pronti, e vogliamo salutare coloro che nell'anno decimo si accingono ad entrare nel Partito come dei vecchi camerati. E bisogna ben guardarsi fin da adesso di parlare di vecchi e di nuovi. La formula di « fascisti del '32 » sarebbe ingiusta perchè è inutile aprire le porte del Partito a della gente che poi vogliamo mettere alla berlina. Bisogna .aprire le porte con quel senso largo e romano di ospitalità e dire ad essi: «Voi entrate con noi. Sappiate, con l'opera di oggi, es sere degni dell'opera di ieri. E, 'accettandovi con spirito fraterno, noi fascisti della prima ora, dell'ora della vigilia, vi diciamo che in verità nell'anno decimo, a compimento delle prime esperienze del Regime, il Fascismo non ha più « ore » ma un'ora, veramente implacabile, che batte nel quadrante della storia del mondo». Il discorso di S. E. Bottai è applauditissimo. S. E. Starace accenna a parlare. Egli dice che il camerata Bottai ha pronunziato il discorso che avrebbe invece egli dovuto pronunziare. « Resta allora approvato l'ordine del giorno — aggiunge — al quale mi associo pienamente. In ciò vi chiedo di vedere, senza riserva di alcun genere, la mia piena ed entusiastica approvazione all'opera svolta dal Segretario federale dell'Urbe e da voi tutti, suoi valorosissimi collaboratori. Questo rapporto — perchè il nuovo statuto del Partito non prevede congressi ma solo rapporti di gerarchi — è dunque votato. E ora di qui ci recheremo a rendere gli onori alla memoria dei Martiri fascisti ». L'assemblea si scioglie applaudendo alle parole del Segretario del Partito, mentre dall'alto le bande suonano « Giovinezza -> e si ripercuotono, sotto la cupola dell'anfiteatro, gli :: alala » al Duce e al Segretario del Partito. Rapidamente il teatro si vuota in ogni ordine di posti e in brevi istanti si forma un corteo di 20 mila persone che, con alla testa 3, E. Starace, il gen. Ragioni, la Medaglia d'oro Ulderico De Cesario, Presidente della Federazione provinciale combattenti, il Segretario federale, si muove per il corso verso piazza Venezia. A piazza Colonna si uniscono al corteo 7000 lavoratori dipendenti dai Sindacati Fascisti guidati dall'on. Bifani. A piazza Venezia il corteo sosta. Si acclama al Duce, ma essendosi saputo che egli ha già lasciato Palazzo Venezia, il corteo sale al Colle Capitolino sfilando davanti all'ara dei Caduti fascisti. Intanto, sulla piazza del Campidoglio, sosta il Segretario del Partito circondato dalle altre personalità e innanzi a lui sfilano, acclamando, tutte le forze fasciste dell'Urbe che cosi chiudono la superba manifestazione di for¬ za, di fede e composta disciplina che aj Roma e all'Italia ha offerto il Fasci-» smo della Capitale. La devozione al Duce Alla fine del Congresso, il Segreta* rio federale dell'Urbe ha diretto il seguente telegramma al Duce: « Stamane, nel suo annuale Oongres* so, il Fascismo romano, compatto, saldissimo e vibrante, come Voi l'avete voluto, ha ridetto la sua grande devozione a Voi. Accettate perciò senza parole inutili questo sentimento che è fori te e sicuro. Devotamente. Nino D'Aroma ». Avevano inviato la loro adesione numerosissime personalità. Fra queste! l'on. Arpinati, S. E. Teruzzi, S. E. Federzoni ed altri. La giornata di ieri, così fervida di entusiasmo per il Fascismo romano, si è conchiusa con una significativa.cerimonia: l'inaugurazione dei nuovi locali del Gruppo Nomentano. Ha uno speciale valore spirituale il fatto che il Gruppo rionale di uno dei quartieri più eleganti della città è stato battezIzato a un purissimo Martire concitta-* 'dino: Mariano Catena. E' intervenuto! all'inaugurazione del Gruppo il Segre« tario del Partito ed era anche presente la madre del Martire. Alle ore 21„ S. E. Starace, accompagnato dal Segretario federale dell'Urbe, è giunto in sede, ascolto con viva entusiasmo. Il Reggente del Gruppo è stato elogiato per gli sviluppi delle organizzazioni cui presiede e che in ^breve tempo hanno raggiunto una notevole efficienza. Le sale, di stile moderno, sono state ammobiliate e ornate originalmente da artistici fotomontaggi. Dopo il rito religioso, le formazioni dei Giovani Fascisti hanno improvvisato al Segretario del Partito un'entusiastica dimostrazione. Per la via Nomentana, illuminata e imbandierata, una foltissima folla si è attardata elevando appassionate acclamazioni al Duce, mentre la serata terminava con i canti del vecchio squadrismo. Il Ministro Cazzerà inaugura usa sala del Museo del Genio Roma, 20 mattino. Con l'intervento di S. lì. il Ministro della Guerra, è stata inaugurata ieri, con cerimònia militarmente austera, una nuova sala al Museo storico dell'Arma del Genio, contenente modelli fotografie di 'monumenti costruiti o progettati da personale del Genio, ovvéro dedicati ai Caduti dell'Arma per le guerre dell'Indipendenza. Davanti alla nuova sala, il gen. Guidetti, nel salutare il Ministro, ha ricopiato the tri questi giorni ricorra l'annuale della, battaglia del Piavo, alla linaio il Gènio partecipò con tutte le sue specialità, prodigandosi con opere predisposte od improvvisate o intervenendo nella battaglia, quando fu necessario, come Fante tra i Fanti nella difesa e nel contrattacco. S. lì. il Ministro, alla line del discorso del gen. Guidetti, ha tasi iato il simbòlico nastro e quindi, accompagnato dalle Autorità, dopo aver osservato quanto è contenuto nella sala hi augurata, ha visitato le. varie salo del Miisen, vivamente interessandosi ai modelli e al materiale raccolti dal gen, Borgsitti, compiacendosi per la curii eon ciii il Museo del Genio è stalo ordinato ed è tenuto. -\!ln 10,15, ossequiato dal presenti, S. E. il Ministro ha lasciato il Museo. « La giornata aviatoria a Ravenna nell'anniversario della morie di Caracca Ravenna, 20 mattino. L'anniversario della mòrte di Francesco Baracca è stato celebrato ieri dal locale Aero Club con una giornata aviatoria che è riuscita veramente brillante. Dopo che il Direttorio dell'Acro Club, con un rappresentante della Federazione Fascista, si era recato a deporre una corona d'alloro sulla tomba dell'Eroe a Lugo, ul nostro campo di aviazione « Gastone Novelli » è stata celebrata la messa e benedetto il gagliardetto dell'Aero Club « Francesco Baracca ■-. Si sono poscia iniziati i voli per passeggeri, che sono durati fino a tarda sera. Nel pomeriggio, si sono date convegno al campo di aviazione circa 15 mila persone per assistere alle acrobazie veramente emozionanti del centurione Vasco Magrini. Molto interesso ha destaio pure la paracadutista signorina Lucie Byczkowsky, che si ò lanciata due volte dal trimotore « Caproni ». Crediti ai produttori di bozzoli Roma, 20 mattino. Nella imminenza della campagna sericola, il Ministro dell'Agricoltura ha. in questi giorni diramato agli Istituti esercenti il credito agrario una circolare in cui segnala la necessità di sovvenirle allo esigenze di credito dei produttori di bozzoli, concedendo al detti produttori con adeguata larghezza le anticipazioni sui bozzoli che saranno per domandare.