La ripresa dei negoziati anglo-egiziani

La ripresa dei negoziati anglo-egiziani La ripresa dei negoziati anglo-egiziani E' prossimo un accordo? j Cairo, 11 notte. Le relazioni anglo-egiziane stanno per entrare in un nuovo periodo. L'amicizia che fra il Regno di Re Fuad e 1 l'Inghilterra è andata rinsaldandosi in questi ultimi tempi per opera del Go1 verno di Sidki pascià, ha creato l'am ! biente adatto e la situazione favorevole alla conclusione di un accordo genera le fra Londra e il Cairo, il quale, so statuendo la dichiarazione del 28 febjbraio 1922, regoli definitivamente tutte -l. ni,n..f:..I 1_ JJ : r 1 .1. le questioni in discussione fra i due Paesi. Il sogno lungamente accarezzato dall'attuale Gabinetto, e fermamente voluto, sta per avere dunque felice attuazione. Venendo incontro ai desideri della Gran Bretagna, il Governo d'Egitto si è dichiarato pronto a negoziare un Trattato e a tal proposito sta ultimando un « memorandum » che sarà presentato al « Foreign Office » questa estate. Naturalmente in esso sarà prospettata la soluzione di ogni questione in sospeso secondo una formula conciliativa che non implichi a priori un motivo di rifiuto da parte del Governo di Londra. Il perno del problema è, come ognuno sa, la questione sudanese. E' soprattutto qui ove i negoziatori egiziani porteranno un nuovo ordine di idee, assumendo un atteggiamento che in linea generale si distaccherà considerevolmente da quello seguito dalla passate delegazioni wafdiste. Secondo il pensiero di questi circoli politici i negoziati dovrebbero avere inizio qui al principio del prossimo autuni no, al ritorno in Egitto dell'Alto Coni* missario Sir Percy Loraine. Ottimismo inglese Il Governo di Sidki pascià già durane te lo scorso inverno aveva offerto l'occasione agli Inglesi per intraprenderà immediate conversazioni, ma allora il Gabinetto imperiale aveva fatto sapere che era troppo occupato in altre importanti faccende per trovarsi nella condizione di trattare con serenità e calma il problema. Ora l'occasione propizia è venuta. Qui al Cairo si sottolineano con interesse le sintomatiche dichiarazioni recentemente fatte dall'Alto Commissario britannico, il quale felicitandosi delle ottime relazioni esistenti attualmente tra il popolo egiziano e la colonia inglese residente in questo Pae amichevoli e io me ne felicito sinceramente ». Non è da dimenticare inoltre che pure recentemente alla Camera del Comuni il Capo del Foreign Office, Sir John Simon, rispondendo ad una interrogazione sull'Egitto, constatava a sua volta che le relazioni attuali tra i duo Paesi erano eccellenti ed esprimeva tutto il suo compiacimento. Quanto lontani si è dal linguaggio pressoché minaccioso tenuto da MacDonald nel luglio 1930 e dallo stesso riserbo tenuto ftn'oggi dalle personalità ufficiali britanniche nelle loro dichiarazioni sull'Egitto! Oggigiorno ogni riserbo è bandito. Il mutamento della situazione si deve all'opera del Governo di Sidki pascià, tetragono ai più fieri at* tacchi dei Wafdisti. I due anni d'amministrazione ferma, saggia e previdente che l'Egitto deve a Sidki han guadagnato alla sua causa tutti coloro che hanno interesse a che l'ordine sia mantenuto in questo Paese. Le minaccie, I propositi degli avversari dell'attuale regime si sono rivelati vani e senza effetto. L'Inghilterra non poteva che registrare con soddisfazione un tale risultato e i suoi rappresentanti, all'ora opportuna, lo hanno proclamato. L'intesa completa con l'Inghilterra è stata sempre l'obiettivo supremo del Gabinetto di Sidki. Oggi è sulla buona via. Egli prende per suo conto, ma con maggiore efficacia, se pur in termini moderati, le trattative che Nahas pascià ha intavolato nel maggio 1930 a Londra e che non è riuscito a condurre in porto. Troppo era il distacco allora fra quanto chiedeva l'Inghilterra e quanto era disposto a concedere il capo dei nazionalisti egiziani. Com'era prevedibile, l'accordo fu impossibile. Solamente il Capo del Waf d a suo vantaggio poteva dire « d'aver perduto il Trattato, ma di aver guadagnato l'amicizia inglese ». Le basi dell'accordo L'attenzione pubblica ora è naturalmente volta a scoprire quali saranno probabilmente i punti di partenza da una parte e dall'altra per le trattative. E' chiaro che queste non verteranno certo sulle basi fissate nel 1930 durante l'ultimo tentativo di accordo. D'altra parte Sidki pascià deve pur dare soddisfazione al Paese e non potrà ritornare da Londra con un Trattato che non consacri l'indipendenza definitiva dell'Egitto e che non gli riconosca i suol diritti sul Sudan. Un Trattato rinunciatario sarebbe causa di nuovi torbidi e segnerebbe comunque la fine del Governo attuale. Ma gli Inglesi su quali punti e quanto sono disposti a fare concessioni? Ecco l'incognita grave. E' fuori dubbio però che una base d'intesa dev'essere già stata intravista in conversazioni preliminari, se il Presidente del Consiglio si è sentito autorizzato a fare delle dichiarazioni ottimistiche. S. E. Sidki infatti ha detto che, come il Ministero aveva affermato appena salito al potere, la risoluzione della questione egiziana costituisce una delle principali preoccupazioni del Governo, s: Questo Gabinetto — ha detto il Primo Ministro — è deciso a prendersi tutte le responsabilità del potere. Non si tratta di un Ministero puramente amministrativo, provvisorio o di transizione. Nessuno ignora che i problemi che si ricollegano alla questione egiziana sono numerosi e che essi si presentano di continuo impostati ogni giorno nei loro diversi aspetti a coloro che hanno in ninno le redini del potere. Le conversazioni ininterrotte che hanno avuto luogo tra il Governo inglese e quello egiziano hanno avuto naturalmente per oggetto i varii problemi, ed è da queste conversazioni che si è formata l'atmosfera d'ottimismo D'altra oarte Hafez pascià Afifi, Ministro d'Egitto a Londra, interrogato se fosse vero che il Gabinetto britannico alle prossime trattative sarebbe disposto a modificare i termini offerti da Henderson a Nahas pascià durante la riunione londinese del 1930, ha risposto di poter assicurare di non aver mai inteso da fonte alcuna, voce di un tale cambiamento dell'atteggiamento inglese nei riguardi dell'Egitto. Oneste categoriche affermazioni del Ministro di Egitto a Londra tolgono ogni valore alla supposizione, variamente confermata, che il Foreign Ofiìce abbia l'intenzione dì mitigare qualcuna delle sue condizioni poste avanti a Nahas due anni or sono e che costituiscono la base di quel Trattato che è sempre a disposizione del Governo egiziano. In questo' caso nessuna concessione sostanziale disU ia smentita di Tlnfez pascià Afifl. smentita che toglie ogni illusione agli egiziani che ancora sperano in un ar rendevole atteggiamento britannico, A. L J

Persone citate: Afifi, Henderson, John Simon, Macdonald, Nahas, Percy Loraine, Re Fuad