Raduno artistico intorno al Broletto

Raduno artistico intorno al Broletto LA « SETTIMANA » DI NOVARA Raduno artistico intorno al Broletto Novara, 7 notte. Se a questa quarta giornata della «settimana novarese» si. volesse trovare la sua intonazione giusta, conterrebbe cercarla nel Broletto. Non certo per la Mostra fotografica che oggi su una spaziosa galleria del vetusto edificio si inaugurava, ma perchè quanto da questa antica nobile casa della libertà e della potenza comunale ancora aleggia di suggestivamente glorioso sulla città ogni volta che solenni o liete cerimonie ne rinfrancano e' inorgogliscono lo spirito, perfettamente stamane concordava con le parole, coi propositi, con le espressioni di fede che s'udivano nel maggior teatro. Benché sia fuori dalla cronaca odierna, un saluto va dato all'edificio che tanta storia di Novara in sè compendla: specie ora che i restauri recenti l'hanno restituito ad una dignità che pareva perduta, che una Galleria la quale raccoglie alcuni del più chiari nomi della nostra pittura moderna la Galleria d'arte Giannoni — vi ha trovato la più desiderabile collocazione, e che nuovi lavori tuttora in corso tendono' a fare di quello che fu il Palazzo dell'Arengo e la sede del Podestà novaresi fin dal principio del Duecento, uno del più ricchi e meglio sistemati musei del Piemonte. Nè torna Inopportuno ricordare quest'altra benemerenza di Novara, città che non lesina denaro nelle opere pubbliche, per le comodità'e rìgiérie, ma che sa spenderne anche con liberalità quando si tratti di procurare dignitosa sede ai suol Antonello, ai suoi Gaudenzio Ferrari, al suoi Fattori, ai suoi Lega, ai suoi Ranzoni. Intellettuali a Congresso Tutta la giornata d'oggi, del resto, è stata dedicata in vario modo all'arte ed al riconoscimento dei valori intelettuali. Era la prima volta che si teneva qui un Congresso dei Sindacati dei Professionisti e Artisti, e maggiore solennità ha conferito al raduno la venuta di S. E. Emilio Bodrero, che nella sua qualità di presidente della Confederazione dei Sindacati intellettuali ha assistito alla benedizione dei gagliardetti dei Sindacati provinciali, ed ha presieduto all'inaugurazione di due Mostre d'arte e del corso di medicina legale. Un colpo d'occhio bellissimo offriva stamane alle 10 l'interno del Teatro Coccia, per la lieta cerimonia sindacale. Gremita tutta la vasta platea del più elegante pubblico novarese, gremiti i palchi di signore, gremite le due gallerie di studenti, Balilla, Piccole Italiane. Sul palcoscenico graziosamente addobbato di fiori, S. E. Bodrero, il prefetto Ducceschi. il segretario federale comm. Andreoletti, S. E. mons. Castelli vescovo di Novara, il podestà marchese Tornielli, il vice-podestà ing. Falcone, il generale Giordano comandante la Divisione, tutte le autorità di Novara; dietro, gli otto gagliardetti naugurando il bel gonfalone municipale portato dai valletti in livrea, le nsegne di tutte le associazioni fasciste provinciali. Per un'ora e mezzo i discorsi si seguirono, densi di cose. Cominciò il segretario federale, ed il suo saluto al Duce scampato ad un attentato nefando fu vibrante, commosso, ntonato all'esecrazione e all'esultanza nazionale. Venne quindi da parte del vescovo la benedizione dei gagliardetti, e gravi ed austere furono le parole dell'alto prelato il quale pregò S. E. Bodrero di recare al Capo, del Governo 'espressione della gioia di tutto il clero novarese per il pericolo in tempo fugato. Poscia l'avvocato Mastrojanni, presidente del Comitato provinciale della Confederazione nazionale degli Intellettuali, rilevò che per la prima volta, in Novara, uomini usi a una fatica silenziosa e meditativa si riunivano con cameratismo fraterno per ricevere con solennità i simboli esteriori della loro fede. Non simboli, però, di una unione opportunistica, bensì 1 simboli di una fede testimoniata dalla presenza nelle schiere intellettuali novaresi di ben 437 combattenti, di 22 mutilati, di 20 medaglie d'argento, di 39 medaglie di bronzo, di 196 croci di guerra. Riepilogata brevemente l'opera nella provincia dei Sindacati Professionisti e Artisti, ricordata la costituzione d'una Cassa di Previdenza, il Mastrojanni ha rammentato la cordiaità dei rapporti coi Sindacati dei datori di lavoro e dei prestatori d'opera, cordialità che risponde ad una delleiprincipali finalità della 13.a Confede- razione, alla sua funzione, cioè, con- temperante ed equilibratice fra le altre 12 grandi Confederazioni, cui fornisce \il prezioso contributo del sapere, della gcultura generale, della specifica pre-|stazione professionale;;e,^ rilevato come questo contributo sia dato in forma di assoluto disinteresse, dopo aver pas-lsato in rassegna l'azione e le caratteristiche degli otto maggiori Sindacati intellettuali novaresi e degli altri mi- a n e è a e e e i r a o à a i a e l l o a n , a o i , e nori, ha concluso riferendosi al saluto che Benito Mussolini inviava nel 1925 al primo Congresso nazionale dei Sindacati intellettuali, « avvenimento di prim'ordine nella storia del Fascismo italiano ». Al Mastrojanni rispose tosto fra la attenzione generale S. E. Bodrero; e la sua improvvisazione, iniziatasi con un vibrante mònito ad alimentare con energia incessante nel proprio intimo auna fede che l'ignobile tentativo del | pfuoruscito rende oggi anche più viva e | lincrollabile, fu tutta un'acuta analisi della funzione sindacale, un esame rapido e chiarissimo delle ragioni per le quali Fascismo e Stato Corporativo si identificano. Con una manifestazione imponente al Duce, e con le note di « Giovinezza », la significativa cerimonia ebbe cosi termine. Alla Mostra sindacale Anche per la prima volta s'inaugurava oggi, presente sempre S. E. Bodrero, una Mostra sindacale degli artisti novaresi; e benché rapidamente allestita per creare un'attrattiva di più alla « settimana » in corso di svolgimento, l'occasione è stata eccellente per far conoscere a chi veniva di fuori alcuni pittori ed alcuni scultori di non comune talento. Diremo anzi che questa piccola Mostra provinciale è — delle molte che abbiamo ultimamente visitato. — una delle più decorose e delle più linde, e non poche pitture che qui sembravano starsene modesta mente nell'ombra, benissimo figurare driennale di Roma quanto alla Biennale di Venezia; e Antonio Maraini e Cipriano Efisio Oppo potranno tenerne il dovuto conto. Tanto si dica per il giovane De Benedetti, sia per il suo Ritratto di signora, sia per la sua Crocifissione, ma soprattutto per il « Trionfo di Venere ». Questa « accademia » vasta, vigorosa, trattata con sonqdlgqauIdcmcndsQsauratrttlassunto dell'artista il quale non si è per nulla intimorito di affrontare un slmile argomento, il colorito audace, la robustezza della composizione, sono altrettante testimonianze di un talento pittorico che dovrà presto uscire dalla provincia e farsi conoscere e forse imporsi. Ma non il De Benedetti soltanto; perchè il Cavagnlno (il quale ora lavora a Parigi), il Roncaglia dai paesaggi sommari, concisi, netti, chiarissimi, il Necchi, meno luminoso ma impegnatissimo nei motivi seri, antidecorativi, d'una modernità istintiva e per nulla ossequiente a dubbie mode, il Vanzaghl specie nel suo eccellente « Carro di fieno », il Poletti che è preferibile nei suoi movimentati paesi alpestri, persino il Miccio Colombo un po' troppo ligio ora al Nomellini, ora al Tavernier della prima maniera, sono pittori adatti a ben altre competizioni. Poca, e non molto varia, la scultura; ma il busto dell'on. Gray scolpito dal Mella, i due marmi molto abili del Tedeschi, il bronzo della « Maternità » del Cattaneo il cui gesso è alla Promotrice di Torino e che guadagna nella traduzione (anche una sua testina di ragazza alquanto leziosa ha finezze non comuni), contribuiscono al buon successo di questa Mostra che — francamente — è stata per noi una gradevole sorpresa. Al Broletto — come abbiamo accennato — i fotografi novaresi hanno radunato un certo numero di opere sotto nomi dei professionisti Piero Boccardi e « Fotografia Ambrosiana », e dei dilettanti Ilio Onesti, Marcello Bologna, Marino Cerra, Alberto Truffa, Giacinto Oriani, Cario Razzini, Umberto Gregotti, Paolo Dolci. Nessuna stonatura, ma nulla di veramente no slptsavrebbero potuto Mtanto alla Qua- |snrivtqvtmun fare largo di frescante, lo stesso |rasrmgdpgltevole, se si pensi ai risultati ai quali oggi è giunta la fotografia, ai suoi nuovi scopi, ed all'arte del « taglio » cui il cinematografo ci ha abituati. E faranno bene questi fotografi a seguire ciò che si fa, in questo campo, in Italia, nel Giappone, in Germania e specialmente in Inghilterra. La manifestazione al Duce Arte dunque su tutta la linea, ogsi a Novara. Nè la giornata poteva chiudersi meglio che con i cori nel cortile del Broletto della « Schola Cantorum » di Trecate diretta dal maestro don Gambino. Anche i lontani avranno potuto apprezzare l'ottima esecuzione attraverso la trasmissione radiofonica, onde si può dire che Novara e la isua «settimana» sono state all'ordine dei giorno in tutto 11 Piemonte e la Lombardia. Ma prima dei cori, ascol tati ed applauditi da un pubblico che \gremiva lo stupendo cortile, una mani gestazione grandiosa si è svolta Dm|le vie di Novara. Era questo todoIo lavoratore e disciplinato che esprimevi ,a sua esultanza perchè il destino della lPatria aveva conservato all'Italia il suo condottiero. mar. ber. LsdlacdstdttatcgcfmnfmPnamnsTvSiddsnpzca-vtDTocpftcfsmr