Una fosca trama di delitti

Una fosca trama di delitti Una fosca trama di delitti Roma, 6 notte. La Commissione istruttoria del Tri-bunale Speciale per la difesa dello Sta- to ha rinviato a giudizio un gruppo ài antifascisti fra i quali il noto terrori- sta Bovone Domenico. In attesa del di-battimento ecco il testo della sentenza di rinvio. „t„ j, o trin.„_4„ t?i™„„„o «In nome di S. M. vittorio Emanue-«SS.» - —o della Nazione Re d'Italia. « La Commissione istruttoria presso il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato composta degli illustrissimi signori: Muscarà gr. uff. Achille, generale di Divisione, Presidente; Presti comm. avv. Giovanni, giudice relatore; Pessanti cav. uff. Claudio, console, De Rosis cav. avv. Giuseppe, console, giudici, ha pronunciato la seguente sentenza in Camera di Consiglio nel procedimento penale a carico di: Gli imputati « 1. Bovone Domenico fu Vincenzo e di Gatti Marcella, nato a Boscomarengo (Alessandria) il 13 dicembre 1903, domiciliato a Genova, celibe, commerciante, incensurato, detenuto dal 5 settembre 1931; 2. Enza Carlo di Egidio e di Ammoni Ermenegilda, nato a Genova il 6 febbraio 1894, ivi residente, coniugato, impiegato privato, censurato, detenuto dal 7 settembre 1931; 3. Pellarini Alessandro di Vittorio e di Podestà Luigia, nato a Genova il 30 marzo 1898, ivi residente, coniugato, spedizioniere, censurato e scarcerato; 4. Ammirati Giuseppe fu Mario e fu Casareto Maria, nato a Davagna (Genova) il 29 marzo 1900, residente a Genova, celibe, dentista tecnico, censurato e scarcerato; 5. Baradel Aldo di Luigi, chiamato Egidio, e di Massaria Maria, nato a Venezia il 22 dicembre 1907, ivi residente (Giudecca 795), celibe, spedizioniere, incensurato e scarcerato; 6. Lombardo ' Giovanni Antonio fu Filippo e di Gatti Giovanna Maria, nato a Frugarolo (Alessandria) il 10 marzo 1903, residente a Genova, celibe, ingegnere meccanico, Incensurato e scarcerato; 7. Bovone Margherita detta Giovanna fu I Vincenzo e di Gatti Marcella, nata a l Boscomarengo (Alessandria) il 13 aprile 1907, residente a Genova, nubt- ^ie^casaìinga,^ 5 settembre 1931; 8. Blaha Marg-he rita fu Carlo e di Francesca Ulicuò, nata a Vienna 11 27 febbraio 1909, ivi domiciliata, nubile, ballerina presso la Compagnia Maresca, residente a Genova, cittadina austriaca, incensurata, detenuta dal 5 settembre 1931; 9. Baldini Maria Isabella fu Ettore e di Strada Ercolina, nata a Salta (Argentina) il 18 maggio 1905, residente a Genova, nubile, casalinga, incensurata e scarcerata; 10. Bole Luigi fu Andrea e fu Giuseppina Osana, nato a Trieste il 29 giugno 1873, ivi residente, coniugato, esercente, censurato e scarcerato; 11. Saurin Ignazio di Francesco e fu Bledig Maria nato a Dolegna del Collio (Gorizia) il 17 agosto 1886, residente a S. Lucia di Tolmino (Gorizia), celibe, bracciante, censurato e scarcerato; 12. Ian Giuseppe fu Antonio e fu Strukenj Maria, nato a Slappe di Igria il 16 gennaio 1862, ivi residente, coniugato, possidente, oste, censurato e scarcerato; 13. Laharnar Lodovico fu Tommaso e di Kikelj Lucia, nato a Prapeno del Monte il 20 agosto 1912, ivi residente, celibe, bracciante, incensurato e scarcerato; 14. Vogric Carlo di Giovanni e fu Bozic Caterina, nato a Monte Sem Vito il 23 ottobre 1889, ivi residente, coniugato, contadino, incensurato e scarcerato; 15. Kogoj Pietro di Francesco e di Crò Maria, nato a Monte San Vito il 7 luglio 190S, ivi residente, celibe, bracciante agricolo, incensurato, latitante; 16. Rijavec Stefano fu Antonio e di Feltrin Anna, nato a Monte San Vito il 24 dicembre 1908, ivi residente, celibe, bracciante, incensurato, latitante. I capi di accusa « Imputati: « Il Bovone Domenico, del delitto di cui agli art. 81 capoverso I e II e 285 Cod. Penale per avere in varie città d'Italia (Bologna, Torino, Genova) dal marzo al settembre 1931, al fine di attentare alla sicurezza dello Stato, commesso con azioni esecutive del medesimo disegno criminoso fatti diretti a portare la devastazione e la strage mediante scoppi di ordigni esplosivi cagionando la morte del brigadiere dei CC. RR. Pala Michele e il ferimento di più persone nonché gravi danni materiali; L'Enza Cario, del delitto di cui agli art. 2 legge 25 novembre 1926, n. 2008 in relazione all'art. 1 R. D. 12 dicembre 1926, n. 2062 e 252 Cod. Pen. abrogato, per avere in Genova il 26 giugno 1931, allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato, commesso fatti diretti a portare la devastazione e la strage mediante scoppio di due ordigni esplosivi; « Pellarini Alessandro, Ammirati Giuseppe, Baradel Aldo, Lombarde Giovanni, Bovone Margherita Giovanna, Blaha Margherita e Balduini Ma¬ dal Bovone; « n Bovone Domenico, l'Enza Carlo ria Isabella, del delitto di cui agli art-!110, 285, 81 I e II capoverso C. P. pei avere concorso nel delitto commessi e la Bovone Margherita Giovanna Ino! tre del deliotto di cu: all'art. 4 ultimo capoverso legge 25 novembre 1926, n. 2008, per avere in Genova in epoche diverse ed anteriori al luglio 1931 espli cato propaganda antinazionale me diante diffusione di stampe; « Il Bole Luigi, il Saurin Ignazio, lo I Jan Giuseppe, il Laharnar Lodovico, il i iVogric Carlo, il Kogoj e il Rijavec, Jde' delitto di cui all'art. 285 C. P. per : avere il 10 luglio 1931, allo scopo di "tentare alla sicurezza dello Stato, provo?ato- Per portare la devastazio- jn,e nei magazzini dello scalo merci di !^enova Plazza Di Negro, l'accensione idl sostanze incendiarie contenute in una cassetta da essi spedita lo stesso i,,„■,, , ■ j, IsanU 2SSÌ df =nof"0VÌaria * «Il Kogoj Pietro ed il Rijavec Ste- rano inoltre: a) del reato di cui al l'art. 158 Parte I Legge di P. S. 18 giugno 1931, n. 773, per avere in epoca imprecisata, dal luglio 1931 in poi, espatriato per motivi politici senza essere muniti di passaporto o di altro documento equipollente; b) del reato di cui all'art. 9 R. D. 30 dicembre 1923, n. 3279 e art. 1 R. D. Legge 26 febbraio 1931, n. 313, per non avere nelle clr:ostanze di cui sopra, pagata la tassa di concessione governativa sui passaporti; « Nonché di : «Mazzocchi Guido fu Luigi e fu taurini Luigia, nato a Milano il 26 feb oralo 1877, ivi residente, coniugato, pittore, lnsensurato, detenuto dal 13 ottobre 1931. Pansini Giovanni di Tiberio e fu Picca Rachele, nato a Molfetta il 5 febbraio 1889, residente a Milano, coniugato, impiegato privato, incensurato, detenuto dal 26 ottobre 1931. Imputati del delitto di cui agli art. 110 e 285 C. P. per avere, in concorso con la Concentrazione antifascista di Parigi, commesso, allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato, un fatto diretto a portare devastazione e la strage del territorio dello Stato; reato accertato in Domodossola 11 13 ottobre 1931; « Sandri Faustino fu Evasio e di Miletti Agnese, nato a Villanova Monferrato (Alessandria) il 26 febbraio 1897, impiegato bancario, abitante in Imperia (Oneglia) via G. Berio 9, detenuto dal 1» dicembre 1931. Piana Gaetano Annito Emilio di Giacomo e di Giovannina Guerini, nato ad Oneglia (Porto Maurizio) il 26 luglio 1911. studente, residente ad Imperia (Oneglia), latitante. Giopp Giobbe fu Luigi e di Melchioretto Lucia nato a Lamon, circondario di Feltre (Belluno) il 28 gennaio 1902, ingegnere, residente a Milano, latitante. Musso Arcangelo Felice fu Lorenzo e fu Firpo Maria Florlnda, nato ad Oneglia (Porto Maurizio) 11 15 novembre 1883, residente a Nizza Marittima (Francia), coniugato, negoziante, latitante. Sillani Alessandro di Enrico e di Amadei Eva, nato a Colle Sippoll (Terni) il 18 gennaio 1899, bracciante, emigrato per Oneglia il 18 settembre 1922, celibe, latitante. Gessi Giacomo di Eugenio e fu Baroni Seconda, nato il 9 ottobre 1890 ad Alfonsine I Ravenna), latitante. Imputati del delitto di cui all'art. 110 e 285 C. P., per avere, in concorso con la Concentrazione antifascista di Parigi, commesso, allo scopo di attentare la sicurezza delio Stato, un fatto diretto a portare la devastazione e la strage nel territorio dello Stato: reato accertato In Imperia (Oneglia) il 1° dicembre 1931-X. Gli attentati organizzati a Parigi « Letti gli atti dei procedimenti contro Bovone Domenico ed altri (N. 744701 Beg. Gen. 1931), Mazzocchi Guido ed altri (N. 1114 Beg. Gen. 1931), Sandri Faustino ed altri (N 1112 Beg. Gen. 1931) e le requisitorie del P. M. relative a detti procedimenti nonché la propria sentenza in data 25 luglio 1931 nel processo Meloni Pietro ed altri, osserva: In fatto ed in diritto: «Nel gennaio 1931 la Concentrazione antifascista di Parigi, avendo deciso di rinnovare un attentato alla vita del Duce, incaricava dell' assassinio l'anarchico Belloni Ersilio ed il repubblicano Delfino Luigi, fuorusciti, consegnando nelle loro mani due rivoltelle, una bomba, un pacchetto di biglietti da mille, alcune boccette di inchiostro simpatico, falsi documenti e le rifiorite speranze dei compagni bivaccanti al sicuro in terra straniera. Nella notte dal 3 al 4 febbraio, e mentre a Roma veniva arrestato l'anarchico Schirru, il Belloni ed il Delfini varcarono clandestinamente il confine per la via di Lugano, diretti alla capitale, ove, un altro fuoruscito. Meloni Pietro, in attesa di ordini da Parigi e successivamente rifornito di denari anche pel! tramite di tal Germani Giuseppe, aveva fin dall'ottobre precedente stabilito quartiere in via del Vantaggio n. 4. Il tempestivo intervento dell' O.V.R.A. sventò con l'arresto 11 piano criminoso. « Fallito il tentativo del Belloni, l'attacco prosegue a mezzo di Bovone Domenico. Questi viene dalla Concentrazione ingaggiato nel febbraio 1931 e subito Inviato una prima volta in Italia. Tornato a Parisi, viene rifornito di denari, di abbondante esplosivo, di congegni ad orologeria per lo scoppio a tempo delle bombe, di detonatori, ed è rinviato in Italia in attesa di istruzioni. Predisposto un servizio di corrispondenza attraverso Vienna, vengono infatti rimessi di volta in volta al Bo Vone crii ordini di servizio per la esplo sione delle bombe con la indicazione delle località, gli stipendi mensili ed il rimborso a pie' di lista delle spese aggira ntesi sulle centomila lire. In solii quattro mesi, dal 29 marzo al 1. ago-, sto, il Bovone, con la complicità del- ' l'amante austriaca Blaha Margherita e dell'impiegato privato Enzti Carlo, fece esplodere, fra Bologna, Torino e Genova, ben 13 bombe causando, fra la generale esecrazione, gravi danni, \ la morte del valoroso brigadiere dei! RR. CC. Pala Michele ed il grave fet rimento di tali Frassinetti, Marano a Negri. « La sera del 5 settembre la Giustizia divina raggiungeva, prima di quella umana, il Bovone ed i suol fai migliari, Dopo aver confezionato ali tre cinque bombe, mentre alla presene za della mamma ne manipolava altre, improvvise esplosioni nel loro appari tamento in Genova causarono il ferii mento del Bovone e la morte della man dre Gatti Marcella. Odio impotente e sanguinario ' « Tanta strage e cosi grave danno non fermarono la mano insanguinata dei mandanti fuorusciti. Dopo aver pubblicati nei numeri 39 e 40 della Libertà la fotografia del Bovone ed articoli esaltanti le gesta del crimlnala Invitando i compagni ad agire perchè « l'esempio del giovane Bovone deve confortarci più di tutte le crisi finanziarie e di tutti gli scacchi diplomatici », viene reclutato il pittore Mazzocchi Guido già in contatto con la Concentrazione, ed indotto a trasportare in Italia abbondante materiale per la confezione di nuove e più micidiali bombe con l'ausilio di Giovanni Pausini, impiegato privato residente a Milano. H 13 ottobre il Mazzocchi viene fermato dopo Domodossola sul treno proveniente da Parigi e trovato in possesso di tredici detonatori di fulminato di mercurio, di abbondante cotone fulminante, di filo di resistenza al nichel cromo e di un orologio per lo scoppio di un ordigno a distanza di 6 giorni da quello del collocamento. « Arrestato anche il Mazzocchi, la Concentrazione prepara altra e più disumana impresa di odio impotente e sanguinario. Avendo già ingaggiato tal Sandri Faustino impiegato del Credito Italiano in Oneglia ed avendolo, nelle frequenti gite a Nizza e con scrupolosa e numerose lezioni pratiche fatto esperto nel confezionare bombe, gli fa recapitare il materiale necessario per l'apprestamento di un potentissima ordigno destinato a far saltare in aria un albergo diurno di Milano. Una sorpresa della polizia in casa del Sandri il 30 novembre 1931 portò al rinvenimento di questa macchina infernale di em. 46 per 18 e per 20, già preparata in una cassetta di lamiera di ferro con una quantità di esplosivo uguale a quella contenuta in tre proiettili da 149 obici pesanti campali, al sequestro di 24 Kg. di keddite in cartuccia, di 8 detonatori, di 3 orologi per lo scoppio a tempo, di un filo di acciaio bianco per aumentare la resistenza, nonché di 23 mila lire di titoli di Stato italiani e di 22 mila e 945 in biglietti di banca francesi. Il Sandri fu assicurato alla giustizia mentre i correi, ormai ben noti, rimanevano latitanti. Le confessioni degli imputati ? «Gli imputati, raggiunti da prova univoche ed irrefutabili, hanno confessato, taluno cinicamente, altri cercando di attenuare le proprie gravi responsabilità, ma tutti fornendo ampi particolari sul pactus sceleris intercorso con i mandanti della concentrazione. Il Belloni dichiara: «Mi fecero rilevare che la mia attività nei confronti del giornale Lotta anarchica era cosa di poco valore e mi chiesero se fossi stato disposto a ritornare in Italia per compiere qualche gesto clamoroso contro qualche personalità del Governo o del Partito fascista. Rimasi d'accordo con il mio amico che egli sarebbe rimasto intermediario tra i sowenzlonatori e me rendendosi garante per gli uni e per gli altri. Ebbi tremila franchi francesi, comperai da un armaiolo la pistola che mi è stata sequestrata con tre caricatori, una scatola di pallottole che in parte mi servirono per le prove di funzionamento della pistola stessa che feci nella campagne dei dintorni di Parigi e sui monti dei dintorni di Lugano. A Parigi il noto amico mi consegnò una bomba mascherata in un'armatura di thermos. La bomba era ad accensione. La miccia era protetta da un involucro di ottone cilindrico. Mi consegnarono altre due bombe più piccole, della forma di _una bottiglia di profumo, obiettai che non era possibile portare con me tanto materiale esplosivo e portai con me solo la più grande. La propaganda della * Concentrazione » e di «Giustizia e Libertà» è fortemente aumentata dalla massoneria francese ed anche appoggiata da questa in ogni occasione di fatti avvenuti. H proposito di commettere l'attentato maturò nel mio animo in seguito alle notizie catastrofiche che dalla Concentrazione si davano in Francia della situazione d'Italia. Non so comprendere come gli uomini della Concentrazione, che pur sono persone colto, potessero credere tali fatti e circostanze che determinavano in un giovane esuberante uno stato d'animo non avente poi riscontro nella realtà. Appena giunto in Italia, ho avuto una sensazione molto lontana da quella iivimmaginavo potesse essere la vita <S..i' mio Paese per quanto me ne avevano- lleUo a Parigi. Ho visto a Milano una tranquillità assoluta e tutto .-volgersi t.-ormalmente ed i cittadini attendere al lavoro cosi come in Francia por quanto ùiyerse le consuetudini d'ambiente. La stessa osservazione ho fatto nel viaggio fino a Roma. Mentre mi attendevo per quello che mi si era fatto credere di trovare scioperi e tumulti, uno stato anormale per cui ero partito col prò-