Vibranti manifestazioni al Duce

Vibranti manifestazioni al Duce Vibranti manifestazioni al Duce Roma, 6 notte. Slamane, alle 11, S. E. il Capo del Governo si è recato a visitare la Fiera del Libro ai Mercati di Traiano. La notizia che il Duce era giunto sul luogo ove si svolge la Fiera si è diffusa immediatamente per tutte le botteghe e banchi librari e la folla che si indugiava intorno ad essi per fare acquisti e per ammirare i libri esposti si è, ad un tratto, riversata nell'atrio d'ingresso dei Mercati traianei dove S. E. Mussolini, che era accompagnato dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza on. Giunta, si era brevemente soffermato con i membri del Comitato organizzatore della Fiera e con le Autorità convenute. Al tempo stesso, in via Nazionale, di fronte ai Mercati, un'altra ingente moltitudine si è addensata. In pochi secondi, le finestre dei balconi dei palazzi prospicienti si sono gremite di persone. Una dimostrazione imponente al grido « Viva il Duce! » si è levata da questa massa e applausi scroscianti hanno salutato il Capo del Governo mentre iniziava la sua visita. Il Duce è stato accompagnato nel giro attraverso gU « stands » librari dal Presidente della Fiera del Libro, Si E. Alfieri, dal vice-Presidente S E. Marinetti, dal Segretario generale gr. uff. Orlandi e dagli altri membri del Comitato esecutivo, dal Go vernatore di Roma principe Bonconv pagni-Ludovisi, da S. E. il Prefetto dott. Montuori, dall'on. Polverelli Capo dell'Ufficio Stampa del Capo del Governo, dal Segretario federale dell'Urbe Nino D'Aroma. Nella visita, lunga ed attenta, che il Capo del Governo ha dedicato alla Fiera, egli ha mostrato il più vivo interesse per tutte le forme della produzione intellettuale italiana che fìqurano in questa ampia e ben ordinata esposizione. Nella Mostra della Libreria di Stato hanno formato oggetto della sua particolare attenzione alcune pagine del volume in preparazione che riproduce in « facsimile » il Codice oraziano della « Laurenziana » posseduto dal Petrarca e dal grande Poeta annotato di sua mano; il « Laudario » di Cortona in cui sono trascritte con un paziente lavoro di interpretazione le primissime melodie italiane, un « Theatrum Sanitatis » del dodicesimo secolo e tra le pubblicazioni moderne un libro concernente Garibaldi. Così via via, lungo tutte le botteghe, tutti i banchi, il Duce ha esaminato accuratamente le opere esposte. Nella bottega degli editori della Enciclopedia Italiana Treccani, egli ha sfogliato il quattordicesimo volume dell'Enciclopedia, giunto stamane da Milano e non ancora in distribuzione, soffermandosi alla voce «Fascismo» in cui la rubrica che porta il titolo « Dottrina » è stato compilata da lui. Dall'atrio il Duce è passato al porticato superiore, sempre salutato dalle fervide manifestazioni d'omaggio degli espositori e della fólla, e si è intrattenuto particolarmente nel reparto « Bottega degli Autori ». Larghissimi sono stati gli acquisti fatti da S. E. Mussolini in ogni bottega, su ogni banco: libri di letteratura, di arte, di politica, di attualità. Tali volumi sono stati da lui destinati alle biblioteche dell'Alto Adige. Alle ore 13, il Capo del Governo, ossequiato dalle Autorità, ha lasciato la Fiera. Al suo apparire sulla via Nazionale, una nuova manifestazione lo ha salutato e si è protratta sinché egli, risalito in automobile con S. E. Giunta, non si è allontanato dai Mercati Traianei. Imponente manifestazione a Milano Milano, 6 notte. La cittadinanza milanese dalle còin- snpsmdzldtdilszNsDsstegeptpppBpfiddf.1phtcdcvCrtcpdBèmgzzmtssemcscstmt,dcise notizie romane ha appreso con Sprofondo sdegno i particolari nel ne-||fando attentato contro la sacra perso- na del Duce, provvidenzialmente sco- perto dalla Polizia della Capitale e Nstroncato con l'arresto del colpevole Milano ha manifestato il suo giubilo Pper lo scampato pericolo. Alle finestre, ve stendardi, mentre scritte di Viva 11 CDuce! hanno tappezzato le principali parterie cittadine. Intanto, dai vari! Gruppi rionali, si chiedevano informazioni alla Federazione Fascista nell'ansia di poter prendere accordi per improvvisare una manifestayioue di affetto e di devozione al Duce. E lo stesso proposito si diffondeva da uno stabilimento all'altro, avendo la massa operaia milanese lo a mezzogiorno, sono apparse bandiere tèdtSlocdm stesso desiderio di dare al Capo una nuova dimostrazione di riconoscenza. La manifestazione popolare è stata poi decisa per le ore 18. Alle ore 17 1 dirigenti dell'Unione Industriale Fascista & quelli del Consorzio industriale metallurgici si sono recati alla sede della Federazione Provinciale Fascista per esprimere il loro senso di esecrazione. Contemporaneamente la Federazione Provinciale Fascista del Comniticio ha trasmesso a S. E. il Capo del Governo un vibrante telegramma. Alle ore 18 in galleria, sotto le finestre dove ha sede il Dopolavoro Provinciale, ha avuto luogo la grandiosa adunata operaia. Le maestranze, incolonnate dietro labari e gagliardetti, sono giunte da ogni parte della periferia nel centro, cantando gli inni fascisti, suonato da numerose musiche. Grida di « Viva il Duce », « Viva il Fascismo ». Viva l'Italia », « Abbasso i rinnegati », si sono alternate al canto di « Giovinezza» e degli altri inni delle Camicie Nere. Su tutta la folla che si era r.ddensata, spiccavano grandi cartelli con scritte inneggianti al Duce e al Fascismo. Gruppi di operai recavano uno per ciascuno, delle grandi lettere formanti, tutte assieme, frasi esprimenti nei modo più spontaneo il sentimento del lavoratori milanesi. La grande moltitudine dei dimo Il sto la circolazione. Qui gli evviva, l canti e le musiche si sono fatti più vibranti e si è acclamato a gran voce il Segretario Federale. Nel frattempo sono partiti da Palazzo Marino il Podestà, i due vice Podestà, il Segretario Federale e tutti i consultori, per prendere parte alla grandiosa dimostrazione. Quando allo finestre si espongono i gagliardetti del Popolo d'Italia e del Dopolavoro Provinciale scoppia vivissimo l'applauso tra la folla che gremisce l'ottagono, raddoppiandosi di intensità quando ad una finestra viene esposto il ritratto del Duce. Intanto, dalla periferia, continuano a giungere rappresentanze delle aziende e dei Gruppi rionali. Nella sede del Dopolavoro provinciale pervengono le Autorità ricevute dal Segretario del Dopolavoro Parenti, dal gr. uff. Barella per il « Popolo d'Italia » e dall'on. Capoferri. Arriva il Segretario Federale Brusa col Direttorio federale al completo e il questore Bruni. Quando allp finestra si affacciano il Segretario federale e l'on. Capoferri, seguiti dal Podestà e dal Preside della Provincia, la folla rinnova le sue acclamazioni. Ottenuto il silenzio prende la parola .11 gerarca degli operai milanesi il quale, rivolgendosi al Segretario Federale, premette che la odierna manifestazione ha un significato ammonitore in quanto promana dal popolo e dal cuore dei cittadini di Milano. Il popolo dimostra di amare con immutata passione il Duce. L'on. Capoferri ha quindi parole roventi contro chi ha pensato di colpire Colui che è profondamente caro al cuore di tutti gli italiani. Nota che una volta ancora si è voluto attentare alla sacra vita del Duce, nel momento in cui più profonda e sentita è la comunione degli spiriti fra Mussolini e il popolo. Ha preso quindi la parola il console Brusa. Dice che la riunione di popolo è una nuova prova di amore. Essa dimostra come tutta la Milano del Risorgimento, dell'Intervento e della Rivoluzione gridi oggi la sua parola di esecrazione per il nefando attentato e testimoni il tributo d'amore della nostra città per il grande Duce e per l'Italia Fascista. Le caratteristiche di questo episodio dimostrano ancora una volta la estrema viltà dei fuorusciti i quali, tramando oscure manovre, non hanno il coraggio di assumere in pieno la responsabilità dei loro atti. « Se costoro credono che l'attentato contribuisca al successo della loro vilisslma causa, ottengono 11 risultato opposto. Noi abbiamo una polizia che è a guardia dell'integrità dsl Duce; ma vi è qualche cosa di più forte e di più sicuro che si strinSintomo a] Duce e lo pone in salvo |a ogni manovra.. ». - . H popolo Interrompendo grida: « Noi! Nol! *• « Si — dice il console Brusa — è ap Punt0 1>amore del P°P°1° ravvivato per volontà del Duce che lo protegge. E in stranti ha Invaso e riempito la galle ria dove te ressa ha impedita ben pre^tagseGn Capo il suo saluto e l'assicurazione del d proprio convincimento che il St(p nome- tanto questo popolo vuole mandare Ullaè legato indissolubilmente alla fortuna1 ed'Italia». tAcclamazioni altissime hanno saluta- cto la chiusa del vibrante discorso del ' 2Segretario Federale. Poi la folla, inco- ! dlonnata in un imponente corteo, si è re- ' ccata alla sede del «Popolo d'Italia», ddove ha luogo una nuova imponente di- ' mostrazione. J