La "Suiperba,, che si rinnova

La "Suiperba,, che si rinnova La "Suiperba,, che si rinnova II Piano Regolatore del Centro arterie - Una mirabile visione to ai grattacieli di sessanta m Piazza Dante e le sei grandiose delia Genova medicevale accanetri - La Dominante e l'avvenire IgGENOVA, giugno. Già da qualche tempo si dice, con ragione, che Genova è irriconoscibile da chi ne è stato — anche per brevi anni — lontano : chi vi giunge da ponente e vede squarciato — anzi, quasi scomparso — il Colle di S. Benigno e già dall'immensa Via di Francia ha innanzi allo sguardo il meraviglioso panorama del Porto e di Carignano; e procedendo verso levante incontra la colossale ed armonica mole della nuova Stazione Marittima con le ampie vie d'accesso che hanno trasformato la zona di Principe, non può che restare meravigliato della àlacre e gigantesca opera compiuta. E chi arriva da levante e più non trova il torrente Bisagno, perchè coperto — dal ponte sino al mare — con una vastissima fioritura di aiuole verdi e di giardini, ove era prima il greto nauseolerite, e contempla l'immensa distesa da piazza della Vittoria con il maestoso Arco di Trionfo dedicato ai Caduti e i palazzi solenni già delineanti la loro superba fronte — si ferma estatico ad ammirare, chiedendo ov'è la Genova di pochi anni fa, che — in questa zona particolarmente — era misera e sordida, con aria negletta di povero sobborgo popolare. Grandiosità Ora il Piano Regolatore — uscito da un laboriosissimo concorso — è deciso e noto; anzi, è in via di pratica esecuzione, non frapponendosi una soluzione tra il progetto ed il fatto, in considerazione anche della mole colossale dei lavori da compiere, sia per la demolizione di numerosi edifici che per la costruzione dei nuovi: il che esigerà spianamento di colli, abbassamento di vie, apertura di gallerie, livellamenti. Genova è una città con caratteristiche particolari, che sfugge al confronto con le altre; basti pensare alla sua struttura orografica, all'arco montuoso e ineguale che la conduce alla striscia litoranea, contenuta fra due torrenti, sicché tanto le zone di espansione quanto le grandi arterie, sono naturalmente obbligate, senza possibilità di una qualunque deviazione. E nuovo Piano Regolatore, costretto tra ferree necessità e direttive, incontra dunque enormi difficoltà : pure esso, seguendo le linee inevitabili, sconvolge tutto il vecchiume, apre il passaggio alle nuove ir.rompenti energie che le esigenze inesorabili della modernissima vita febbrile impongono, e dà all'anima pulsante della « Città del futuro », tutte le arterie per lo sviluppo di una vitalità dinamica e moltiplicata. Le linee del Piano sono riuscite originali e geniali, malgrado le grandi difficoltà da superare, malgrado le direttive di massima già segnate dalla natura e da venti secoli di costruzione: questi secoli di storia anzi hanno complicato le difficoltà, poiché nel fissare il perimetro oggetto del piano, se ne dovette escludere la zona monumentale e medioevale — e Banchi e S. Matteo, e. Soziglia e San Luca |— comprendendovi soltanto quella strettamente necessaria per lo studio d'una via sussidiaria alla San Lorenzo, limitando così l'opera dei progettisti, nelle zone che costituiscono il carattere ed il volto della gloriosa Genova del passato. Ma si potè ugualmente (con le direttive del Podestà, sen. Eugenio Broccardi che non per nulla è ingegnere ed artista ed innamorato della sita Genova) superare la quantità di punti scabrosi, presentando possibilità di soluzioni sia estetico-panoramiche, sia di indole pratica per la viabilità, studiando appunto profondamente la struttura di ogni zona con quel profondo amore alla città che è insito in ogni genovese e particolarmente negli ingegneri ed architetti, i quali nel passato hanno saputo darci quel meraviglioso complesso di varietà e di armonia e soprattutto di multiforme bellezza, che di Genova è propria. Qui invero sta il segreto del successo del nuovo « piano » del Centro di Genova, la cui logicità e razionalità di massima sono dovute alle superiori leggi della struttura orografica del luogo ed alle sane e coraggiose direttive impresse con i lavori-base eseguiti prima del bando del concorso : la felice soluzione dei singoli problemi di viabilità, di edilizia e di grandiosità estetica, è dovuta all'amorosa tenacia e all'intelligente studio dei compilatori del Piano definitivo, mentre all'unanimità dei consensi ha contribuito anche l'atmosfera di fiducia nella quale esso è sórto e che emanava dalla personalità stessa di tecnico geniale e di genovese sagace del Podestà Broccardi, che vi sopraintendeva, mantenendo un fecondo contatto con la Consulta e con la cittadinanza. E piano centrale così maturava naturalmente nel contempo che si affrontava e risolveva la questione della Galleria Vittorio Emanuele ed Elena, con la sistemazione e copertura del Bisagno; la costruzione del traforo sotto il colle di Carignano in di- n e rezione della via Dante ha fatto apparire più chiara la necessità di risolvere il problema della sistemazione della zona in fondo al primo tronco della Via Dante stessa, fra questa ed il nuovo traforo : e perciò fece sentire la inderogabilità della soluzione del problema dell'allacciamento di questa zona con quella di Piccapietra. D'altra parte, l'inaugurazione del Monumento ai Caduti, impose la armonica definitiva sistemazione della Spianata del Bisagno, mentre il ritorno in possesso del Comune della vasta zona a mare del Cantiere della Foce, poneva, il problema della sistemazione della regione ad oriente del Bisagno, sotto la collina della Foce in collegamento con il grandioso Corso Italia. Un rapido sguardo a quanto si riferisce alla viabilità ci mostra come essa ne risulterà fortemente migliorata, avendo tenuto conto di tutte le necessità future, specialmente per i bisogni del traffico da levante e ponente, sia con una strada a mare dal corso Italia al Porto, sottostante all'attuale Circonvallazione a mare, sia con la strada-galleria sotto il Colle di Carignano, e relative diramazioni dopo il suo sbocco verso via Dante, specie con una strada sussidiaria a quella di San Lorenzo, sia infine con la sistemazione della nuova via San Vincenzo, prolungata mediante sottopassaggio all'Acquasola, che' sbocca in una grande piazza di smistamento nella zona di Piccapietra; arterie che, unitamente alle preesistenti, risolvono compiutamente il grave problema del traffico longitudinale, cioè il gran traffico di transito. Vie e piazze Per il movimento da nord a sud, oltre alla grande binata sulla copertura del Bisagno che verrà prolugata fino a mare, allacciandosi così con il corso Italia, e ad una grande piazza a mare nella zona dell'exCantiers Oderò, si avrà una grande arteria che da piazza Corvetto e dal Largo di via Roma e dalla zona di Piccapietra, attraversando la via Venti Settembre (là dove oggi esiste la via Sofia Lomellini) raggiungerà la piazza Dante e di qui proseguirà, sostituendosi alle attuali anguste vie Borgo Lanaiuoli, Madre di Dio, ecc., fino a mare, e cioè fino a corso Oddone. A queste opere, creando un tutto omogeneo e tecnicamente logico, in piena armonia, corrispondono altri lavori da realizzare: così la nuova Circonvallazione a mare bassa, si salda da una parte con corso Italia e dall'altra con piazza Cavour; al corso Italia corrisponde poi la linea litoranea di levante, allargata e rettificata; alla piazza Cavour corrispondono l'arretramento dei Magazzini Generali con la creazione di una nuova strada che passa a mare del Palazzo San Giorgio, il tronco di strada sopraelevata fra via Carlo Alberto e il viadotto della Stazione Marittima e fra questo ed i terrazzi di via Milano, passando davanti ai giardini del Palazzo Doria: l'allargamento di via Milano ottenuto con l'abbassamento dei « terrazzi » e poscia la via di Francia e quella nuova del piano regolatore di Samrjierdarena. In dette arterie confluiranno pure la strada di fondo valle che si parte da Piccapietra e quella sussidiaria di via San Lorenzo. La nuova via San Vincenzo si allaccierà a levante, oltre la copertura del Bisagno, nelle nuove vie Tolemaide e San Martino, allargate. E non minori risultati si avranno sotto l'aspetto estetico, poiché i punti salienti del nuovo piano regolatore sono: una grande piazza a porticato su tre lati ed aperta sul mare, nella zona della Foce ove sorgeva il Cantiere; la grandiosa sistemazione delle Mura di Santa Chiara, a giardino con scalee ed una cascata, sul tipo della spalliera verde offerta dalla Villetta di Negro in piazza Corvetto: la sistemazione non meno grandiosa dei giardini, mediante l'unificazione degli Orti Sauli, di Villa Serra e dell'Acauasola con relative strade di al]acciamen-to, che consentiranno tutto un per-corso turistico dal mare a piazzaVerdi, fino a piazza Corvetto, Villadi Negro, via Mameli, villa Griibev, viale F. M. Perrone, strade pano ramiche del Righi: una vasta piazza nella zona di Piccapietra, presso a poco fra Pammatone e la chiesa di San Camillo da una parte e la zona di Santa Marta dall'altra, piazza nella quale sboccheranno il sottopassaggio all'Acquasola per via San Vincenzo e Stazione Brignole e l'accennata strada nord-sud. dalle zone alte al mare: l'ampia piazza Dante fra la via omonima e la Galleria sotto Carignano, con relativa sistemazione di tutta'la zona. Attorno allo storico Palazzo San Giorgio, sarà sistemata una comoda zona. Il centro di movimento di viabilità cittadina si sposterà dunque in Piazza Dante, dalla quale si dirameran- a no le comunicazioni maggiori, per ampiezza e comodità, per sei diverse direzioni : a De Ferrari, a Piazza Cavour, al Corso Oddone, a Via Fieschi, a Via Maragliano ed a Via XX Settembre: la Piazza avrà ai quattro lati quattro « grattacieli » a portici, alti fino a 60 metri. Ma vicino a questa novità modernissima ed americana si aprirà una mirabile visione di Genova antica e medioevale. A pochi passi infatti da Piazza Dante sorge l'antica porta di S. Andrea, costruita da Caffaro nel 1165 in previsione d'un assalto del Barbarossa : il tipico e fulgido monumento di Porta Soprana sarà sottopassato con una galleria al di là della quale si avrà un succedersi di inaspettate vi' sioni della più antica Genova: si le vera, proprio sulla nuova via, magni ficamente valorizzato, il caratteristi' co gruppo di S. Donato, costituito dalla chiesa millenaria e dall'oratorio secentesco; si vedrà dominare la caratteristica torre campanaria ottagonale in pietra squadrata e dal triplice ordine di bifore, e la vetusta facciata dal tipico portale romanico a pròtiro sormontato dalla marmorea rosa centrale. Dominerà dall'alto il maestoso Tempio di S. Agostino, ora restituito all'antico splendore, col solido e ardito campanile ducentesco dalla policroma cuspide. E e o e e l a a l e e e e a e a procedendo fra antichi palazzi me-dioevali, a destra con la facciata sul-la via S. Bernardo che resterà intat- e A e , n i o a ta ed a sinistra sulla già Salita di Mascherona, ecco levarsi lo stupen-'rdo gruppo di S.ta Maria di Castello, dominato dal superbo tempio del mille e dalla Torre degli Embriaci, legato al ricordo delle glorie della potente Genova delle Crociate. E poco più avanti, la millenaria chiesa dei Ss. Cosma e Damiano, e si intravvederà il gruppo di S. Torpete e San Giorgio per giungere, ancora fra antiche costruzioni medioevali, proprio di fronte alla parte più antica del Porto glorioso. Questa nuova arteria mostrerà adunque in tutto il suo fulgore, il carattere artistico genovese nella sua espressione più tipica, con l'impronta ferma ed unitaria dell'antica bellezza storica, saldata con un breve geniale trapasso alla espressione del più ardito modernismo culminante coi grattacieli all'americana. Problemi risolti Aver risolto il problema di dare al centro di Genova larghe piazze, comode vie di smistamento e di transito — aria e luce, dove non erano che dedali intricati di viuzze e di vicoli, un salire e scendere di collinette, un buio perpetuo congiunto al lezzo insalubre di case e di anditi, chiusi ed umidi — vuol dire aver compiuta opera gigantesca, che venti anni or sono nessuno avrebbe nep ! pur osato immaginare e che solo Io 'ardire dinamico della nuova atmo sfera poteva suggerire 'e realizzare. sfpldri Se si pensa che Piazza Verdi misu rerà 57.000 metri quadrati di spazio libero e piazza della Vittoria 55.400 metri quadrati: che tutta la Spianata, dalla Stazione Brignole alle Mura, dagli edifici delle Vie Brigata Liguria e Fiume a quelli oltre la copertura, misura 174.000 metri quadrati : e gli otto palazzi della Piazza della Vittoria copriranno un'area di 17 mila metri quadrati restando quindi sempre scoperti, destinati a piazze e giardini, strade ed aiuole, ben 157 mila metri quadrati, si dovrà ammirare il « miracolo » che urta inflessibilmente contro la tradizione, la quale fa credere ovunque che Genova non ha aree. In questa creazione di ciò a cui nessuno credeva, ben si deve ravvisare una nuova potenza che assicura alla Dominante un avvenire più fulgido del suo glorioso passato. La triplice cerchia delle mura, un giorno baluardo insuperabile contro ogni nemico, era divenuta una ferrea morsa soffocante: ora è scomparsa, pur lasciando tesori artistici come la bellissima Porta Soprana che dirà la storia e la bellezza antica: ma una forza irresistibile tutto sconvolge per dar posto alla luce, al sole, all'aria, al verde, per movimentare vie e piazze, lasciar scorrere liberamente e comodamente le nuove linfe vitali della prosperità, del benessere, della ricchezza. ALFREDO ROTA.