L'assalto al Tesoro

L'assalto al Tesoro L'assalto al Tesoro NEW YORK, maggio. Con un deficit che s'approssima a grandi passi verso i due miliardi, con tasse che cominciano a gravare sui cittadini in proporzioni europee, con la preoccupazione febbrile di pareggiare il bilancio a tutti i costi, è stato condotto in questi giorni uno dei più formidabili assalti organizzati contro il Tesoro pubblico. Se l'assalto fosse riuscito, a quest'ora gli Stati Uniti sarebbero stati costretti ad abbandonare la valuta aurea e il dollaro non varrebbe più di trenta soldi. La demagogia s'è abbandonata ad un'orgia di clamori, di agitazioni incomposte, di affermazioni irresponsabili, quale da tempo non s'era visto l'uguale. Si tratta del pagamento immediato del « bonus » ai veterani di guerra, una specie di certificato di assicurazione la cui scadenza cadrebbe normalmente nel 1945. La spesa che importerebbe simile liquidazione si aggira attorno ai due miliardi di dollari. Per quanto la parte più sana della stampa e dell'opinione pubblica si sia ribellata alla pretesa, denunziandola come pazzesca, per quanto lo stesso Presidente Hoover abbia dichiarato pubblicamente che una legge in questo senso non potrà mai essere approvata, che un atto simile distruggerebbe il credito dello Stato ed annullerebbe qualsiasi misura diretta a collocare il bilancio su basi ferme, le insistenze sono divenute sempre più pressanti. Il progetto riscuote il favore del Congresso ed un terzo de? Senato s'è dimostrato ad esso favorevole. La campagna è stata attivata allo scopo di raccogliere voti sufficienti a rovesciare il veto del Presidente, la cui eventualità è più che certa nel caso che le due Camere passino la legge. Con le elezioni presidenziali in vista e col prossimo rinnovamento del Congresso, non è difficile che, per ragioni elettorali, il progetto esuli dal campo strettamente legislativo e venga trasformato in programma di agitazione piazzarla. I legislatori favorevoli al pagamento del « bonus » presentano il provvedimento come l'unico rimedio valido per metter termine alla depressione. Esso farà entrare in circolazione il denaro attualmente nascosto, moltiplicherà gl'introiti fiscali, aumenterà il potere di acquisto di una parte notevole della popolazione. L'operazione non farà ingrossare di un centesimo il debito pubblico, non renderà necessaria una nuova emissione di buoni governativi, non costringerà il Governo a pagare interessi e non spingerà all'imposizione di nuove tasse. E' molto sémplice. Il Tesoro federale non deve far altro che stampare due miliardi di nuovi biglietti. Il Paese soffre attualmente di una' deficienza di moneta fiduciaria. Un' emissione di banconote per la somma suddetta ristabilirà l'equilibrio. Sono gli stessi vecchi argoménti, a quanto le persone di maggiore responsabilità ritengono, blaterati da una banda di « flag-wavers », di sventolatori di bandiere, i quali non si danno un pensiero al mondo della situazione disperata in cui verrà a trovarsi i! Paese. L'unica preoccupazione è di ottener voti: usano tutta la loro attività d'intriganti consumati e il loro cervello di coniglio per gettar i milioni spremuti dalle tasche del pubblico nel sacco sfondato del politicantismo. Quando il Tesoro è rimasto all'asciutto di riserve disponibili, proporre l'immediata liquidazione di un' obbligazione che scade nel 1945 diviene un atto di pura follia. La sola maniera di pagare il « bonus » è d'immergersi nei debiti apportando un colpo irrimediabile all'equilibrio del bilancio, per cui tanto si pena, e spianando la via ad una tassazione schiacciante. Aggiungere una somma colossale ad un deficit già impressionante significa correre allegramente verso il disastro finanziario. Tanta indifferenza per l'avvenire del Paese e tale irresponsabilità da parte di uomini il cui preciso dovere è di servire la Nazione, non sono facilmente comprensibili. Allo scopo di mettere pochi dollari, nelle tasche di un quarantesimo della popolazione, gli amici dei reduci, nel Congresso, si propongono di abbassare il valore del dollaro ch'è patrimonio e forza finanziaria degli Stati Uniti. La presente agitazione ha avuto il vantaggio di far conoscere al pubblico, che finora n'era perfettamen te al buio, quale gigantesco prosciu gamento delle risorse del paese co stituiscono gli aiuti concessi ai veterani di guerra. Se le spese governative destinate a questo scopo con' tinueranno nella stessa proporzione esse inghiottiranno il Tesoro fe. derale in 21 anno. Una statistica ac curata sulle entrate governative e le sor.ime che l'opera di assistenza ai reduci ha richiesto Io dimostra chiaramente. Questa assorbirà la tassa sul reddito dell'anno in corso e non sarà nenmir sufficiente. Il totale ratrnriunto l'anno passato fu di un miliardo di dollari. Per rendere l'idea niù chiara, è stato calcolato che detta cifra supera le spese to tali del Governo giapponese in quest'anno. Uno ogni sei uomini che prestarono servizio nella guerra mondiale ricrt'e attualmente dei sus sidi governativi. Gli smobilitati* d tutte le guerre nazionali hanno ricevuto finora circa 15 miliardi di dollari. Anche con la legislazione presentemente in vigore, i veterani di guerra avranno ottenuto comples' sivamente un benpficio di circa 100 miliardi, quando l'ultimo certificato sarà stato pagato. Non ostante la si tuazione gravissima, il Congresso, sotto la pressione di un potente grup po di « lobbisti » (politicanti professionali che hanno l'ufficio d'influire sui rappresentanti della Nazioneì sta progettando ancora enormi conces sioni. Oliando uno ogni quattro dollari spesi dal Governo va come sus sidio ai veterani, moltissimi ritengono sia tempo di fermarsi. La controversia, all' estero, non può esser facilmente intesa in tutta la sua essenza. Da una parte sembrerebbe quasi che il pubblico e l'Amministrazione vogliano negare ai veterani l'assistenza di cui hanno bisogno, dall'altra diventa incomprensibile che il Governo degli Stati Uniti incorra per i suoi reduci in spese le quali superano enormemente quelle di parecchie grandi Nazioni europee messe assieme. L' apparente contraddizione si spiega quando si viene a sapere che le spese continuano ad aumentare non perche il denaro vada alle famiglie dei caduti in guerra, a quelli che riportarono ferite o rimasero fisicamente e mentalmente incapacitati, ma soprattutto a coloro che raggiunsero il rango dei reduci dopo aver prestato un servizio di qualsiasi genere in zone ben lontane dai campi di battaglia. Basti dire chs hanno ricevuto e ricevono tuttora sussidi ed assistenza di non scarsa entità persone che, pur essendo state arruolate durante la grande guer ra, non si sono mai allontanate dal suolo degli Stati Uniti. Anch'esse sono reduci. In America c'è sempre il pericolo che una qualsiasi opera, per quanto diretta ai fini più nobili e iniziata con i migliori intendimenti, finisca col trasformarsi in una « racket ». Il politicantismo, mettendo in opera una tattica demagogica aggressiva e rapace, s' è servito di una santa istituzione quale l'opera dei combattenti come una potentissima arma per acquistare numerosi aderenti e minacciare, così, gli uomini pubblici e le Amministrazioni al potere. Per farsi un'idea degli enormi abusi a cui ha dato luogo la elargizione incontrollata di benefici a tutti coloro che, per qualsiasi occasione o in qualsiasi tempo, hanno rivestito la divisa, basteranno alcuni esempi che la presente polemica ha portato in luce. Le imputazioni seguenti non sono state mai smentite: un uomo che percepisce uno stipendio governativo di 9000 dollari all'anno riceve altresì 18? dollari al mese come compenso per incapacità derivata dal servizio militare ; mentre alla famiglia di un sol dato caduto in guerra in Francia •' stata accordata una pensione di 20 dollari al mese, molti cosiddetti veterani che hanno contratta una malattia posteriormente al loro servizio militare, oltre ad esser occupati con buoni stipendi, ritraggono dalla loro minorazione somme che superano di parecchie volte le paghe degl'impieghi ai quali sono addetti. Le liste ufficiali dei pensionati contengono nomi di medici ed avvocati i quali guadagnano con le loro professioni dai 4000 a 10.000 dollari al¬ l'anno e nello stesso tempo ricevono la pensione intera se sono stati classificati nella graduatoria come inabilitati del 30 per cento. Il servizio ospitaliero gratuito per coloro che hanno contratto malattie anche dopo aver smesso la divisa costa somme enormi. Da un totale di circa 90.000 casi trattati nel 1925 siamo saliti a 140.000 casi nel 1931. Di questi una minima parte avevano alcuna connessione col servizio. Circa 81.000 uomini si avvantaggiano del trattamento gratuito per malattie acquisite dopo che il loro servizio militare durante la grande guerra era terminato. Non si può negare che anche se il « Veteran Bureau >■ fosse esente da corruzione ed amministrato con la massima correttezza ed efficienza, milioni di dolla; i si potrebbero tuttavia salvare senza arrecare ingiustizia a coloro che veramente hanno versato il loro sangue in difesa della Patria. Il pubblico americano ha oramai aperto gli occhi sugli enormi sperperi impunemente commessi sotto il travestimento di un'opera nobile. E richiede che anche in questo capitolo si operino larghi tagli e cessi la vergognosa cuccagna degli eroi casalinghi. AMERIGO RUGGIERO.

Persone citate: Hoover

Luoghi citati: America, Francia, New York, Stati Uniti