Impressioni e propositi degli "assi"

Impressioni e propositi degli "assi"Impressioni e propositi degli "assi" Lanciano, 23 notte. La visita ai quartieri delle varie squadre, diventato ormai di prammatica nei giorni di riposo, l'ho cominciata stamattina da quello degli uomini di Parsesi, U quale ha a suo disposizione, anche se le comanda per modo di dire, uon una ma due squadre: quella che fa capo a Binda e quella die non sa se deve appoggiare su Di Paco o su Pesenti. I pochi secondi che il livornese ha sugli altri due • di vantaggio nella classifica generale non sono certo sufficienti per stabilire una gerarchia di grado e una suddivisione di compiti. Cosicché avviene questa strana cosa: che la Casa, che ha a sua disposizione il maggior numero di uomini che possono ancora aspirare a vincere il giro, è la più frazionata e si indebolisce della sua stessa forza. A colloquio con Binda e Pavesi Ieri, per esempio, quando nel gruppo di testa questi tre uomini si trovavano insieme a Bertoni contro Guerra, solo detta sua « marca », non sono riusciti a trovare l'accordo per una manovra combinata, perchè nessuno aveva voce in capitolo per dare ordini agli altri. E' questo un elemento che si unisce alla rivalità Guerra-Binda per rendere meno duro il compito di Buse. Solo all'arrivo si è visto una certa intesa fra Di Paco e Binda per aver ragione di Guerra. Ho trovato Binda molto curiosò di sapere che cosa hanno scritto i giornalisti di lui e della tappa di ieri. Non gli ho potuto nascondere che, finora, non avevo trovato un collega che non fosse stato d'accordo con me nel dire che gli « assi ■» avrebbero dovuto far di più: e che luvn.no perduto una buona occasione per creare fastidi a Buse. Ma Binda ha trovato una giustificazione nel fatto di aver perso terreno in discesa e di aver dovuto, poi, inseguire, in modo da non essere più disposto ad attaccare a fondo sulle salite successive. Pavesi aggiunge, riservato, che Binda vuol usare gomme troppo gonfiate, che nella polvere e nel pietrisco delle voltate gli danno la sensazione di minore stabilità e sicurezza. Il fatto è che parecchie volte se Binda fosse rimasto coi primi in discesa lo sviluppo della corsa avrebbe potuto essere diverso. Anche egli è deU'opinione che Buse può essère battuto,-anche se è molto migliorato da quando lo ha incontrato nel Giro di Francia, ma occorre attaccarlo con estrema decisione e poi non mollare fino all'arrivo. Egli ha degli ottimi compagni, che gli possono rendere preziosi servigi nel lavoro di ricongiungimento, e altri potrà trovarne anche fuori della sua squadra, man mano che la sua posizione resisterà e aumenteranno le probabilità di vittoria. Di Paco è contento della sua gara perchè non credeva di... digerire cosi presto gli effetti del terribile sforzo compiuto per giungere solo a Teramo. Spera di avere... altrettanto facile digestione per quelli di ieri, che sonò stati tutfaltro che indifferenti, causa la fame che egli ha sofferto nell'ultima parte della gara. Le condizioni di Guerra Un particolare interesse presentava la visita ai grigi. Non vi avevo voluto dire stanotte, per non allarmare i tifosi del campione del mondo, che questi accusava, all'arrivo, un dolore sotto la spalla sinistra, già manifestatosi giorni or sono e riacutizzatosi durante la TeramoLanciano. Guerra, anzi, era così allarmato dal riapparire della riacutizzazione del dolore che aveva avuto alcuni mesi or sono, che manifestava propositi di ritiro. Ma la sua corsa e la sua facile vittoria stavano a smentire ogni ipotesi preoccupante. Ad ogni modo stamane il mantovano ha voluto farsi visitare. Non l'ho, infatti, trovato in camera, ma nello studio del direttore dell'ospedale in attesa della visita. L'esame clinico lia subito accertato la causa del dolore sottoscavolare. E' stato escluso, nel modo niù assoluto, ogni conseguenza della ferita che egli riportò l'anno scorso nel Giro è che l'obbligò a ritirarsi. Non si tratta che di una leggera mialgia, cioè di un fatto di natura reumatica ai muscoli della, scavola. Per prudenza i vrofessori Cipollone, Dabiele e De Cecco lo hanno voluto sottoporre all'esame radióloqìco. al quale ho assistito per gentile invito dei sanitari. Sulla lastra di vetro opaco Ita visto riprodotta, dalla luce verdognola, la poderosa cassa toracica del bell'atleta di eccezionale capacità e elasticità, il cuore legger¬ mente ipertrofico, come quello di tutti i grandi campioni, il fegato e ogni altro organo normale. Nessuna ombra, nessuìia traccia che giustificasse il minimo allarme. Il responso medico, così confermato, ha rasserenato il mantovanoche con massaggi e revulsivi potrà liberarsi complètamente del dolore che gli aveva messo tanta paura. _ — Ed ora pensi a correre ed a vincere — gli hanno detto i dottori — sopra tutto per l'Italia. Ormai a lui solo è affidata la difesa dei gloriosi colori così cara a Girardengo e a Maino. In casa dei tedeschi si può sapere sempre-poco. Non c'è bisogno dfare tanti discorsi per capire che si ha piacere di aver passato così felicemente una tappa che presentava non pochi pericoli per il leader. Il leader è in ottima salute e guarda con fiducia alla tappa di domani. Se passerà liscia- anche questa non rimarrà, di preoccupante, che la Roma-Firenze. Gli svizzeri non proseguiranno il Giro. Le speranze dei loro colori erano tutte poste su Frascarelli, che ieri è stato in ritardo di quasi un'ora per violenti dolori alla vita. La Gasa ha deciso di ritirare tutta la squadra. I belgi,.specialmente Demuysèrehanno tirato ieri sera un respiro di sollievo allo scrosciare della pioggiache è durata oltre un'ora e ha abbassato notevolmente la temperatura. Stamane erano col naso in sù, a scrutare le dense nuvole che promettevano altra acqua, e non lasciavano vedere un pezzo di azzurro. Dai monti scende un vento capriccioso e rigido. Comincia a mezzogiorno a piovigginare. Che voglia aggiungersi il maltempo a rendere ancora più dura la Lanciano-Foggia? Non sona pochi quelli che se Io augurano. Tra questi non è certo chi porta la maglia « rosa ». L'odierna fatica Eppure Buse mi ha detto che, pelui, è lo stesso che faccia bello o ìrrutto, e che crede la tappa di doma ni meno dura di quella di ieri. La sui convinzione e tratta naturalment dallo studio dei profili dei 280 chilometri che vanno da Lanciano o Foggia. Diamo uno sguardo anchnoi a questa cartina. Si partirà ih leggera salita e poi si scenderà al bivio Tor di Sangro. Di qui in diecchilometri si salirà di 250 metri a Casoli. Dopo un quarto d'ora di marcia in falso piano affronteremo dusalite separate da nove chilometri dpianura, quella di Lama dei Pelign(400 metri di dislivello iti nove chilometri) e quella di Pescocostanz(500 metri in altrettanta distanzapoi da Roccaraso scenderemo a Castel di Sangro e a Ponte Zittole incomincieremo i sette chilometri a3,50 per cento che portano a Rionero Sannitico. Con due rigidi gradini ci abbasseremo a Ponte San Leonardo e ilenta ascesa di ventidue chilometrrimonteveyno al bivio di Sant'Angela Grotta. Discesa su Baiano e progressiva salita al bivio di Cercemaggiare, seguita da un riposo di sedicchilometri calante su Jelsi. Due notevoli montagne russe si frappongono fra questa città e Volturaraquindi la salita di Montecorvino (chilometri al 4 per cento) che si pudire l'ultima perchè nei trenta chlometri che ancora ci separano dFoggia tutti di discesa e di piannon c'è che un breve strappo alle porte di Lucerà. Mi pare che non occorra illustrarun simile percorso che, senza comprendere dislivelli massacranti, spuò definire duro per l'incessantsusseguirsi di salite e di discese per il non perfetto fondo stradaleEsso presenta un ben definito punttattico per un'azione contro i noarrampicatori nella salita di Volturara, ma non è escluso che parecchialtre che magari sulla carta non fgurano possano dare lo spunto un'offensiva di ampio sviluppo. Essè atisiosamcnte attesa non solo da noi, che viviamo da vicino queststrana competizione, ma sono certda tutti voi che la seguite sulle nostre cronache. Non c'era bisogno decolpo di Buse per considerare questtapva come una delle più influentsulle sorti del Giro. Oggi essa acquista ancora maggior rilievo e interesse perchè sarebbe- assolutamente inconcepibile che i nostri « assi » nonvi combattessero la loro più bellbattaglia, quella della risrossa. Solse li vedremo, e non ne dubito, impegnatì a fondo, potremo dire sBuse c degno o no di vincere la piimportante prova italiana. GIUSEPPE AMBROSINI.