L' aviatrice Earhart ripete la grande impresa

L' aviatrice Earhart ripete la grande impresaNELL'ANNIVERSARIO DELLA TRANSVOLATA DI LINDBERGH L' aviatrice Earhart ripete la grande impresa La traversata dell'Oceano in 15 ore ~ Pc j^gia, vento, tempeste, nebbia L" atterraggio in Irlanda llèd Londra. 21 notte. • Quei sigìiori che hanno coadiuvato alia ricerca del figlio di Lind-bergh e sui quali ora, in luogo di riconoscenza, si appuntano i sospetti di tutta l'America, debbono essere grati questa sera a miss Amelia, Earhart. Il pubblico americano in questo momento ha dimenticato Curtiss e i suoi egregi compagni, per abbandonarsi a uno dei suoi impeti consueti di fragoroso entusiasmo per la vittoriosa trasvolata dell'Atlantico compiuta da quella che, non a torto, ha battezzato Lady Lindy. La strana sorte vuole che, a riparare al male fatto e al buon nome dell'America, siano chiamati gli aviatori. Ad essi sembra sempre più incombere la pericolosa missione di rappresentare all'estero le grandi virtù della giovane civiltà nord-americana, formate di coraggio e di freschezza inesauribile, grazie alla quale può permettersi il lusso di ignorare l'impossibile. Celebrazione eroica La signora Earhart ha ripetuto l'impresa immortale di Lindbergh, e il suo velivolo è sceso su terra europea esattamente il giorno stesso in evi, cinque anni or sono, Lindbergh scendeva in una apoteosi di applausi sull'aerodromo del Bourget. Così è stato celebrato da una donna, portante per volontà popolare il nome di Lindy, il quinto anniversario della stupefacente trasvolata di Lindbergh. E l'America, informata pochi minuti dopo dell'atterramento del successo del volo, ha dimenticato le presenti sofferenze, gli incubi dell'avvenire e persino l'intera tragedia abbattutasi sulla casa di Lindbergh per manifestare, con canti, grida e invasione di strade e di piazze, il nuovo trionfo dell'ala americana. Lady Lindy non ha riportato la vittoria che ella desiderava, ma può essere orgogliosa di avere, con la stessa semplicità del, suo grande predecessore e con lo stesso entusiasmo, realizzato il suo sogno di attraversare l'Atlantico da sola. Pur non avendo raggiunto Parigi come desiderava, pur non avendo potuto arrestare la corsa del suo aeroplano a pochi metri.dal monumento eretto sull'aerodromo francese per trasmettere ai posteri il ricordo dell'impresa di Lindbergh, Amelia Eorhart può essere egualmente orgogliosa della sua impresa perchè in questo volo ha battuto tutti i records precedenti di velocità. Essa, infatti, ha varcato l'oceano da Harbour Grace (Terranova) alla costa d'Irlanda settentrionale in.circa 15 ore. Era partita ieri da Terranova alle 10,50 (ora europea), come se si accingesse a compiere un piccolo volo al disopra dell'aerodromo. Riempì i serbatoi di benzina, mise nella carlinga un po' di cioccolatto e una bottiglia contenente del brodo, strinse la mano ai pochi meccanici presenti e disse loro che si proponeva di atterrare, nel termine di 15 ore di volo a Parigi. Sorrisero scettici i presenti, ma Lady Lindy finse di non vedere e di non comprendere. Non prese denaro, ne vestiti ed è scesa oggi dall'aeroplano fresca fresca e sorridente e nel suo costume di aviatrice; con i suoi capelli in disordine rassomigliava in modo singolare a Lindbergh. « Non sono stanca » Pochi minuti prima di spiccare il volo Amelia Earhart aveva inviato un messaggio ad alcuni amici, così concepito : « Avrete mie notine fra 15 ore; ho combustibile bastante per 20 ore di volo, tenterò di tirare innanzi fino a che avrò forza e benzina ». Il tempo era poco promettente. Il cielo era rannuvolato e i bollettini meteorologici annunciavano vento e pioggia al largo sull'oceano. Lady Lindy volle partire lo stesso. Da quando scomparve fra la nebbia al largo di Harbour Grace, non si ebbero più notizie di lei. Nessuna nave in alto mare trasmise sue notizie e il pubblico americano, distratto dalle scandalose rivelazioni attorno al dramma di Hopewell, dimenticò l'aviatrice die, sola, nella carlinga, si avviava alla volta dell'Europa. Oggi, pochi minuti dopo le due del pomeriggio, alcuni contadini intenti a zappare un campo a Culmore, a 5 miglia di distanza da London Derry nell'Irlanda settentrionale, udivano il ronzìo di un motore. Pioveva e soffiava un gran vento. Pochi secondi dopo, con un forte sobbalzo, l'aeroplano si posava a terra e dalla carlinga balzava fuori Lady Lindy. La presero per un ragazzo. Appariva così fresca e così fragile che nessuno dei presenti volle credere che venisse dall'altra sponda dell'Oceano. Fu fatta salire su un automobile che passava in quel momento sulla strada e condotta a un albergo di London Derry. Ella corse al telefono e a una amica dì Londra telefonò : « Chi vi parla è Amelia Earhart; ho compiuto la traversata. Ho dovuto scendere qui presso London Derry. L'aeroplano è in buone condizioni, ma nell'ultima parte del viaggio il motore ha sviluppato una serie di difetti ». Ai giornalisti accorsi poco dopo Varrivo, Lady Lindy Ita fatto questa narrazione: « Ho incontrato difficoltà durante dieci ore di volo. Mi sono imbattuta in tempeste, pioggia e vento, e poi nella nebbia. Sono stata così costretta a volare quasi tutto il tempo a quota bassissima, e talvolta pericolosamente bassa. Durante l'ultima parte del volo mi sorto accorta che uno dei tubi del serbatoio del combustibile aveva una lieve frattura dalla quale la benzina colava lentamente. Ho tentato di rimediare al difetto ma senza successo, e così mi è stato necessario rassegnarmi a scendere a terra. Non sono stanca* ma mi sento stordita dal rumore del motore ». |I marito finanziatore del volo Per il tramite dei giornali, essa ha inviato un messaggio agli amici d'America nel quale si dice desolata di non avere potuto scendere all'aerodromo di Parigi e aggiunge: « Ho il solo vestito che porto e pochissimi soldi ».» Il velivolo sul quale Lady Lindy ha sorvolato l'Atlantico non porta nessun nome. Al di sotto delle ali ha solo un numero 7952; è un monoplano della potenza di 600 cavalli, con una velocità di 140 miglia orarie e un raggio di 3200 miglia. Con questo suo volo la Earhart ha realizzato il suo sogno di ripetere il volo di Lindbergh, viaggiando da sola sull'Atlantico. Nessuna mala lingua potrà questa volta menomare l'importanza del suo successo e dubitare, come è stato fatto in passato, della sua capacità di aviatrice e d inavigatrice. Nel 1928 essa sorvolò infatti l'Atlantico, ma nel trimotore da essa adoperato erano anche due piloti e un meccanico. Da Terranova alla costa del Galles il tragitto venne allora compiuto in 21 ore e mezza. Questa volta le due mila miglia di distanza sono state sorvolate in appena 15 ore. Lady Lindy tornò in America decisa a ritentare da sola la prova. Il marito, il noto editore Putnam, contribuì all'attuazione del piano di Lady Lindy, non solo incoraggiandola ma anche finanziando il volo. R. P.