Duemila motori convergono oggi alla Capitale

Duemila motori convergono oggi alla Capitale La prima giornata del Radioradurio Duemila motori convergono oggi alla Capitale Dal nostro inviato speciale ISono srato parecchie volte sul pun- to — la scorsa settimana — d'iscriver-1 mi anch'io al Radioraduno, nell'impres-1 sione che seguendolo come concorrente avrei raccolto un materiale più vivo e spontaneo per la descrizione che oggi devo fare. Ma quando mi approfondii un poco nella tecnica del regolamento della singolare manifestazione, e vidi che avrei finito col compiere quasi tutta la mia strada solo soletto, sperduto nella moltitudine perchè ognuno avrebbe fatta la sua. strada e pensato ai casi proprii — ed io per il primo —; quando mi accorsi che le medie orarie di marcia, apparentemente da buon padre di famiglia, non si sa-|rebbero rivelate affatto troppo larghe;i o a o a , e a , o i o . o per tener dietro diligentemente a tutte le complicazioni radiofoniche e topografiche della marcia, allora compresi che dovevo scegliere tra il compito del concorrente e quello del resocontista. E optai, a malincuore, pel secondo. Ieri me ne sono pentito. Libero di seguire questo o quel gruppo, questo o quel concorrente, separandoli in velata e attendendoli a un controllo, libero di far la spola tra i varii concentramenti prendendo per le scorciatoie, di seguire a mio agio senza preoccupazioni cronometriche gli ordini radiofonici impartiti a questa o quella sezione od a tutte — valendomi dell'apparecchio già installato sulla vettura in vista della mia, poi rientrata, partecipazione — ho potuto senza dubbio formarmi un'idea sintetica e, per così dire, panoramica, del Radioraduno, che certo mi sarebbe mancata se avessi fissato al cofano della vettura lo striscione di tela col numero di gara. Tuttavia, ad ogni passaggio di concorrente — e ad ogni controllo ne spuntavano di tutte le provenienze, in pittoresca mescolanza, perchè la ricetta del Radioraduno è quella di «agitare fortemente prima dell'uso» — non sapevo frenare in me un moto d'invidia e di rammarico, Io m'immaginavo di veder passare guidatori dagli occhi stralunati, prò tesi nello sforzo di tenere a bada la macchina, il tachimetro, il cronometro, la carta topografica, le segnalazioni stradali, il manualetto d'istruzioni col relativo prontuario delle distanze chi lometriche. M'immaginavo lucide stille di sudore grondanti dalla fronte dell'ascoltatore, nella difficile impresa di tendere un orecchio agli ordini di movimento, un altro ai messaggi, un altro alle proteste del compagno guidatore, un altro ai richiami delle vetture Inseguitici — adibendo intanto tutte le mani disponibili alla difesa dei nervi acustici contro quelle fragorose screan zate intemperanze che tutti i familiari e i vicini di casa dei radioamatori conoscono molto bene, nei giorni di temporale... Dimenticavo infatti di avvertirvi che il secondo Radioraduno si iniziò ieri mattina mentre quasi tutte le Provincie dell'Alta Italia eran vis' tate da .un congruo numero di piccoli temporali. M'immaginavo infine scene di dispe razione ai passaggi a. livello chiusi. < coreografie da tregenda attorno al ta volo dei commissari, implorati di cen to diversi favori, uno più illecito del l'altro... Invece ho visto passare una quan tità di automobilisti, che si distingue vano dai normali turisti della domenica unicamente per non aver la macchina stracarica di figliolanza, e per essere tutti quanti animati (sembrava fosse corsa' un'Intesa!) dal più lumino so e soddisfatto dei sorrisi. Calmi, pun l'uali, contenti, gentili, disposti a riconoscere che tutto procedeva per il meglio, che l'organizzazione era semplicemente stupenda, che un passeggero temporale aveva appena disturbata, ma non ostacolata seriamente la ricezione, Decisamente, anche agli automobilisti — gente propensa a farsi obbedire con una sonata di claxon ed a signoreggiare sulla strada — fa del bene, una volta tanto, sentirsi piccoli gregari, umili pezzi di scacchi manovrati da una volontà superiore e lontana, disciplinati artefici di un collettivo esempio di cieca obbedienza : tanto cieca, da non sapere, un'ora prima, dove auol tirannico altoparlante avrà il capriccio d'indirizzarla, al termine della tappa. Ecco un salutare bagno del carattere, che va ascritto, con le altre molte più specifiche, tra le benemerenze dot Radioraduno. Ed ecco nerohè mi rammaricai di non poterne io stesso fare la prova. Tanto che. trovandomi sul supDostn itinerario di un mio carissimo amiro, che avevo divis."*o di spnvihv» comunicandogli a titolo di Indircrezione Il suo nernottniriento in un borgo inni rt«l]'Anpennino privo di un lotto abitahite. fui ouasi contento oh» «contromino di se»ione» 7„ sottraevo tompoptivomento „] Controllo ov o n e ■ trovavo, fncendoln passar» non so n' ,jse per Mantova 0 r>er t*en„-,.„nfo i» a ««"una fuori tiro del miei «trali «min o ''"'< i a o tati... Organizzazione a prova di « trucco » A questo punto mi avvedo che è necessario approfondire un tantino il meccanismo della manifestazione I concorrenti al Raduno sono anzitutto divisi in Gruppi, a seconda della rispettiva residenza nelle circoscrizioni SU23SS ft&^^à ;Per esempio, formano il «Gruppo TO rino». Ma indipendentemente dai i1 r"pp-*' ossi sono a"ehe divisi in a * °ezlom ». organismi costituiti da un - certo numero di concorrenti apparte. !nentl a Gruppi diversi, geograficameno l„ non troppo lontani. La Sezione 12.a -'Per.,eSjm.ploj e formata da rappresen-jtantl dei Gl'uppi di: Torino, Cuneo.o ; ; ^ ~ - Sondrio, Genova, Varese, Aosta, Bre scia e Bergamo. Cinquantatre sono complessivamente le Sezioni, se ben le ho contate e trascritte davanti al mio altoparlante, perchè nessuna comunicazione ufficiale venne fatta dagli organizzatori a proposito della suddivisione in Sezioni:, essi, anzi, raccomanda no ai concorrenti di tenere segreto il numero della propria Sezione, probabilmente per evitare che, come succedeva a scuola, si « copi il lavoro », e il concorrente pigro, scoperta l'anima gemella, le si attacchi e si faccia .Tuidare. Interpolando e interpretando le varie comunicazioni captate dal mio apparec Cnio ne]ia mja scorribanda di ieri per l'Alta Italia, i concorrenti del Gruppo Torino risulterebbero ripartiti tra le seguenti Sezioni: terza, quarta, sesta, nona, dodicesima e quindicesima. Limito la classificazione, che indico a titolo d'esempio, ai concorrenti torinesi per ragioni di spazio: comunque tutti i Gruppi, anche i meno numerosi, sono sparpagliati tra due o tre Sezioni. Questa duplice classificazione forma la base di tutto il piano strategico dei varii movimenti, in un modo semplice e ingegnoso, che permette di limitare la radiotrasmissione di ordini indivi duali (in tutta la giornata di ieri non ne fu lanciato alcuno) pur ottenendo un pronunc.ato frazionamento di iti nerari. Infatti il primo ordine della giornata di ieri consistette in un concentramen to di Sezioni: il che significa che i torinesi partirono in sei direzioni diverse per congìungersi, ogni scaglione, coi compagni di Sezione provenienti dalle altre città, in una località intermedia indicata coll'ordine di movimento. Successivamente, cioè come mèta per la seconda tappa, ecco ordinato un con centramento di Gruppo: ed ecco i to rinesi riuniti a Brescia. Per la terza e ultima tappa dell a giornata, nuovo concentramento di Sezioni, e quindi nuovo sparpagliamento. Nè, a complicar le cose ed a togliere gni veheità di seguire ciecamente la macchina antistante avuta tra le ruote per tutta la tappa precedente, mancarono i contrordini e le deroghe a questa semplice ' regola dei concentramenti. Per esempio, appena letto un elenco di mète di ritrovo dei singoli Gruppi, ecco lo «speaker» annunciare: « La Sezione tale del Gruppo talaltro va a Pisa anziché a Padova», e via di questo passo, con un numero di eccezioni tale da far chiedere per chi fosse stata diramata la regola, e chi finisse col rimanere a costituire il nucleo del Gruppo. Il tutto, naturalmente, calcolato in modo che, a conti fatti, tutti i concorrenti si ritroveranno stasera a Roma con un numero approssimativamente eguale di chilometri al proprio attivo. Eguaglianza facile ad enunciare: ma a scorrere, sulla raccolta delle comunicazioni captate ieri, il complesso degli ordini di spostamento, c'è da rimanere esterrefatti di fronte all'immane lavoro che la preparazione del piano di marcia dev'essere costata agli organizzatori. L'in gegnere Moreno, braccio destro del comm. Di Miceli in quest'opera, da un mese a questa parte deve avere in ghiot.tite più- cifre di una calcolatrice Naturalmente, il tagliare il traguardo di ognuna delle tre tappe giorna liere con un anticipo o un ritardo sul l'ora cronometrica stabilita per la media oraria pertinente alla categoria di ogni singola macchina, comporta dei punti di penalizzazione: e quest'anno, per le severe istruzioni ricevute dai commissari ai Controlli, non sono più possibili gli accomodanti sistemi dell'anno scorso, quando I concorrenti giunti in anticipo, andavano a chieder l'ora al cronometrista studiandosi poi a tempo debito, di tagliare la linea de' traguardo con esattezza al secondoQuest'anno è addirittura vietato di fer marsi in vista del traguardo, anche al la lontana — e la saggia disposizione da quanto ho potuto constatare, è fat ta realmente rispettare. Che il prossimo anno sia addirittura vietato di portare a bordo un orologio? A ben pensarci, sarebbe questo l'unico si.=tema per rendere serie, probanti e degne del loro nome le cosiddette gare di regolarità. Giro la proposta a chi di ragione, e chiudo la parentesi. Altri punti di penalizzazione riguardano la, comDÌlazione e la tenuta del 'ibretto o del foglio di marcia. l'e=atta comprensione e tra«crizione degli ordini e dei messaggi radiofonici, ecc.. ecc. Chi arriverà «tasera a Roma con un minor carico di questi punti, avrà vinto. Messaggi cifrati come In guerra Per la cronaca, è ora necessario che io scorra rapidamente le annotazioni del mio taccuino, dove ho registratein ordine cronologico, le radiocomuni cazioni captate nella giornata di ieri dal mio apparecchio, il quale, forse illudendosi di dover servire un gareggiante vero e proprio, si è fatto scrupolo di non lasciarsi sfuggire alcunché Quanti siano i concorrenti partiti da tutt'Italia, bisogna desumerlo dall'elerfco degli iscritti: circa un migliaio Manca infatti una statistica ufficiale di partiti effettivi, per la ragione che ognuno partiva quando e dove gli garbava, purché passasse il traguardo del la prima tappa all'ora dovuta. Ma poi che, al Controllo da me raggiunto, passarono più concorrenti che iscritti (evidentemente qualche aggregato «leil'ultimo momento), cosi c'è da credere che, se defezioni ci furono, siano sta te... negative. Preceduta dalla formula: «Concorrenti Radioraduno, attenzione! », la limpida e potente voce dello «speaker» dà il segnale orario delle 5.54: i ù r i , i quindi inizia la trasmissione degli ordini di concentramento per Sezioni. Limitandomi anche qui a notiziare la sorte delle Sezioni contenenti partecipanti del Gruppo Torino, ricordo che la terza Sezione (contenente altresì genovesi, cremonesi, alessandrini, milanesi, ecc.) viene concentrata a Vercelli; la quarta (reclutante i suoi componenti tra le provenienze estreme di Domodossola e della Spezia) ad Alcsandria; la sesta a Piacenza: la nona a Varese; la dodicesima a Novara ; ia quindicesima a Pavia. Immagino i mici concittadini alle prese con la tavola pitagorica, pel computo, in base alla propria media e alla distanza fornita dal prontuario, dell'ora esatta d'arrivo alle singole destinazioni: sano esercizio aritmetico che dovrà ripetersi all'inizio di ogni- tappa. Alle ore tì,30, ecco radiotrasmesso un ordine generale di sosta: tutti gli appartenenti alla terza e quarta classe, cioè vincolati da una media più elevata in ragione della macchina più potente, dovranno al prossimo Controllo sostare un'ora — naturalmente neutralizzata — per non distanziare eccessivamente j più piccini. Seguiranno, in tutta la giornata, molti altri ordini particolari di soste minori, per determinati scaglioni di concorrenti. Alle 7, entrano in scena gli aeroplani. I dodici apparecchi regolarm"ntn iscrìtti e partecipanti hanno Psc>'"to il nome della città dove si eran portati la vigilia per prendere il vili. Lo «speaker» fornisce loro la prima parte dell'itinerario: il resto Io riceveranno in volo a tempo opportuno. L'aeroplano Torino deve volare su Cunno, lanciare un messaggio sulla citt* e proseguire per Mondovi; l'aeroplano Milano deve recarsi a fotografare la stazione di Gallarate e poi puntare ?u Bergamo; l'aeroplano Jesi ha l'ordine di sorvolare Riva e di proseguire per Bolzano, e via discorrendo. Alle 7.40. approssimandosi la fine d'Ila prima tappa, lo «speaker» misericordioso fornisce un nuovo segnale orario, sul quale i concorrenti controllano i proprii cronometri. I primi ordini per la seconda taprj.a, cioè per I concentramene di Gruppo, cominciano prima delle 8. I vercePoil convergono a Modena. I padovani a Milano, i fiumani a Vicenza, pavesi e ' lucchesi a Ferrara, ecc. Seguono le polite eccezioni per gli appartenenti a terminate Sezioni di alcuni Grupni ordini riprendono dopo un Intermezzo aviatorio, e apprendo che il Gru"*>o Torino viene concentrato a Brescia, dove converge pure il grosso dei genovesi. Mi dirigo anch'Io verso la « Leonessa », sormontando a fatica il nugolo di motociclisti aggregati al mnconcorrcnte n. 2 (non son bastate le 'ettere dell'alfabeto per numerarli, e si è dovuto ricorrere alla domvs b,«"?*s AB. AC. ecc.): incuranti del cielo t~-nonralesco e di Qualche spruzzata. e-gf nvarciano ordinatis«imi e severi r-—a. «fo gruppo di torinesi su due r'1«.fe non ha però, a quanto vedo, molti emuli in gara. ■■ Un saluto augurale II primo messaggio, ohe i concorrenti devono fedelmente trascrivere sul libretto di marcia, viene trasmesso alle 9,35: è un fervido, riconoscente e... lunghetto saluto augurale della Commissione esecutiva del Radioraduno. Alle 10, ecco già gli ordini di atterraggio per gli aeroplani: il Torino atterra a Sarzana, il Milano a Bologna, il Ghedi a Ferrara, il Gorizia a Parma, ecc. ., Poco dopo le 12, hanno inizio gif ordini per la terza e ultima tappa della giornata: il concentramento di Sezioni. Vedo che tutte le città e cittadine dell'Italia Centrale sono messe a partito per II pernottamento: penso che la carovana non sarà complessivamente inferiore ai tremila uomini, e per la seconda volta mi sorprendo ad ammirare gli organizzatori, che hanno assicurato altrettanti letti in quaranta località diverse! I torinesi confluiscono in massima parte a Bologna (tre Sezioni: quarta, nona e quindicesima); due Sezioni (sesta e dodicesima) a Spezia, la terza a Reggio Emilia. Alle 12,55 le comunicazioni radioradunistiche vengono sospese, per riprendere alle 1-1.40 con questo messaggio: « Credere, obbedire, combattere in ogni azione e in ogni contingenza. Queste parole del Duce debbono essere la nostra divisa ». Scarsi gli ulteriori ordini di movimento pomeridiani, dacché quasi tutti hanno ormai la propria mèta serale fissata: ne approfittano gli organizzatori per trasmettere, dopo il segnale ovario delle ore 15. altri due messagiri. Il primo, dell'on. Ponti, consigliere delegato dell'E.I.AR., è in buona lingua parlata, e il correr del senso aiuta la comprensione delle parole; nia il secondo è un autentico tranello: «Messaggio cifrato. Organizzazione messaggio 400 numero scrivere 123 velocità stop miocene epitalamio raffica 321 improrogabile ». Par di tornare in gueTa, ai posti telefonici di linea: e d'una grandiosa, intelligente e moderna manovra guerresca ha veramente "annetto, questa meticolosa organizzazione "he stasera consacrerà ai fasti de'la ce'ebrltà il successo — superiore ad oeni aspettativa — del secondo Radioraduno. Intanto, per dare un'idea esatti del''imponenza della gira, ecco dellp cifre: i concorrenti effettivi sono 1172 e ^e ad essi si aggiungono tutti coloro "he si aggreeheranno alle autocolonne ■■i supera i 2nt|0 motori. Figurano fra i -oncorrenti S. E. Giunta. 26 Segretari roderali. <<1 Podestà e 92 presidenti di -edi del R.A.C.I. ALDO FARINELLI.

Persone citate: Aldo Farinelli, Di Miceli, Duce, Ghedi, Ponti, Riva