Il Mausoleo di Cadorna

Il Mausoleo di Cadorna TRA LA STORIA ED IL MITO Il Mausoleo di Cadorna Pallanza, 23 mattino. —La parola ■ vernice ». , può"sonare troppo banale per la semplice ed intima cerimonia svoltasi nel pomeriggio di ieri a Paranza. Parleremo piuttosto d'un rito preliminare. Si trattava, in verità, non dell'inaugurazione — che avverrà in torma solenne il 24 Maggio — ma d'una visita al Mausoleo in cui riposa da ieri l'altro la salma di Luigi Cadorna, maresciallo d'Italia; visita strettamente riservata ai critici di arte e ai giornalisti. Le bizzarrie del tempo possono guastare le più belle solennità, ma nel caso d'oggi esse hanno contribuito a mettere in maggior rilievo, con una varietà prismatica di luci, il significato d'un'opera d'arte, che è anche il simbolo d'un rito nazionale. Prima, sotto le nubi minacciose che riverberavano sul lago le loro nubi plumbee; poi sotto un ultimo sfolgorare di sole, quasi al morire del giorno il Mausoleo, di Cadorna, quale è stato ideato, architettato e superbamente concretato da Marcello Piacentini, Accademico d'Italia, è apparso con tutti i severi lineamenti, le suggestioni e le nostalgie che l'artista gli voleva, dare. Il collaudo non poteva riuscire più completo. Oggi possiamo dire che, tanto sotto lo scrosciar delta pioggia come nella luce del sole, questo Mausoleo, in cui è raffigurata e stilizzata tutta l'epopea della grande guerra, il monumento esprimerà compiutamente le immagini e i pensieri dei giorni tristi come dei giorni lieti, della lotta oscuramente combattuta nelle trincee e della vittoria da esse uscita con nuova ala e nuovo grido. Un più profondo omaggio non si sarebbe potuto rendere al Condottiero che preparò la vittoria e non ne gustò il trionfo. Pallanza, che idolatrava Luigi Cadorna, può esserne paga e può esserne fiera. Immagini eroiche Ieri, sulle gradinale del Mausoleo, nonostante la pioggia flagellante, spiccavano ancora le rose che della Brigata .Toscana', condotti dai colonnelli Cattaneo, Folli, Bolla Bellin-nnn e Zanni, avevano voluto lasciare 'stamane, primi di tutti qui, come già sui campi gloriosi, in omaggio al grande ScomparsoMa intorno al Monumento c'era anche incurante della bufera tutto un pubblico accorso da vicino e da lontano- - turisti giunti con oltre 100 macchine, cittadini, alpigiani, ex-combattenti e giovani delle nuove Legioni. ■Intorno al Mausoleo, baionetta innostata vigilava un picchettò d'alpini. Sotto la cupola, intorno al sarcofago marmoreo, immobili, quattro ex-combattenti della Associazione di Pallan■a montavano la guardia dei veterani. Non c'era bisogno di indicare alla folla assiepala intorno alla cancellata il suo reverente dovere. Le teste si scoprivano istintivamente. Aleggiava intorno al monumento un senso di leggendaria mestizia, che i monti, fumanti tutt'intorno alla cupa conca del Verbano, rendevano anche più significativa. D'altronde le lince stesse del Monumenti) suscitano Immagini eroiche e lievitano il senso del Mito. Marcello Piacentini ha saputo, nella massa architettonica del Mausoleo, innalzare non soltanto un volume di graniti e di marmi, ma un'idea. Dirò di più: — fra tante esperienze architettoniche apparse in questi tempi, affiora nell'opera, e particolarmente in quest'opera del geniale artista italiano, quel nuovo senso classico che dà la misura d'un equilibrio armoniosamente raggiunto, d'una unità solidamente conquistata, senza perciò allenarsi da quella suggestione passionale e, dire■mo cosi, omerica che emana da tutte le grandi epoche in cui epopee ed odissee danno un'impronta indelebile all'anima umana. Nel suo complesso, visto dalla terra come visto dal lago, sul quale sorge quasi a picco, %>resso l'imbarcadero, ti Mausoleo di Cadorna si presenta, come un gigantesco fascio di plaghe, con le punte erette verso il cielo. Impressione rapida, diritta, energica, che libera genialmente l'arte monumentarla da quello stile a riboboli, a svolazzi, a complicazioni, piuttosto massiccia nDpcnlnldtche solenne, in cui tanti artisti ripcto-ì no ancora un inutile e stanco passatoi. D'altra parte il monumento non sii raggela- nell'astrazione che la sua caiucezione lineare potrebbe presuppotre\, per la vita delle cariatidi, che lo animano e lo fanno quasi palpitare alla', base- Tomba e monumento Visto più da vicino, con occhio tecnico, il monumento svela le sue armoniche finezze, il gioco sapiente dei suoi, graniti e dei suol marmi, delle sue gradinate e delle sue cariatidi; staccando questo insieme lapidario sul verde fresco e vibrante degli alberi che, costituiscono lo sfondo vegetale dell'opera. Il Mausoleo è concepito, insieme, co-i me tomba e come monumento. Qual-< Irò scalee disposte a croce, conduco-no a un ripiano quadralo. Su di esso* s'innalza la massa architettonica. La, parte inferiore è formata da mai cripta quadrata, nel cui centro è collocato il sarcofago sanguigno. Lai porle superiore del blocco è costituitai da un imponente tumulo a forma quadrata rastremata. L'originalità di que-; sl'acme granitico sta nella sua forma. Essa si stacca da tutte le più illustri e vetuste torme di quest'arte monumentarla. Gli Etruschi le diedero torma conica; gli Egiziani forma piramidale. Il monumento arcaico detto degli Orazì e dei Curiazi ad Albalonga aveva forma cilindrica. Tutti apparivano generalmente lisci, in contrasto con questo carattere, il tumulo di Pallanza tnrtrmentc modellalor, su ogni fronte spiccano tre lesene tronche, che — come dicevamo — danno l'impressione di gigantesche daghe puntate verso l'alto. L'impressione di quest'opera monumentale è resa anche più torte dall'altezza: — venti metri sullo specchio' del lago. Tutto in giro alla cripta, appoggiale a 12 pilastri, si ergono altrettante magnifiche staine candide, alle tre metri, dovute all'ispirazione e allo scalpello di Arturo Dazzi. di Altìgito Selva e di Giovanni Primi. Esse rappresentano i combattenti delle varie Armi: il fante pensoso, l'alpino rude, il. bersagliere animoso, ti solido artigliere, lo zappatore tenace, l'audace aviatore. Fra di esse, simboli dell'Italia nuova, continuatrice eroica di quella di Vittorio Veneto, il Legionario e l'Avanguardista. A formare questo complesso severamente basato e arditamente sveltito, hanno concorso — con le loro vene profonde, ricche di pietre e di marmi — tutte le zone montuose del Verbano. I lastroni d'accesso sono in cupa diorite, di Anzola {Ossola). La struttura è in grigio savizzo, specie di pietra nobile che sta tra il granilo e il guais. Le cariatidi sono in marmo della Valle Strona. Il sarcofago è in porfido sanguigno. Su di esso si legge, incisa, la scritta: «Conte Luigi Cadorna — Maresciallo d'Italia — 4-9-1850—23-12-1928». Gettiamo lo sguardo, nell'interno, tutt'intorno alla cripta. Sull'architrave poggiante sulle cariatidi, gira, su tre lati, una epigrafe dedicatoria di Carlo Pelcroix. Essa appare distribuita in tre distici, frammenti d'un poema dalla vibrazione più profonda. Dicono: La pace del Principe delia guerra » fi Principe della guerra — è giunto alla sua pace » i La Patria da Lui salvata — Iddio da lui confessalo — ne vegliano l'ultimo sonno ». • La Fortuna potè negargli 11 trionfo — non la gloria ». Sul quarto lato dall'architrave, il Crocifisso di bronzo, pura opera dello scultore Bomano Bomanelli. Quando la visita al Mausoleo sta per finire, il sole rompe dall'azzurra catena delle montagne occidentali, colma il lago di luce, fa balzare da esso ver- bdtccsdus—sdtdgcgtcrsszCslCddMcdqardvncmFlAatiDddEdCdfimzaptaSso il monumento lutto quel gioco di'.àmisteriosi riflessi, di gamme liquide « £cui solo nelle acque d'Italia sembrano 'roccultarsi i misteri. eB d'improvviso tutto il monumento esce dalla grigia, severa quasi tragica suggestione rlw gli aveva data tu tempesta, per diventre una cosa luminosa e quasi immateriale. E', credo, per l'urlista che l'ha concepito e per quelli clic lo burniti decorato, il ttià ambilo premio, giacche mette In rilievo nuovi pregi dell'opera, il tumulo sem-|vcdc£vhsi bra tramutarsi in un acciaio llmpl do, azzurrato dalla imporvvisa serenità del cielo. Il marmo delle statue si colora di sfumature rosee e violacee, che ne evocano la profonda vita e quasi una carnalità nascosta; la diorite del basamento dà, nei suoi toni, cupi, un formidabile risalto a tutta la massa ascendente del monumento. Questa è la vera critica dell'opera: — una critica solare, nella terra del sole. CURIO MORTARI. ..).'»

Luoghi citati: Albalonga, Italia, Ossola, Pallanza, Vittorio Veneto