L'armatore Curtiss imprigionato

L'armatore Curtiss imprigionato RIDDA DI SORPRESE NELL'AFFARE LINDBERGH L'armatore Curtiss imprigionato Anche il pregiudicato di Brooklyn confessa di aver inventato di sana pianta la versione del rapimento (PER MARCONIGRAMMA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE) — New York, 18 notte. TI pubblico americano, in un impeto di scoramento e di disgusto, non crede più a nulla, E' pronto oggi a veder crollare dinanzi a sòia più solida rinomanza di onestà, lealtà e di purezza di carattere, ed è pronto ad accogliere come vera qualsiasi notizia, che demolisca all'improvviso un idolo del giorno, perchè più convinto che mai che attorno non vi è che della marcia, che l'edificio della indagine scientifica è pieno di crepe e ha il presentimento che la tragedia Lindbergh sia il segno avvcrtitore di un crollo clamoroso. Brontolano le folle dei disoccupati, si notano i primi bagliori della ribellione degli affamati che i legislatori ignorano e che le organizzazioni di beneficenza, sopraffatte dal numero, non riescono a nutrire; in questa atmosfera di sofferenza e di incertezza sull'avvenire, il senso morale della stessa parte più sana della popolazione si corrompe. Dai pulpiti dei templi i pastori profetizzano esplosioni imminenti; mentre i moralisti, su piattaforme improvvisate, arringano le fólle e con mano minacciosa accennano a quegli accampamenti, alle tende e alle capanne dei giardini pubblici o lungo la cintura dette grandi città ove famiglie, fino a ieri facoltose e felici, vivono oggi in promiscuità, in attesa di soccorsi e>in procinto di cadere nell'abisso della delinquenza. In altri tempi, gli scandali sorti attorno al delitto di HopewéU avrebbero suscitato una salutare reazione, e una gara di indignate proteste avrebbe coperto la voce di coloro che si fossero azzardati a dubitare della salute morale del Paese e ad additarlo al mondo come il bubbone che, se non curato a tempo, infetterà il globo. L'enormità dello scandalo Oggi, dinanzi a queste accuse e a queste sinistre, profezie, il pubblico china il capo e tace. La forza di reagire e lo stesso brutale istinto della vendetta sono smorzati o spenti. TI pubblico sembra paralizzato dinanzi all'enormità dello scandalo e dubita di tutto e di tutti. Ea appreso-proprio ih questi giorni che ZAndbergh è finanziariamente rovinato. Le ricerche del suo figlioletto hanno assorbito tutta la sua fortuna personale, al punto ohe otto giorni fa egli era costi atto a rivolgersi a una banca per ottenere un prestito di circa 40 mito dollari. L'avv. Brekenridge, l'unico amico fidato che i Lindbergh abbiano avuto a lato in questa tragedia, ha rivelato che a voler essere caritatevole verso il buon nome della Nazione si debbono calcolare a un centinaio almeno le persone che si sono buttate come corvi o come avvoltoi sulla villa di HopewéU per strappare danaro e lembi di carne doloranti ai disgraziati genitori del piccolo Carlo Augusto. E il 'povero Lindbergh, ossessionato dall'idea die un suo atto di ribellione avrebbe pòtuto costare la vita al suo figlioletto, "ha aperto il portafoglio e dato denaro a coloro che pretendevano poter allacciare contatt'. on i presunti rapitori del suo bambino. Menr tre era persuaso che il segreto détta lettera lasciata dai banditi netta culla di Carlo Augusto fosse rigorosamente serbato dalla Polizia copie détta lettera circolavano invece negli ambienti della malavita e, mentre credeva che il vestitino di flanella che -copriva il bimbo fosse in mano dei veri rapitori, centinaia di bande di delinquenti possedevano già vestitini identici, acquistati in negozi, dietro le precise indicazioni di misteriosi informatori. I grandi galantuomini détta malavita, Spitale, Blitz e consorti scomparivano dotta scena delie ricerche pon le tasche piene, ma con la coscienza più sporca di prima. Da questa infame attività di speculatori sulle sofferenze della famiglia Lindbergh si tenevano in disparte orgogliosi della fiducia riposta in loro dall'aviatore, quegli uomini co me'Cùrtiss, Condon e il reverendo Peacock, che il Paese si accingeva a trasformare in eroi e in benefattori dell'umanità. Su questi uomini si concentravano le speranze dell'intera America, di un'America che si era già arresa dinanzi alla malavita organizzata, come aveva dovuto arrendersi lo stesso Lindbergh, ma che sperava poter rialzare il capo se non altro per inneggiare al ritorno détta felicità a HopewéU. Come Curtiss ha confessato Oggi il ' pubblico apprende chedétto. Stato di New Yersey si fosse fabbricata abilmente una deposizione scritta da Curtiss, per salvare quest'ultimo dalle rappresaglie degangsters e dalla sorte che sembra attendere il disgraziato dott. Condon, tappato in casa, per sfuggiralle rivoltelle détta malavita. La signora Curtiss acongiura oggi il pub. Curtxss e un impostore, e si chiedecosternato quanti altri impostori sitrovino nei ranghi dei presunti amici di Lindbergh. Si sperava ancoraieri notte che nell'ufficio di Polizia blico dì non prestar fede alle confessioni del marito: « E' uno strattagemma — essa dice — Mio marito agisce cosi perchè sa ciò che fa e ciò che lo attende nell'ombra ». Ma le dichiarazioni fatte ai giornalisti dal colonnello Bchwartzkopf non consentono dubbi. Si apprende tcctuetvLbinfatti oggi che Curtiss ha consent°JJ™l^l?J?- SZV"!a™™?°*?\ivventi ore continue di interrogatorio Il colonnello non nutrì mai fiducia gin questo galantuomo. Volle anzi,]tor sono cinque settimane, che Lind-lebergh ingiungesse a Curtiss di non idimmischiarsi nelle ricerche del barn- ebino. Ma l'atteggiamento del Capo\sa e i e a o e , e a a n o a i i a e n a e detta Polizia gli valse soltanto insulti di giornali e accuse di incompetenza del pubblico. Egli tacque; ma tenne d'occhio l'industriale milionario. Avrebbe finito anche lui per cadere nel tranello e avrebbe condiviso il sentimento di riconoscimento dell'intera America verso l'eroico e indefesso coadiutore di Lindbergh, se i suoi sospetti iniziali non fossero stati bruscamente risvegliati da una incauta mossa di Curtiss. Appena rinvenuto il cadavere del piccolo Carlo Augusto, il colonnello Schwartzkopf convocò nel suo ufficio, come si ricorda, Curtiss e Condon. Quest'ultimo replicò a tutte le domande rivoltegli dalla Polizia e narrò, con tutta la chiarezza desiderabile, gli episodi détte sue trattative con i presunti rapitori del bambino. Uscito Condon dotta stanza del Capo della Polizia, vi venne fatto entrare Curtiss. L'interrogatorio si fece serrato. Ad un certo punto il Capo della Polizia fece a Curtiss una domanda precisa: richiedeva un sì o un no categorico. Con sua viva sorpresa, il colonnello vide Curtiss alzarsi, recarsi all'attaccapanni ed estrarre dalla tasca interna del suo pastrano un voluminoso incarto dattilografato. Egli lo compulsò a lungo poi tornò dinanzi al tavolo, si sedette e fornì una risposta troppo dettagliata per essere convincente. Fra l'altro Curtiss dette una descrizione completa del pirosca dmipcNttsSCpsersi abboccato con i rapitori del bambino.' Forni dati precisi: lunghezza, larghezza, tonnellaggio della nave, e perfino i cinque o sei nomi diversi che essa aveva assunto a varie riprese per sfuggire alle eventuali ricerche delle navi guardacoste. Schwartzkopf trasmise i preziosi dati a Washington e immediatamente destroyers, guardacoste e idrovolanti partirono alla caccia della misteriosa nave percorrendo senza interruzione, giorno e notte, U tratto di mare che lambisce le coste fra Glouchester nel Massachusset e Norfolk nétta Virginia. La nave rimaneva introvàbile, Ieri l'altro sera il capo della Polizia decideva, senza consultarsi con alcuno, di compiere un atto energico: egli richiamava in ufficio il Curtiss e, di punto in bianco, lo informava che non lo avrebbe più lasciato uscire dall'ufficio fino a tanto che non avesse fornito tutte le informazioni indispensabili alla Polizia circa le persone con le quali egli aveva trai tato la restituzione del piccolo Carlo Augusto, Curtiss assunse l'atteggiamento di persona sorpresa e offesa, ma non disse nulla: passò la notte in una stanzetta dell'ufficio, dinanzi alla cui porta montavano la guardia due agenti di Polizia. Netta mattinata di ieri egli veniva condotto dinnanzi al colonnello Schwarzkopf : l'interrogatorio era ripreso, e durava fino alle 4 del mattino. Pochi minuti dopo le quattro, Curtiss si sedeva dinnanzi atta macchina da scrivere e, su un foglio, egli dattilografava la sua confessione: « Credo in tutta onestà — dice lo straordinario documento — che negli ultimi sette od otto mesi mi sono trovato in istato di incoscienza, a causa delle mie serie difficoltà finanziarie. Il delitto Lindbergh mi ha reso quasi demente e mi ha spinto ad inventare tutta la storia delle mie trattative con i rapitori del bambino. Questa storia è falsa da cima a fondo. Persone ed eventi da me descritti al colonnello Lindbergh sono creature e costruzioni della mia fantasia. Confesso questo perchè comprendo ora il male che ho fatto, e spero che il colonnello Linbergh riuscirà a perdonarmi ». Copie del documento sono state inviate, nel corso della notte, a Lindbergh ed atte redazioni dei grandi giornali. Per radiotelefonia il pubblico era informato détta colos-e oe ei a nre ib- fò'WVofac^ÈèrauW^ egtl^reiesv 1 sole impostura di Curtiss ed oggi e J£ chvied6i ìn uno scatto dì si 00ìiaa esasperazione, che egli vengai- punito senza pietà e messo al bandoa,dai paese. a^ ^ speculazÌone Schwarzkopf, che ha visto così luminosamente confermati i suoi sospetti iniziali, non ha rallentato le ricerche; ha ordinato una inchiestasul passato di Curtiss e da essa »sul passato di uumss e aa essa erisultato che quest'ultimo era statoun milionario, ma che da circa'«ntìvtr\ ivi sturi oi (mninifl in rnnAi*innianno in qua si trovava in condizionidisastrose; aveva perso la sua for- una, ricorso a manovre non tutte ommendevoli per riacquistare una erta misura di benessere ed effet ivamente concluse un contratto con un grande giornale in base al quale egli avrebbe consegnato a quest'ulimo una narrazione delle sue avventurose ricerche del bimbo di Lindbergh. In luogo di condurre a buon porto le trattative con i pre-tati rapitori del bambino, il Cur- iaa> *» «mo cameretta d'albergo d'unvillaggio in riva al mare, scrivevagiorno e notte il romanzo delle suerattative: lo aveva già completato e rimpinzato di una sovrabbondanza di dettagli, di dialoghi drammatici e scnsazinali. Era appunto il manoscritto che aveva consultato primadi rispondere ad alcune precise do mande del colonnello Schwarzkopf; l documento è confiscato e sarà preziosamente conservato negli archivi della delinquenza americana. Nel frattempo Curtiss è stato trattenuto nell'ufficio di Polizia. In attesa che mia decisione sia presa nei suoi riguardi, il Governatore detto Stato di New Jersey dice che il Curtissi è imprigionato « per la sua propria sicurezza personale ». L'indignazione del pubblico è tale che, se il Curtiss fosse visto per la strada, egli correrebbe il rischio di essere linciato. Eqli non ha chiesto denaro a Lindbergh, perchè tutto quello che l'aviatore avrebbe potuto dargli era un nonnulla in confronto alla cifra enorme che gli era stata promessa dal giornale al quale si era impegnato di riservare la primizia delle sue rivelazioni, ed un nonnulla pure in confronto di ciò che gli era stato offerto da una grande ditta cinematografica; non avendo chiesto fondi a Lindbergh, egli non può essere processato ver truffa, ma i giornali chiedono oggi che sia accusato di truffa a danno del Governo per avere imposte alle Autorità spese enormi in seguito alla mobilitazione della flotta e dell'aviazione nétte acque di Virginia e per avere intralciate le ricerche degli autori dell'assassinio di Carlo Augusto Lindbergh. Se questa sarà l'accusa definitiva a suo carico, Curtiss potràanni di carcere, perchè tale è la pena prevista dal Codice.. Il racconto di un pazzo Mentre il pubblico, per tramite degiornali, reclamava una punizione esemplare dell'impostore, la stampa diffondeva un'altra sensazionale notizia: la Polizia di New Jersey aveva identificato uno degli autori dell'assassinio. Nétta prigione di Brooklynove scontava una grave pena per diserzìone del tetto coniugale, un certo Parzick aveva chiesto, ieri notte, dessere condotto dinanzi al Governatore. A questi ed al Commissario dPolizia egli ha narrato che, circa otto mesi or sono, egli ed altri settamici, tutti membri d'una organizzazione di gangsters, complottaronil rapimento del figlio di LindberghIl piano venne attuato nella nottdel 1° marzo scorso : una automobilsi recò a Hopewétt: il Parzick rimase nétta vettura a fianco di undonna, mentre due uomini si recavano alla villa per impadronirsi debambino. Essi tornarono poco dopcon il prezioso fardello e l'automo bile si allontanava; senonchè, giunta tre miglia dalla villa, i banditi saccorgevano che il bimbo era morto Parzick ha narrato che, mentre i rapitori del bambino scendevano lscala di legno posta dinanzi alla fnestra della camera da letto, il piccolo Carlo Augusto sfuggì loro dmano e precipitò a terra: venne raccolto, avvolto in una coperta e trasportato nell'automobile. Nella fretta non si pensò di vedere se il bimbo aveva riportato dele ferite. Egli era rimasto ucciso sucolpo. I banditi decisero allora dsbarazzarsi del cadavere. Gli tolseril vestito di flanella e la camicia, peservirsene più tardi nei loro tentativi di estrarre danaro da Lindberge abbandonarono il cadaverino nebosco a pochi passi dalla strada. Il Parzick è stato lungamente interrogato, ha pianto e singhiozzate si è accusato di molti delitti, mil Governatore ha finito per convincersi di avere a che fare con un pazzo o un simulatore desideroso di pubblicità. Oggi poi il Parzick ha confessato di avere egli pure inventatdi sana pianta tutta la storia dellsua partecipazione al delitto, con lsperanza di poter fare un viaggetta Hopewétt e di attrarre su di sl'attenzione del mondo intero. A chi il turno ora di questa tragcommedia? Chi passa un difficiquarto d'ora è il rev. Peacock. Il reverendo si dice costernato detta confessione di Curtiss e dichiara chquest'ultimo deve essere stato coltda un attacco di pazzia causato dale tremende fatiche fisiche e moraalle quali si è assoggettato da cinque settimane in qua. Ne sentirem, u. - ... . di ben altre net prossimi giorni, »|«yoo -«W «gH^; ^ftBfei^\°". -r~ ~r„r~X "Tfr *\*V* non e vuotato Quello .c^™«1*^ ? € afì*re **Bd6«,fl*i\momette altre sorprese. i [promette -) sorprese, AMERIGO RUGGIERO.

Luoghi citati: America, New Jersey, New York, Virginia, Washington