Le imprese dei piloti transoceanici che partecipano al Convegno di Roma

Le imprese dei piloti transoceanici che partecipano al Convegno di Roma Le imprese dei piloti transoceanici che partecipano al Convegno di Roma e e o e ri a e e n l l o a a i o o ò o Roma, 18 notte. .Uno sguardo alla composizione del)gruppo di aviatori transoceanici che sarà domenica a Roma varrà a dare un'idea dell'importanza internazionale di questo eccezionale raduno. Può ben dirsi, infatti, che all'infuori di una o due, non v'è grande impresa aeronautica che non sarà rappresentata. 1 veterani del volo atlantico H veterano del transoceanici che sarà presente al Convegno è l'americano Richardson che, insieme a Towers, Lavender e Moore, tento di valicare l'Atlantico a bordo di un idrovolante, partendo il 16 maggio 1919 da Terranova. La transvolata non fu condotta a termine perchè l'apparecchio dovette scendere in mare a 230 miglia da Horta: l'equipaggio fu salvato dopo essere rimasto in balia delle onde dell'Atlantico per tre giorni. Vi sarà poi l'inglese Brown, di cui già si è parlato, ed il portoghese Gago Coutinho, del quale parimenti già si é rammemorata la gesta. Sempre seguendo l'ordine cronologico dell'impresa, vedremo a Roma lo spagnolo Ruitz de Alda, il quale, in unione a Franco, a Duran ed a Rada, partì 11 22 gennaio 1926 da Melilla, raggiungendo, dopo un volo quanto mai avventuroso, Buenos Aires 11 10 febbraio. La trasvolata fu divisa in sette scali, durante i quali turono sorpassati 10.520 chilometri in circa 73 ore di volo. Ed ecco i brasiliani De Barros e Braga, che, servendosi d'un idrovolante Italiano « Savoia 55 », insieme a Guna ed a Cinquini, spiccarono il •volo da Un-' bilterra il 25 ottobre 1926, raggiungendo Las Palmas prima, e Porto Praya dopo, per terminare l'impresa 11 7 novembre al largo dell'isola di Fernando-Noronha. Vicino ad essi vedremo il portoghese Gouveia; costui'fece equipaggio con Sarmento De Beires, Duvalle portugal e De Castilbo. A loro onore sta il risultato di avere trasvolato, nel marzoaprile 1927, l'Atlantico meridionale a tappe da Lisbona a Kio de Janeiro. Gli Stati Uniti ci inviano il primo trasvolatore del Paéfflco, Hegenberger, che il 28 giugno 1927, insieme a Maltland, volo da San Francisco a Honolulu, coprendo la distanza di 3890 chilometri in circa 26 ore. Parimenti cittadino della Repubblica Stellata è Holdeman: egli ebbe a compagno della transvolata atlantica la bella Ruth Elder: l'impresa dei due non tu fortunata perchè VII ottobre 1927 il loro apparecchio fu costretto a discendere nei pressi delle Azzorre. Tra i francesi, ricorderemo innanzi tutti Costes, che insieme a Le Brix, tra il 10 e il 16 ottobre 1927, volò in due tappe da Parigi a Natal nel Brasile, concludendo poi l'impresa a Buenos Aires. E' invece tedesco Kolh, il quale, in unione a Runenfeld e Fitzmaurice, costituì il primo equipaggio che riusci ad attraversare l'Atlantico settentrionale dall'Europa all'America. Partiti da Dublino tra il 12 ed il 13 aprile 1928, gli audaci riuscirono ad atterrare sulla costa del Labrador dopo 3500 chilometri di volo. Ferrarin e Del Prete Ricordiamo ora un indimenticabile eroe italiano: Ferrarin, che troveremo fra i partecipanti al Convegno. Egli spiccò il volo il 3 luglio 1928 da Monte Celio ed ebbe per compagno Carlo Del Prete il cui ricordo è tuttora vivissimo nel cuore degli italiani. Il « Savoia 64 », divorò miglia, attraversò terre e mari e, dopo 7188 chilometri compiuti in trentuna ora, discese a Genitabu, in Brasile. La trasvolata realizzata tra Siviglia e Bahia su una rotta lunga 6540 chilometri ci è ricordata dagli spagnuoli Iglesias e Jimenez. Costoro, tra il 24 e il 26 marzo 1929, compirono l'impresa durata esattamente 44 ore. Al completo è l'equipaggio dell' « Oiseau Canari » a bordo del quale i francesi Assolane Lefevre e Lotti volarono attraverso l'Atlantico da Old Orchard (Stati Uniti) e Santander (Spagna) superando 5500 chilometri in 29 ore e mezza. Vedremo ancora il francese Challe e l'uruguayano Larre Borges a cui onore sta scritta la trasvolata da Siviglia a Marajona nel Brasile, compiuta tra il 15 e il 17 dicembre 1929 con un totale di 5670 chilometri volati in 41 ore. E c'è un altro equipaggio francese che interviene al completo: Mermoz, Dabri e Gimiè; costoro, fra il 12 e il 13 maggio 1930, superarono in 21 ore di volo 3200 chilometri che dividono S, Louis nel Senegal da Nata!. Nella schiera dei transoceanici vi saranno anche un olandese e un irlandeseessi sono Van Dijk e Saul che furonocompagni di Kingsford-Smith e di Stan-nage nel volo frf l'Irlanda e Terranova• ■. ì n4 - mor, • •• compiuto il 24 giugno.1930 in poco pmdi 30 ore Tra i tedeschi figurano VonGronau e Zimmer i quali, in unione adAltarecht e Hacn, compirono in quattrotappe il volo attraverso l'Oceano articoalla ricerca di quella rotta settentriona-le destinata a rendere tacili le comuni-cazioni tra l'Europa e l'America. Ilvo- .Costfts, già ricordato per alcune impre)se atlantiche, vedremo il francese Bel ' o o . d o e o i o ò i a i e i . e e a l e E e ri o s e lonte. I due, a bordo del « Punto Interrogativo », in 37 ore di volo, tra il primo e il due settembre 1930, superarono 6500 chilometri che dividono l'areodromo di Parigi da New York. Oli atlantici di Balbo Ed eccoci all'azzurra schiera degli atlantici di Italo Balbo, con Giuseppe Valle, Cagna, Bisco, Longo, Bonini, Calo-Carducci, Moretti, Vercelloni, Canni strazzi, Agnesi, Napoli, Draghelli, Leone, Marini, Miglia, Donadelli, Ratti Questa, Teucci. Si arriva cosi sino ai protagonisti delle più recenti imprese oceaniche. Parteciperà al convegno l'italiano Brenta che, insieme ai tedeschi Christiansen e Merz, guidò il « Do X » da Bolama a Porto Braya, a Fernandez de Norohna e a Natal durante la crociera maggio giugno 1931 compiuta dal gigantesco idrovolante. Il trasvoJatore dell'Atlantico e del Pacifico è l'americano Gatty, che compì a velocità sorprendente il giro del mondo. La trasvolata atlantica avvenne il 28 giugno 1931 da Terranova all'Inghilterra, mentre quella del Pacifico fu realizzata sei giorni dopo da Khabarowsk (sull'Amur) a Nome, in Alaska. La bella schiera si chiude con il nome degli ungheresi Magyar e Endress i quali con il loro « Giustizia per l'Ungheria * sorvolarono l'Atlantico da Terranova a Budapest. L'impresa, realizzata fra il 15 e il 16 luglio 1931, durò 25 ore su una rotta di 5600 chilometri. Al convegno parteciperanno così 22 italiani, 9 francesi, 6 americani degli Stati Uniti, 3 tedeschi, 3 spagnuoli, 2 portoghesi, 2 brasiliani, 1 inglese, 1 olandese, 1 irlandese, 1 uruguayano, lavori avranno un altissimo interesse tecnico per l'importanza degli argomenti che saranno trattati da piloti che hanno trasvolato l'Oceano Atlantico da ovest a est e da est a ovest per la parte settentrionale, da est a ovest e da ovest a est, in seguito al tentativo di Mermoz, per la parte meridionale, l'Oceano Pacifico da est a ovest e da ovest a est per la parte settentrionale e l'Oceano Artico da ovest a est. L'entusiasmo dei congressisti Gli argomenti posti all'ordine del giorno sono i seguenti: meteorologiaradio comunicazioni, scali e basi di appoggio, rotte aeree. Per la meteorologia sono iscritti a parlare SpagnaStati Uniti, Portogallo, Italia; per le radio comunicazioni: Stati Uniti, Spagna, Uruguay, Francia, Ungheria, Italia; su scali e basi di appoggio sono iscritti: Spagna, Francia, Italia, Stati Uniti, Ungheria. Numerosi aviatori hanno espresso giudizi sul Convegno in maniera entusiastica. Richardson così scrive: « Ritengo che da questo Convegno deriveranno conclusioni,"di alto valore circa la realizzazione del traffico transoceanico; l'esperienza di coloro che hanno compiuto tale volo sarà certamente valido aiuto nel formulare problemi che richiedono una soluzioneQuesto gesto magnifico che sta a dimostrare lo spirito fraterno che anima l'aviazione del mondo' rinsalderà e darà nuovo impulso a tentativi per stabilire il servizio transoceanico ». Anche Endres (Ungheria) scrive: «Noi aviatori siamo infinitamente riconoscenti al R.A.C.I., organizzatore di questa riunione nella quale avremo l'opportunità di scambiare le nostre vedute e la nostra esperienza sui raids compiuti e dove ognuno avrà forse occasione di portare il suo contributo per la creazione di un servizio aereo transoceanico regolare la cui realizzazione non potrà tardare a lungo ». Seguono le seguenti adesioni: Jean Dabry (Francia): «Al pari dei miecamerati Mermoz e Gimiè, ritengo che l'idea di una riunione di equipaggi che hanno trasvolato l'Oceano abbia capitale importanza in quanto l'interessante scambio di vedute gioverà a migliorare la sicurezza della navigazione aerea transoceanica. Sarà questa una magnifica occasione per far incontra re pomini che si propongono un'idea sublime, dettato da una concezione alta del dovere per cui la Città Eternadal 22 al 31 maggio, ospiterà non un gruppo di piloti italiani, francesi, americani, tedeschi e di altre Nazioni ma un gruppo di aviatori uniti da vincoli indissolubili di cameratismo e dfede ». René Lefevre (Francia): « E' realmente una cosa desiderabile quella ohe tutti gli aviatori che hanno trasvolato l'Oceano si riuniscano per aver modo di discutere e scambiare, dao i P"nt°p^ tecnico, le impressiont-jsui loro ™ids- Vada al RACI un rI? aÌZ^Tc^JZ Z^r-T^T^ questo Convegno che sarà certo dm | valonf e dl giovament0 n |uanto 0<mcerne ,.istituzione di linee d ^ commerciali transatlantiche». o Edoardo Zimmer (Germania): «Ri o : tengo n convegno opportuno -: gere a comunicazioni scambievol' del-ae esperienze fatte e per permettere-, Una conoscenza esatta delle diverse