La visita di S. E. Starace a Brescia forte e fedele

La visita di S. E. Starace a Brescia forte e fedele La visita di S. E. Starace a Brescia forte e fedele Una indimenticabile giornata di passione fascista -• Magnifica rassegna di opere e di spiriti « Ardente entusiasmo di giovani e commoventi manifestazioni al Duce i e e ò , n Brescia, 16 mattino. Magnifico spettacolo di forza e di compattezza ha offerto il Fascismo bresciano al Segretario del Partito, con l'imponente rassegna svoltasi ieri, in una atmosfera di vibrante entusiasmo. Questa Brescia, forte e fedele, si è raccolta intorno ai suoi gagliardetti, per gridare alta la sua fede, la sua passione, la sua volontà decisa e la devozione al Duce, piena di fiducia nella saggia e coraggiosa opera del Regime. L'on. Achille Starace ha potuto sentire, veramente, l'impeto caldo e spontaneo del popolo bresciano, e al suo ansito gagliardo ha avuto la sensazione netta e precisa dell'ardore di questi tenaci e coraggiosi industriali, agricoltori, operai delle officine e dei campi, impegnati con ■tutte le energie, con l'indomabile volontà che sa le vittorie, alla resistenza consapevole, nella lotta dura per la difesa a oltranza della economia nazionale. La,parola incitatrice e appassionata del Segretario del Partito ha trovato pronta e vibrante risonanza nell'animo di questo popolo ardente e generoso, fiero e volitivo, che ha risposto con slancio, esprimendo la sua soddisfazione al Gerarca, venuto a prendere contatto con le forze operanti alla periferia, in perfetta disciplina e armonia con gli organi direttivi centrali, secondo i comandamenti del. Duce, che guida la Nazione con mente vigile e polso gagliardo. L'on. Starace è arrivato da Roma, per la via di Parma, alle 9,48, atteso alla stazione da tutte le Autorità. Scendendo dal treno, è stato accolto da Augusto Turati, che era in divisa di Generale della Milizia, dal Prefetto gr. uff. Solmi, dal Segretario federale comm. Dugnani, dal Console generale Malavasi. comandante il raggruppamento delle Camicie Nere, dal Console Bastianon. dal gen. Archivolti, comandante del Presidio, dal Questore Viola, dal maggiore Giudici, comandante la Divisione dei carabinieri, magistrati, ufficiali dell'Esercito e della Milizia. L'on. Starace, ricevuto il primo saluto alla voce dai ferrovieri fascisti, schierati con il gagliardetto sotto la tettoia, ha passato in rivista i reparti di Camicie Nere, in servizio d'onore; e, dopo breve sosta nella saletta reale, si è avviato all'uscita, accolto da alala e da applausi dei Giovani Fascisti schierati nell'atrio e nel piazzale e dalla folla dei cittadini. Salito su un'automobile, con Augusto Turati, il Prefetto e il Segretario Federale, l'on. Starace è andato direttamente in Municipio, attraversando la città imbandierata e animatissima, fatto segno a dimostrazioni calde e spontanee dei cittadini, che si affollavano sul suo passaggio. Al palazzo delia Loggia Alla sede del Comune, nello storico palazzo della Loggia, l'on. Starace è stato ricevuto dal Podestà gr. uff. ing. Calzoni, che gli è mosso incontro ai piedi dello scalone monumentale, lungo il quale erano schierati valletti, vigili e pompieri in alta uniforme a rendere gli onori all'ospite illustre. Il Prefetto ha presentato le Autorità e le personalità al Segretario del Partito, che con ciascuno ha scambiato parole cortesi. Erano, qui, i senatori Bonardi e Passerini, i deputati Porro, Savoldi, preside della Provincia, Giarratana e Gorio, il primo presidente della Corte d'Appello gr. uff. Botturini, il Procuratore generale gr. uff. Ranelletti, il presidente del Tribunale Borghese, il Procuratore del Re, l'intendente di Finanza, il Direttorio della Federazione provinciale fascista e del Fascio di Brescia, la presidenza dell'Unione industriale, dell'Unione dei Sindacati e delle altre organizzazioni. Dopo breve sosta, l'on. Starace, accompagnato da Augusto Turati, dal Prefetto, dal Segretario federale e da tutte le altre Autorità, si è avviato al Tempio della Memoria, salutato lungo tutto il percorso dai cittadini, che fanno ala al passaggio del corteo delle automobili, con applausi e alala. Sulle soglie del Tempio, lo attendevano il vice-presidente della Federazione provinciale combattenti cav. Vicari, con i membri del Direttorio della sezione mutilati, dell'Associazione dei militari in congedo. L'on. Starace è entrato nel chiostro, sacro al ricordo dei della rivolu- dcdèadlgs. Caduti della guerra e o zione, mentre dall'alto del terzo or e i i - dine delle Logge, il coro delle ancelle intonava il poetico « Colloquio degli Angeli ». Cessato il canto, l'on. Starace si è secato a deporre corone votive agli Eroi della guerra e ai Martiri della rivoluzione. Indi ha visitato la piazza e ha percorso l'ampia Lo già terrena, fermandosi presso la statua della Vittoria. Qui, il cav. Vicari gli ha illustrato il chiostro, le cui colonne recano incisi i nomi dei bresciani caduti in guerra, mentre le ancelle ne curano, con devoto amore, il ricordo e alimentano i fiori, che adornano il sacrario. Poi ha consegnato all'on. Starace una artistica riproduzione in bronzo della Vittoria del Bardelli. Il Segretario del Partito ha accettato con vivo gradimento il simbolo e l'augurio; e salutato dal suono delle fanfare, ha lasciato il Tempio, seguito da tutte le Autorità. Attraversato il centro della città, fra il rinnovarsi di saluti alla voce e di calorose dimostrazioni, e per via Trieste, è poi entrato, tra i festosi rintocchi del campanone della Torre del Popolo e il volo dei colombi, in piazza del Duomo, dove erano schierati 5 mila Giovani Fascisti, formanti 5 Legioni, delle quali tre appiedate e due di ciclisti oltre che un grosso reparto di motociclisti. Il Segretario del Partito, entrando nella austera piazza, davanti a quella meravigliosa adunata di giovani ardenti, fra lo sventolìo di fazzoletti, il saluto alla voce, gli alala poderosi, che si fondono con gli inni nazionali suonati dalle musiche, è stato preso dall'ondata di entusiasmo giovanile, nell'atmosfera di quegli spiriti entusiasti. Tra cinquemila Giovani Fascisti Egli ha passato rapidamente in rivista le Legioni schierate dinanzi alla Rotonda quattrocentesca, percorrendone il lungo fronte ; ma mentre si accingeva a inoltrarsi fra le formazioni dei reparti, è avvenuto un episodio tanto più simpatico quanto inatteso. Alcuni Giovani Fascisti, circondato l'on. Starace, l'hanno issato sulle robuste braccia, e fra l'esultanza della imponente adunata, e al grido ritmato « Duce, Duce! », lo hanno portato in trionfo attraverso tutte le formazioni. E' stato un momento di entusiasmo indescrivibile: la grande piazza vibrava del suono delle fanfare, delle musiche, degli alala dei Giovani Fascisti, delle invocazioni al Duce, che sovrastavano ogni altro grido, espressione della ardente aspirazione di tutto il popolo bresciano. L'incalzare dell'ora assegnata per le altre manifestazioni, ha costretto il Segretario del Partito a staccarsi da tutta quella ardente giovinezza, per avviarsi alla storica piazza della Loggia, dove tutti gli esponenti del fascismo bresciano attendevano, in imponente schieramento. Il quadro è grandioso, pittoresco; e S. E. Starace, salito sul palco, rimane per qualche minuto in ammirazione, visibilmente sorpreso e compiaciuto della magnifica adunata dalla quale si levano incessanti gli applausi, i saluti alla voce, e gli inni della Patria. Intorno all'on. Starace — poiché il palco comunica con la grandiosa Loggia e si protende verso la piazza zè il gruDpo superbo delle Autorità,alle quali'si sono aggiunti il mag-giorc Romano Manzutto, aiutante di j: jiA«m™,m « '1volo di Gabriele d'Annunzio e il comm. Giovanni Rizzo, latore del saluto del Comandante al compagno « ardito ». Ai lati del palco, sono raccolte le centinaia di gagliardetti dei Fasci della Provincia, coi segretari politici, i direttorii e i capi zona. Davanti, è un piccolo gruppo in azzurro dei figli dei mutilati di guerra, organizzati nell'istituto del « Milite Italico ». Sul lato a settentrione, sono schierate le organizzazioni sindacali, intorno ai loro gagliardetti; al centro, i fascisti, nelle formazioni dei circoli rionali; sul lato a meridione, presso le palazzine settecentesche del comando della Milizia e del Monte di Pietà, sono le falangi dei combattenti e dei mutilati, riuniti sotto le gloriose bandiere, e un gruDpo di reduci garibaldini in camicia rossa. In fondo, lungo i portici, presso la statua della Libertà che Vittorio Emanuele TI donava alla Leonessa, il battaglione dei Giovani Fascisti. L'entusiasmo della gioventù si è comunicato a tutti, e ha pervaso ogni gruppo. I canti si sono levati senza tregua, le invoca- zioni al Duce, a Starace, a Turati, si sono alternate, di continuo, con il suono delle musiche. Ripetuti squilli ottengono, alfine, il silenzio, e permettono al Segretario federale Dugnani di porgere al Segretario del Partito il saluto del Fascismo bresciano, rappresentato dal fior fiore delle organizzazioni e dai dirigenti di tutta la provincia. « Essi vogliono, qui, riaffermare — esclama Innocente Dugnani — nell'ora della prova durissima che tutti travaglia, la più ferrea volontà di resistere, di durare nella lotta aspra; ma soprattutto rinnovano il loro giuramento di devozione disciplinata al Dùce, 'speranza e mèta sicura della vittoria, con la certezza che per opera di Benito Mussolini, la civiltà italica diventerà civiltà del mondo ». Applausi altissimi, alala al Duce e alla Patria accolgono le parole ispirate del Segretario federale. La parola di Starace Salutato da una grande oyazione, ha preso quindi la parola l'on. Starace. Egli ha ricordato che, undici anni or sono, a capo delle Legioni Fasciste del Trentino, egli venne a inaugurare il glorioso gagliardetto del Fascio di Brescia, in una giornata arroventata di giugno, ma nii: arroventata dall'ardore di quei primi fascisti. Quindi, ha proseguito, pronunziando uno dei suoi discorsi animatori, vibranti di fede e di passione fascista, nel quale ha esaltato l'opera della Rivoluzione, Il Segretario del Partito ha poi mandato un saluto al comandante D'Annunzio e infine, tra le acclamazioni di tutta l'assemblea, ha salutato Augusto Turati presente, affermando che egli continua ad im personare le migliori qualità del Fn seismo bresciano, fatto di passione disinteressata e di operosa fatica Ovazioni altissime hanno accolto e coronato le elevate e incitataci parole dell'on. Starace, il quale, rientrato oer poco nel gruppo del le Autorità, con Augusto Turati, il Prefetto, il Segretario federale, membri del Direttorio provinciale, scende poi in mezzo alla piazza fra le masse fasciste ed il popolo. Il gesto del Segretario del Partito suscita un'indescrivibile entusiasmo : Camicie Nere, Giovani Fascisti, Avanguardisti, popolazione, combattenti gli si stringono d'attorno. L'onorevole Starace canta con loro, gri da l'alala al Duce, al Fascismo, all'Italia con loro, e quando la massa attacca, in ritmo cadenzato, l'invoca zione « Duce, Duce! » sorride lieto di tanta esultanza, perchè, attraverso la spontanea e calda manifestazione, egli sente veramente vibrare quella mirabile unità di spirito, che dà al Fascismo bresciano forza e compattezza. Ma la dimostrazione continua, aumentando di calore: e l'on. Starace, sempre acclamato, viene accompagnato come da una ondata travolgente, irresistibile, lungo la via Dieci Giornate nella nuova piazza della Vittoria, finché all'angolo di via Dandolo, sale a un balcone e-rivolge brevi parole al popolo, che lo acclama, e dal quale prende temporaneo congedo. Alle ore 15, in piazza della Loggia, si rinnova l'adunata imponente, caratteristica del mattino. Il ritmo delle musiche e dei canti della rivolu- !zione accompagna i fascisti, che, i attraverso la piazza, salgono al Salo Ine vanvitelliano, per assistere al con1gresso provinciale, mentre le Autori¬ tà si raccolgono nelle sale della consulta municipale e del Podestà. Lo storico "salone, che ospitò le assemblee nelle quali il popolo bresciano proclamò il suo diritto alla libertà, consacrandolo poi col sangue sulle gloriose barricate, non riesce a contenere tutta la massa dei fascisti. I giovani sono appollaiati sulle finestre, sulle sporgenze del cornicione che corre intorno al salone. Tutta Brescia ha qui i suoi esponenti, dagli arditi e geniali capitani delle industrie agli operai volonterosi, agli agricoltori capaci delle più fattive iniziative, ai pazienti lavoratori dei campi ; dai cultori del diritto agli impiegati di ogni classe, agli studenti del Guf, alle Donne fasciste con le dirigenti delle fiorenti organizzazioni. Il Congresso provinciale In questa atmosfera di fascistico ardore, l'ingresso dell'on. Starace, accompagnato da Augusto Turati e da tutte le Autorità, suscita entusia- a trllctFggrvPMstiche acclamazioni. Bisogna atten- dere qualche minuto prima che l'en- ¬ tusiasmo si plachi, e che il Segretario federale Dugnani possa iniziare l'esposizione della attività svolta dalla Federazione. La sua relazione documenta la saggia, vigile e illuminata opera della Federazione e dei 192 Fasci della provincia, con il linguaggio persuasivo delle cifre. Ma il Segretario federale vuole, soprattutto, ringraziare il Prefetto per l'amorevole interessamento verso tutte le istituzioni della provincia, e per l'attiva e cordiale collaborazione col Partito. Rileva egli la perfetta armonia corrente fra il Partito e la Milizia, la disciplina mantenuta dai segretari politici e dai capi-zona, e illustra, ancora con le cifre, la magnifica prova data dalle Opere assistenziali, le quali potenziate ..dallo slancio d'amore degli industriali e degli operai, hanno raccolto quasi tre milioni, saggiamente distribuiti a sollievo della disoccupazione dal Comitato costituito in seno alla Federazione. Termina, pregando il Segretario del Partito di dire al Duce che le Camicie Nere bresciane, anche nei giorni più duri, sentono profondamente la fede in Lui e nel Re^ girne, e rinnovano il giuramento di fedeltà e di devozione immutabile. Cessati gli applausi e gli alala che hanno salutato la relazione del Segretario Federale, l'on. Starace apre la discussione. Vi prendono parte alcuni oratori, ai quali, poi, il Segretario del Partito risponde in modo esauriente ; e raccogliendo infine uno spunto della relazione Dugnani, trae occasione per una felice esposizione delle finalità e delle conquiste del Regime fascista; esposizione che suscita frequenti scoppi di applausi e. alla fine, una entusiastica interminabile ovazione. Lasciando il palazzo comunale per andare in via dei Musei, alla Casa provinciale del Balilla, il Segretario del Partito è ancora salutato da dimostrazioni di fervido entusiasmo dalle Camicie Nere e dai cittadini, lungo le strade. E le accoglienze vibranti si rinnovano nell'ampia Casa del Balilla, dove migliaia di giovani e piccole italiane, di avanguardisti, di balilla e giovani fascisti lo acclamano entusiasticamente. L'on. Starace, con Augusto Turati e tutte le Autorità, guidato dal presidente del Comitato provinciale dell'O.N.B., console Bastianon, per raggiungere il palco eretto in fondo al piazzale, deve percorrere il lungo schieramento delle organizzazioni giovanili, i cui reparti, al suo passaggio, scattano in vibranti saluti alla voce e in alala, squillati con voci argentine. La cerimonia qui è rapida. H cappellano dell'Opera don Esti benedice i gagliardetti, che le madrine, signora Frugoni e contessina Calini, presentano poi all'on. Starace, il quale li consegna ai marinaretti e ai preavieri. Parlano don Esti e il maggiore Miràggio, esaltano i simboli offerti dalle sezioni della Lega Navale e dell'Aeroclub bresciano. Quindi, mentre echeggiano le note degli inni nazionali, il Segretario del Partito prende congedo dalle autorità; ma si trova un'altra volta ancora, travolto dalla ondata di simpatia e di entusiasmo della balda giovinezza, che, acclamandolo a gran voce, lo accompagna fino alla automobile. L'indimenticabile giornata si è chiusa con la visita alla Federazione provinciale fascista. Il Segretario del Partito, alle 19, ossequiato da tutte le autorità, è ripartito per Roma. A. S. sn