Il Segretario del Partito a Genova elezioni di ballottaggio

Il Segretario del Partito a Genova elezioni di ballottaggio Il Segretario del Partito a Genova elezioni di ballottaggio L'inaugurazione della Casa dei Carbonai «Filippo Corridoni» Genova, 9 mattino. Una vibrante giornata di passione fascista ha vissuto ieri la cittadinanza genovese, per la visita del Segretario del Partito S. E. Starace, qui venuto a presenziare ad alcune cerimonie e ad inaugurare in porto, la Casa dei Carbonai, dedicata al nome di Filippo Corridoni. La Casa dei Carbonai, che è stata eretta al Passo Nuovo, dove maggiore ferve il lavoro di discarico del carbone, costituisce un modello del genere, e sta a dimostrare con quanta attenzione e con quanta premura il Governo Fascista segua le fatiche dei lavoratori. Il magnifico palazzo che viene a sostituire le catapecchie, nelle quali trovavano una volta, ospitalità i lavoratori del porto, è stato costruito in brevissimo tempo. Esso è sorto, come ineluttabile necessità, dall'unificazione delle sei categorie di lavoratori portuali del carbone, in una sola compagnia, nata nel 1928, quando il sindacalismo fascista già coglieva i suoi frutti benefici. Opera altamente sociale All'iniziativa, che parve allora ardita, sono legati i nomi di Ugo Barai, il sindacalista fervido e instancabile, e di Assirto Pacchioni, allora capo delle organizzazioni partuarie. Alla realizzazione ormai compiuta, e che è stata celebrata ieri, sono pur legati i nomi di Ernesto Marchlandi e del suoi vicini collaboratori, per quanto riguarda la «Filippo Corridoni»: il console Italo Cavassa, il vice-console Emanuele Parodi, il direttore amministrativo Giovanni Malatesta e gli. altri dirigenti. Occorre ricordare anche il presidente del Consorzio autonomo del porto, marchese Negrotto Cambiaso, poiché egli seppe intendere tutta l'importanza dell'opera sociale, che si voleva realizzare, e ne facilitò il conseguimento in ogni modo. S. E. Starace è stato accolto da vibranti e imponenti manifestazioni di giubilo, da parte del popolo e dei lavoratori genovesi, i quali, ancora una volta, hanno dimostrato tutta la loro dedizione e il loro vivo attaccamento al Fascismo. Mentre tutti gli scaricatori di carbone si riunivano, al mattino, presso la nuova sede, alla stazione Principe affluivano le Autorità cittadine in attesa del Segretario del Partito: S. E. il Prefetto Vivorio, il Podestà sen. Broccardi, l'on. Ettore Leale, commissario alla Federazione fascista. S. E. Starace, che era accompagnato dal comm. Chiavegatti, capo dell'ufficio stampa del Partito, è giunto da Roma alle 9,15; dopo le presentazioni, è uscito dalla stazione, e preso posto, con le Autorità, su alcune automobili,, si è diretto senz'altro al porto. Appena il Segretario del Partito è comparso fra i lavoratori, una vibrante dimostrazione di entusiasmo si è levata al suo indirizzo. S. E. Starace si è recato, anzi tutto, a porgere omaggio alla madre di Filippo Corridoni; quindi è stato ossequiato da altre Autorità, che lo attendevano, fra le quali erano S. E. il gen. Fara, medaglia d'oro, il Procuratore Generale del Re, il Primo Presidente della Corte d'Appello, il presidente del Consorzio autonomo del porto e il gr. uff. Moresco,-vice-presidente del Consiglio provinciale dell'economia, il sen. Maragliano, e gli on.li Corrado Marchi e Ardissone. La visita alla Casa Il Segretario del Partito, accompagnato dall'on. Ciardi, presidente della Confederazione fascista dei trasporti terrestri e della navigazione interna, dal comm. Marchiandi, dirigente dell'ufficio regionale, e dal Console della « Filippo Corridoni » Italo Cavassa, si è recato dopo a visitare i locali della Casa, mentre i lavoratori del porto e gli scaricatori di carboni, entusiasti, rompevano i cordoni, avvicinandosi all'on. Starace rinnovandogli una entusiastica manifestazione. L'illustre ospite è passato a visitare la sala della doccia, la sala della mensa, e quindi le cucine, assaggiando i cibi; e ha visitato, poi, gli uffici della Compagnia Corridoni » ed i magazzini degli attrezzi del lavoro. La visita del Segretario del Partito è durata più di mezz'ora. Quindi, S. E. Starace è passato nella sala principale, dove, presenti tutte le rappresentante dei porti d'Italia e gli alfieri della Compagnia portuaria e dei Sindacati dell'industria e del commercio, ha avuto luogo la benedizione del labari della Compagnia scaricatori di carboni « Filippo Corridoni », dei quali è stata madrina la mamma del Martire, mentre la medaglia d'oro Rusca è stata madrina dei gagliardetti della Compagnia scaricatori e caricatori merci varie « Stefano Canzio ». Dopo che sono stati benedetti da un sacerdote, i due labari sono stati sciolti dai veli; un lungo applauso è partito a quel punto dalla sala, prolungandosi fino sulle calate, dove si era accalcata una grande folla di operai. Finita la cerimonia, il comm. Marchiandi ha rivolto al Segretario del Partito il saluto dei lavoratori del por¬ to. S. E. Starace ha risposto con un breve discorso, spesso interrotto da applausi e coronato, alla fine, da vive acclamazioni. Una salve fragorosa di applausi saluta, ancora, il Segretario del Partito, mentre s'intrattiene amichevolmente con i rudi lavoratori del porto. E' stato, quindi, inviato il seguente telegramma al Duce: « Mentre il Segretario del Partito inaugura la Casa dei Carbonai della Compagnia portuaria « Filippo Corridoni », i lavoratori del Porto di Genova intendono attestare al Duce la mantenuta promessa, di servire con solide opere lo spirito del Fascismo. - Ciardi Marchiandi ». Nel contempo, mentre avveniva la cerimonia in porto, in piazza della Vittoria si adunavano i Giovani Fascisti le rappresentanze dei Gruppi rionali dei Sindacati, delle Associazioni combattentistiche e di Arma, per l'inaugurazione delle Fiamme, offerte ai Fasci Giovanili di Combattimento dalla Federazione Provinciale Combattenti. Qui però, per lo scrosciare della pioggia violentissima, che nelle prime ore del mattino non era che lenta acquerugiola, ve niva deciso di effettuare la cerimonia al Politeama Genovese, dove, infatti, con ammirevole rapidità, si portavano le rappresentanze, che in breve tempo hanno gremito il vasto Teatro, in ogni ordine di posti. Sul palcoscenico, in attesa delle autorità, si disponevano gli alfieri con 1 gagliardetti da inaugurare, aventi ognuno, a fianco, una madrina, scelta fra le Crocerossine di Liguria. Nell'attesa di S. E. Starace, i Giovani Fascisti hanno intonato gli inni della Patria, che la Banda della Milizia Portuale accompagnava in cadenza. S. E, Starace, intanto, in forma privata, si era recato in piazza della Vittoria, i deporre ai piedi del Monumento al Ca duti in guerra, una corona d'alloro, omaggio reverente del Partito. Il battesimo dei gagliardetti giovanili All'apparire del Gerarca al Politea ma, la folla è scattata in vibranti applausi, che si sono fatti più intensi allorché il Segretario del Partito è salito sul palcoscenico, seguito dalle autorità, dai senatori e dai deputati. Stabilitosi il silenzio, a nome dei Combattenti ha parlato la Medaglia d'oro Amilcare Rossi, al quale è seguito l'on. Leale, Commissario alla Federazione provinciale fascista, per porgere a S. E. Starace il saluto delle Camicie Nere di Liguria. Subito dopo aver pronunciato brevi parole di circo stanza, il cappellano militare Dqn Mas sa ha benedetto le Fiamme dei Fasci Giovanili, che, sorrette dagli alfieri, sventolavano in alto, fra gli applausi della folla; applausi che sono cessati soltanto, quando il Segretario del Partito ha fatto cenno di parlare. Il Ge rarca ha detto del significato della cerimonia, ha esaltato il gesto di carne ratismo dei Combattenti liguri, ed ha concluso incitando i Giovani ad essere perseveranti, per la grandezza della Patria. Una lunga ovazione ha salutato le parole di S. E. Starace, il quale, lasciato il teatro, ha compiuto una ra pida corsa fino a San Martino, per visitare, in quell'ospedale, un Grande Invalido della Causa nazionale, ivi ricoverato. L'on. Starace si è recato, in seguito, a consumare il rancio alla Mensa dello Studente, a Palazzo Pammatonc, presso la Scuola Superiore di Commercio; in primo pomeriggio, ha visitato i locali del Dopolavoro Comunale, per inaugurare, poi, quelli del « Dopolavoro Impiegati Zuccheri », ed alle 16 è passato a presiedere, nella Casa del Balilla, la riunione delle Gerarchie provinciali, alle quali, dopo il saluto rivoltogli dall'on. Leale, ha impartito le direttive da seguire. Inoltre, il Segretario del Partito, fatto segno, dalla folla che gremiva la strada, ad entusiastiche manifestazioni, si è portato alla Casa del Fascio, in piazza Corridoni, dinanzi alla quale erano schierati oltre 2000 Giovani Fascisti, che hanno improvvisato a S. E. Starace una nuova e vibrante manifestazione, z Il Segretario del Partito, è salito, quindi, alla Sede della Federazione Fascista, nel cui salone centrale erano riuniti i Segretari Politici ed i fiduciari, e in altra sala il Commissario Federale on. Leale, coi suoi collaboratori Sansepolcristi, i dirigenti del Dopolavoro e delle Opere Assistenziali. Dopo le presentazioni, il Segretario del Partito ha presieduto il Congresso dei Combattenti, prima della chiusura del quale ha pronunziato un breve discorso. Al Segretario del Partito, i Combattenti hanno offerto in omaggio, una riproduzione della statua di Andrea Doria. S. E. Starace ha visitato ancora le sedi del Gruppo Universitario Fascista e del Fascio femminile; la sera, alle 21, ha assistito ad una rappresentazione goliardica, al Teatro Paganini, gremito di folla, che ancora una volta, l'ha acclamato entusiasticamente.

Luoghi citati: Genova, Italia, Liguria, Roma