Il Ministro Grandi esprime alla Camera il sentimento unanime del nostro popolo sulla questione della lingua italiana a Malta

Il Ministro Grandi esprime alla Camera il sentimento unanime del nostro popolo sulla questione della lingua italiana a Malta Il Ministro Grandi esprime alla Camera il sentimento unanime del nostro popolo sulla questione della lingua italiana a Malta Roma, 6 notte. viva attesa per la risposta defo Grandi alfinterEogalione sul-La Ministro lirancu au im.ertuSdMuiic ""'"l'insegnamento della lingua italiana aMalta, ha richiamato oggi, nelle tri-Simo* Cam6ra' Un PUbbUC° DU™~"DieTminuti prima che ^^abbia inizio, l'aula è già affoUatlssi-™Ì. ^L™lUA,«la"„s°"°hP^senti. Al banco del Governo prendonoposto il Dùce, i Ministri Balbo, Grandiposto il Dùce, i Ministri Balbo, Grandi De Bono, Mosconi, Di Crollalansa Ciano, Rocco, Acerbo, Sirianni ed i Sottosegretari Pierazzi, Fani, Giunta, Marescalchi, Russo e Leoni. Alle 16, il PRESIDENTE Giuriati dichiara . aperta la seduta. Approvato il verbale della seduta di ieri, il Segretario on. ALDI MAI, dà lettura dell'interrogazione presentatadall'on. Ercole e da altri 18 deputati alMinistro deeli Esteri per conoscere^,~rr"° 7 8l^J:*.Ì„' <£ua™ h„ ore-zpvvgimszrrlrDdopmscrsaaii insegnamento . im-=u^.taluna nelle rcuole inferiori di Malta, ^lia I-i otiPEti iriorr.i (sarebbe vano na- l,"•onderlo) dolorosnmente diffuso nello1 vquali passi il Governo italiano ha ere duto di fare presso l'amico Governo d'Inghilterra, per la conservazione del l'insegnamento della lingua italiana nel le scuole inferiori di Malta. Le parole del Ministro GrandiTra la più viva attenzione dell'as semblea, si leva a parlare il Ministro GRANDI. Egli dice: « L'ori. Ercole, e con lui il gruppo di autorevoli .deputati, hanno interrogato il Ministro degli Affari Esteri per conoscere se sono stati fatti passi presso il Governo britannico in 'merito alla questione della lingua italiana nell'isola di Malta. A questa domanda io non posso naturalmente, come Ministro degli Esteri, che rispondere nella seguente maniera: Nessun passo ufficiale è stato fatto dal Governo italiano presso il Governo inglese in merito ad una questione che appartiene alla politica interna dell'Impero britannico. « Detto questo ed assolto così al r.iio dovere di Ministro degli Esteri, non posso fare a meno di dire alla Camera come il Governo fascista partecipi al sentimento unanime della Nazione italiana dolorosamente colpita dalla notizia di provvedimenti diretti a diminuire nell'isola • di Malta la lingua italiana nella quale sono state sempre educate generazioni che hanno dato da più di un sècolo,- all'Impero britannico dei sudditi .fedeli. « In passato, in due differenti- oc■casioni (1898-99 e 1902), provvedi■menti analoghi furono annunciati ma il Governo britannico, dietro più maturo esame, non ritenne di porli in atto. Eppure, diversi erano i tempi, diversa la situazione generale. L'Italia faceva parte, allora, di un sistema di alleanze che non era quello dell'Impero britannico (approvazioni). Nè tanto sangue era stato insieme versato per quattro anni da italiani e da inglesi (vivissimi prolungati applaudi). Nè, per oltre un decennio, le due Nazioni avevano concordemente lavorato per la stessa causa della pace. « La Nazione italiana spera che il Governo dell'amica Nazione britannica, richiamandosi ancora una volta alle tradizioni che sono alla base stessa della forinazione e della grandezza dell'Impero e che hanno permesso la libera e leale convivenza di tanti popoli nel suo seno, varrà considerarti sotto tutti i suoi aspetti la questione della lingua a Malta e tener anche conto dei sentimenti aenerali e spontanei che l'anima italiana ha manifestato in questa occasione ». La fine delle dichiarazioni del Mi nistro degli Esteri, è accolta dalla Camera con un vivissimo e prolungato applauso. Da varie parti si grida: « Viva Malta! ». Il Duce, il Presidente della Camera, i Ministri ed i deputati sorgono in piedi ed applaudono anche a lungo; alla manifestazione prende parte anche il pubblico delle tribune. Malta e l'Italia Ristabilito il silenzio, il Presidente dà la parola all'on. ERCOLE, il quale dice: «La cortese risposta che l'on. Ministro degli Esteri ha dato alla nostra interrogazione è venuta, nella sua brevità, così eloquentemente incontro al sentimento a cui eravamo ispirati nel muoverla, che io non avrei che a ringraziarlo a nome dei colleghi che <-on me la firmarono se non sentissimo r opportunità che, anche, dai banchi rìella Camera, parta una parola ad int»-nrrt/tre lo stato d'animo che l'attegrinmento. secondo le più recenti notizie, assunto dal Governo inglese, di fronte all'insegnamento della lingua fi!?"? più intime della coscienza nazionale. ' • « Le recenti notizie hanno, in realtà, recata un'amara delusione alla ferina speranza, vorrei dire all'instintiva fiducia, che era in noi e in tutti gli italiani che Quell'atteggiamento fosse per essere diverso da quello che ci si annunzia già preso; fosse cioè per essere, quale lo chiedeva e lo chiede la pressoché unanimc volontà espressa in mille guise, e tutte aperte e inequivocabili, dal po dcdsgmdMsspolo maltese. Fiducia la quale pareva qoen validamente fondata, non meno su vquelle che sono le lineo incancellabili mdella storia di Malta - che è sempre gstata, dai giorni di Roma, pure attra-itverso la varia vicenda delle condizioni ! epólitiche. storia di coltura e di civiltà titaliane — che sulla politica tradizio-'lnalmente adottata e seguita sin qui, dal giorno in cui per la prima volta, or è poco più di un secolo, la bandiera inglese sventolò sugli spalti dell'Isola, dal Governo imperiale nei rapporti con la civiltà e la coltura italiana di Malta. «E* forse necessario ricordare che i primi proclami lanciati dalle Autorità britanniche ai maltesi erano scritti eaclusivamente in italiano? E che nella prima metà del secolo scorso un Re di aftdiirtm ^Inghilterra ordinava esplicitamente la l jfflB» 'M^j50^ te?to ufficiale di - » codici da promulgarsi nell'Iso-"la'' V. rhp in iino^ói^Tr^ìr"" a ufficialmente nrn^nti?^0?6^15000 do.po - ^St^m^^^^S^^Sl? ~$"efGoTrn?SranMaa.SCSt ^SS^g^SStSt -|§, inchieste governative coSt w ^;°r^.flVLondra sulle condizioni infer o ne aeìmòìì* e dèlie lòrc^^à?^ ,;,1? Ìp h »ii»nn 1 , . _„„_ì„_j„ — ■»—s sta accadendo, In contrasto a quella ù ducia, ci lasciasse non so se niù sorore- 'rlfc^e1'^ ^rSV^ ri nelle quali essi usano, come avviene dovunque altrove, in dialetto? Dolorosa sorpresa « Era perciò inevitabile che quel che non so se più sorpre si o perplessi. Sorpresi perchè è vera mente singolare che, nella lotta sferra ta da circa un quarantennio contro il partito nazionalista maltese, il famoso Lord Strickland, nato 70 anni or sono a Malta da padre irlandese e da madre italiana, abbia oggi finito per avere causa vintasul terreno linguistico, proprio mentre è dichiarato battuto sul terreno costituzionale e politico; « Chi invero si chiedesse come mai sia avvenuto che dal giorno in cui le membra disperse del popolo italiano si sono felicemente raccolte in unità di Stato, la soggezione di Malta alla sovranità e al dominio inglese non abbia mai in nessun modo formato causa di attrito tra il Regno d'Italia e l'Impero britannico, nè mai oscurato di alcuna nube la tradizionale amicizia italo-inglese durante i decenni del nostro Risorgimento e nella recente guerra mondiale temprata nella solidarietà delle mète e del sangue (vivi applausi), non tarderebbe a trovare la risposta in ciò: che i cittadini di Malta hanno sinora potuto, mercè la lungimirante saggezza del Governo inglese, continuare a sentirsi culturalmente italiani pur essendo e continuando politicamente ad essere leali ed operosi sudditi dell'Impero inglese e perciò come tali non servi e coloni di questo (vive approvazioni) ma membri consapevoli e liberi di esso con dignità di doveri e di diritti pari a quelli di cui godono le altre nazionalità comprese entro l'ambito della Corona britannica (vivissimi generali applausi). « Il Governo inglese mostra oggi repentinamente di scorgere un cosi urgente e grave pericolo'per la potenza della compagine imperiala nel fatto che due centinaia di migliaia di uomini abitanti in. una minuscola isola presidiata e guardata dalla sua formidabile flotta continuino a pensare, a parlare italiano, da indursi a porli, repugnanti o nolenti, nella impossibilità di far sì che i figli ..dei loro popolo., apprendano la lingua "òhe Tu degli "à"Vl e dei padri e che è per essi l'unico mezzo di cui possono disporre per partecipare, con dignità di liberi maltesi e non ridotti alle condizioni di coloni africani, alla coltura e alla, civiltà eu ropea e mondiale? (Approvazioni). « Se così o simile che sia, noi attingiamo alla nostra stessa volontà di concordia e di reciproca simpatia per quel grande popolo inglese il diritto di manifestare l'ansiosa preoccupazione che una tal direttiva politica suscita in noi, non tanto per ciò che può essere l'immediato o il remoto avvenire della coltura e della civiltà italiana di Malta che sappiamo, già fin d'ora ben custodite dalla tenace fedeltà all'una e all'altra dei cittadini maltesi, quanto per ciò che può derivare nel prossimo domani a danno della cordialità di rapporti tra l'Italia e l'Inghilterra (approvazioni). La civiltà e la coltura italiana di Malta non sono l'opera di noi, piccoli uomini viventi nell'attimo che fugge, sono il prodotto di secoli di storia e testimoniano irrefragabili e indistruttibili non solo nella lingua ma nella religione, nell'arte, nel costume della piccola isola, gettata da Dio a fiore del Mediterraneo latino, nè certo sarà sufficiente un decreto governativo a cancellarne la virtù ed il fascino. Noi siamo sicuri quindi che, malgrado tutto, Malta continuerà ad appartenere ala civiltà e alla coltura italiana (vii» applausi), ma noi sappiamo anche quanto sia, nella grave e oscura ora che volge, nei rapporti internazionali, preziosa alla civiltà è'alla coltura d'Europa e del mondo la solidarietà di sforzi e di mète- tra il popolo italiano e il popolo inglese, sì che sorge in noi, vivo e ardente. l'augurio che la piccola sola del' Mediterraneo non stia per diventare un fomite di dissenso tra due grandi Nazioni destinate a procedere nsieme, ma torni ad essere, come pur mostrò per oltre un secolo di poter essere, un veicolo di cordiale collaborazione tra esse »„- (Vivissimi applausi; /rida di « Viva Malta! ». Nuovi generali applausi). Le stazioni della Genova-Ventimiglia Si passa quindi allo svolgimento del'interrogazione presentata dagli onoevoli COSTAMAGNA. LEALE. ARDISSONE e BOMBRINI al Ministro dello Comunicazioni per sapere se, in ccasione dei lavori ferroviari-di completamento sulla linea Genova-Ventimiglia, non intenda disporre la ricotruzione in materiale delle stazioni anora in legname su detta linea. Risponde PIERAZZI, il quale dichiaa che è in programma della amminitrazione delle Ferrovie dello Stato, rreena le condizioni di bilancio lo con^ntiranno. di trasformare le stazioni ^""""n legname sulla linea GenovaYi„+, 6 veluim- COSTAMAGNA ringrazia e rileva il disagio che in quelle stazioni il pubblio risente, date le condizioni delle tredici stazioni ancora in-legname, di cui si impone la ricostruzione per ovvie ragioni di decoro e di sicurezza e comodità. L'ultima interrogazione all'ordine del "Morno, è quella dell'on. PROTTI al MinUtro dell'Agricoltura e Foreste per apere se non creda opportuno, allo copo di migliorare le condizioni nelle quali si svolge il mercato caseano, di vietare la fabbricazione (o, in ogni modo, la vendita nel Regno) di forra aggi cosidetti margarinati, tanto pm che ali formaggi vengono in prevalenza esitati nello provinole o regioni di monagna, con grave danno del prodotto ocale MARESCALCHI dichiara sarebbe augurabile non esistessero formaggi atti in parte con altre materie. E' naurale però che decisioni definitive si debbano prendere contemperando gli nteressi dei consumatori e quelli della ndustria. Ciò che il Ministro avrà cua di fare. PROTTI ringrazia e rileva che, menre il Governo prende molti provvedimenti a prò dell'agricoltura, non deve tglgripptcepbecezpqdNtecgcdcsntpzpqapnlmtsddsedn a di o- o t w r essere assolutamente possibile poter frustrare l'efficacia dei provvedimenti stessi. Le opere pubbliche urgenti Si procede poi alla discussione di quattro disegni di legge che riguardano l'autorizzazione della spesa di L. 750 milioni per l'esecuzione di opere straordinarie urgenti; l'autorizzazione di ^ S^^'i1 ^"P16*»»»11»-di" opere di da terremoti e danni di guer- - ^ -n«zS^ SS^: e autorizzLionrdTsS^f ^r^A^aùedot- to pugliese spesa per i Aoqueuui S°LMI rileva che l'insieme delle ope- e a a il o o e e oul ai e si di a di o a eie e ee el si e e e i) o a à a a e i di e e i i r i e a e i n a o o i i , a e à a i » e a , l a e e r ; re pubbliche dimostra il loro carattere di assoluta urgenza e rispecchia completamente tutte le esigenze della vita nazionale. Si occupa poi dei lavori stabiliti per il Mezzogiorno, del raccordo fra la grande stazione climatica di Salsomaggiore con le principali linee ferroviarie; delle opere di bonifica intorno a Trento; e dei lavori per la Biblioteca nazionale di Firenze. VASSALLO ERNESTO, relatore, pone in rilievo l'importanza sociale e politica, oltreché tecnica, di questi quattro provvedimenti intesi a fronteggiare la disoccupazione, e che documentano la vita politica odierna italiana, il saldo polso che regge i nostri destini, la solidarietà del Paese con le classi lavoratrici. S. E. DI CROLLALANZA ringrazia anzitutto la Commissione per la sollecitudine con cui ha proceduto nei suoi lavori. Essa avrebbe desiderato che le stesse illustrazioni fatte dal Ministro in seno alla Commissione fossero state fatte innanzi alla Camera, ma l'oratore ritiene che la discussione abbia sufficientemente "messo in luce la grande importanza politica e sociale dei provvedimenti. Il Governo ha tenuto presente soprattutto la necessità di non venir meno ad un criterio organico nonché quella di rendere possibile l'esecuzione delle opere non solo più urgenti ma che conciliassero meglio le esigenze tecniche e quelle sociali Inoltre, si sono volute sviluppare alcune opere che nel Mezzogiorno erano rimaste incomplete per deficienza di mezzi. Assicura infine la Camera che, nella visione di tutte Je necessità nazionali, il Governo ha inteso superare ogni campanilismo, convinto che questo criterio sarà apprezzato dalla Camera fascista che e la sintesi delle ne cessità della Nazione e non segna la espressione di singoli bisogni regionali. Del resto, nell'esecuzione dei lavori, si procederà in modo da tener conto di tutti gli effettivi bisogni del Paese (vivi applausi). • Il credito alberghiero Il CAPO DEL GOVERNO presenta ■11. disegno di legge per la conversione del decréto-legge 24 marzo 1932, con cernente -i provvedimenti per la Mitt zia portuarla. Rinviati allo scrutinio segreto varii disegni di legge, si passa alla discussione di quello recante norme per il credito alberghiero. SOLMI richiama l'attenzione sull'art. 11, che estende i benefici della legge anche agli stabilimenti di cura idrotermale. Sul disegno di legge col quale vengono apportate modilìcazioni alla convenzione vigente per la concessione, alla Società. Subalpina di imprese ferro viarie, del pubblico servizio di naviga zione nelle acque italiane del Lago Maggiore, parla SCOTTI, il quale rileva che sarebbe desiderabile che il Governo esigesse dalla Società il rimodernamento delle navi. Anche alla costruzione della strada sulla sponda lombarda e al traghetto tra Laveno ed Intra sarebbe opportuno che fossero rivolte le più attente cure. Vengono poi in discussione i prowe dimenti per la sistemazione di servizi governativi nella città di Napoli e cessione al Comune di Napoli di un gruppo di immobili di proprietà dello Stato MARESCA DI SERRACAPRIOLA osserva che si otterrà cosi un'organica sistemazione dei varii uffici, con un sensibile vantaggio finanziario per il Comune che rlsparmierà forti pigioni. Osserva poi che il Banco di Napoli è venuto sempre incontro ai bisogni del Comune, ma la situazione del bilancio comunale richiede una sistemazione de unitiva. il bilancio deUe Finanze Ha inizio quindi la discussione del bilancio delle Finanze e ha la parola il primo oratore, on. CINGOLANI, il quale osserva che . alla politica finanziaria è strettamente legata quella dei lavori pubblici. Ricorda che, data la scarsezza delle risorse, il finanziamento del lavori pubblici fu opportunamente impostato sul prevalente sistema dei pagamenti differiti. Rileva poi che le disponibilità di capitale non possono essere illimitate. Se vogliamo evitare che all'Istituto di emissione venga ad accollarsi il peso dello smobilizzo di questa grossa partita di obbligazioni a lunga scadenza, è necessario porsi sin da questo momento il problema della sua liquidazione. Il bilancio dello Stato è in deficit; può il sistema dei pagamenti differiti essere abbandonato? Hanno tutte le categorie del- cittadini contribuito in equa e giusta misura al sostegno delle pubbliche finanze? La pressione tributaria non è lieve. Ridurre stipendi e salari significa poi ridurre la capacità d'acquisto delle classi lavoratrici, e cioè ridurre i consumi e la produzione. Dove attingere quindi i mezzi per reggere la pubblica finanza? Se qualche poco di ricchezza è imboscata, dovrà essere snidata con tutti i mezzi. Non crede di suggerire rimedi, ma sente che del rimedi di eccezione-debbono essere presi. Il risparmio deve rifluire copioso ed ardito nelle arterie dell'organismo. Bisogna vigilare che sui mercati esteri non si formino disponibilità di lire; che le norme sul mercato dei cambi e dei titoli siano applicate con severità. Conclude che il popolo italiano è col Duce, oggi più che mai. GORIO si occupa dell'industria dei tabacchi e illustra i progressi compiuti: basti ricordare che nell'esercizio 1930-31 il tabacco indigeno adoperato è salito all'83,57 per cento, e quello esotico è disceso al 16,43. Però, attualmente, siamo in regime di sopraproduzione. La contrazione verificatasi nel consumo del manufatti, dovuta alla crisi economica generale e all'aumento delle tariffe di vendita, ha determinato la rapida formazione di stok ingenti. Risolto poi il problema della quantità, si impone la disciplina delle qualità: bisogna che con nuovi studi tutto il prodotto italiano diventi eccellente. CALDIERI, rilevando l'aumento dei depositi a risparmio, che sono giunti nel 1931 a 31 miliardi, ritiene che sa¬ aamdvcgcibsElmtpdlpvRl rebbe opportuna, a tutela del risparmio stesso, una modificazione delle società anonime. Si augura poi che possa verificarsi un alleggerimento fiscale, specie per la produzione viticola. Conclude che la ricostruzione economica investe ancl:= un problema nora'c. DEL BUFALO si occupa dei bilanci delle Provincie, notando che comportano un'eccedenza di 191 milioni sul previsto; della ricostruzione nello zone terremotate; dei tecnici addetti alla formazione del nuovo Catasto, ed espone alcuni rilievi su certi settori del personale del Ministero delle Finanze. LANTINI osserva che la mancanza di specializzazione ha condotto le banche a favorire le grandi imprese lasciando soffrire per penuria di credito le aziende medie e piccole. Ritiene utile che le Commissioni di sconto dei grandi istituti di diritto pubblico siano estese alle grandi banche di diritto privato. Esaminando il regime degli accertamenti fiscali, rileva come sia ancora insufficiente la valorizzazione delle organizzazioni corporative e vorrebbe che i rappresentanti sindacali fossero largamente ammessi nelle Commissioni di prima e seconda istanza. Il seguito della discussione è rinviato a domani. Votati a scrutinio segreto i disegni di legge esaminati oggi — i quali risultano approvati — la seduta è tolta.