Le elezioni politiche in Francia

Le elezioni politiche in Francia Le elezioni politiche in Francia Manifesta divisione di animi II sessanta per cento di ballottaggi Verso un accordo tra radicali e socialisti Incognite e previsioni ! a e e i i e e e e o e i a r e i o e a a a. a ee e ila ge ze di la ro o: H ai nda ai oliare ta Parigi, 2 mattino. La Francia ha votato ieri generalmente in mezzo alla calma. Il concorso degli elettori alle urne è stato, a quanto risulta dai primi spogli, più rilevanti dell'ordinario. Il cattivo tempo, opponendosi al consueto esodo domenicale dalle città, non è forse stato estraneo alla circostanza, ma giova credere che la causa principale dell'affluenza straordinaria dei cittadini alle sezioni di voto risieda piuttosto nella gravitadei momento internazionale e nel bisogno sentito di non ristarsene inerti spettatori del quotidiani progressi del disordine interno ed estero. Attraverso la calma apparente, la quale, più che altro, denota che la scelta degli elettori era fatta già da un pezzo, la sensazione della tensione morale esistente in seno alle tre masse di ancora ignoto volume,-In cui si dividono gli undici milioni di elettori francesi — partigiani della contnuazione della politica della passata legislatura, partigiani di un nuovo cartello e partigiani di una grande concentrazione escludente tanto l'estrema destra, quanto l'estrema sinistra — è data comunque dagli incidenti sporadici prodottisi qua e là durante le ultime ore della campagna elettorale nella febbre della nptte precedente la giornata decisiva. Incidenti e arresti Ad Ivry sobborgo di Parigi, dotato di un Consiglio comunale comunista, la forza pubblica è stata costretta a sciogliere una dimostrazione di varie migliaia di persone formatasi all'uscita da un comizio. Durante la notte, mentre il Consiglio comunale della stessa località trovavasi riunito nella sala delle deliberazioni, tre affiliati all'* Action Frangaise » tentarono di. issare una bandiera tricolore sul parafulmine del Municipio. Scoperti, gh audaci vennero assaliti e brutalmente percossi da alcuni consiglieri e uno dei tre, lasciato a terra tramortito, dovette essere trasportato all'ospedale. La forza pubblica ha approfittato dell'incidente per trarre tosto in arresto tredici dei comunisti riuniti nel Municipio. A Belfort, nel collegio di Tardleu, una riunione alla quale assistevano varie migliaia di persone, tenuta nella grande sala di quel Palazzo delle feste, ha dovuto essere sciolta dagli agenti perchè gli astanti erano venuti alle mani. Il Presidente delle « croci di fuoco », la nota organizzazione combattentistica, è stato gravemente ferito alla testa e un altro intervenuto ha riportato una frattura ad una gamba prodotta da una bastonata. A Saint Mihiel, presso Bar Le Due, ossia nel feudo politico di Poincaré, durante un'altra riunione politica, il sindaco è stato assalito e percosso da alcuni dissidenti e ridotto a tal partito da dover essere trasportato a casa In barella. A Courhevoie, dove la lotta è stata vivissima fra im moderato ex-Ministro, ap poggiato dal Governo, e il radico-socialista Grisoni, sindaco del Comune, ieri mattina, all'alba, un altro violento tafferuglio è scoppiato mentre alcuni attacchini procedevano alla affissione di un manifesto elettorale del candidato governativo. Un gruppo di cittadini, parteggianti per il sindaco radico-so cialista, aggrediva gli attacchini. Uno di costoro, cavata fuori la rivoltella, ha fatto fuoco. Nella mischia che ne è derivata, uno dei grisoniani, ferito al ventre, è stato raccolto in condizioni gravi. Herriot intransigente di fronte a Tardieu Questi incidenti permetteranno di intendere come la calma regnata Ieri sull'insieme della mappa elettorale francese sia più apparente che reale. In realtà gli elettori si rendevano conto che dalla fisionomia della nuova legl slatura, dipendono molte cose tanto in Francia che fuori di Francia, e l'interesse da essi portato alla battaglia è stato ancorché silenzioso, superiore di gran lunga a quello che ci fu dato osservare quattro anni or sono. La temperatura della giornata è stata, d'altronde, nettamente fissata da Herriot, ieri mattina a' Lione, dicendo ad un giornalista che lo interrogava alla porta del seggio: « Continuo a credere in una. vittoria del veri repubblicani e a profitti sensibill pel partito radicale. Quello che tengo a dichiarare, però, è che il discorso i- che Tardieu ha fatto leggere a Belfort daPi bCl'aesscanchnlidropcplutztssvniemsMilfgpbdlsscmndasnvlmctscPpdspmmrdtv e e o t l e è r A i i o , o a i. nn o l n e è di smlt, n rria inso rt dal suo Sottosegretario di Stato alla Presidenza ha definitivamente tagliato i ponti fra loro e noi. La nostra collaborazione con l'attuale Presidente del Consiglio è impossibile. In quanto all'atteggiamento che i radicali terranno alle elezioni di ballottaggio, secondo me esso non può più esser dubbio: la disciplina repubblicana verrà applicata ancora una volta ». Se queste parole hanno un senso, esse non possono significare altro se non che al secondo turno il gioco delle rinunzie reciproche fra radicali e socialisti a favore del candidato dell'uno e dell'altro partito che ha maggior numero di voti, verrà praticato come venne praticato nel 1928 e nel 1924. E' ancora troppo presto per dire sino a qual punto tale ipotesi meriti credito assoluto ma certo è che esso sembra denotare, da parte dei radicali, una risoluzione più ferma di quel che non si potesse credere un mese addietro a respingere qualsiasi alleanza con le destre e a fare di tutto per favorire l'avvento di una maggioranza di centro-sinistra, Le destre hanno voluto gettare ieri mattina un ultimo squillo d'allarme alla folla grigia degli elettori insonnoliti, pubblicando una lettera di Maginot ad un combattente, nella quale il defunto Ministro della Guerra dice fra l'altro, con quel tono patetico che gli era proprio: « Tutto quello che ho annunciato, predetto, per quel che riguarda le ambizioni della Germania e le debolezze della nostra politica pacifista, si realizza indipendentemente da quello che si prepara oggi a Ginevra. Sono passato per Berlino ed ho visto! Non chiudiamo gli occhi: dei terribili domani si preparano. Stresemann è un nuovo Bismark e Briand è al di sotto di Napoleone HI. E non parlo degli altri. Attualmente già la parola di Stresemann « Non vi sono più nè vincitori nè vinti », non è più vera : vi è una vinta ed è la Francia. Ebbene, io non l'accetterò mài. Giunto ad un'età che mi ha permesso già di vedere molte cose e di misurare la vita col suo corteo di dolore e di disillusioni, non posso più capitolare su nulla di quello che credo essere vero ed utile per il mio Paese. Preferirei rinunciare alla vita politica. Ma gli uomini come me non disertano, si battono. Bisogna lottare se si vuole restituire alla patria il suo prestigio ed il suo rango. Le piccole manovre, le combinazioni politiche di mandamento, di dipartimento o di corridoio di Palazzo Borbone non sono più di circostanza. Bisogna uscire dalla trincea come in altri tempi e marciare diritti davanti a sè, senza fermarsi ai particolari e ai piccoli ostacoli. Per quella, battaglia voglio ancora consacrare quello che mi resta da vivere ». I primi spogli Ma questi appelli, che sanno di tromba e di tamburo, fanno effetto solo sugli elettori dei collegi urbani di Parigi. Le masse rurali sono sempre nella loro sostanza fedeli al radicalismo, che è in Francia la religione del piccolo proprietario: e neanche queste masse sentono profondamente la pressione angosciosa dei problemi dell'ora, dalla crisi economica alla stasi minacciosa della collaborazione internazionale. Nulla è meno certo che esse interpretino il dovere patriottico come l'interpreta la capitale che ha sempre amato pascersi di visioni imperiali e di sogni grifagni. "I risultati dei primi spogli che ci pervengono, col loro grande ■ prevalere di ballottaggi, rendono sensibile la divisione degli animi e delle Idee. Fra i ballottaggi più significativi c'è quello che colpisce l'on. Cathala, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l'uomo di fiducia cui Tardieu affidò l'altro giorno la lettura a Belfort. del proprio discorso-programma. In ballottaggio sono anche l'on. Fabry, membro influente della Commissione parlamentare per l'Esercito, e l'on. Franklin-BouiUon, il popolarlssi mo esponente dell' ultra patriottismo sciovinista, avversario politico di Briand. Ballottaggi sono inoltre segnalati a Parigi in 24 seggi su 39 e in provincia un po' ovunque: da Strasburgo a Mulhouse, da Nantes a Lione, da Etàmpes a Reims. Dalle cifre ancora frammentarie e incomplete che lentissimamente cominciano a giungere, sembrerebbe doversi dedurre che almeno il 60 per cento dei seggi sia in ballottaggio. A Parigi sui 39 mandati si sono detaFCAtrgsicidbNbAbMjuzqnettsvdnmsadctèeripvdcvrcnmromcinigptnddccavuti solo 15 eletti di cui sei membri o a n e o e i ù a a i i e l e e e e e della Destra: Taittingrr il noto agi tatore nazionalista, l'ex-Ministro delle Finanza De Lasteyrie, gli ex-deputati Chaissaigne-Goyon, Sabatier, DuvalArnould e Sauvan-d'Aramon. Gli altri 9 seggi si ripartiscono come segue: due Ministri, Reynaud, guardasigilli, e Rollin, Ministro del Commercio, entrambi repubblicani di Sinistra; due candidati indipendenti e tre repubblicani di Sinistra e due socialisti. Nei sobborghi della capitale abbiamo ballottaggi a Pantin, Aubervilliers, Asnières, St-Ouen, Boulogne, Colombes, Puteaux, Montreuil, Nogent sur Marne, Charenton, Ivry, Sceaux, Villejulf, Vanves. DI guisa che le sole elezioni riuscite in questa zona sono quelle del comunista Doriot a S. Denys, del conservatore Blond a NeulUy e di due altri soli deputati appartenenti-al radicalismo indipendente. - Disorientamento L'abbondanza eccezionale dei ballottaggi, non solo in provincia, cosa prevista, ma anche nei collegi della capitale, veniva considerata iersera con un certo disorientamento, essendosi fino a ieri, nei circoli ministeriali e in quelli della maggioranza uscente, creduto quasi escluso che notevoli sorprese potessero attendersi in questa zona. Fino a questo momento, non si può dire che, nella generalità dei casi, i candidati del Governo siano decisamente messi fuori giuoco: ma il fatto grave è che, per la grande maggioranza di essi, la maggior probabilità di successo risiedeva nella possibilità di passare al primo turno. Non essendo riusciti a vincere oggi, domenica prossima essi dovranno fare i conti con l'unione più che probabile dei voti radicali e dei voti socialisti, unione che non si limite rà a dare loro molto filo da torcere, ma che in móltissimi casi li metterà in minoranza Dalle impressioni, ancora necessaria mente confuse della nottata, sembrerebbe risultare che 1 socialisti abbiano ottenuto dovunque votazioni notevolmente superiori all'aspettativa e che di conseguenza le profezie di Blum sulla imminente vittoria del suo Partito sia no avviate ad avverarsi. Non sarebbe impossibile che quest'ultimo aggiungesse 10 o 15 nuovi candidati ai 111 posseduti nella scorsa legislatura. Fatto, questo, molto importante, essendo noto, come indicammo sere orsono, che i radicali attendono precisamente di vedere quale è la corrente dominante per decidere se parteggiare con i repubblicani o se mostrarsi intransigenti verso costoro e accordarsi, viceversa, con i Partiti alla loro sinistra su una formula di governo ultra democratico. Se tali prospettive, che pel momento sarà bene accogliere con riserva, dovessero confermarsi, la nuova legislatura vedrebbe nettamente spostato da destra a sinistra l'asse della maggioranza e la politica francese subirebbe un'apprezzabile evoluzione. Si ha da Bordeaux che l'on. Enrico Lorin, deputato della seconda circoscrizione di Bordeaux, è morto repentinamente iersera, alle 19,30, mentre si trovava alla sede del suo Comitato elettorale ove prendeva conoscenza dei primi risultati dello spoglio delle schede che non era a lui favorevole. C. P. ccgqslPcPcrfduvpla