Stimson e Brüning lasciano Ginevra

Stimson e Brüning lasciano Ginevra L'INSUCCESSO DEL CONVEGNO A CINQUE Stimson e Brüning lasciano Ginevra Ginevra, 28 notte, .dra onestante ia forzata rinunzia aliai sannunziata ripresa di riunioni dei bigi zfive in seguito alla improvvisa indispo- j tsizione del signor Tardieu, durante la mgiornata di oggi si sono svolti ancora 4 diversi incontri diplomatici che pero, a quanto pare, sono da considerarsi piuttosto come visite di congedo. Così MacDonald ha ricevuto stamane il Cancel- nbatpranzo glese. Stasera poi il Cancelliere tedesco e il Premier inglese sono stati invitati a cena dal Segretario di Stato americano. La partenza del Cancelliere tedesco ò stata fissata per domani. Stimson pure, a quanto si annunzia, lascerà Gine- bptriGvra domani, recandosi per alcuni giorni Ida Cannes. Il suo imbarco alla volta del- nl'America sembra definitivamente ris- t, ! per il « tallunento ginevrino » Berlino, 28 notte. ! Il Cancelliere, reduce da Ginevra, 'sarà sabato a Benino, dove mdipen- ;dentemente dal Congresso dei delegati i prussiani del partito del Centro e dal la questione degli eventuali contatti 'fra il Centro e i nazional-socialisti in , vista della costituzione di un Governo i in Prussia, importanti questioni di poi litica interna lo attendono, ! Lunedì si riprenderanno i consigli di | Gabinetto per la preparazione di una ]serie di provvedimenti i quali daranno iluogo a ordinanze presidenziali. Intan- sato a martedì venturo. MacDobald, per contro, ritarderà la sua partenza fino a sabato, data la necessità di un breve riposo dopo le laboriose discussioni di questi giorni. L'interruzione dei negoziati è variamente interpretata. Per quanto l'impossibilità materiale del signor Tardieu di venire a Ginevra non sia messa in dubbio è generale l'appunto al Presidente del Consiglio francese di aver reso vano lo sforzo tentato da Stimson in prò del disarmo durante il suo soggiorno ginevrino. « Noi non possiamo immaginare neppure per un istante, scrive stasera il « Journal de Genève », che il Governo francese voglia sabotare il disarmo: ciò sarebbe non soltanto contrario alle sue dichiarazioni, ma anche al suo interesse. Un Paese che spende più di 15 miliardi all'anno per i propri armamenti non può trattare leggermente un simile problema durante lo svolgimento di una crisi economica che incomincia per lei pure. Perciò rimpiangiamo che il signor Tardieu si sia ammalato in questo momento ». i Noi assistiamo attualmente — continua il quotidiano ginevrino — per usare le parole del Presidente Wilson a una corsa della pace e della rivoluzione. E se in seguito a questi ritardi, che si rinnovano costantemente per una mancanza di una risposta precisa, la pace arriva troppo tardi, se il terreno sul quale marciamo sfugge sotto i nostri piedi che penseranno i nostri figli di coloro i quali sono stati la causa di questo, sia pure involontariamente '! ■». Il signor Briining alla vigilia di rientrare in patria ha tenuto a far sapere, in alcune dichiarazioni fatte stasera ai giornalisti, che durante le trattative di questi giorni la Germania non Joa in nulla mutato il suo atteggiamento. La uguaglianza giuridica resta il punto fondamentale della politica tedesca nel la questione del disarmo, e su questo tutti i tedeschi senza distinzione di partito — ha affermato il Cancelliere tedesco — sono concordi. Per ciò che concerne le riparazioni Briining ha dichiarato che accanto alle soluzioni di carattere tecnico è necessario considerare gli elementi di carattere psicologico, necessari per ristabilire pienamente la fiducia. La Germania, ha continuato il Cancelliere, è convinta che da sola non può risolvere i problemi attuali. E' necessaria la cooperazione e particolarmente una cooperazione franco-tedesca, ciò che — all'ora attuale — è più necessario che mai. Una soluzione si potrà trovare quando ci si metterà sul terreno della realtà, e si sarà realizzata una vera pace che non sia un « diktat ». Vivaci attacchi a Briining stivmdnVfnqmgcmlBMozsmngsdtsidttfscndcichgvznnnLspteatfdpFddpqtrdnssvmvcld|to urge sistemare la questione delleldorganizzazioni militaresche di partito. jpLa proibizione delle organizzazioni militari pripiPare ora conrermato, a quanto que-|asta sera annunziano anche ì giornali lr,-11 r\acfro /-»V> nn'ntvlin Qri7'i r\**SM hi •*& i . di Destra, che un'ordinanza proibirà genericamente ai partiti qualsiasi organizzazione di carattere militare. Tutto starà a vedere se dopo le sedicenti riforme spontaneamente apportate alla propria organizzazione dagli « Alfieri del Reich » sarà ad essi fatto obbligo di sciogliersi del tutto, oppure se sa «nno lasciati praticamente liberi. Lo :stesso Per Quanto riguarda una ana : Ioga organizzazione giovanile cattolica 'del Centro che si chiama «Schiere j Crociate ». Il Gabinetto si occuperà lanche del progetto del Ministro Gro 'ner di organizzare in speciali istituzioni dette «di lavoro e di sport» la gioventù che rimarrà libera dalle disciolte organizzazioni: progetto che si vuol porre in relazione con la nuova istituzone del « servizio civile ». Una seconda ordinanza riguarderà il modo di mettere in grado i Comuni di provvedere al nuovo deficit causato dalle provvidenze sociali per i disoccupati; deficit che ammonta un'altra volta a 600 milioniT-Bisogna mettere i Comuni in grado di andare avanti intanto che si aspetta di poter fare la pro- i messa riforma della politica delle assi tdcmigsrrMsuanCbplcscurazioni sociali. Un'altra ordinanza riguarda l'annunziato progetto della riduzione del le ore di lavoro. Si tratta del proget to che si sta da tempo discutendo ali iMinistero del Lavoro per rimediare al-j la disoccupazione, n progetto è di origine socialdemocratica e viene dalj !orlgln(; « viene aaij iGoverno prussiano. Si tratta di distri-'f!buire la massa di lavoro attualmente tcsistente a tutta la popolazione ope-,sraia, compresa quella dei disoccupati le cioè di diminuire le ore a quelli che iiattuji'mente lavorano per dare ore a!D quelli che non hanno lavoro. Si comin- ijeerebbe gradualmente con alcune in-m dustrie, come le miniere, le indu strie chimiche, le industrie edili zie, l'industria della birra, alle quali tutte si imporrebbe per ora una setti mana lavorativa di 40 ore invece_ delle 48 come è adesso; per il resto lordinanza si limiterebbe soltanto a proi bire le ore straordinarie. Alia riapertura del Reichstag, che avrà luogo il giorno 9, il Governo si troverà di fronte forse alla questione babilmente anche a una discussione di politica estera sulle trattative svoltesi a Ginevra. s Quando Briining si dimetterà? » Viva è l'eco in tutta la stampa del rinvio «ine die di ogni discussione a Ginevra per l'improvviso mal dì gola dei signor Tardieu, su cui tutti i gior nali esercitano questa sera ampiamen te la loro ironia. I giornali nazional socialisti muovono vivamente all'attacco contro il Cancelliere Briining per il fallimento di ogni trattativa ginevrina per il disarmo e VAlluriff si domanda su tutte le sue colonne: « Quand'è che Briining si dimetterà? ». Il giornale dice che la politica tedesca da Versailles in qua, e dal naufragio della famosa Unione doganale di Curtius non ha avuto giornata. più nera di quella di ieri da registrare. « Il signor Briining con le sue attese con le sue speranze di ottenere almeno qualche promessa — scrive il giornale — se ne torna a mani vuote come era da attendersi, e come avevamo predetto. La reputazione della politica estera tedesca che il Cancelliere Briining non ha accresciuta, sotto il Ministro degli Esteri Briining ha poi ottenuto un formidabile colpo di grazia. Una politica naufragata suole essere seguita dalle dimissioni degli uomini che l'hanno fatta: ora, dunque, noi ci domandiamo: quand'è che il signor Cancelliere Briining intende di separarsi dal suo omonimo Ministro degli Esteri naufragato? ». A questa impressione di malcontento o per lo meno di vuoto circa i risultati della politica estera a Ginevra, intende rispondere una comunicazione di carattere ufficioso che mira a controbattere l'impressione che le trattative ginevrine siano completamente fallite. Nei circoli politici di Berlino, secondo questa comunicazione, il Cancelliere non soltanto ha avuto a Ginevra l'occasione di esporre il punto di vista tedesco sulla parità dei diritti cosi nella questione del disarmo come in quella delle riparazioni, ciò che è da considerare come un grande passo, ma ha anche raggiunto lo scopo di far largamente comprendere questo punto di vista ad altre Potenze: e questo fatto dovrebbe bastare a confutare il giudizio che le conversazioni di Ginevra siano rimaste senza risultato. Per lo meno, conclude la dichiarazione, esse hanno servito a preparare la Conferenza di Losanna la quale certamente avrebbe subito un ritardo se queste discussioni preliminari non avessero avuto luogo. G. P.

Persone citate: Benino, Curtius, Macdonald, Tardieu