L'offerta di Al Capone accennata al Senato

L'offerta di Al Capone accennata al Senato IL CUORE DI UN POPOLO PRESSO UNA CULLA VUOTA L'offerta di Al Capone accennata al Senato New York, 25 notte. Il reverendo Peacock, che, coll'ammiraglio Barrage e l'industriale Cnrtiss, ha preso parie a tutti i negoziati per il ritrovamento del bambino di Lindbergh, ha consentito, dopo lunghe preghiere, a dire qualclie cosa sullo stato attuale delle ricerche. Un nugolo di reporters gli stava attorno in attesa disensazionali rivelazioni. Il reverendo ha però pronunciato questo sole parole: «/ negoziati continuano*. Promesse di silenzio, insistenze e preghiere sono rimaste senza effetto: Peacock ha dichiarato di aver già detto troppo e si Mi/ allontanato, lasciando i reporters ìpraticamente all'asciutto. I II viaggio della vedova Morrow Cosi è tramontata oggi la speranza di notizie importanti che frasi alquanto alambiccate e di carattere misterioso avevano fatto sorgere attraverso l'America. Ciò noti significa che il mistero Lindbergh abbia cessato di fornire sostanziosa materia alle colonne dei giornali. Tutto al contrario; si fa sempre più forte il convuteimento che i prossimi giorni o le prossime settimane vedranno maturare eventi davvero sensazionali. Oggi intanto si è appreso che la signora Morrow, vedova del notissimo Ambasciatore e madre della signora Lindbergh, è partita da New Jersey alla volta di Washington; si afferma che acopo del viaggio sia una visita che la signora intende fare, alla Casa Bianca per discutere intorno all' offerta fatta da Al Capone di restituire il piccolo Carlo Augusto ai suoi genitori. Riuscirà la signora Morrow a risollevare la questiono Al Capone senza sentirsi cortesemente imporre il silenzio dal Presidente Hoover, che, dice la voce popolare, ha proibito che il nome « Al Capone » sia pronunciato entro le mura delia residenza ufficiale del Presidente della Repubblica"! Il pubblico americano aveva finora trovato ammirevole l'atteggiamento del Presidente Hoover, e dichiarava chese una resa a discrezione innanzi al "brigantaggio organizzato era necessaria, si mantenesse almeno alta la bandiera della resistenza alla Casa Bianca. Senonchè il piccolo Carlo Augusto è scomparso eia ormai due mesi; Lindbergh è stato elegantemente derubato di cinquantamila dollari ormai irreperibili perchè dileguati nella fiumana della carta moneta in circolazione, ma Carla Augusto rimane introvabile. Per giunta un giornale di Albany ha ricevuto una lettera nella quale un misterioso e presunto amico dei banditi comunica la tragica notizia della morte del figlioletto di Lindbergh avvenuta — egli dico — giorni or sono a Cleveland, nello Stato di Ohio. La Polizia dì New York, informata subito di questa lettera, dichiara in tutta serietà oggi che essa è ^.incapace di confermare la- notizia, ». V'è chi crede però che essa sia dei tutto infondata, ma messa in circoiazione dagli emissari dei . rapitori del piccolo Carlo Augusto per agevolare il successo della campagna, aperta da qualche settimana in qua, in favore della scarcerazione del capobanda dei gangsters di Chicago. Propaganda insinuante E' ormai incontestabile che la campagna, timida all'inizio, sta assumendo pian piano dimensioni impressionanti. Il nome di Al Capone è su tutte le labbra; non si parla più che di lui, al punto che coloro stessi che finora arricciavano il naso solo a sentir nominare il famoso gangster, cedono inconsapevolmente all'insinuante propaganda e, se le cose andranno di questo passo, finiranno col confondere Al Capone con un nuovo Messia inviato dalla Provvidenza all'America perchè venga compiuto il miracolo della restituzione di Carlo Augusto. Alle campagne giornalistiche un pubblico semplicione non resiste mai, e forse nessun pubblico anche intelligente potrebbe resistere a una campagna cosi abilmente condotta come questa in favore di Al Capone. Un giorno si è messo in giro, in occas-ione di qualche fattaccio di cronaca, a nome del gangsters; poi si fa il silenzio per una settimana; improvvisamente si annunziano le sofferenze causate ad Al Capone dalla separazione dalla cara consorte e dai figliuoletti adorati; poi esplode la bomba di un'of /erto ispirata a sentimenti paterni di aiutare i disgraziati coniugi Lindbergh per ritrovare il loro non meno adorato figliuoletto. Altro intervallo di silenzio, al termi ne del quale vengono messe in circola sione notizie dettagliate sulle incredi bili ramificazioni e sull'inaudita potensa materiale e finanziaria dell'organizzazione capitanata da Al CaponeSi fa abilmente comprendere al pubblico che il padrone dell'America è igangster di Chicago; padrone però animato da sentimenti paterni verso i suoi sudditi, da commovente generosità e uomo sempre pronto a sacrificarse a rischiare la sua vita per salvare i suoi amici e compagni e gli amici dei suoi compagni. Si propaga così la leggenda del buon | cuore di Al Capone, accompagnata da addolorate proteste contro la lunga e ingiusta pena inflittagli. Se il pubblico non morde all'amo, lo si sveglia mettendo in giro la notizia di una nota sensazionale inviata dal capobanda all'amministrazione di Washington. Si crea così un'atmosfera favorevole ad Al Capone e il pubblico, disorientato dalla varietà infinita delle mosse e dal caleidoscopio delle illusioni, finisce davvero per mordere all'amo c per chiedere, come fa in questi giorni, che la offerta di Al Capone non rimanga ignorala e che l'esperimento Al Capone venga tentato, se non altro in mancanza di meglio. Del gangster si parlava finora nelle strade e nei luoghi di ritrovo; oggi se ne parla al Senato. Ieri il senatore Hiram Binghan, rappresentante del Connecticut, ha ricordato ai suoi colleghi e al Governo che Al Capone ha due volte offerto i suoi servizi per le ricerche di Carlo Augusto Lindbergh. L'oratore non ha chiesto che si utilizzasse la particolare competenza del gangster, ma indirettamente ha finito col dire presso a poco la stessa cosa quando ha. sostenuto che Al Capone, e lui soltanto, ha in tasca la chiave del mistero della scomparsa del piccolo Carlo Augusto. A questo proposito l'oratore ha espresso il convincimento, d'altronde largamente diffuso ora in America, che solo un'organizzazione stupendamente agguerrita e disciplinata, dotata di eccezionali risorse e diretta da una mano di ferro a s&rvisio di una mente di prìm'ordine, può, durante due mesi, tenere testa all'opinione pubblica di un Paese e sfuggire alle ricerche intraprese non dalla sola Polizia ma dall'intera popolazione. Non v'è forse un uomo in America che, in un momento o nell'altro, non si sia messo alle calcagna dei presunti ra pitori del piccolo Carlo Augusto e non v'è uomo che non sia impegnato iti una costante sorveglianza del suo vicino di casa, d'ufficio e di ristorante. Come possono i rapitori di Carlo Augusto sfuggire da due mesi in qua a questa fittissima rete di sorveglianza, di indagini, di perquisizioni, di appelli e per fino di promesse di perdono totale'! Gli emissari al lavoro Washington non nega ormai più di aver ricevuto lettere di Al Capone contenenti offerte di burnii servizi, naturalmente accompagnate dalla richiesta di una immediata scarcerazione, ma Washington non dice, benché sia cosa ormai risaputa, che la Capitale è invasa da emissari influenti o oscuri del gangster i quali si infiltrano tra gli ingranaggi amministrativi e, senza apertamente atteggiarsi a difensori di Al Capone, lasciano con aria indifferente cadere qua e là, ma sempre nei punti strategici dell'amministrazione, suggerimenti come questi: «Se si tentasse di prendere Al Capone in parola? », oppure: c Carlo Augusto non sarà mai ritrovato; a che i?w.jstere nelle trattative, con gente che estrarrà altri cinquantamila dollari a Lindbergh, e non potrà in nessun caso consegnargli il figliuolo? ». Ebbene questa campagna, secondo le ultime notizie, ha portato i suoi frutti. Lindbergh si dichiara oggi convinto che i suoi buoni amici Curtiss e Burrage, e l'ultimo venuto il dottor Condon, coadiutore volontario alle ricerche, spenderanno tempo e soldi ma non giungeranno a nulla. Anche Lindbergh ha finito per mordere all'amo e per dire che, a suo giudizio, non v'è che Al Capone il quale possa compiere il miracolo di far ricomparire a Hopewell il piccolo Carlo Augusto. Cosi l'aviatore lascia oggi comprendere che, per ciò che lo concerne, egli è pronto a servirsi delle competenze peculiari del gangster e affidargli la missione di ritrovargli il figliuolo. Lindbergh però si astiene, anzi — a quanto si afferma — si ricusa energicamente di compiere il secondo passo indispensabile, complementare del primo, quello cioè di chiedere al Governo o direttamente al Presidente Hoover la grazia a la libertà provvisorio, per Al Capone. Lindbergh esprime un desiderio; spetta ora a Washington volgere le orecchie alle parole che si dicono a Hopeioell e assecondare il desiderio dei coniugi Lindbergh. lsAmnggvsdftnotlFczbtucccvBdgdtPtgBqsggrrafVvcTlceddvtdssdantldIl massimo ostacolo Il massimo ostacolo, come dicevamo, è Hoover. Per ora nesstmo è riuscito a persuaderlo a considerare con un po' dì clemenza la posizione disgraziata nella quale si trova Al Capone. Se sono vere le notizie messe in giro oggi, la signora Morrow, la nonna del piccolo Carlo Augusto, avrebbe — nonostante il suo puritanesimo e l'orrore per i misfatti di Al Capone e dei suoi compagni — intrapreso l'arduo compito di piegare la resistenza del Presidente Hoover e di implorare da lui un gesto di clemenza a favore del gangster. Vera o non vera che sia questa notizia, è necessario riconoscere che gli autori della campagna in favore di Al Capone sono di un'abilità che deve lasciare invidiosi i membri deHTntelligence Service d'Inghilterra e d'altrove. tac3mrdIdcrvdadffssdscdtndmrllspgszimnalddupsgpephltgnpmszCplcgg