Malattie di contadini e intossicazioni

Malattie di contadini e intossicazioni IL CONGRESSO 1)1 MEDICINA BEL LAVORO Malattie di contadini e intossicazioni Milano, 25 notte ^^^«.^..^..^i^.-!^ e di reale attualità quella discussa nel la giornata di ieri del X Congresso Nazionale di 1 ledicina del Lavoro. Ed il merito della messa a punto del complesso problema del lavoro nei campi, studiato dal punto di vista medico e sociale, spetta alla Scuola napoletana, che l'on. prof. Nicola Castellino, con riconosciuta competenza e con giovanile entusiasmo e perseveranza, dirige. Simpatica e apparsa la collaborazione che allo svolgimento del tema è stata richiesta ad un valoroso discepolo del Devoto, il prof. Giuseppe Aiello. Dirò subito che il Castellino ha avuto una perfetta visione realistica del problema anche dal lato nazionale e tutte ha analizzate personalmente le caratteristiche ■ambientali, «conomiche, sociali ed igienico-sanitarie del lavoro agricolo nelle diverse regioni italiane. Ciò premesso passiamo ad analizzare i vari aspetti della questione. La patologia dei lavoro agricolo Sulla patologia vera e propria dei lavoratori agricoli ha riferito per primo il dott. Giovanni Caso, di Napoli. Egli ha messo innanzitutto in evidenza come l'atteggiamento speciale dì lavoro assunto dai lavoratori agricoli, delle varie categorie, possa determinare, con l'andar del tempo, alterazioni scheletriche e vascolari. Così gli zappatori, i vangatori, i canapai, i potatori, i boscaioU, i pastori, i risaioli, i mandriani, presentano tutti, in varia misura, alterazioni a carico degli arti o della colonna vertebrale, oppure varici e tacili abbassamenti (ptosi) degli organi addominali. Certe modificazioni nell'impalcatura scheletrica giungono poi, col progredire degli anni di lavoro, ad imprimere nei lavoratori dei campi una vera personalità somatica professiorale, come facilmente si può constatare nei vecchi contadini, curvi non pel solo peso degli anni, ma per uno speciale atteggiamento — cifosi — della colonna vertebrale, a causa del faticoso lavoro compiuto. Interessanti rilievi ha fatto poi il relatore, sulle malattia provocate da materiale di lavoro, filile malattie gastro-intestinali dovute spesso alle sostanze alimentari preferite dai lavoratori, mlle malat-.e infettive e parassitarie e innne sulla malaria, contro la quale il Governo sta conducendo con ottimi risultati una vera battaglia, avendo assunto quale compito di Stato appunto la bonifica delle località malariche. Malattie dell'apparato respiratorio All'esposizione limpida, apprezzata ed applaudita, fatta dal primo relatore è seguita quella del prof. Giuseppe Aiello, di Milano, uno dei più reputati cultori della Patologia del Lavoro, formatosi alla scuola del Devoto. Necessità di spazio non ci permettono che di spigolare, purtroppo, brevemente nella vasta materia trattata. Ricorderemo cosi che l'Aiello ha — tra l'altro — messo in evidenza la grande morbilità e mortalità dei lavoratori agricoli per polmoniti, ritenute « a frigore », analizzandone acutamente le cause. In quanto alla tubercolosi purtroppo le constatazioni sono tristi: essa è piuttosto alta nelle campagne. Fattore ideale antitubercolare sarebbe il maggiore isolamento di vita tra famiglia e'famiglia, avendo ciascuna una propria abitazione in un proprio edificio: donde la larghissima azione doi- sole e dell'aria libera. Vi è per contro nelle case rurali un addensamento talora inverosimile in pochissimi ambienti, accompagnato da condizioni igieniche trascurate; sicché, se vi capita un malato di tubercolosi polmonare, la disseminazione risulta tanto grave ed intensa quanto nei quartieri delle città. Non meno deplorevole è il costume ancora diffuso di coabitazione da parte dei bifolchi, e contadini in genere, con gli animali delle stalle, come già si è detto. Quando nelle stalle vi è molta luce, finestre ampie e basse, anditi larghi, il danno può essere minore; ma poiché, in genere, l'ubicazione delle stalle e la loro tenuta 6 primitiva, a tali condizioni si debbono attribuire certe forme di anemia che si riscontrano nei contadini e soprattutto nelle contadine. L'« 0. S. d. L. » agricola Il dott.. Noviello, altro relatore su» « Lavoro nei campi », si è proposto di ciale, umano. Perciò egli ha esaminato e riferito i vari metodi di studio — ra- zionalizzazione fisiologica del lavoro.! —A l* ■ 1 - -, .- . . . ' 1 studio dei tempi, degli strumenti agri coli, progressi della meccanica agricola — i quali hanno lo scopo di economizzare lo sforzo ed il consumo di energia umana. Il Noviello si è anche lungamente intrattenuto a discutere sull'orientamento professionale, sull'istruzione e sull'assistenza igienico-sanitaria dei contadini, suscitando grande interesse sull'uditorio e riscuotendo unanimi applausi. L'on. prof. Nicola Castellino ha infine esaminato, le condizioni ambientali, economiche, sociali ed igienicosanitarie del lavoro agricolo nelle diverse regioni italiane. Con profonda acutezza ha analizzato le cause delle deficienze da lui rilevate e della patologia messa in evidenza dal suoi allievi, per giungere a tracciare un piano veramente razionale di opera sociale in favore non solo della classe agraria, ma dell'economia stessa della Nazione. Sintcti^ando, i punti sui quali il Direttore dell'Istituto di Medicina de; Lavoro di Napoli ha richiamato l'attenzione si compendiano nel tripode: casa, assistenza, donna. Si tratta di tre problemi della massima Importanza, sui quali il medico, il sociologo, iì legislatore devono trovare una comune direttiva. Una dotta ecl animata discussione, alla quale hanno partecipato i proff. Ferrannini, Preti, Biondi, Travagli, :Mori, Corruzzi. nonché lo stesso rap-lpresentante della Confederazione Na-zionale Fascista degli agricoltori, avv. Montemuri, ed alcuni organizzatori sindacali, ha dato rilievo all'importanza del tema ed alla serietà con cui sono state svolte le relazioni. Nel pomeriggio ii prof. Leone Lattes e l'aw. Roberto Roberti hanno parlato su! trattamento assicurativo dei contadini non salariati, il prof. Ciorfi sui fattori meteorologici sull'uomo che" lavora; il prof. Toia. della C. N. Addetti al Commercio, sulle correlazioni fral'Ùnda^^ del lavoro e la morbilità professionale-li prof. Travagli, sulla previdenza^ edassistenza del Regime nel campo ru- ^ale; te intossicazioni provocate dai solventi Nella reduta odierna il Congresso ha trattato degli avvelenamenti provocati dai solventi, il cui impiego, nel volgere non sonato nei più svariati rami del- la grande e d?l!a piccola industria non- che nell'agricoltura, ma oersino nelle comuni b;sogr,e domestiche. Per « sol- quelle sostanza che sor.o capaci di' trasfermare i grassi, gli oli, le cere, le resine, gli eteri cellulosici, ecc., dallo stato solido allo stnto liquido, di rendere plastici altri prodotti. I solventi devono essere liquidi alle ordinario tempera- venti» vanno comunemente intese |ture e tali che, compiuta una deter- X«rtÌaV,SS?^?e' P0^° cssare fa" z1r.nl 0331 mediante evapora-t? * „ , fi ? pJ-of™CaT?zzi' che ^ suo a,to «*- ficio di Direttore dell'Ufficio d'Igiene del B. I. T.. può ben dwataare tutto ilmovimento ' mondiale per l'igiene dellavoro, ha ricordato che la questione preoccupa ormai tutti i Paesi : in Ger- mania si è creata un'a; sìone tecnico-sanitaria solventi; negli Stati TX... è soprattutto occupata della vernicia- tura a spruzzo; il Comitato di corri- spondenza par l'igiene industriale del- l'Ufficio Internazionale del Lavoro se ne sta occupando. I danni segnalati per l'uso dei 2°,£ntl „£°nsumo mondiale aggira sulle 100.000 tonnellate annue) esigono difatti l'adozione delle misure necessarie per proteggere gli operai esposti al pericolo. Le vernici cellulosiche La principale sorgente di Intossicazione, poiché sono soprattutto avvelenamenti quelli cui danno luogo i solventi, è l'industria delle vernici cellulosiche. Queste vernici trovano largo impiego in numerosissime industrie: per la verniciatura di automobili, di vetture ferroviarie, in aviazione ed in aeronautica per la impermeabilizzazione delle parti in tessuto, per la coloritura di minuterie metalliche, dellatóa^^U^^ftn^^ii Y^£%3*ffl&fò& S&Jimpiego nell'industria della seta arti- fidale. Il pericolo di intossicazione si ;SSir^^T^iio'ffl^T^-w'^™'della viscosa e della filatura; il Longa però non esclude la possibilità che rea- zioni chimiche capaci di svolgere sol- furo di carbonio Pria fido «solfidrirn (rhp „rV™E,„ ™„riJ^,afì*?ff si torma pure in quantità considerevo- li in tale industria) avvengano anche n»i iwurH Ho=nr,„*i oii„ i„mra,.imi nei reparti destinati alle lavorazioni successive del filo. Non è in rassegna ti sono " è certo qui il luogo di passare 'sgna tutti i solventi, se pur tut- 1 ben individuati, nè l'azione upu ^nuuau, -,c ■ morbosa d' ognun d' essi, come invece felicemente ha"fatto^nrof "Nebuioni nella sua relazione precisa, minuta, cri- tica e giustamente applaudita dal Con- gresso. Ci limiteremo quindi a tracciare, sempre sulla guida de! Nebuloni, le generalità sulla azione tossica dei solventi. Data la facile volatilità dei solventi anche a temperatura ordinaria, le intossicazioni da essi determinate awen ^oVidleS°con Pfreque^zafm?norè 'ne° applicate a spruzzo, della nebbia costi- tiiita rlaiiP fini<s<;iTvip p-nerio'inp del °-pt- tuita dalle finissime gocc.o.me aei 0et 'to di vernice polverizzata. Le lesioni più frequenti provocate dai solventi sono quelle a ca Le lesioni mu frequenti e nifi CTavi Ì*^?5^«£i5SP2~ rcui è facile valutare le gravi npercus- siom sul normale svolgimento del la- voro. Secondo l'intensità dell awele- ; namento le lesioni nervose possono es-, sere transitone ed in tal caso si puo!verificare im rttorno più c.meno rapido ^allo stato normale; oppure sono per- manenti e allora si ha un' alterazione ;rico d»l sistema nervoso e "consistono 2^iflSJ?!SS Si6 ^°"?aH"°'irreparabile della cellula nervosa per formazione di combinazioni stabili fra alcuni dei suoi elementi ed il tossico. Un organo che pure è facilmente colpito nelle intossicazioni da solventi — e specialmente dal tetracloroetano, dal cloroformio, dal tetracloruro di carbonio — è il fegato. I solventi organici non determinano, in genere, gravi fatti irritativi della pelle, che potrebbero costituire un salutare segnale d'allarme per gli operai del pericolo che loro incombe. Nella disamina dei casi di avvelenamenti da solventi — bene ha detto Ne menti da solventi — Dene na qcllo x-xe- |bilioni — insieme alle circostanze e-1strinseche, quali la temperatura e la ventilazione dei locali, 1 procedimenti ;di lavoro, ecc. conviene tener conto della recettività individuale, sulla qua le da Devoto e da Mauro è stata ri chiamata la nostra attenzione nell'ul timo congresso internazionale di Gi nevra. I mezzi di prevenzione teggere la pelle dal loro contatto, evitarne l'accensione o lo scoppio; di cvi tare anche agli operai del medesimo « " -~ „ r] ri ,-.f 11 n 11 11 i-nriìi /-* 10rli- Ma quali sono i mezzi attualmente attuabili per proteggere l'operaio contro i pericoli dei solventi? Il prof. Loriga, Medico Capo dell'Ispettorato corporativo, ha messo so-prattutto in rilievo la necessita di Pr°-laboratorio non addetti alla verniciatu ra ed al vicinato gli inconvenienti che derivano dalla respirazione dei loro componenti volatili e dagli odori penetranti o disgustosi. Egli parlando delle vernici cellulosiche ha rilevato inoltre che le cause di danno per l'organismo non sono connaturate soltanto dalla struttura chimica e fisica delle vernici, o comunque dalla loro composizione, ma che una grande parte risiede invece nei metodi di applicazione. Su questi si è perciò trattenuto a discutere a lungo, indicando minutamente i rimedi specifici, cui si devono aggiungere tutte le altre norme che sono solite ad essere prescritte nei lavori insalubri. Dal lavoro di spruzzatura di Loriga vorrebbe che fossero esclusi i fanciulli e le donne. Numerose sono state le altre comunicazioni fatte dai congressisti su temi inerenti l'argomento in discussione; soprattutto notevoli quelle del prof. Ranelletti, di Roma, del prof. Quarelli, direttore della Clinica delle malattie professionali di Torino, dell'on. prof. Castellino, dei proff. Caccuri, Pignatari. Sanchirico. Pure interessanti sono stati i rapporti dei dottori Allodi, Vigliani, Pennacchietti, Rigoletto. Massione, Cuneo, Cavagliano, Di Mattei, Bazzane Kasparian, ed altri. Il prof. Devoto ha infine riassunto i risultati scientifici delle tre sedute e la portata pratica dei lavori svolti, do podichè ha dichiarato chiuso il Con gresso. Dott. VIZIANO.

Luoghi citati: Caccuri, Milano, Napoli, Roma, Torino