Riva vincitore assoluto della Sassi-Superga

Riva vincitore assoluto della Sassi-SupergaQiornata di sport sul colle caro ai torinesi Riva vincitore assoluto della Sassi-Superga Bagna, Cavalieri, Compagnone e dulia primi di catogorin Negli anni d'oro di questa classicissima della salita, quando decine di migliaia di spettatori si assiepavano ai margini della strada che da Sassi si arrampica arditamente e ripidamente alla Basilica di Superga, e una centuria di concorrenti animava per un intero pomeriggio i verdi silenzi della collina, e tutt'intomo, nella rigogliosa primavera, era un senso di letizia, un festevole vocio, uno sciamar di colori; quando, insomma, damigella Primavera non era ancor caduta in disgrazia presso l'Eterno, un cronista mondano sarebbe stato più adatto per scrivere di questa gara sulle colonne di un giornale che un tecnico dello « sport », perchè l'elemento mondano, spettacolistico, festaiolo ne formava la nota dominante. Dopo quattro anni di letargo Quest'anno, risorta dopo quattro anni di letargo, la Sassi-Superga, vittima di questo freddo, piovoso, autunnale aprile, ha interamente perduto il suo carattere di contorno, il tradizionale interessamento della cittadinanza torinese. Poche centinaia di appassionati hanno sfidato l'acquerugiola che da due giorni cadeva con implacabile regolarità, per godersi lo spettacolo dei virtuosi del manubrio alle prese con lo curve più difficili. La stessa decimazione ha subito l'elenco dei partecipanti: chi per l'impossibilità di allenarsi, chi per un malanno buscato allenandosi, chi per giustificato timore nel persistere del maltempo: ecco che molti del centauri torinesi più in vista, considerati sicuri concorrenti, se la squagliarono dalla lista degli iscritti. La pioggia de! sabato e della domenica mattina assottigliò ancora il numero dei presenti al « via ». Rimasero i venticinque più coraggiosi. Tutto oiò non significa, tuttavia, che la prima gara della stagione organizzata dal ringiovanito Moto Club di Torino vada annoverata tra i successi mancati. Se è vero che gli intelligenti sforzi degli organizzatori meritavano il concorso di una maggior clemenza celeste; se è vero che il cronista mondano potè ieri mattina tornarsene a letto per un supplemento di sonno, è altrettanto vero che, analizzata dallo sportivo sotto l'aspetto unicamente sportivo, la Sassi-Superga di quest'anno si appalesa degna del suo libro d'oro, e per qualche aspetto, anzi, superiore alle più fortunate dispute dell'ormai ventennale serio. Basti considerare che, su venticinque partiti, ventiquattro tagliarono il traguardo d'arrivo, e che il solo ritirato rinunciò alla lotta perchè attardato da deficienze di motore, e non per gravi incidenti; che i tempi segnati furono tutti ottimi, sensibilmente vicini al « record » precedenti, e, anzi, In una categoria (250 cmc.) nettamente inferiori; che il fondo stradale era nelle condizioni ideali per una gara d'acrobazia, cio6 quanto di più viscido, gelatinoso, pericoloso si potesse immaginare: assai peggiore di quanto non potesse essere dopo un generoso acquazzone, che almeno avrebbe spazzato la fanchiglia; che l'acquerugiola non cessò un istante, in tutto il mattino, dal flagellare negli occhi e in viso i corridori. Tutto ciò constatato, si deve giungere alla necessaria conclusione che i ventiquattro superstiti rappresentano una selezione di audacia e di perizia da additarsi all'ammirazione di tutti i motociclisti. Anche per aver saputo ridimostrare al troppi increduli che ancora resistono al fascino del motore su duo ruote, come una moderna motocicletta, guidata da un ragazzo con la testa a posto, lungi dal rappresentare la sarcastica « sepoltura aperta », sappia ridersene del fango e della pioggia e tener bravamente la strada, o ricuperarla con agile mossa dopo le più paurose sbandate, e vincere tra i 50 e i 60 di media una delle carrozzabili notoriamente più tortuose e difficili che siano in Italia. Mònito non trascurabile. Il migliorato percorso Va aggiunto, tuttavia, per quanto riguarda la strada, che — se non come fondo — almeno come tracciato, essa era quest'anno in condizioni decisamente migliori che nel passato. Anzi, i numerosi lavori ultimamente eseguiti di allargamento e di rettifica ne hanno talmente variata la fiìsionomia in alcuni tratti (comportanido tra l'altro un abbreviamento di circa cento metri sul percorso totale) !che dovette abbandonarsi ogni ril'e! rimento ai « record." » precedenti, o ì iniziarsi, con la gara di ieri, una nuoya serie ufficialo di * records ». Ciò jnon toglie che, in una corsa in salita interessante particolarmente il dislivello, rimasto immutato in 442 metri, e l'allargamento o lo spianamento della sezione trasversale giovando Iniù all'automobile che alla motocicletta, un confronto coi vecchi «record» pia pur seniore possibile: e che. ad j esempio, il r>'17" e 3 quinti di Caval'lori. inferiore di ben 23 secondi al « record» della categoria 250. rappresenti, malgrado ogni tara, un rettissimo abbassamento d'ogni miglior | tempo precedente. Analizzando i risultati nelle singoile categorie, ecco imporsi i nomi di Balagna e di Minetti, due autentici « assi » della motoleggera, che anche ieri furono i protagonisti della 175 cmc. Forniti di identica macchina — quella nervosa Piazza che spesso porta anche in salite fuori del Piemonte il buon nome di Torino motoleggeristica — essi poterono ieri, finalmente, misurarsi ad armi pari, piazzandosi nell'ordine, con un vantaggio di sette secondi a favore di Balagna. Buon terzo, con minimo distacco, il costruttore-corridore Tomaselll. Della miracolosa prova di Cavalieri, sulla nuova Triumpb 250 valvole in testa, abbiamo già detto. Essa assume anche maggior significato dal fatto che il Cavalieri era giunto a Torino solo alla vigilia, e non aveva provato più di un paio di volte la strada — nonché dal distacco di quEsi due minuti che lo separa dal secondo di categoria. Nella 350 la Rudge di Compagnone e la O. K. Suprème di Vaschetto — classificatisi nell'ordine — hanno nettamento staccati gli altri tre concorrenti. Il record in questa categoria non potè essere sensibilmente avvicinato, perchè era in mani inattaccabili e aveva del prodigioso: tuttavia, la media di oltre 54 all'ora segnata diCompagnone lo rivela come un nuovo specialista della più appassionante forma di sport motociclistico: la salita. Nella massima cilindrata Battaglia grossa nella categoria mezzo-litro; il bilancio della quale si riassume in: otto iscritti, otto partiti, otto arrivati, nello spazio di un minuto — i primi tre intervallati da meno di un secondo! Basti ciò a dimostrare quanto la lotta sia stata accanita e interessante. L'onore del primato toccò, come si prevedeva, a Valerio Riva, il popolarissimo « asso », beniamino delle folli torinesi, sempre più impetuoso, malgrado il passar degli anni, che ormai son parecchi... Ma il sacro fuoco di questo eterno giovane merita una ancor lunga serie di trionfi. Ieri egli fu semplicemente spettacoloso, col 4' 55" e 3/5 segnato malgrado l'involontario dietro-front compiuto nell'ultimo tornante, che lo lasciò a motore spento. Secondo di categoria e assoluto la piccola folla del traguardo "si disponeva ad acclamare il giovane Nazzaro, quando il responso del cronometrista Chiappella inserì tra i due antagonisti il modesto e placido Mosca, il fedelissimo della Frera. Quarto con breve distacco da Nazznro troviamo Pazze: anch'egli, come Nazzaro, alia guida di un'Aquila, la nuova marca torinese. Maggiormente distanziato ò il gruppo degli altri quattro. Impeccabile l'organizzazione, sorvegliata — sotto i teloni e gli ombrelli — .da tutti 1 dirigenti del Moto Club di Torino. ALDO FARINELLI. LE CLASSIFICHE Categoria 175: 1. BALAGNA Eugenio CPiazza), che impiega sui 4.700 metri del percorso 5' 38" 3/5, alla media di Km, 49,970 all'ora. 2. Minetti Fortunato (Piazza) in 5' 45" 3/5; 3. Tomaselli (Tornaseli:) in 5' 49": 4. Montaldi (Piazza) in 5' 57" 2/5; 5. Gobetti (Giacomasso) in 6' 2" 3/5; 6. Pogsri (Piazza) In 6' 17" 1/5; 7. Porta (Giacomasso) in 6' 20" 1/5. Categoria 250: 1. CAVALLERI At tilio (Triumph) in 5' 17" 3/5, media di Km. 53,274; 2. Picchio (Terrò* > in 7' 8" 1/5. (f. t. m.) inW Categoria 350: 1. COMPAGNONE Mario (Rudge) in 5' 11" 4/5 alla mc-dia di Km. 54,265; 2. Vaschetto Giù-senno IO. K. Sunrèmei in Fi- .ir," h/f,-seppe (O. K. Suprème) in 5' 36" 3/5 3. Ùgliono (Gillet) in 6' 19" Divizia (F. N.) in 6' 30" 4/5; so (Frera) in 9' 19" 2/5 (f Categoria 500: 1. RIVA A v Ant't' „, Valerio i^li i*^*?^^^^1^»10^nata), in 4' 55" 3/5, alla media di Km. 57,239; 2. Mosca Ernesto (Fre-ra) in 4' 56" 4/5; 3. Nazzaro Felice (Aquila) in 4' 57" 1/5: 4. Pazzè(Aquila) in 5' 9" 2/5 (Norton) in 5' 40" 2/5; (Matchless) in 5' 45"; (Matchless) in 5' 46": (Norton) in 5' 54" 4/5. Categoria Sidecar: 1. menico (B. M. W. ) in 5 la media di Km. 48.592; (Royal Enfleld 350) in 6 5. Martinetto6. Guglielmo Garetto Garando 40" 2/5. elio BUFFA Do-48" 1/5, al-Cormannimolto brillantemente, limi- migliore impressione, AI-presenziato il "enatore le- Lotta Liguria=Tutflir;gen 4=3 Genova, 25 mattino. I. liguri hanno colto la vittoria colle! tiva por 4 punti a 3, ma i tedeschi- e! si sono difesi no lasciato I la manifestazione Hanno comm, Giovanni Baicevic doralo, e il cav. Gallo, segretario dona Federazione, nonché il console di Germania. Ecco i risultati: Posi Gallo: Nfia-zola b. Dioner in 7'4S" per ainer!ock -Posi Piuma : Quaglia b. Tonfo! in 90' ai punti - Pesi Leggeri: Tozzi b. Mnntigol in 20' por maggiore aggressività - Pesi Medio-Leggeri : Wei'kert b. Lavina» in 8' 20" con amata - Pesi Medi: Acssler h. Cardinale in 20' por maggioro aggressività - Pesi Medio-Massimi : Ernesto Buhlcr b. De Candido in 3' con ancata - Posi Massimi: Donati b. Hermann Buehler in 8'30" con amcrlock,