Il Duce raccoglie a Roma il giuramento di 40 mila giovani

Il Duce raccoglie a Roma il giuramento di 40 mila giovani I-^a festa ffiovinea/^a Il Duce raccoglie a Roma il giuramento di 40 mila giovani L'enorme folla acclamante in Piazza del Popolo - Mussolini ai giovani: "Noi sentiamo che voi siete Porgoglio del Fascismo, la forza della Rivoluzione, la certezza del futuro, Tarmata della Patria,, - La visita del Capo del Governo al Foro di Cesare I Sovrani alPAccademia d'Italia per la consegna dei premi "Mussolini,, - L'inaugurazione di importanti e numerose opere pubbliche Un corteo di 80 mila persone sfila a Torino tra fitte ali di popolo plaudente Roma, 22 mattino. Con larga partecipazione di popolo, la data del 21 Aprile è stata celebrata ieri nel suo triplice significato di genetliaco di Roma, festa del lavoro, sagra della giovinezza e dell'adolescenza. A ricordare e celebrare il Natale di vlascPcRoma, sono apparse, preordinate, \a\fi ddcl'vla«tavinaugurazione delle nuove opere pubbliche che abbelliscono e arricchiscono la città e soprattutto il dissepolto foro di Cesare; ad esaltare il lavoro, si sono svolte con solenne apparato le consegne dei premi dell'Accademia d'Italia ai benemeriti delle fatiche del pensiero e la consegna delle Stelle del lavoro e dei premi dei « fedeli della terra » ai benemeriti dello opere manuali; in onore della giovinezza e dell'adolescenza si è compiuto, con l'intervento della grande massa di Balilla, Avanguardisti, Fasci giovanili, il rito della Leva Fascista. La Leva fascista E' facile capire come, soprattutto, a quest'ultima manifestazione sia ari¬ dato l'interessamento della popolazio-1fone e come la cerimonia sia riuscita la mpiù bella, suggestiva e potente dellaIgcomplessa giornata. Se un'adunata di giovani e giovanissime Camicie nere, per gli elementi pittoreschi" che presenta, e sempre spettacolo a cui la gente accorre con vivo piacere, raddoppiata appariva l'attrattiva della manifestazione di ieri mattina cui conferiva particolare importanza la preannunziata presenza "del Duce. La mobilitazione dei giovani è avvenuta per tempo e la sveglia è suonata assai presto, si può ben dire, in tutte le case. All'alba le squadre erano già in marcia per il luogo del concentramento, stabilito in tutte le zone circostanti a Piazza del Popolo. Qui l'attesa non è stata breve, perchè solo alle S, nel più perfetto ordine, le prime legioni sono entrate nella vasta area circolare. L'ingresso delle squadre nella piazza è continuato ininterrotto per due ore. La capacità dell'area sembrava che aumentasse a vista d'occhio, docile alle esigenze dei nuovi venuti. Balilla, Marinai-etti, Avanguardisti in cordellina bianca, reparti sciatori, ciclisti, motociclisti, Giovani Fascisti col fazzoletto dai colori di Roma, Piccole e Giovani Italiane in bianco e nero; bandiere, gagliardetti, fiamme, musiche, iscrizioni, canti: il quadro era bello e vivo e vario; l'atmosfera sonora e vibrante. Anche le tribune si erano affollate di gente che restava presa e trasportata in quel vortice di entusiasmo giovanile. L'arrivo delle prime Autorità ha messo, in quel mondo in attesa, quel fremito indefinibile che precede l'automobile del Duce e, mentre già prendevano posto intorno al podio Ministri Sottosegretari, ufficiali superiori, alte cariche dello Stato, migliaia di occhi spiavano verso gli sbocchi del corso Umberto, per non essere colti alla sprovvista dall'irrompere della macchina di Mussolini. Questi invece è giunto nella piazza d un'altra strada, per i viali a zig-zag del Pincio. « Gcssrdl'vrnssbfmPdntemsnnmgeMussolini Individuato 211 distanza, prima an cora che suonassero gli squilli del l'attenti. Mussolini è stato accolto da manifestazioni indescrivibili. Cinquantamila braccia mulinavano nell'aria e parevano scandire il palpito di altrettanti giovani cuori, mentre — altissima mescolanza sonora di voci virili e di timbri argentini — saliva il grido: « Duce. Duce! ». Sceso dalla sua automobile, Mussolini, seguito da S. E. Ricci, è salito sul podio. Egli indossava la divisa di Comandante' della Milizia. Nel gruppo delle Autorità, abbiamo visto l'Emiro Faysal con i componenti della delegazione hesriazena. che sono giunti accompagnati da S. E. Fani, Sottosegretario di Stato agli Esteri, S. E. Giuriati, Presidente della Camera, il sen. Nomis di Cossilla in rappresentanza del Senato, i Ministri Rocco, Di Crollal.wza, Acerbo, i Sottosegretari di Stato Giunta, Alfieri, Riccardi. Russo, Leoni, Manaresi in ranpresentanza anche del Ministro della. Guerra, il generale Teruzzi, Capo di Stato Maggióre della Milizia, l'on. Adinolfi, vice-Segrt-Lario del Partito anche in rappresentanza di S. E. Starace, l'on. Polverelli. Capo dell'Ufficio Stampa del Cano del Governo, il Prefetto, il conte D'Ancora, vice-Governatore di Roma, il Segretario Federale dell'Urbe Nino D'Aroma, l'on. Rossi, presidente dell'Associazione dei Combattenti, il dott. Parini, Direttore generale degli Italiani all'estero, ecc. Accanto al podio si elevava il labaro della Federazione dell'Urbe e si raggruppava la banda di nuova formazione dei Giovani Fascisti dell'Urbe costituita da un complesso di 160 musicanti. Di fronte erano schierate la 12.a Legióne della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e una rappresentanza dell'Esercito. Ristabilitosi il p-lennio. c-d un cenno di Mussolini, il trombettiere della nuova musici», dei Giovani Fascisti e salito sul podio e si è posto in attenti davanti al Duce, che gli ha consegnato la drappella. Quindi, il Capo dol Governo, rivolto alle Cpmicie Nere adunate, ha pronunciato le seguenti parole: Parla Mussolini Giovani Camicie nere dell'Urbe! Oggi, fausto Natale di Roma, è la festa dal lavoro italiano, è la giornata della vostra sesta Leva fascista cb.p consacra la vostra gagliarda e purissima fede:. I Combattenti gloriosi della Grande Guerra, le Camicie nere dalla vigilia, gli anziani del la Milizia c del Partito, tutti vi salutano con schietta, profonda, virile simnatia e sono fieri di voi. Noi sentiamo che voi siete, che svagdltcgrmetslmBlpddatppscitlpamsanvGn voi volete essere, in ogni istante della vostra vita, l'orgoglio del Fascismo, la forza della Rivoluzione, la certezza del futuro, l'armata duella Patria. Con la disciplina, col lavoro, con l'obbedienza ai vostri capì, fortì- ficando quotidianamente lo spirito e i muscoli, voi sarete ogni giorno più degni dell'avvenire che vi aspetta e della fede che avete abbracciato per conquistare nuova grandezza all'Italia. Giovani Camicie nere, è questo il vostro fermissimo proposito? (Un urlo formidabile erompe dalla massa fascista, che grida al Duce: « Sì! »). H Capo del Governo prosegue: « Giuratelo! ». E' stata quindi la volta del Segretario Federale dell'Urbe il quale, con voce alta e forte, ha pronunciato la formula del giuramento. Un grido i'or. midabile, lanciato da lutti gli Avanguardisti di leva, ha fatto eco: « Giuro! » E' seguita, dinnanzi al" Capo dei Governo, la simbolica cerimonia delle consegne. Un Milite, un Giovane Fascista, un Avanguardista e un Balilla si sono allineati sul palco ed uno ha ricevuto dalle mani dell'altro immediatamente più anziano il simbolo dell'organizzazione fasciata di cui entrava a far parte in seguito alla leva. Il suggestivo rito del tirocinio spirituale e morale cui sono sottoposto, nel clima virile e guerriero del Fascismo, le nuove generazioni, è stato seguito con intensa emozione dalle tribune del pubblico, da cui sono partiti fervidi alala ed entusiastiche acclamazioni. Quindi è cominciato lo sfilamento. Piccole e Giovani Italiane, in numero di undici mila, hanno aperto, con una nota di gentilezza, l'interminabile corteo: poi. è stata la volta dei Balilla e degli Avanguardisti, oltre diciotto mila, suddivisi in reparti mitraglieri, sciatori, ciclisti, marinai: infine hanno sfilato dodici mila fascisti, giovani marziali dal magnifico comportamento, anch'es3i suddivisi in mitraglieri, artiglieri, ciclisti, motociclisti e cavalleggeri. a a e e e I reparti rurali Una sorpresa per molti è stata la sfilata dei reparti rurali che procedevano portando in spalla gli arnesi agricoli o guidando la marcia di fragorose trattrici o delle trebbiatrici e degli aratri. Mussolini ha seguito attentamente l'intera sfilata che è riuscita un'autentica dimostrazione dei progressi compiuti da tutte le organizzazioni giovanili, ammirando la fusione dei reparti, l'alto grado di addestramento militare e l'eleganza con cui Balilla e Avanguardisti" portavano il moschetto, la mitragliatrice e i cannoncini. Un episodio grazioso: quando è passata la Legione marinari « Caio Duilio », una delle formazioni più ammirate per il suo comportamento, tre Balilla di statura veramente minuscola si sono staccati e sono saliti sul podio presentando a S. E. Mussolini dei fiori. Il Duce ha trattenuto presso di so i tre soldatini che hanno quindi assistito alla restante sfilata del corteo, fieri e commossi, da quell'alta posizione, a fianco del Capo. Al termine della sfilata, che si è protratta per due or? e mezza, ed esattamente dalle 10,30 alle 13, il Duce è discoso dal palco mentre al suo indirizzo si rinnovava la vibrante, intensa, fervidissima dimostrazione della molti1 ud'ne Prima di lasciare la piazza, il Duee ha voluto esprimere al Segretario Federale dell'Urbe il suo elogio per il magnifico comportamento delle forze giovanili di Roma. Il corteo intnnto affluiva per il corso Umberto fra fitte ali di popolo ammirato e plaudente allo spettacolo nuovo e caratteristico di quella giovinezza trionfante. La visita al Foro di Cesare Poco dopo le 13, S. E. il Capo del Governo, accompagnato da S. E. Renato Ricci, si è recato a visitare le opere di sistemazione delle pendici orientali del colle capitolino e il Foro di Cesare. Sulla Piazza del Campidoglio, a ricevere il Duce, erano S. E. il Governatore dell'Urbe Principe Boncompagni, S. E. Balbino Giuliano, Mini stro dell'Educazione Nazionale, S. E. Marconi, Presidente dell'Accademia d'Italia, i senatori D'Amelio, Rota e Corrado Ricci, S. E. Fedele, S. E. il Prefetto Montuori, Don Piero Colonna Preside della Provincia, il prof. Marpicati, Vice-Segretario del Partito Nazionale Fascista, i deputati onorevoli Oppo e Calza Bini e altre Autorità e personalità. S. E. Mussolini, che era seguito dai membri del Governo e dalle Autorità che avevano presenziato alla sesta Leva Fascista, dopo aver percorso la nuova strada che congiunge Piazza del Campidoglio a Via Cremona, ha tagliato il nastro tricolore stesso all'ingresso del Clivo argentario, raggiungendo rapidamente il Foro di Cesare che gli è stato illustrato dal sen. Corrado Ricci. S. E. il Capo del Governo ha sostato p. lungo dinnanzi alla statua di Giulio Cesare e, prima di allontanarsi, ha salutato romanamente. Dopo aver osservato 1 resti del Temolo di Venere Genitrice, il Duce, calorosamente acclamato dalla folla che si era riunita lungo la balaustrata di via Cremona e che gremiva le finestre dei caseggiati vicini, ha lasciato il Foro dì Cesare ossequiato dalle Autorità. Nella stessa mattinata di ieri, in Campidoglio, si è tenuta l'adunanza generale della Reale Accademia d'Italia per il solenne conferimento dei premi « Mussolini » del « Corriere del¬ la Sera » e dei premi d'incoraggia-1 mento. L'adunanza è stata onorata dalla augusta presenza delle Loro Maestà il Re e la Regina e di S. A. R. la Principessa Maria. Nel salone degli Orazi e Curiazi, in cui si è svolta la cerimonia, era raccolta una folla di invitati. Presso la statua di Innocenzo decimo era collocato il tavolo della Presidenza e di fronte, in prima fila, erano le poltrone per i Reali e i seggi per le Autorità. Ai lati del tavolo della Presidenza erano gli scanni per gli Accademici i quali indossavano l'uniforme. I Sovrani all'Accademia d'Italia Erano a ricevere i Sovrani S. A. R. il Duca degli Abruzzi in divisa di Accademico, il Presidente della Reale Accademia d'Italia S. E. Marconi col Vice-Presidente Formichi, il Segretario generale Volpe, il vice-Presidente del Senato S. E. D'Amelio, il vicePresidente della Camera S. E. Bodrero, il Ministro dell'Educazione Nazionale S. E. Giuliano, il Governatore di Roma Principe Boncompagni Ludovisi e varie personalità. Entusiastici applausi hanno accolto l'ingresso dei Sovrani nella Sala degli Grazi e Curiazi. A S. M. la Regina è stato offerto un mazzo di orchidee. S. M. il Re ha preso posto avendo alla sua destra S. M. la Regina, S. A. R. la Principessa Maria, la Marchesa Marconi e S. E. D'Amelio; alla sinistra del Sovrano erano il Principe Chigi, Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Ma'ta' lon- Bodrero e il prof. Marpicati, vice-Stgretario del P. N. F. e Cancelliere della Reale Accademia d'Italia. S. A. II. il Duca degli Abruzzi è andato a collocarsi tra gli Accademici. Al tavolo della Presidenza hanno preso posto il Marchese Marconi con il Ministro Giuliano, il Governatore di Roma, il vicePresidente della Reale Accademia d'Italia Formichi e il Segretario generale S. E. Volpe. S. E. Marconi, dopo aver dichiarata aperta la seduta, ha pronunciato le seguenti parole: « Sire, graziosa Regina, Altezza Reale. Eccellenze, Signori e Signore, anche quest'anno, la Reale Accademia d'Italia all'augusta presenza delle Loro Maestà, ha l'alta responsabilità e l'onore insigne di conferire, in questa storica sede capitolina, i quattro premi istituiti dalla munificenza del « Corriere della Sera » e intitolati al nome del Duce della nuova Italia, e di assegnare i premi di incoraggiamento. Vogliate pertanto gradire, Sire e graziosa Regina, la nostra riconoscenza più viva in una con l'espressione della nostra devozione più profonda. <: Maestà, il vostro ambito intervento non è per noi soltanto motivo di orgoglio ma è incitamento e prezioso confòrto quale ci avete voluto concedere or non è molto, quando, su proposta del Capo del Governo, vi siete degnato di arricchire questo nostro consesso di dieci nuove personalità "he illustrano l'arte e la scienza italiana. « Questo giorno sacro alle origini della nostra stirpe romana, il Regime ha sapientemente voluto dedicare alla celebrazione del lavoro. E' giusto ed e bello che qui sul Campidoglio, con un'adunanza solenne della Reale Accademia d'Italia, si esaltino la fatica e la virtù degli uomini di pensiero e di studio. Possano in questa celebrazione, che è un alto segno della nostra più schietta tradizione umanistica, sentirsi confortati quanti nel campo delle scienze, delle lettere e delle arti danno incremento alla gloria della Patria. « Ora. mentre allo schiudersi della primavera i giovani, con rito sugge stivo in cui è tanta poesia gentile e tanta forza marziale, accorrono do vunque a rinvigorire le schiere della gr;uide compagine fascista, qui, coi ■più fausti auspici, si onorano, presante la Maestà dei Sovrani, nel segno del Littorio, le ansie, le lotte, le. conquiste dello spirito umano ». Ha proso quindi la parola il Segretario generale S. E. Volpe, incaricato dal Consiglio accademico della Reale Accademia d'Italia di riferire intuì no ai premi d'incoraggiamento e ai pre mi « Mussolini ». S. E. Volpe, dono aver rilevato che quest'anno le domande per le assegnazioni di premi seno state superiori di numero all'anno passato, circa un migliaio, ha detto che ogni classe ha fermato la sua attenzione su ' persone singole, studiosi o artisti, enti che onerano nel canino delle scienze e dell'arte e su riviste. Il Segretario generale ha continuato dicendo che per le persone singole si è tenuto conto del merito intrinseco innanzi tutto, ma anche delle particolari loro condizioni. S. E. Volpe, dopo aver fatto ima rapida rassegna dei premi conferiti metten dono in rilievo il significato, ha detto che l'Accademia confida di aver scelto oculatamente e aver bene meritato della fiducia riposta in essa dal Go verno Nazionale e dal Ministero della Educazione. I premi Mussolini Hanno parlato successivamente gli Accademici Nullino, De Blasi, Mari netti e Mascagni, relatori per l'assegnazione dei premi « Mussolini » ri' spettivamente per le classi di discipline morali e storiche, di scienze, di lettere e di arte. I premi sono 3tt-ti assegnati: Per le discipline morali e storiche: al prof. Giuseppe Furiarli, nato a Pola il 10 novembre 1885. professore di filologia semitica e civiltà dell'Oriente classico della R. Università di Firenze, per le sue pubblicazioni sulla storia della civiltà assiro-babilonese. Per le sciènze: al sen. prof. Aldo Castellani, per le sue scoperte e 1 suoi studi nel campo della medicina tro picale e della microbiologia. Per le lettere: a Silvio Benco, lette-' rato e giornalista, per la sua operai di letterato e di critico. ' latmizmrzedacpavttivtdtdppvmlpsnncplLdfilzms2lnsLrnlcncssd ' i ' Per le arti: ad Ardengo Soffici, per la sua opera di pittore e di critico di arte. Ecco pochi cenni biografici dei quattro ai quali sono stati assegnati i «Premi Mussolini ». GIUSEPPE FURLANI, nato a Pola il 10 novembre 1885. La classe di scienze morali e storiche, dopo avere esaminato le opere ad' essa segnalate dai rispettivi autori, alcune delle quali, senza dubbio, meritevoli di considerazione, e, dopo avere anche discusso proposte di singoli accademici, ha fermato la sua attenzione sopra un gruppo di pubblicazioni fatte nell'ultimo settennio dal prof. Giuseppe Furiant in una materia assai poco coltivata in Italia e che invece merita di essere molto incoraggiata, cioè l'assirologia. Il Fuiiar.i, addottorato tanto in giurisprudenza quanto in filosofia (filologia semitica) nell'Università di Gratz, è dal 1926 professore titolare di filologia semitica e civiltà dell'Oriente classico nella R. Università di Firenze. Dopo una copiosa serie di lavori sulla letteratura siriaca, e soprattutto sulla filosofia dei Siri, in rapporto con quella dell'Aristotele, egli si volse, negli ultimi sette anni principalmente, ad un altro campo dell'orientalismo, ossia a quel complesso di discipline formatesi appena alla metà del secolo passato e fuori d'Italia stiaordinariamente fiorenti e che, con denominazione ormai molto impropria si suole chiamare l'Assirologia. Gli scritti del Furlani e la Classe ha proposto per il premio Mussolini sono: l.o La religione babilonese assire; 2.o La civiltà babilonese assira; 3.o Leggi dell'Asia anteriore antica; 4.0 II sacrificio nella religione dei semiti di Babilonia e Assiria. ALDO CASTELLANI; nato a Firenze l'8 settembre 1876. Gode di una fama così universale nel campo delle scienze mediche biologiche, specialmente in quello della medicina tropicale e i suoi meriti sono cosi sostanziali e notori, che a prospettare l'alto valore dello scienziato e l'Importanza dell'opera, sua basterebbe semplicemente nominare le prime scoperte, per le qv.-.li egli divenne celebre, ancor giovanissimo, quasi trent'anni or sono. Non è il caso qu; ui ricordare i pre mi e gli onori che egli ha ricevuto dai Governi dì varie Nazioni, specialmente dall'Italia e dal Governo inglese. Ma ben si deve ricordare che nel 1918 su proposta, del Mpnson il Governo inglese lo chiamò a far parte del Collegio dei professori della Scuola di medicina tropicale di Londra e poi gli affidò la direzione del reparto delle malattie tropicali de) « Rosa Institute ». Nel 1924 fu chiamato in America a coprire la cattedra di medicina tropicale e assumere la direziono delia Scuola t ..lonima n:ll'Università di New Orleans. SILVIO BENCO, nato a Trieste il 22 novembre 1874. E' lo scrittore italiano vivente più significativo della Venezia Giulia. I suoi meriti letterari sono noti specialmente ai lettori de La Stampa, di cui il Benco è collaboratore. Dal 1890 al 1903 nella redazione perquisita e assediata di quel violento giornale d'assalto irredentista che fu VIndipendente; dal 1903 al 1915 nella redazione del Piccolo, Silvio Benco, tenacemente, audacemente, con i suol articoli quotidiani e con i suoi studi critici, s'impose all'attenzione degli studiosi. Le sue benemerenze patriottiche, oltre quelle letterarie, lo hanno posto fra i benemeriti della Patria. I suoi libri « Fiamma fredda » « Castello dei desideri », « Atmosfera del sole » rivelarono le qualità varie eppure armonizzanti di un romanziere forte, immaginoso, delicato e sintetico ARDENGO SOFFICI, nato a Rignano sull'Arno il 7 aprile 1879. Come cittadino e soldato partecipò attivamente alla campagna per l'intervento (1914-151; ufficiale di fanteria nel 19151918, quasi sempre in zona di guerra; due ferite e due mdaglie. Per il suo « Lemmonio Boreo » (1912) può essere contato fra i primi spiriti fascisti. Fin dal 1919 dette la sua adesione al movimento di Mussolini. Fu collaboratore del Popolo d'Italia dalla fondazione del giornale (1914). Nel 1900 si recò a Parigi, dove lavorò attivamente alcuni anni. Pittore di nascita e istinto riuscì, dopo un periodo di giovanili esitazioni, ad acquistare uno stile suo classico e moderno e al tempo stesso italianissimo e personale. Come pittore si affermò'nell'esposizione personale di Firenze del 1920 e poi sempre più fortunatamente nelle Biennali veneziane, a Milano (1930) e a Roma. Molte opere sue figurano in pubbliche gallerie dell'Italia e dell'estero. La Reale Accademia d'Italia ha infine assegnato per sussidi la somma di lire 201.000. Le cerimonie del pomeriggio A mezzogiorno, il Presidente ha dichiarato chiusa la seduta. Tra vivissimi applausi, i Sovrani, dopo essersi brevemente intrattenuti con i premiati — Benco, Castellani e Soffici — che avevano assistito all'adunanza, hanno lasciato la sala degli Orazi e Curiazi con S. A. R. la Principessa Maria, S. A. R. il Duca degli Abruzzi, ossequiati dalle numerosissime autorità intervenute. Nella giornata di ieri l'animazione nelle vie e nelle piazze di ogni quartiere, iniziatasi nelle prime ore della mattina, si è protratta fino a sera inoltrata. Il Governatore ha pubblicato un vibrante manifesto invitando i romani a rinnovare virili propositi di tenace operosità e disciplina perchè l'Italia ascenda alle sue altissime mète. Nella mattinata, il Principe Boncompagni ha presenziato l'inaugurazione del laboratorio e raccolta di scene, attrezzi e costumi del Teatro Reale dell'Opera in via Santa Sabina, del grande deposito di autobus dell'Azienda delle tranvie ed autobus del Governatorato, e delle stazioni sanitarie a, Carroceto e a Lunghezza, località del suburbio. Nel pomeriggio, alle ore 15, il Governatore ha inaugurato il nuovo parco di S. Sabina, presso la storico chiostro dei Domenicani.Alle 15,10. nella Sala di Giulio Cesa¬ rcs1ptdRPBtrpgzGddh re, in Campidoglio, ha avuto luogo il conferimento dei premi di natalità assegnati dal Governatore per l'anno 1932-X, consistenti ciascuno in un appartamento di casa. I coniugi premiati sono stati: Tito e Giuseppina tiidolfi (11 figli), Lorenzo e Antonia Risa (9 figli), Giovanni e Carolina Pignani (7 figli), Amedeo e Anna Bernardi (7 figli), Vincenzo e Assunta Pomponi (7 figli), Zaccaria e Maria Giovanna Garripoli (6 figli). Il Governatore Principe Boncompagni, prima di procedere all'assegnazione dei premi, ha pronunciato un discorso accennando alle provvidenze escogitate e tradotte in atto dal Governo fascista per la gioventù ed ha detto che il Governatorato, assecondando le nobili iniziative del Duce, ha voluto istituire, per la durata di un quinquennio, sei premi di natali tà da assegnarsi alle famiglie romane che abbiano il maggior numero di figli ma non meno di tre nati nell'ultimo quadriennio. Così la celebrazione del 21 aprile, oltre che dall'inaugurazione delle grandi opere pubbliche, viene quest'anno caratterizzata dalla cerimonia intesa a premiare ed esaltare quella sana fecondità delle famiglie romane di cui l'Urbe va giustamente orgogliosa. Il Governatore, che è tato vivamente applaudito, ha quindi consegnato a ciascun capo delle sei famiglie, presenti al completo, un astuccio contenente la chiave dell'appartamento assegnato in dono. Ogni chiave recava incisi il Fascio e lo stemma di Roma. Una bambina, Marv Bernardi, a nome di tutti i bimbi del¬ le famiglie premiate, ha offerto al Governatore un mazzo di fiori pronunciando parole di gratitudine e di fede fascista. Alle 16,30 il Governatore ha inaugurato l'edificio della scuola «Francesco Crispi » in via Carlo Pisacane. Nell'anniversario del Natale di Roma, il Corpo Consolare estero residente in Roma ha indirizzato a S. E. il Principe Boncompagni Ludovisi il seguente messaggio: « Nel festoso anniversario del Natale di Roma, mi onoro di interpretare : sentimenti dei Consoli esteri qui residenti inviando a V. E. un augurale saluto. Decano: Rovira, console dell'Uruguay ». In serata tutti gli edifici pubblici e molti privati sono stati illuminati sfarzosamente.