Il giovane che tentò di uccidere il fratello internato per 5 anni al Manicomio

Il giovane che tentò di uccidere il fratello internato per 5 anni al Manicomio EPILOGO DI UN TRISTE DRAMMA Il giovane che tentò di uccidere il fratello internato per 5 anni al Manicomio Un pauroso dramma familiare sii volgeva al principio dello scorso in-'lverno nel vicino paese di Cambiano dove la mattina del 3 novembre 1931,pl macellaio trentacinquenne, come al- j °ra la cronaca ha ampiamente narra- Q A lo ^rale di Giacomo, sorpreso nel sonno ji proprio fratello Lorenzo,itentava di ucciderlo a colpi di rivo! tella. Questi, rimasto ferito al capo balzava dal letto, avventandosi contro l'aggressore per disarmarlo: nella collutazione partiva un altro colpo cne raesiungeva l'Angelo Barale alla palla destra. Compiuto il misfatto egli si dava precipitosamente alla fuga e veniva a Torino a costituirsi al- VAutorità d\P' ouì ua"av£' CTc="n mpressionante cinismo, la tragica SC(£a avvenuta quaiche ora prinfa a cambiano, ll fosco episodio non mancava di sollevare, come i lettori ricorderanno, una profonda e penosa impressione sia per la figura dei protagonisti, enrambi assai noti e conosciuti a Camiano, sia per l'efferatezza del gesto riminoso commesso dal Barale. Trato in arresto e quindi tradotto alle nostre Carceri giudiziarie, egli era ottoposto ad interrogatorio da parte el magistrato inquirente. Il Barale ivelava subito un odio implacabile ontro il fratello,, al quale attribuiva a colpa delle 3ue numerose disavvenure. Confessò di essersi fatto condurre in automobile da Torino a Cambiano: quivi giunto, riusciva a penetrare indisturbato nella casa paerna, approfittando dell'assènza del mente il Giacomo Barale, uscendo n fretta, aveva lasciato aperto 11 porone e fu così estremamente facile all'Angelo penetrare nella camera del fratello che dormiva tranquillamen- Una disperata colluttazione Attraverso gli atti processuali è possibile ora ricostruire la triste vicenda. Il Barale è descritto dal padre come un giovane di carattere chiuso, riservato, irascibile, privo di amicizie e d' indole relativamente buona. Da bambino fu colpito da un grave « choc » nervoso essendoglisi fBligrave scaoc» nervutsu raocimuSiiai;ncendiata la visiera del berretto che mento insofferente. Un giorno aMm.:^provvlso si assentava da* casa reean- l^provvlso si assentava da casa recan- jtdosi prima nella nostra città di dove %poi scompariva senza che si sapesse Ua sua nuova residenza e in pnma-;avera fu poi ritrovato a Savona. iRitornato a Cambiano, dopo 11 ser-! s„;,i„ mfiifo^ i-a r^i» ir,nn. irteneva in capo. Verso l'età di quin-gdici anni aveva manifestato il deside-irio di apprendere il mestiere del ma-'ceiiaio ed allora il padre lo aveva col- ; docato a Chieri dove però non rima- iSe molto tempo per il suo tempera-!,tt„ — »iim»ìj1 ia, con l'intenzione di attuare qualche insano proposito. Fortunatamene però il tentativo fu sventato a tem ... ... ,.. utati dapprima sul Ietto e. poi a terra: sopraggiunsero alle grida del fe rito, la sorella ed un garzone ed al ora l'Angelo si diede alla fuea. Demenza nremee ello Lorenzo, che, secondo lui, gode-Iva delle preferenze in famiglia. Giàjpuna volta era stato trovato in pos- ! esso di una rivoltella con la quale, di ■doppiatto, egli si era introdotto in ca- j^mi ÌÒXiimm raccontò di essersi recato a rja!llbiano e di avere spara. o contro il fratello Lorenzo con la . intenzione di urniderln mm £2S2£itoSWSS^tesseri eòmnlétlmai ìcan«osi ai non essere completamente riuscito nell intento, E' risultato attraverso gli accerta- menti dell'istruttoria . che il Barale era armato di due rivoltelle quando si introdusse nella camera del fratelo: una delle armi però si inceppò al primo colpo. Tra i due fratelli si svolso una lotta furibonda essendosi col- eti I difensori del Barale, avvocati Dagaso e Gianotti, chiedevano che l'imputato fosse sottoposto a perizia psihiatrica, trattandosi di individuo inermo di mente. In proposito i legali osservavano, nel memoriale presentao all'Autorità giudiziaria, che il Ba- rale era stato ricoverato, nel giugno dei 1927, in una casa di salute di Troarello. Quivi, trascorso il periodo di osservazione, essendo stato gludicao affetto da ipocondria con delirio di persecuzione, 11 Barale fu proposto I per l'ammissione definitiva, autorlz-jata dal Tribunale. Ma in seguito ad gun certo miglioramento l'ammalato ssru dimesso in prova dalla casa di Cua e riconsegnato al familiari, j, prof- carrara a cui è stato affiato fi compito di redigere la relazio- Rsag '"itale ha d io^rato eho efltóti-RS^^H'-^ffl?^^! affetto. vamente il ba.ra.ie si presema arretro. 3a una grave forma delirante para- niica a l.ip° p°f f^T0' , t , , «La disaffettlvita dimostrata dal 'imputato, scrive il prof. Carrara, è sdschiaro sintomo della stessa affezione, fmorbosa schizofrenica che poi con-lsusse all'isolamento psichico in cui il : c ., ,Barale si irrigidì, allontanandosi an-|dhe materialmente dalla casa paterna,(c dalla famiglia, dalla professione, dal lavoro, immobilizzandosi alla fine in un ozio sterile e veramente morboso. Ipoltre i misteriosi viaggi compiuti a Roma, a Napoli, a Savona, tutti e gualmente senza ragione si ricollega, no con questa dissociazione di condotta e corrispondono fedelmente a quel- le « assurdità », che caratterizzano le forme schizofreniche ». «Demente precoce paranoide —conclude il perito — il Barale non possedeva nel momento in cui ha commesso il fatto la capacità di volere richiesta dalla legge per riconoscere ed ammettere imputabilit;, penale ». In base a questi accertamenti l'Angelo Barale, con recente sentenza oel Giudice Istruttore, cav. Stillio, su conformi conclusioni del Procuratore generale è stato dichiarato non imputabile per infermità di mente ordinandone il ricovero al Manicomio criminale, per il periodo di cinque anni.

Luoghi citati: Cambiano, Chieri, Napoli, Roma, Savona, Torino