Il trofeo inespugnabile, la Coppa Gauthier-Vignal, è nostro

Il trofeo inespugnabile, la Coppa Gauthier-Vignal, è nostro UNA GRANDE VITTORIA DELLA SCHERMA ITALIANA Il trofeo inespugnabile, la Coppa Gauthier-Vignal, è nostro Italia batte Francia per 23 vittorie a 13 e 115 stoccate a 148 .(DAL NOSTRO INVIATO) Nizza, 11, notte, •s; Tu l'as voulu, Georges Dandin! », possiamo dire con Molière. Siano benedetti i molti soldi che abbiamo speso per l'apparecchio, sia benedetta l'invenzione, sia benedetta l'elettricità, ma sopra tutto siano esaltati come meritano i nostri sei mirabili atleti che ci hanno offerto il miracolo dì una vittoria così larga come nessuno poteva sperare. Stregata era la coppa Gauthier Vignai, e noi pieghiamo oggi anche il ti scè tozagavavirelasuuodesimo. Forti sono i francesi, e noi.mabbiamo dimostrato di essere più, \deforti. Preparati erano i 7iostri avver-iSusan, e preparatissimi eravamo ancheiglnoi. Il preventivo modesto è una vol-\stta tanto sbaragliato dai risultati.',anHanno vinto gl'italiani, dirà qualcuno; e forse non si renderà conto costui di quello che vuol dire una vittoria di questo genere, una vittoria 29te18gischiacciante qui a Nizza dove abbia- \ damo quasi sempre perduto, dove mai c'è riuscito di imporci con tanta larghezza, con tanta serenità, con tanta signorilità. Il nostro sport è sorretto dal Capo, è vissuto giorno per giorno dal nostro caro presidente; amici, ammiratóri, entusiasti anche, ma troppa freddezza è ancora nelle masse. Io non chiedo nulla per me, che niente ho fatto se non dare la mia passione doverosa ai ragazzi che oggi mi hanno fatto piangere di gioia; chiedo soltanto agli sportivi che questi ragazzi, rientrando in Italia, non trovino la folla indifferente. Ad essi dobbiamo una grande vittoria, una grande giornata in cui il nome della Patria- risorta è acclamato da tutti, dagli stranieri che hanno visto, dagli stranieri che hanno applaudito, dagli stranieri che sono rimasti sorpresi, 'sbigottiti dalla marcia trionfale che è durata inaspettatamente piti- di sette ore. LA ho lasciati ora, sfiniti, i miei ragazzi e gridavano di gioia sulla passeggiata deserta, e lanciavano commossi alala. Parevano impazziti. Inizio incerto Raccontare bisogna, anche se la commozione vi vince. Uà gara è cominciata alle 15 e l'apparecchio ha naturalmente palesato qualche incertezza. La macchina è perfetta, perfettissima, ma il materiale no. E' ancora troppo fragile, non è diffuso, non ha i ricambi a portata di mano, pochi conoscono i segreti della ""acchina per un prrie sopue petrqudrvodeprsfghè drmhapananofeveregusommrU, ifunzionamento continuato e regolare. 'Qualche" assalto rimane perciò sospe- [so, qualche volta la pazienza sembra | essere una virtù, negativa degli scher- n . . a cobatomidori Noi conlinciamo mate; i pi-imi assalti che terminano, non ci sono favorevoli, qualche discussione aumenta il nervosismo. Intanto V armaiolo ginevrino, che assai opportunamente gli organizzatori avevano fatto venire quaggiù, ripassa le armi, aggiusta le imperfezioni, elimina i contatti e la cosa comincia ad andare più, spedita. Ma che accade? Accade una cosa straordinaria che a noi sembra però semplicissima: gl'italiani colmano in breve il piccolo scarto iniziale e pesano, pesano sempre più stilla bilancia delle stoccate. Giova -ripetere che la coppa famosa aveva quest'anno un regolamento speciale: non le vittorie, ma le stoccate contavano. Non è un bene e non è un. male. Basta saperlo prima e non è neppure il caso di discutere sul regolamento di una gara alla quale si partecipa invitati. Sapevamo in precedenza che ora così. Nessuno poteva lagnarsene e tanto meno c'è da lagnarsene a gara ultima VBaB<tecoreil j Thazipè a ri I*. *» * regolamenti delmon- \do Presenti, passati e futuri gl'italia- o . ni avrebbero sempre stravinto. Sci italiani contro sei francesi dovevano disputare 36 assalti. Ricuperate le stoccate rimaste in sospeso per gl'inevitabili piccoli inconvenienti a cui l'apparecchio non poteva non andare incontro nel two primo grande a e l - ] ,!0 di noi (tm. xpade elettrificale, ma a,allini..io uomini dellc due sguadre trT5 JbP5 RJtrabRddnbli5tbRaesperimento, il primo giro termina' tcon tre vittorie per parte:, ma con un, RI vantaggio degli italiani ai punti. I francesi non erano preparati vie- 5Rb. a l e e e o ia " sì ree si rgfa o a iel er c-. naci ie a ili e, ia rtrcSqvSqJblerprSnpetcuha prenaxamo m ora**,-™ .^»«» «w..«7/u,,-la hi, la raccogliamo matura come una]ri- dònna che si dona. Aiolà, Aiolà! L'I- 1° tolta ha vinto per 23 vittorie a 13, con no n5 ,sf(>CCTtf0 prese contro 148 prese ), do* francesi. fea I fer ""ff™ bo*& , 1r £ d 4).U«, ne abbiamo ottenuto iiiu, di 33. sembravano tutti legati, rigidi, freddi, guardinghi. I francesi si lagnavano di come andavano le cose e l'assalto fra Minoli c Bouchard mentre faceva arzigogolare e cavillare il direttorio, stava per far perdere la pazienza ai nostri. Calma, ragazzi, calma. Fin die erano in svantaggio non dovevano fiatare. Pasmva per l'aria una voce: ritiro. No, gl'italiani non si ritirano; si ritirino i francesi se vogliono. Ma si tiene duro dalle due parti. Vittoriosi ! « Alala ! » I nostri, fiduciosi nell'apparecchio, si svegliano dal loro torpore e una dopo l'altra infilano vittorie su vittorie. EiHdentemente abbiamo torto di essere cosi sfacciati, ma la colpa non è nostra se l'elettricità è cieca, non conasce nessuno, non ha preferenze, non ha debolezze. Il distacco si fa man mano più forte; siamo in vantaggio per 9 a 3; poi, a metà gara, per 14 a 4. Le stoccate non merita contarle, ne possiamo regalare a chi ne ha bisogno. Al quarto giro siamo 16 a 8 al quinto 21 a 9. La cosa va intanto per le lunghe e le incertezze iniziali hanno portato via un tempo prezioso. Ci pare di assistere a una sei giorni schermistica. La fame attanaglia gli stomaci: chi sbocconcella un sa-ndvich, chi sorbisce un caffè, chi chiede conforto al cognac. Ma ormai Insogna finire. I francesi sono rassegnati. Qualche dirigente è sparito, altri sono accasciati, moltissimi già cavallerescamente ci congratulano. Non bisogna mollare e non si molla, ma niente può ormai cambiare la situazione. L'apparecchio, nelle ultime ore, non ha avuto una sosta, non ha palesato una manchevolezza. Si corre verso la e heUa ««*»»*» deuo spadismo ua- ha lian°> la tocchiamo ormai con le mani n- e alle dieci, dopo sette ore di lotta, la ha prendiamo in braccio senza acciuffar- la la, la raccogliamo matura come una sei. ne abbiamo ottenuto uno dì 33. / nostri uomini? Li conosciamo tilt- NVIATO) ti come conuscin-mo la nostra mìsera scarseUa.. Chi è stato il più bravo? Chi è stato il più fortef Vorrei poter tutto tacere, prenderli tutti e sei e inalzarli su un piedistallo di gloria-. In mìa gara come questa un atleta, che ìioìi va può portare la sua squadra alla rovina. Volete un dato sicuro per riconoscere la potenza dotta -nostra compagine, la sita omogeneità, la sua coesione, il suo valore? Vi servo subito: non im uomo solo è stato passivo, nessun Me¬ mo, voglio dire, ha pesato sul passivo del totale. Ma bisogna anche dire i riSultati parziali: Minoli è stato il migliore, con 5 vittorie su 6 assalti, 13 stoccate prese e 27 date; Agostoni ha anche 5 vittorie, 16 stoccate prese e 29 date; 'Riccardi 4 littorie, 23 stoccate prese e 25 date; Ragno 3 vittorie, 18 stoccate prese e 20 date; Comaggia, 3 vittorie, 23 stoccate prese e 23 date; Terlizzi 3 vittorie, 23 stoccate prese e 23 date. Poter scrivere con comodo, poter riempire quattro colonne! Ma il tempo e lo spazio, per dire una parola nuova, sono tiranni. Dei francesi non ho neppure ti modo di riassumere le vittorie e le sconfitte; e del resto sarebbe superfluo. Dai risultati tecnici che sotto troverete poterete fare tutti i calcoli, qui mi occupo brevemente detta squadra-, dello squadrone ch-e e stato travolto. P L'apparecchio sognatore E' sceso in campo rendendosi conto della difficoltà del suo compito, ha preso l'aire, poi ha ceduto, poi sì è sfasciato. Uapparecchio elettrico relegherà molti dèi in soffitta. Bouchard è stato il peggiore uomo della squadra, Piot mi è piaciuto invece moltissimo. Coutrot, Jourdun, Rousset non hanno fatto un passo indietro nè un passo avanti. Prat ha avuto una giornata nerissima. Ma neppure loro erano insoddisfatti dell'apparecchio; il difetto sta nel manico, per dirla col povero Zago. Molto, certo, si potrà fare per rende- re universale e perfetto il sistema inaugurato ufficialmente da oggi, ma unasola cosa credo convenga pensare, a miniin-n-ro il t^wh^^Jlmiglioiare il materiale, a fabbricareri» più solidi, isolamenti più perfetti. Un Rousset, per esempio, rovina tutto con la sua scherma di forza, con le sue battute strapotenti. Il principio è stato trovato, soltanto siamo all'inizio. Volava veramente Delagrange"! OggiBalhn trarerm nii nrenni B<?M? ~Jlt°c.eant' , „ JDisciplina, cavalleria-, parole d'altritempi. Nessuno fiata più. Ognuno tira con fiducia, con calma, la scherma sirende anche più sobria, più ragionata, il nervosismo sulla pedana scompare. Purché non scompaia l'apparecchio. Tutto è possibile; oggi per esempio ha dato qualche dispiacere. Se l'invenzione franco-svizzera è buona, l'applìcaeìone italiana possiamo dire che è eccellente. NEDO NADI.

Luoghi citati: Francia, Italia, Nizza