Tredici imputati a giudizio per il dissesto del «Crédit Valdôtain»

Tredici imputati a giudizio per il dissesto del «Crédit Valdôtain» Tredici imputati a giudizio per il dissesto del «Crédit Valdôtain» ;bunale. il processo contro gli amminijstrafori del «Crédit Valdótain », l'istiituto bancario che aveva sede in Aosta !e che fu dichiarato fallito il 22 mag- Alessandria, 11 notte Avrà inizio posdomani, a questo Tri-gio 1930. Per rispondere di questo dis sesto tredici imputati sono stati mandati a giudizio: col presidente del Consiglio d'amministrazione, avv. prof. Serafino Bethaz, il consigliere delegato avv. Alfonso Chatrian, entrambi dete m rag. Luigi Quaini; il possidente Giù- 5Pppè Fclfciano Usci,%-sindaco dipito^-^a^^ Giuseppe Ferdinando Bionaz, sentito con mandato imiti dal 7 ottobre 1930; l'arciprete don Luigi Lyabel, già parroco di Kaint Pierre, in Comune di Villanova Baltea Gr"e3snn (detenuti dal'7 ottobre al 24 dicembrc 1930); il rag. Giovanni Giù seppe Mattio, abitante in Torino, via Po 14; il cav. Giuseppe Assi, ex-direttore della Banca, detenuto come il Mat fio, dal 7 ottobre 1930; il comm. Vin cenzo Puccinelli, abitante in Roma, via Muzio Clementi 18, latitante e col ciante Augiisto Baldoni, abitante in Torino, via Sacchi 28 bis, detenuto dal 16 aprile 1931i ed infine> H notaio dott Fe_ ]iCe Michele Ollietti, da Aosta, latitante Molteplici e gravi sono le imputazio "> mosse a costoro: Bethaz, Chatrian T ,rQVvQi o,,-ir,i ttc^i Motn„ „ ao=ì dalla cessazione dei pagamenti Etessi, * «dazione preserva dal Codice di 1930 aeguì quaicne mese appresso a uello d§ c?edit) cagionato per loro co]pa a famment0; consumato il patri- uiu cuu mmiuaiu ui comparizione; Upossidente Amato Lorenzo Rosset, We colpito da mandato di cattura. Un cumulo di imputazioni Lyabel, Quaini, Usel, Mattio e Assi, sono imputati di bancarotta semplice per avere "in correità fra loro, dall'esercizio finanziario 1926 alla data del fallimento, concorso a determinare il dissesto della banca consumando notevole parte del patrimonio sociale in operazioni manifestamente imprudenti; pagando dopo la cessazione dei pagamenti, alcuni creditori a danno della massa, e per avere omesso di redigere gli inventari annuali e di fare, entro i tre giorni prescritta Commercio, Assi, Bethaz, Chatrian e Mattio sono pure imputati di bancarotta fraudolenta per aver distribuito ai soci dividendi non sussistenti, diminuendo con ciò il capitale sociale, cagionando con dolo e per conseguenza di operazioni dolose il fallimento della Società nonché sottraendo e falsificando a libri contabili dopo aver distratto notevole parte dell'attivo. Il Puccinelli è incolpato di correità in bancarotta fraudolenta, mentre ai sindaci Bionaz e Rosset è mossa l'accusa di complicità nel reato di bancarotta semplice per aver somministrato i mezzi arti ad eseguire il reato stesso, facilitandone la esecuzione col prestare assistenza prima e dopo i fatti. Anche a monsignor Stevenin è mossa l'accusa di complicità nei reati di bancarotta semplice e fraudolenta per aver aiutato nonché rafforzato negli amministratori la risoluzione di commetterli, promettendo loro assistenza ed aiuto dopo i reati, dando istruzioni e somministrando mezzi per eseguirli. Assi, Mattio, Bethaz e Chatrian sono altresì imputati di bancarotta semplice per avere, quali amministratori della « Società An. Acque Minerali di Courmayeur z> (il cui fallimento, dichiarato dal Tribunale di Aosta il 18 ottobre di sistemare un ingente loro debitoverso detta Società, cedendo e dando in garanzia merci per un importo di colpa il fallimento; consumato il patrimonio sociale in operazioni manifestamente imprudenti; tenuto irregolarmente i libri ed inventari; omesso di fare entro i tre giorni dalla cessazione dei pagamenti la dichiarazione prescritta dal Codice di Commercio, nonché di bancarotta fraudolenta per avere, nelle steste loro qualità falsificato i libri, gli inventari, i bilanci e distratto parte rilevante dell'attivo. Don Lyabel, Bionaz e Usel sono imputati di complicità negli stessi reati per avere quali sindaci della Società Acque di Courmayeur, concorso con gli amministratori nelle operazioni delittuose somministrando ad essi mezzi per eseguirli e facilitandone la esecuzione. Il falso di un notaio Una imputazione specifica di appropriazione indebita è elevata contro Bettaz, Chatrian, Mattio, Assi e Puccinelli, per avere distratto i titoli dati a custodia o a comodato della clientela e del valore di 504 mila lire, mentre Baldoni e Mattio, a loro volta, devono rispondere di truffa per avere in Aosta e Torino, nel gennaio del 1927 e successivamente, indotto in errore gli amministratori del Crédit stipulando una convenzione con la quale figuravano lire 176.000 e crediti in gran parte inesigibili od inesistenti, per un importo di lire 60.000, ottenendo, in tal modo, di eludere provvedimenti conservativi e di poter conseguentemente vendere le merci ed esigere i crediti effettivi e di appropriarsi, convertendole a proprio profitto, lo somme cosi esatte che, per ragioni di commercio il « Crédit » aveva lasciato a loro mani e che essi avrebbero dovuto immediatamente versare. Una imputazione di falso, infine, è scaturita contro Bettaz, Assi e Chatrian dall'episodio relativo alla procura redatta dal not. Ollietti su foglio 'L^™^' l'.f™ 1 S' |£°U*£tr^ di avere, il 3 0 maggio 1928, od in giorno prossimo, nell'esercizio delle sue funzioni di regio notaio, formato con possibilità di nocumento un atto falso, facente fede per legge sino a querela di falso, e pertanto facendo, contro verità, constare, sopra un foglio di carta PprfssAlqscrbdvclclpvnvtcdriagflcrilsbcAsripncssFvqvsntjm.ii.-ii Knnn fin» di tutte le cara- Ì!n±ffl X sconto presso la e che i medesimi avevano nominalo a loro procuratore l'avv. Alfonso Chatrian per apporre avvalli, in loro nome, sulle cambiali stesse. Un'ultima accusa è elevata contro l'Assi: quella di furto per essersi in giorno imprecisato, fra il 5 e l'8 luglio 1930, in Aosta, impossessato di lire 160 togliendole dal cassetto d'una scrivania esistente nei locali del « Crédit » senza il consenso dell'Amministrazione del fallimento stesso, introducendosi in detti uffici, valendosi d'una chiave da lui indebitamente trattenuta ed aprendo, mediante scasso, il tiretto della scrivania. Disavventure o mala gestione? Questo il cumulo delle imputazioni, alle quali si connettono le vicende avventurose della Banca. Tali vicende, che, secondo l'accusa, mettono in risalto le responsabilità degli amministratori, si possono cosi compendiare: 11 un finanziamento accordato nel 1924 alla Compagnia Generale Auto mobili di Roma, che si occupava del l'acquisto di vetturette utilitarie francesi, Compagnia fallita poi nell'ottobre 1926 causando un danno di 3.250.000 lire, in parte ricuperato negli anni successivi; 2) finanziamento alla Ditta Suquet, di Courmayeur, che' da 700.000 lire che era in origine, si spinse a 3.000.000 circa, quando la ditta venne assorbita dalla Banca, creando una Società Anonima, alla quale il Consiglio del « Crédit » ritenne di dare grande sviluppo, impegnando le disponibilità della Banca.* 11 successo dell'impresa venne a mancare, e la Banca risenti un danno molto rilevante che supera i due milioni; 3) finanziamento accordato al comm. Puccinelli, attuale imputato, nel 1924, per l'acquisto di una tenuta di 1450 ettari ne! Comune di Parrano (Perugia) in conseguenza del qua'e il Puccinelli potè ottenere dal Consiglio altro lido, nel 1926, conchiusosi, poi, attraverso a varie vicende, con un danno, per il fallimento del Puccinelli stesso avvenuto nel gennaio del 1930; 4) operazione di finanziamento alla ditta Berti (carboni, di Torino), che causò un danno di circa 1.000.000 sul finire del 1927, in conseguenza del mancato realizzo di speranze fondate sul mercato dei carboni par lo sciopero inglese; 5) operazióne Villa Rosa, di Pegli, che la Banca avrebbe dovuto comprare e per la quale fece compro-, messo versando circa 400.000 lire, lasciando scadere i termini per l'esecuzione del contratto non avendo potuto farvi fronte; 6) creazione di uno stabilimento trafileria, in Aosta, che assorbì circa 2.000.000 di lire, con una partecipazione da parte della Banca di 100.000 lire di capitale azionario. Il processo, come è nolo, si svolge al Tribunale di Alessandria, avendolo la Corte di Cassazione rinviato dinanzi a questo Collegio per motivi di legittimo sospetto. Presiederà il comm. Bertana e sosterrà l'accusa il comm. Moy. Contro tutti gli imputati, nell'interesse della massa fallimentare, il curatore rag. Lanza si è costituito Parte Civile col patrocinio dell'avv. Villabruna. Alla difesa siederanno, gli avvocati Quaglia, Farinelli e Chabìoz per il Bethaz; gli avvocati Caron, Torrione e Garosci per il Chatrian; l'avv. Cavaglià per Lyabel; gli avvocati Bertolini e Razzini per il Quaini; l'avv. Apostolo per Usel, Bionaz e Rosset; l'avv. Arcardini per Mattio; gli avvocati Bardanzellu e Bozzola per Assi; gli avvocati Omodei e on. Felicioni per Puccinelli; gli avvocati Cavaglià e Negretti 'per Stevenin: gli avvocati Dagasso e Suriano per Baldoni; gli avvocati Ca I vaglia e Porrati per Ollietti.