Borzacchini vince la VI Coppa delle "Mille MIglia,, alla media di Km. 109,602

Borzacchini vince la VI Coppa delle "Mille MIglia,, alla media di Km. 109,602 La più grande corsa del mondo sulle vie d'Italia Borzacchini vince la VI Coppa delle "Mille MIglia,, alla media di Km. 109,602 Il record della prova battuto - Dal vertiginoso inizio di Nuvolari al succedersi, al comando, di Caracciolo Siena, Campati, Borzacchini - Ghersi, Varzi, Nuvolari, Campari, Caracciola costretti al ritiro - La perfetta organizzazione sul percorso - Folla immensa in tutte le città toccate dalla gara D /\ L NOSTRO INVIATO SFREGIALE —— La sveglia dei motorii 9 tt t ti t tti friti Brescia, 9 notte. sTn cvniwi .nirvtn mnttìna cei %L,a sveglia, questa manina, oe\Ml'ha data lo scrosciare lacerante e\jorabbioso dei motori, diffuso dalle ri- messe che avevano dato ricovero al- le vetture della Mille Miglia. Di] buon'ora i meccanici si sono volvli]cassicurare che le macchine fossero.Aperfettamente a punto, soddisfatti msolo al timbro pieno e regolare si-^cbilante dai tubi di scappamento. Una mattinata, che più bella primavera non avrebbe potuto regalarci più limpida e promettente dì azzurro e dì sole, diffonde un senso pieno dì letizia sulla città, che viene destandosi per la sua grande giornata. Ruggiti d'introduzione pdnlizilvpdsVerso le sette comincia Vaffluen-\inza della gente verso viale Rebuffone, imbandierato a festa, ombrato dalle prime foglie dei suoi platani, chiuso da staccionate, dove avranno luogo le partenze. Ed ecco, a mano a mano i concorrenti della categoria macchine utilitarie fare la fila prima dello start, e riempire l'aria di striduli ruggiti di. prova, pretenziosa introduzione al rombo assordante dei grossi motori che seguiranno. E' un coro pieno dì ventiquattro voci che fra poco si spanderanno sul nastro stradale a cantare l'inno alla velocità, e ognuna delle quali vuol prevalere per la vittoria della minor categoria. La folla, ormai, fa una duplice e spessa barriera ai lati dell'ampio viale: umana e rumorosa cornice a questo primo quadro della Mille Miglia, sfavillante di luci e di colori, impaziente e pur disciplinata nell'attesa sempre più viva. Pochi minuti prima delle otto e chiamato allo start il primo concor rente: la coppia Lampertì-Peronì comodamente allogata in una nitida interna, con la quale sembra avviata ad una salutare e turistica gita. Alle 8,1 il comm. Dugnani, abbassa per la prima volta la bandierina, ed uno squillo di tromba annuncia che la sesta Mille Miglia è cominciata. Perfettamente equipaggiato per la maggior velocità, è invece Gilera, sulla rossa e agile Fiat, che saetta via con un balzo prendendo di slancio la immediata curva che volge o- sinistra. Segue Bortolon, che sembrava non dovesse rispondere all'appello perchè si era fermato fuori del recinto con la vettura volta... verso Verona. Quando gli si è è detto che sbagliava strada non ci voleva credere; poi se ne è convinto e ha girato dì bordo. Di mezzo in mezzo minuto, le partenze si susseguono annunciate da altoparlanti, volti in ogni direzione, che diffondono la loro robusta voce da una ampia terrazza prospiciente il retti lineo. Essi negli intervalli regale ranno le note gioiose di ballabili as sai graditi specie al sesso gentile, che, per ammazzare il tempo, ah bozza passi di danza accompagnali doli con i ritornelli delle rispettive canzoni. Il saluto di Augusto Turati Alle 8,14'30" parte l'ultima delle ventiquattro macchine utilitarie, che sono così divise: diciannove Fiat e cinque Bianchi. Una breve sosta e una comunicazione ufficiale lanciata dall'altoparlante: è il saluto di Augusto Turati, dolente di non poter essere qui alla sua Mille Mi- anpfBMpqgtscaabtsecftsscLtCsgmgVgnsctnbsfcagpdBfglia, rivolto ai concorrenti, agli or-\Si annunciano poi le partenzedella Categoria 1100, Za cui inter- nazionalità, menomata dalla defe.zione della Sulmson, della Amilcar, della Austin, è affidata alla M.G. di ganizzatori e agli sportivi tutti convenuti per la circostanza a Brescia. La folla, pur nel rammarico dell'assenza, esprime con Un lungo e caldo applauso il suo pensiero grato e memore all'uomo che volle la grande ■impresa, come per dirgli che sente la sua spirituale presenza lord Clifford, la cui slanciata figu ra, chiusa in una « tuta » candida, è stretta alle reni da una originale fascia che è una delle più ammirate originalità di equipaggiamento nella grande varietà di cui (anno sfoggio specialmente ì nuovi della corsa. La più bella partenza di questa categoria è quella di Tu}fanelli, la cui piccola Maserati stride con rab- bia sotto la spinta dell'acceleratore;mentre Vergottini parte giù quasi senza- acqua nel radiatore e dorrà fermarsi quasi subito per riparare. Sette Fiat, una Maserati. una M.G si contendono la vittoria in queslocampo. La vetturetta inglese è del-ta più piccola cilindrata: solo750 cmc. Avanzano quindi'agli ordini delcronometrista, comm. Massara, lequattro guide interne rimaste ingara sulle nove iscritte. La primaè una modesta 509, con a bordo unguidatore di non poche primavere edi ancor meno pretese, l'ing. Palliche non si prefigge altro scopo senon quello di dimostrare la bontà diun suo tipo di gomme senza camerad'aria e perciò imperforabili. In que- sta categoria partono netti favoriti «%<r- ■ .1 • - ah/ 7 \IlMnwiu e Marinoni, su Alfa, e la\„ otta mra indi ìn fami(]Ua n, ; qm™ !iZ Anche ì grossi calibri in azione «« Tocca om a partire ai nove con-^correnti della categoria 1500: sei! -Alfa, due Maserati, una Fiat. Fuimineo è l'inizio di Lurani-Canaresi, che sono favoriti e che avranno per più pericolosi avversari i compagni di marca. E finalmente siamo, dopo non breve intervallo, ai grossi calibri, alla categoria senza limitazioni di cilindrata, che dovrà fornire l vincitore assoluto. La folla vuole vedere da vicino gli « assi » ; -poco per volta si stringe attorno alla fila delle vetture in partenza, fino a lasciar* appena uno stretto corridoio n cui esse avanzano a stento fino allo starter. Al loro apparire, il generale Carini e Ghersi, che porta dipinto sul cofano un trifoglio portafortuna, il bresciano Rosa, il tedesco Broschek sulla sua mastodontica Mercedes, sollevano ondate di applausi che diventano vere ovazioni quando si fa largo Campari. « Vogliamo sentire il baritono! », « Attacca la Traviala! » urla qualche spettatore troppo esigente. Ma Campari ha altro da pensare che ai « do di petto » e, invece di attaccare la romanza di Germont, attacca la marcia e fila via in un baleno. L'uragano di voci e di battimani si rinnova quando si presenta sidla linea dì partenza Varzie tocca il diapason per Nuvolariche prende il più bel via come unfreccia scoccata da un contatto elettrico. Borzacchini e Caracciola suscitano le ultime vampate di entusiasmo e Negroni chiude la cavalcata degli 88 corsieri. Sono le 11,37 La folla rompe ogni barriera e lentamente riprende la via della città. Ci ritroveremo qui a notte alta per salutare i vincitori della Mille Miglia. Hanno assistito a questo primo atto della gara S. E. il Prefetto gr. uff. Solmi, il Questore comm Viòla, il console generale Massa, il generale di Divisione Togni, il generale di Brigata Archivolti e sono stati starters il comm. Dugnani e il conte Bonacossa. Ad oltre « 160 Km. » all'ora Ci trasportiamo alla sede dell'Au tomo-bile Club dove si attendono le notizie che giungono dal percorso, in base alle quali è possibile una ricostruzione della corsa quale tento di fare. La prima tabella dei tempi che ci viene comunicata ci fa rimanere attoniti e dà subito il tono travolgente ed affascinante alla gara appena iniziata la cui prima visione ha due tìnte vivissime, abbaglianti: a Bologna (km. 208) si è raggiunta la fantastica media di km. 161,300 e i tre primi sono nel giro dì 5 secondi. Autore del nuovo record è Nuvolari che, sui bei rettilinei emiliani, ha dato sfogo a tutta la sua irruenza, compiendo il percorso in 3'40" meno di Caracciola l'anno scorso che aveva marciato a 154 e sembrava avesse compiuto un miracolo. Gli uomini che così da vicino lo minacciano sono Varzi, e Caracciola, entrambi a cinque secondi da lui. La sensazione di questo primo scontro su 200 chilometri contesi col tempo di un respiro a velocità che nessun ottimista kochuntedapei Pch90levilatàpi(kteCochlasefiaableaIo lausmatasuIcoavrebbe immaginato, ci mette un bri- \vAdo nette vene, ci leva quasi di boa ca un grido di attonita meraviglia, di trepida aspettazione. Poi, calmata l'emozione, si prende a discutere sulla tattica di Varzi, che si suppone non avere voluto forzare il suo mezzo più veloce, il compito di scuderia di Nuvolari, che potrebbe essere quello di forzare la marcia per tra- ìscinare al pronto e completo impe] . ,. . , j- kno te possibilità di \Siena e Rosa che inseguono da vicie a a - alGque mina chhGrirostguticiquretudmzipCnrssrgTnnvdrGRrepballmfzmmuslsno il leader, iZ ritardo dì Campari e di Borzacchini, la minaccia di Broschek. Noi anticipiamo a tavolino la « Mille Miglia ». Ma sarà meglio che tutte queste questioni le risolvano questi protagonisti sulla strada; e «. una prima selezione penseranno gli Appennini che, dopo Bologna, sbarrano la strada e richiederanno ialle macchine sforzi e agli uomini virtuosismi che la pianura padana ;\ha loro risparmiato. Occupiamoci i à . per intanto anche delle altre categorie che, anche se in seconda linea, presentano il loro vivo interesse tee nico e sportivo. Fra- le « 1500 o\rani ha preso il comando, seguito -\COn netto distacco da Catalani c'.GatoLj ■ anche qui il record è andato a\ \ pezzi come, sia detto una volta perILu'\l sempre, andranno tutti gli altri pare\~:.zli e di categoria; non è la solita n ecatombe, è la distruzione completa a di ogni lìmite segnato per il passato, n, ., ... js V___: «. ti ì • e! » rAao dl Varzl e Nuvo,«' ,', Ecco un'altra tinta di sfondo di e]questo grandioso quadro. Tuffanelli, i\giunto a Bologna alla media di 123, ata guì distanziato Clifford di 23 wii-ìnuli, tanto che appare finora il do- hninatore indisturbato della categoria 1100. Equilibrato, appassionante, incerto, appare invece il duello tra «^722*4^ Regnato un magni-\ Ilco lo9,320 e Minoia, che lo segue' „ ln A7„„„. „ , . 4 7. J n, second>-Nessun* potrà togliere, iZ «««*»«>, /re Ze fluide interne, a! ««P aei campioni dell'Alfa Romeo.' ^Zaì^IT^^ 7** H - . '* 111,250 fra le mac-\ upmukono scomparsi Nuvolari e Varzi.-nchine utilitarie; egli ha guadagnato un minuto a Gilera e quasi sei a Frate Ignoto. Come ho detto, la seconda scena è la traversata degli Appennini, da Bologna a-Firenze, per i Passi della Radicosa e della Futa, che faranno fare due salti a 968 e 903 metri di altezza; tratto difficile, insidioso, che, insieme a quello viano precedente, darà una idea relativamente completa delle possibilità delle macchine e dell'abilità dei piloti. La tabella dei passaggi da Firenze (km. 315) ci fa vedere profondamente sconvolta la situazione di gara. Colpo di scena inatteso e doloroso che, è vano nasconderselo, menoma la corsa di capitali motivi di interes¬ se e smorza una delle più ardenti dc; lefiamme della passione nella quale abbiamo vìssuto un'ora di attesa. Il rcleader o Firenze è caduto nel tranci- aIo teso dalla curva in piazzale Miche- • mlangelo, in vista del controllo. E'\guscito paurosamente di strada. La\dmacchina irrimediabilmente avaria- \ vta, Nuvolari ha visto stroncato ilìdsuo sogno, chiusa definitivamente r una impresa che gli prometteva la\più larga soddisfazione e noi provia- ■ ma tutta l'amarezza duella perdita di J uno dei più valorosi difensori dei 1nostri colori, dei più simpatici attori] di questa competizione. Scompare con lui un guidatore tutto nervi e ettore, la vedetta del manipolo aspi- rante alla vittoria, il campione più caro alle folle. Purtroppo la slessa insidia fa caaere anche Ghersi, che era in settima posizione, nel volo fuori programma e clle riporta ja frattura di due costole e sintomi di commozione viscerale, mentre Ramponi, la sedonda guida, Iva avuto un braccio tt ! Sciocco nelle sue cause, gravisiSimo nelle sue conseguenze è l'in•cidente che toglie di mezzo un altro '.protagonista, Varzi. Un foro nel serbatoio, prodotto forse da qualche sasso, lo fa rimanere senza benzina, I proprio alle porte di Firenze; la riparazione sarebbe possibile, ma richiederebbe un tempo impossibile da ricuperare; il gallaratese vi rinuncia quando era in quinta posizione, \ alla pari con Rosa. Ecco così Caracciola in testa, alla media di 121,200, che supera di 7 chilometri la sua stessa inedia fatta l'anno scorso, impiegando, sul tratto Brescia-Firenze (Km. 315) 10 minuti di meno. Alle spaUe del tedesco è ora Campari che in questo tratto ha passato (parlo sempre di tempo e di classifica) Siena (2,42') e Rosa (2,44'). fra i quali si è infiltrato, minacciosissimo nella sua marcia progres\siva, l'altro tedesco Broschek ■ (2,43'). Borzacchini (2,46'), Tadini J (2,47'), Trassi (2,48'), Scarfiotti 1(2,49'), Carraroli (2,50'), Santinelli ] (2,54'), Rover (2,57'), lottano nelle seconde posizioni, dalle quali non sarà facile risalire, dato il presumibile attacco che Campari muoverà a Caracciola e a Broschek, alle tre Alfa Romeo che lo precedono, i cui guidatori, è bene tenerlo presente, non svolgono un giuoco di squadra, perchè Caracciola-, Campari e Siena tirano ognuno l'acqua al proprio mulino per macinare la vittoria per proprio conto. Fiera per quanto cavalleresca rivalità separa il campione tedesco dai nostri. Contrai/i