Italia B-Lussemburgo 12-0

Italia B-Lussemburgo 12-0 Un clamoroso successo dei "cadetti,, Italia B-Lussemburgo 12-0 .(DAL, NOSTRO INVIATO)- mattmo. ' ,1, Nove « corner. » ■contro nessuno ; da dici «goals» all'attivo contro un zeio tQndo ^ d; 6iotto; u„ predominio costante, elio non ha nvuto mai soste; una squadra di vetro ;l ragionare di calcio con un attacco elio .lv0Vil j] diavolo in corpo; una lezione coi fiocchi da parto azzurra; dalla banda dei rossi un poema di buona volontà. Tale l'incontro d'oggi; gara accesa, se non rovente, o tolo in quanto cosi gli azzurri, comò i corretti avversari, limarono dimostrarsi veloci ; accademia di bel gioco e di finezze stilistiche, tanto più agevole in quanto la battaglia del Lussemburgo fu sconfitta fin dall'inizio. Cavanna fin verso la metà del primo tfmpo non toccò un pallone; Dupont fu terrorizzato dallo incursioni dei nostri che non gli davano tregua; il pubblico foltissimo, se non enorme, che gremiva lo stadio, 6Ì divertì fuor di misura o si compiacque di volta in volta per la fattura dei punti di cui co no furono per tutti i gusti. Gara, insomma, non incolore e neppure monotonn: priva affatto di quello ansie che fornisco il contrasto: constatazione, più elio altro, o documento superbo di quel che vaio lo sport italiano e forso il rammarico di non vedere contro un manipolo conio il nostro un avversario di maggior taglia che ne sperimentasse il vigore. Magnifica la cornice o folla festante; gloria di sole a fioro del lago; ali rombanti nel cielo. Stuolo di autorità nel pulvinare attorno a S. E. Milani; sportivi da tutto le Provincie; organizzazione sagace e perfetta. e a a e n ti LA PROVA DEI « CADETTI » II giudizio può apparire fallace perchè mancò l'avversario. Ma poiché i « rossi » non si arresero mai e, dopo tutto, non ristettero un solo minuto dal battersi e qualche spunto di pregio lo posseggono e qualche netta frase seppero pronunciare, la battaglia dei cadetti — a nostro avviso già maturi per battaglie più dure — ebbe modo di porro in mostra la loro freschezza di gioco, un certo' nitore di 6tile, l'acre voglia di punti e un tale puntiglio e un tale fiato da non andare soverchiamente discosti da quella che è la classe vera e propria. I ce rossi », se non altro, furono estremamente veloci: tanto da costringere, ad onta dall'enorme divario nel tono di gioco, tutti gli ce azzurri » a un galoppo serrato; galoppo che, naturalmente, si constellava di punti e offriva il destro a taluno degli atleti di porsi in un certo rilievo. La prima linea ebbe un piglio indiavolato: fuse l'impeto con quanto bastava di tecnica per renderlo proficuo. Infinite volte piombò nell'arca di Dupont: una azione, ad esempio, di Ferrari — tessitore del quintetto di punta — trovò tre pali nello spazio di pochi secondi ; i terzini — più llieners che Remy — salvarono in- extremis pericoli su pericoli ; vi fu un quarto d'ora abbon dante in cui, Guarisi non avendo anco ra segnato, si rinunciò a facili porto per servire il laziale: Bisigato guidò il plotone quasi spavaldo e, se la frase non fosse vecchia, diremmo che il barese ha conquistato alla brava i 6iioj azzurri galloni. Ferrari, dicemmo, assunse il ruolo di tessitore, alternò attimi felici a momenti più scialbi; in complesso fu il cer vello dell'attacco, come Guarisi e De Maria la fecero da alfiere e Serantoni, specie nel primo tempo, ne fu la cata putta; I cinque uomini penarono ad intenderai ; più fruttuose nei primi istanti di gioco le azioni del trio centrale, provvidero De Maria e il saltante Guarisi a dar respiro all'attacco; scaturirono i primi goals — il primo di Bisigato, su centro di Filò, il secondo di Serantoni, su passaggio di De Maria, il terzo di De Maria, sopra allungo di Guarisi e la squadra, trovato l'accordo, marciò con maschia baldanza al suo sicuro successo. La mediana dava segni di un evidente squilibrio: Montesanto, focato, riusciva persino a non marcare la sua ala e a lasciare libero il mezzo destro; Biziolo, preso all'inizio dall'emozione, si riprendeva a iiooo a pooo, fino a fornire un finale da grande atleta; Castello, superbo nel primo tempo, calava lievemente nella ripresa, senza per altro che dal suo gioco apparisso, se non era per ventura l'estrema fragilità dell'attacco avversario ad imporgli di cavar fuori le unghie. Pel quale attacco Bonizoni passava ; il milanese soverchiò lo stesso Gazzari ; anzi, Gazzari disputò una gara in sordina, lasciandosi qualche volta scavalcare, cosi oomo sovente riuscì a infrollii re per felice scelta di tempo se non gli assalti, le corso dei « rossi » verso la casa di Cavanna. Cavanna non disse nulla, nè poteva dir nulla; toccò nei 90 minuti da quattro a cinque palloni e di quelli che non infastidiscono un novizio; fu colte una volta spiazzato da un tiro radente di Kroinor sfuggito a Castello: poltrì in ozio per quasi tutti i due tempi, uè, ni postutto, mostrò di essere necessario. -, 1 migliori? Guarisi... ala ardente e n I v " dnbbl,nE» da 6tor- quprunscpesqpaneandiducotalepeesdozisoessee eslapebril nga poinnBdchdpsqpsolapmdggqnlemgocedlammsdrtuKvtdLunMlpsiuPsnaactterso a a e" , è " te, è o no ri o si a o e nn r ri to clo dire la più accorta dello difese: non molto al di sotto Do Maria, insidioso, per di più, sotto la porta e veloce oltre ogni dire. Piacque assai Bisigato: que„,,sto ragazzo ha la stoffa di un grande si campione e sarà oltremodo interessante i,ndlc ìn ™">l»> intemazionale vederloIa u • i« t • , o i','10 T*5 ™" r,Vah dl ,na?B,or stat»f«b- ()ve I,(!iran ,10n avesso al suo passivo ra '° scorcio del primo tempo e l'inizio deb jla. ripresa, sarebbe agevole porlo, por l i , te a a , n quel clic fece in finezza, in astuzia e in prepotenza di tiro, alla tosta di tutti. UNA SQUADRA DI VETRO Ove dicessimo clic il Lussemburgo è una squadra mcdioc.ie correremo il rischio di vederci smentiti da dieci mila persone. Il Lussemburgo non ha una squadra. Se l'ha, si può appena appena parlare di una compagino in formazione. Veloce? Ma sì, a sufficienza, forse anche di più. Ma vi è una talo povertà di concetti, una tale imperizia a tradurre in qualche cosa di buono quel poco elio hanno dimostrato di saper tentare, clic viene fatto di domandarci quale costrutto abbiano codesto trasferte per una squadra che qui da noi può essere regolata per lo meno da qualche dozzina di unità. Per imparare? La lezione, in questo caso, è stata magnifica, so pur la modestia del loro gioco — più esercizio atletico che gioco — può essere tale da apprenderò qualcho cosa e da non correre, invece, il rischio di essere più stupefatti che ammirati per la classe dei nostri uomini. Quando si pensi che mai una volta il più lieve dei brividi passò nel onoro della folla: che il pubblico, per contro, desiderò almeno una porta in premio al loro coraggio; che non ebbero un calcio d'angolo a loro favore; che non fecero un tiro in porta vero e proprio — anzi, uno solo — in tutti i due tempi : che non passarono neppure quando a tenerli non vi era che Bonizzoni perchè la mediana si era sbandata sotto... il peso dei goals in serie: che non un uomo — forse Theis, il mediano sinistro — si salvò dal naufragio perche a colare a picco fu tutta la squadra, si può ben diro che l'undici del piccolo stato cuscinetto nulla ha appreso finora nè dalla foga francese nò dalla possa teutonica e che del tempo deve passare prima di porsi al livello... almeno della Bulgaria. Che, se la fragilità di questa compagino apparve tale in gran parto per lo stato di grazia degli c( azzurri » cadetti, non ci sembra questo un alibi sufficiente a giustificare nò la povertà del comportamento nè... le 12 porte. Corretti, questo sì ; ed estremamente leali e begli atleti dal cuore gonfio; a questo coraggio la folla ha reso onore come alla loro lealtà elio non crollò neppure sotto la raffica dei punti e alla lealtà più concepibile dei nostri deve l'arbitro Bangerter l'aver guidato la gara in perfetta perizia... ATTIMI DI RILIEVO Una bella azione di Serantoni al primo minuto di gioco che provoca il primo corner; uno spunto di Bisigato che si infrango sul portiere; i tre goals già descritti chiari come tre specchi; una rovesciata del barese che sibila sulla traversa: tre pali su tiri di Ferrari: un bolide di Seraiitoni; un tentativo di Kremer al 16' minuto sventato da Cavanna: una aziono di eccellente fattura tra Bisigato e Guarisi e conseguente tiro di Ferrari ; lievo periodo di attività del Lussemburgo senza fremiti nò frutto; una 6erie di assalti « azzurri »: un nuovo punto di Serantoni servito da De Maria: una superba azione di Bisigato: la fine del primo tempo con quattro porte all'attivo. Una ripresa in grande stilo. Il barese si fa cogliere in fuori gioco nell'attimo in cui sta per scoccare ; al terzo minuto un bel goal di Ferrari, imbeccato da Pizziolo. Un'altra porta non si sa bene so ad opera di Serantoni o di un terzino avversario: tre nuovi tiri di Ferrari a lato e sopra^ l'asta. Do Maria segna ancora su eros di Filò. Goal di Bisigato che spingo in rete la palla sfuggita a Dupont. L'aziono allegra della giornata. Guarisi dribbla tutti e si porta sotto la rete. Ferrari gli soffia il pallone e marca il nono punto. 11 10' finalmente è di Filò; rapido palleggio con Serantoni e folgore in un angolo. Ferrari marca l'il": infino Bisigato chiude la serie con un radente che spiazza Dupont. Italia B: Cavanna; Bonizzoni, Gazzari ; Piziolo, Castello, Montesanto ; Guarisi, Serantoni, Bisigato, Ferrari, De Maria. Lussemburgo: Dupont; Remy, Beiner; Fischer, Feller, Theis; Speicher, Logolin, Becker, Kremer, "Wnlthemor.MARIO FERRETTI.

Luoghi citati: Bulgaria, Italia, Lussemburgo