Magnifiche folle di operai e contadini ai venti comizi di propaganda

Magnifiche folle di operai e contadini ai venti comizi di propaganda Fascismo «e Popolo Magnifiche folle di operai e contadini ai venti comizi di propaganda Si sono svolti ieri in città c provili-,eia, contrassegnati ovunque da gran- de concorso di folla, i comizi di prò- pagauda fascista. Un tepido sole, una.atmosfera tersa, quale di rado offre, la'primavera, hanno favorito queste bel-.le adunate popolari. In città la prima riunione ha avu- • ! to luogo in piazza Giosuè Carducci, alla Barriera di Nizza, dove già pri- \ma delle ore 9 sostavano folti grup- pi in attesa. Ve ne erano sparsi un ! po' dovunque perchè si ignorava in'qual punto si sarebbe fermato l'ora-1 tore, e nulla, nò un palco nò una pe- pdana, stavano ad indicarlo. Solamen-1 te quando la Banda naldo Mussolini * attr za suonando l'inno produsse un movimento di riavvicin mento e di fusione dei singoli gruppi. In maggioranza erano operai: l'aspetto, il vestire, tutto rivelava trattarsi di lavoratori: e insieme a loro, gomito a gomito, si notavano borghesi e personalità. Vi erano fra queste ultime: 11 vice-Podestà, dott. Ginnolio; due alti magistrati, S. E. Parini e S. E. Martinengo; il preside della Facoltà di medicina, gr. uff. prof. Magelqra-Versrn.no; il conte Gabotto, dell'Associazione Mutilati: ed altri. Ma, come abbiamo detto, la folla era per la maggior parte composta di operai, e agli uomini si aggiungevano le donne: alcune, ritornate dal mercato con la borsa delle provviste, si erano fermate per sentire l'oratore: altre tenevano per mano dei fanciulli >n tenera età: nò mancavano cma c là Balilla in divisa. L'on. Guglielmotti tra gli operai della città Alle ore 9,30 precise giungeva in automobile l'on. Umberto Guglielmotti, giornalista e mutilato di guerra, l'oratore designato, accompagnato da Andrea Gastaldi e dal direttore della Segreteria federalo comm. Cazzotti. Con sorpresa, i presenti vedevano Andrea Gastaldi e l'on. Guglielmotti salire su di un « tamagnone » abbando- del Gruppo e Ar- traversò la piaz-j«Giovinezza», si quale . fatto seguito un raccolto silenzio. IL'on. Guglielmotti ha allora eomin ciato a parlare, spiegando la finalità dei comizi che trovano la loro ragionii_ ahn'd'essere in un ordine dato dal Duce, SI quale ha detto che si deve'andare verso il popolo con un'assistenza materiale e morale. Ha ricordato ciò che a mezzo dell'Ente Opera dt Asststen za invernale e stato fatto durante il!durissimo inverno. Il Partito fascista. ja differenza dei deprecati Partiti del passato, non conosce la demagogia: cosi esso parla con la massima sincerità al popolo, al quale è andato incontro non nelle ore facili, ma in quelle in cui la crisi maggiormente ni faceva sentire nei quartieri dove pullulano le officine; cosi al popolo non nasconde oggi neppure l'eventuale possibilità di un altro inverno aspro e difficile. Ma anche in tal caso i lavoratori sanno di poter fare un sicuro assegnamento sul Capo del Governo, sanno che efficaci provvidenze non mancheranno loro. L'oratore si è attardato poi ad illustrare la Rivoluzione fascista, che è stata Rivoluzione di popolo e tale vuol restare nell'avvenire. E a questo proposito, accennando alla recente sottoscrizione ai Buoni del Tesoro, ha rilevato la grande prova di solidarietà e di assoluta fiducia data dal popolo italiano. Il Governo non aveva fatto « reclame» altisonanti e ciò nonostante alle Banche non sono affluiti solamente i ricchi, ma bensì in maggioranza i niecoli risparmiatori, quelli che non disponevano che di modesta somme, che pur affidavano al Governo fascista acciocché* ^n/,T.H^-cnvo nuove attività. cNon è questa una prova più deci- |siva e più alta di qualsiasi responso • elettorale ? », domanda l'oratore. Ed : egli, esaminate mundil le condizioni ieconomiche e le possibilità della no- stra Nazione, ha accennato pure a quelle eh altre Nazioni; e, dopo aver rilevato il blocco granitico che presen-|ta il Regime, il quale dopo dieci anni|ta il Regime, il quale dopo dieci anni di vita è più giovane e più forte che mai, e le ammonitrici parole di pace con le quali Roma parla al mondo, dopo aver messo in evidenza la provvidenziale opera del Duce, il realizzatore della rinascita nazionale assecondato con sabauda fierezza dal Re vittorioso, ha conchiuso il suo discorso, che è stato a più riprese interrotto da applausi e da ■< alala », formulando l'augurio che in un giorno assai prossimo, superata la crisi che travaglia il mondo, possa esservi lavoro per tutto il popolo italiano, al quale non può mancare un sicuro pwenire marciando, come marcia, sotto il radioso segno del Littorio. Cessato il clamore delle acclamazioni ohe hanno salutato l'oratore, il Segretario federale Andrea Gastaldi ha preso a sua volta la parola per rilevare come ormai sia sfatata la leggenda dei torinesi apatici, mettendone invece in rilievo le opere di bene che essi compiono in silenzio, la disciplina esemplare che osservano e il cui braccio e il cui spirito è sempre pronto per il servizio del Duce e della Rivoluzione fascista. Calorosi applausi, «alala» e grida di «Duce! Duce!» h.Enno interrotto l'oratore, il quale, ristabilito il silenzio, ha annunciato prossima la desi- e» rtJe hf «mcirlto^a nuov^esp*: SiS ai sione di applausi e di acclamazioni al Duce. Subito dopo l'on. Guglielmotti, accompagnato dal Segretario federale, si è recato alla Barriera di San Paolo, dove, in piazza Sabotino, si era radunata molta folla, anche qui composta nella grande maggioranza di operai. Non orano stati affissi manifesti, ma l'adunata, ciononostante è riuscita imponente. L'oratore ufficiale e il Segretario federale hanno parlato alla folla da un autocarro, sollevando una calorosa dimostrazione. Anche in piazza Sabotino si sono rin novate replicate ed entusiastiche ac- clamazioni al Duce e al Re. Non minor folla attendeva poi l'o- norevélo Guglielmotti, alle ore 11,30. alla Barriera di Milano, al Largo Son- Zini, dove col Fiduciario del Gruppo si trovava un congiunto d^-1 Martire fascista Mario Sonzini. L'oratore ha nni parlato del doloroso episodio ed ha ricordato tutto il sangue dei gio- vani che ha segnato col suo crisma la Rivoluzione fascista. L'on. Guglielmotti è stato ieri a contatto con il popolo torinese, coi lavoratori, anche nuelii che sono stati mage-iormcnte provati dalla crisi, ed ha sentito quale e quanto spirito di disciplina e quale e quanta adesione al Regime sia nelle file degli umili. L'on, Basile tra i contadini Con eguale successo e con non minore concorso di pubblico si sono svolti i comizi in Provincia. L'on. Carlo Emanuele Basilo ha parlato a Carmagnola, in piazza Sant'Agostino, de¬ ve è stato ricevuto dal Podestà, conte Lovera di Maria, e dal Segretario del Fascio, cav. Gagliardi; suecessivamente a Villafranca, accolto dal Podestà, cav. Bertero, e dal Segretàrio dc-1 Fascio, signor Voi cero, in piazza Con telll?awW7viìtìi^ 'a Carignano, dove, accom- Giovanni, . pagnato dal Podestà, cav. Rossi, ha'visitato anche le fiorenti istituzioni fa-i sciste: ed infine a Piobesi, salutato dal Podestà e dal Segretario politico,!Brussino. L'oratore, che nel suo giro di prò- ! paganda era accompagnato dall'ispet- toro federale cav ,. Bona e dal signor Bruno, rappresentante l'on. Clavcnza- ni, ha dovunque parlato davanti a fòl- f le numerosissime, che hanno viva- mente applaudito la sua parola calda convincente, appassionata. L'on. Basile ha trattato della situazione economica attuale, brevemente delineando, con grande chiarezza ed efficacia, le ragioni prime dell'attuale disagio che travaglia tutto il mondo e che derive., come inevitabile e fatale conseguenze., dalla lunga guerra e dagli egòtenii mondiali, i quali hanno particolarmente dilagato durante l'ef fimero e febbrile benessere deil'imme-1 diato dopoguerra. Ha ricordato poi la | gigantesca onera costruttiva e realizzatrice del Fascismo, che ha risolto! grandiosi problemi economici, ridato forza ed arni alla Patria, disciplinato : il capitale <v.l il lavoro attraverso l'or-1 ganismo corporativo; che ha ripreso e continuato. dopo un lungo periodo di interruzione, quella attività'della po- litica estera, mondiale che una volta costituiva gloria e tradizione secolare : del piccolo e pur grande Piemonte; che ha soprattutto operato un. mira- colo morale, realizzando una operante e concrete, solidarietà fra tutte lo clai- si della Nazione, riconcilinndo la Fede o la Patria attraverso i Patti del La- terano. (L'oratore, il quale ha esaltato le vir- tu di tenacia, di valore, di patriot.ti- smo fattivo dei contadini, ha con- cluso infine riaffermando che è lecito r!pl Paesi più ricchi —" e della irrequi cioè oueeli ami che hanno precisamente costituì- h finorrlo prlnci,^ causa de! disa- -Tio e della irrequietezza in tutto ;1 mondo. Ovunoue. come si 6 detto, l'oratore ha suscitato il più vivo entusiastnb delle folle, chp lo hn.nno seguito aitantissimamente ne!in SUB calda e vibran tf' eloquenza, interrompendolo frepuontemente con irli apolausi. salutandolo alla fine con prolungate ovazioni e col grido, diventato ormai fmniliare a tutte le adunate: «Duce! Duce! ». L'on. MelcKiori noi Pinerolese tro oratore, eguale 1 stasino. Ad Orbas- Altra plaga, alt folla, eguale entusi„.. sano erano ad attendere l'oratore on. Alessandro Melchior!, accompa- gnato dal e. m. Berutti. del Diretto- rio federale, e dall'ispettore di Zona ing. Dolci, il Segretario del Fascio signor Beni, I'ing. Sartirana, il c. m. • Fenoglio. il commissario prefettizio I Ferreri ed il parroco don Casuro Mi- rlano. La piazza principale era affolla- tissima. L'on. Melchiori è salito su un 1 autocarro e ha parlato con schietta e semplice parola. «La frase di Mussolini: « Andare sempre nifi verso il popolo? — ha'detto — non ha voluto essere l'enunciazione di una formula, vana, ma una affermazione precisa di volontà. Dei resto, il Fasciselo è sempre andato i verso i! popolo, fin da quando il po polo, traviato dai demagoghi, non po teva comprenderlo ». L'oratore ha detto che questi cora'z: di propaganda hanno Io scopo di av- |vjdnafe ancora di più i lavoratori oel • braccio e della mente alle Case del : pasCi0 perchè si possa dire che dav- ivero tu1to q popoi0 è animato dalla fcf,,, raficista. Ba poi posto In rilievo' , va,.ta opera svc,lta da, Fascismo :n tjltu , carnpSi dall'assistenza inverna- |j alV Opera' maternità ed infanzia, |da,,.0pcr'a BnUlla al Dopolavoro; ha accennato alle radicali trasformazioni apportate negli istituti e nelle leggi, L'on. Melchiori ha concluso dicen- dosi lieto di aver potuto parlare cuo-. re a cuore con questo laborioso po- polo piemontese. La folla ha accolto con grandi applausi la chiusa del vi- brante discorso ed ha salutato con una calorosa dimostrazione l'oratore, che partiva per completare il suo giro di propaganua. A Pinerolo erano Podestà, a.'v. Annand se personalità. In pia: cipio, di fronte ad una folla_ enorme, fra cui si notavano oltre ai lavorato ri, ufficiali, signore, donne del popolo, jsoldati, egli ha parlato ascoltatissimo. ■ - un balcone ed e stato anche qui da ripetutamente e calorosamente applau-, i i. -.«■ , J • Poco dopo l'on Melchiori reduce da una rapida.visita a una casermet- ta di mi iti confinari,, ha Pilato.a Torre Pelliee, dove era ricevute.dal ; commissario al Comune e dal Segre-, tarlo del Fascio col. De Carolis. An-\ che qui folla numerosa, in Brandissi- ; ma parte composta di operai, ed en-, tusiasmo vibrante Al ritorno da" auesto centro, l'on.le i Meichiori, aderendo al desiderio del Segretario del fascio di Cercenasco, iBeruttir ha inaurato con"m "«0 i discorso, la nuova sede di quel Dopo- lavoro, raccogliendo ancora una voi- ta la dimostrazione dell'ut!accamen- to di oueste popolazioni al Regime. . , Cll Olì. Angelini e ElSI e l'avv Mercuri .. , , j ., n . • - nelle altre plaghe della Provincia'L'on. Francesco Angelini, secondo il programma prestabilito, ha parlato a Venaria Reale, a Chivasso, a Rivaro- j lo Canavese. Egli, accompagnato da! console dott. Zucchetti e dall'ing. De Amieis, è giunto nelle tre località ri- ! jcevuto 'calorosamente dalle folle in at- tesa. Con alfa e fine oratoria, l'olio- revolo Angelini ha spiegato gli scopi di oucsti comizi, tratteggiando poi in una'compiuta sintesi tutta l'opera deli Fascismo ed invitando a diffondere e| a propagare la parola sua di fede,! si che tutti diano per le grandi fu- : .ture vittorie della nostra Patria, opc- ra convinta ed entusiasta. La calda parola dell'oratore ha suscitato vivo entusiasmo, che assumeva particolari e intense vibrazioni ogni qualvolta noi suo! discorsi egli accennava alla per- sona del Duce e al suo amore per ilpopolo lavoratore. >Imponeuti sono pure riuscite le adu- nato di Chieri. Poirino e MoncaUeri,'dove ha portato la sua calda parola l'on. Bisi. Ovunque, con la folla, era- no le Autorità e le personalità dei singoli luoghi, cosicché in questi co-mizi erano rappresentate e fuse tutte ,lo classi sociali. A Moncalieri ha vo-jlutò essere presente, vicino all'orato-re designato, il Segretario federale, Accenna quindi alla brillante situa zione economica dell'America di due anni fa e la raffronta a quella incerta di oggi, peggiore della nostra, che pure quella di un Paese non ricco come 1 America. L oratore infine, vol- Andrca Gastaldi, che già aveva presenziato a due comizi in Torino. L'on. Eisi, seguito attentissimamente, dopo un sintetico e felicissimo accenno alla situazione economica mondiale, motte in rilievo la fiducia che i! popolo italiano ha manifestato verso il Regime sottoscrivendo quattro mi-lliardi di Buoni del Tesoro in luogo'dell'uno richiesto. Ricorda l'opera del Gran Consiglio che tende alla can-lcollazione dei debiti di guerra ed alla reale pacificazione morale tra Nazio-jni e Nazioni e tra Popoli e Popoli, [&endo alla conclusione, ricorda che la vera fortuna, la vera ricchezza di un P°pol° e. nel lavoro tenace, costante 13 m ogni campo. <: Vengo tra voi — conclude — non Pcr darvi m^ per togliervi ogni illu- ?loìlc- Il ^ravaglic^ sp.rà ■ ancora lungo : e dur°; bisogna perseverare e strin- £°rsi sempre più intorno al Duce, aver fir\ L,ui ecl. aver fedo nella nostra! V1I>" d! tenacia e sobrietà». Un interminabile fragoroso applau-1 nanzi a folle tori, ha parlato "dell'opera amo specialmente in favore delle ciaf si umili e dell'interessamento vivis simò amoroso del Duce per tutti i problemi che interessano i lavoratori. Ha accennato alle legri corporative, alla so corona la calda e appassionata orazione. Altra plaga dove e risuonata la voce del propagandista fascista: Già- veno, Susa, Bùssolcno. In oueste treiocalità ha parlato l'avv. Mercuri, il quale con appassionata eloquenza, di- Ilo di contadini e di lavora- del Fascina- |eia i cimo assistenza .eennomin"; "'ì -al0, .a,1fl «dilazione economica, che pure imponendo una |lotta lunga e dura, sarà certamente1 superata mercè la tenacia e la disci- dn lnn^LPi?.o2l° l*a}ia'10' sotto la BUi-|da lungimirante del Capo del Goycr-1no. Anche l'avv. Mercuri, che dappertutto ricevuto drd!c Autorità, ha sollevato ovunque calde ondate di entusiasmo. In complesso, neiia nostra Provinun'ottima giornata di propaganda, nte la quale tutti gli oratori han- I|no potuto sentire quanta risonanza abbia nell'animo delle folle la parola del Fascismo e come tutto il popolo si senta veramente parte viva e ope- rantc de Regime.